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Recensione di Watch Dogs Legion

Titolo: Watch Dogs Legion
Genere: Azione, Open World
Piattaforma: Xbox One
Sviluppatore: Ubisoft
Publisher: Ubisoft
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2020

Cani da guardia

Dagli States all’Inghilterra, la Ubisoft torna sul franchise cospirazionista e si rinnova ancora, in un periodo che forse fa da perfetta cornice al lancio del nuovo Watch Dogs; saga iniziata nell’ormai lontano 2014, inaugurata dall’indimenticato Aiden Pierce. Leggenda vuole che tra i mille mila volti che compariranno in questo titolo ci sia anche lui.

2026: Londra alternativa

Mixate un po’ di 1984 (Orwell) aggiungete la serie TV Person of interest, aggiungete una spruzzata di attualità, un quarto di distopia, shakerate bene e servite con un ombrellino londinese. Le nuove mirabolanti avventure hi tech del famoso (o famigerato) gruppo DedSec trovano quale loro città, Londra. Una city proiettata nel futuro (possibile), tecnologica, sotto controllo costante di telecamere e autorità (di che tipo sarà tutto da scoprire) e governata con pugno fermo dalla Albion un’ambigua milizia che ha preso il potere dopo un attacco terroristico apparentemente opera dei DedSec. L’inizio ci pone le prime scelte in tema personaggi e ci fa capire che non saremo soli, tra le file della Resistenza ma potenzialmente avremo al nostro fianco e potremo impersonare tutti i cittadini che riusciremo a convertire alla causa. Una Legione, appunto. La capitale del regno d’Albione diventa cosi teatro di giochi di potere tra diversi gruppi più o meno anarchici che cercano di farsi e fare la festa a tutti per avere l’egemonia “politica”; cosi il nemico del mio nemico diventa anche mio nemico. In questa Londra senza più privacy ci troveremo nel mezzo e parteciperemo allo scontro che vede contrapposta la DeadSec alla Albion e ai criminali di Mary Kelley oltre che al gruppo del misterioso e losco figuro Zero Day, colui che ha dato il via agli eventi terroristici incastrando il collettivo hacker imputandoli degli attentati. Com’è facilmente intuibile noi e la nostra crew dovremo tentare di riportare le cose alla normalità anche nella capitale inglese; non basandosi sul classico eroe per forza ma su “normali” cittadini che si trovano in una serie di eventi più grandi di loro e danno il massimo per sovvertirli.

V per vendetta

Nel film si usava la maschera, qui potremo utilizzare tutte le persone arruolate alla causa. Come nel lungometraggio anche questo titolo mostra, tra le righe e nemmeno troppo nascoste, temi economici sociali e politici che noi volutamente non toccheremo ma potremmo definirlo abbastanza impegnato. I vari toni e punti di vista è bello anche lasciarli ai tagli personali che potranno essere intrapresi cosi come lo è il gameplay che spazia dal sovvertire il potere acquisito dalla Albion a situazioni più leggere come il consegnare pacchetti per ricevere denaro virtuale oppure al recupero di file per ricostruirsi una propria verità oppure ancora all’incremento delle capacità tecnologiche dei numerosi protagonisti trovando punti tecnologici sparsi per Londra. Volendo si può semplicemente girare per la city a farsi i cavoli degli altri o esplorarla liberamente, curiosando ovunque per vedere come si è evoluta la Londra distopica. Come si nota, la storia ci permette diversi tipi di approccio e nel tempo capiremo quale ci soddisfa maggiormente; magari un incedere più “cospirazionista”, più stelata invece di uno più orientato all’azione e agli scontri a fuoco o condito di interessanti scazzottate. Tutto sta a come noi preferiamo avanzare; anche il recupero dei crediti e dei punti tecnologici può implicare un differente punto di vista che in alcuni frangenti è legato a piccoli rompicapo che vanno risolti magari usando lo spiderbot anziché un drone da trasporto. Tante sfaccettature che possono “allungare” il gioco a dismisura e, secondo noi, ne vale la pena, non fosse altro che visitare Londra. Forse, come gameplay, gran parte del tempo la passeremo a reclutare (futuri) commilitoni e si disperde un po’ l’azione in quanto avremo, per ogni elemento arruolabile un caricamento condito da mero chiacchiericcio tra noi e il futuro elemento del gruppo. Non siamo convintissimi della scelta perché potrebbe non farci affezionare a un particolare personaggio in quanto ce ne sono moltissimi altri a disposizione, ognuno con le proprie capacità e punti di forza. Sentiamo ancora la mancanza di qualcuno di spessore, carismatico come poteva essere il mai dimenticato Aiden Pierce, protagonista del primo Watch Dogs e con un cameo nel secondo.

Entanglement

Come dicevamo, potenzialmente possiamo scegliere tra innumerevoli persone; questo comporta connessioni gli uni con gli altri, a volte nemmeno immaginabili. Magari, volendo impiegare del tempo a conoscere meglio i cittadini britannici del gioco, potremmo scoprire i motivi delle loro cause, del perché odiano la Albion o mal tollerano noi oppure di come sono correlati tra loro: proprio come nella vita vera. Interagiremo con persone incontrate a Camden, ad esempio, per poi ritrovarle in giro nei pressi di Buckingham Palace o a Westminster mettendo in rilievo un tessuto sociale abbastanza complesso e interconnesso che può ovviamente cambiare a seconda delle nostre azioni. La natura di open world facilita l’inserimento dei vari individui nei vari distretti londinesi anche se gli stessi non brilleranno sempre per intelligenza, magari bloccati a camminare contro un muro o al volante di auto elettrica con prestazioni tutt’altro che eccitanti. Durante i parapiglia, l’A.I. sembra avere un sussulto facendo tentare ai nemici soluzioni di aggiramento, salvo poi impantanarsi contro il primo ostacolo trovato in questa Londra tutta da scoprire.

La capitale del regno d’Albione

Distopica è probabilmente la parola più azzeccata. Non affollatissima come potremmo immaginarci; forse, nel transitorio, non c’è stata solo una rivolta e la strage orchestrata da qualcuno ma magari si è anche passati attraverso un’epidemia di qualcosa. Visto il momento, sarebbe facile immaginare cosa. La city inglese è facilmente riconoscibile per via dei numerosi edifici che l’hanno resa celebre nel tempo; strutture ovviamente rivisitate in ottica futuribile, con ologrammi e insegne luminose che le mettono ancor di più in evidenza. Ci perderemo spesso tra le vie, ehm, pardon, le streets a guardarci in giro, trovare qualche tratto riconoscibile o semplicemente osservare la vita nella metropoli; una macchina a guida autonoma qua, un graffito là, gente che battibecca o milizie delle Albion che incutono timore. E’ piacevole addentrarsi tra i quartieri e scoprire che a quelli residenziali ci saranno anche blocchi “sgarrupati”; ci sorprenderemo quando incroceremo vecchie conoscenze o affiliati al DedSec. E’ una città pulsante, nonostante tutto, con le vie della moda ove fare incetta di vestiti o pub: se qualcuno vorrà, potrà ubriacarsi e giocare a freccette. Se non è abbastanza troveremo anche zone nelle quali è possibile fare free style con la palla da calcio. E’ presente la vita, in questa Londra riottosa; ogni dettaglio è curato molto bene, come ormai la Ubisoft ci ha abituato: non ci saremmo aspettati niente di meno. Il susseguirsi del giorno e della notte, pioggia e sole, non fa che aumentare la goduria nel soffermarsi a chiedersi come potrebbe essere vivere in questo mondo parallelo. Anche tutti i personaggi che incontreremo avranno la loro caratterizzazione peculiare nonostante abbiano tutti altezza simile: razze, slang, ornamenti e vestiti differenti contraddistinguono l’uno dall’altro. Cosi dicasi per le abilità: considerate che si vocifera ci siano un milione di png che, volendo sono utilizzabili; va da sé che più di tanto non è stato possibile fare. La controparte dell’aspetto è il parlato e, anche in questo caso è stato fatto un gran lavoro di localizzazione: l’ideale sarebbe mantenere la lingua inglese, solo così si possono apprezzare appieno gli slang ed il modo di parlare tipicamente british. E’ anche vero che ai più risulterebbe poco comprensibile, per cui si può benissimo installare il pacchetto voci, tra le quali c’è l’italiano, che perderà alcune inflessioni ma ci guadagnerà in chiarezza e comprensione con dialoghi sempre all’altezza e infarciti di parolacce. Come ogni gioco AAA non può mancare l’anima musicale al titolo; anche qui non si è da meno con numerose tracce audio più o meno conosciute che ci allieteranno specialmente i tragitti in auto o enfatizzeranno le situazioni più importanti.

Cospirazionista a chi?

Titolo politico, “impegnato” che strizza l’occhio a teorie complottistiche; adulto e cupo quanto basta. Lo avremmo preferito con pochi personaggi principali proprio per capire le loro storie…è questione di gusti, ovviamente. A nostro avviso con cosi tante persone arruolabili si rischia di perdere il filo, passando gran parte del tempo a reclutare compagni che non a scagionare la DedSec dalle infamanti accuse e smascherare la cospirazione contro di noi. Ad ogni modo risulta divertente e molto giocabile, con la storia che ci permette alcune declinazioni e libertà nello svolgere un compito. Abbiamo riscontrato diversi problemi di pop up e il gioco che forse troppe volte è andato in crash. Non da ultimo l’intelligenza artificiale potrebbe essere ritoccabile ancora un po’: i nemici se sono faccia al muro dovrebbero girarci e venirci contro, non continuare a sbatterci il viso. Titolo comunque piacevole che in un momento così va benissimo, ma il nostro preferito rimane sempre il primo Watch Dogs.

Pro

  • Trama adulta che offre spunti di riflessione
  • Giocabilità estrema e intrigante
  • Moltissimi personaggi…

Contro

  • …poco il carisma.
  • A.I. rivedibile
  • Gioco in crash diverse volte

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di Watch Dogs Legion è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 15-11-2020

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