Titolo: Street Fighter V: Champion Edition
Genere: Picchiaduro a incontri
Piattaforma: PlayStation 4 / PC (Testata)
Sviluppatore: Capcom
Produttore: Capcom
Data di uscita: 14 febbraio 2020
Ormai è tradizione, in casa Capcom, rilasciare ad una certa cadenza nuove e più corpose versioni del proprio storico franchise di punta, quello che da ragazzini ha dato fondo ai nostri risparmi a furia di inserire gettoni nei cabinati arcade di lidi, sale da bowling e baretti di quartiere. Street Fighter conta su un filone di titoli ormai storico che ha attraversato, finora, almeno sei generazioni di console (anche se la prima regola del Fight Club è, in questo caso, “non si parla mai di Street Fighter su NES"). Altrettanto storica è la pratica, che ormai fonda su una solida diuturnitas che attraversa quattro generazioni, secondo cui alla prima versione della nuova iterazione di Street Fighter debba necessariamente seguire una versione aggiornata, Più corposa, zeppa di nuovi personaggi, nuove meccaniche e nuovi stage. E poi un’altra. E un’altra ancora. E un’altra ancora. Diamine, l’ultima versione di Street Fighter 2 è stata rilasciata, nel 2017, in occasione del lancio di Nintendo Switch.
Ogni singola versione di Street Fighter è dura a morire e, almeno finora, Street Fighter V non ha mancato di rispettare la propria, pesante eredità: dopo l’Arcade Edition rilasciata nel 2018 (che, oltre ad alcune meccaniche di gameplay, ha avuto il merito di re-introdurre la modalità Arcade, stranamente assente, nell’ultimissima iterazione del franchise) è il turno della Champion Edition. In un momento in cui la popolarità di Street Fighter V sembrerebbe aver raggiunto un nuovo minimo storico, con poco più di mille giocatori concorrenti su Steam mentre si scrive questa review, questa nuova versione definitiva dell’ultimo capitolo dovrebbe portare nuova linfa vitale ad un picchiaduro ormai “vecchio e stanco”.
Lo slogan adottato da Super Smash Bros. Ultimate ben si presta a decine e decine di offerte videoludiche e quella di Street Fighter V: Champion Edition pare calzare proprio a pennello. Ebbene sì: tutti i personaggi finora rilasciati tramite DLC e Character Pass si uniscono al roster iniziale di quattro asnni fa, portando il totale a ben 40 personaggi, ognuno con un proprio set di costumi più o meno bizzarri ed eccentrici (far indossare a Ryu il costume di Mega-Man è solamente la punta dell’iceberg), per un totale di 200. Anche il numero di stage aumenta considerevolmente, portando il nutrito roster a scontrarsi in ben 34 scenari diversi. Si tratta di un gran bel boost contenutistico, soprattutto se osservato in prospettiva temporale: al lancio, Street Fighter V poggiava solamente su 8 lottatori (numero poi raddoppiato con la Arcade Edition). Non si tratta assolutamente di un merito esclusivo di quest’ultimissima e completa (almeno per ora) versione di Street Fighter V, anzi: i vari Season Character Pass hanno, per primi, avuto il merito di espandere il roster a numeri terribilmente vicini a quelli vantati dalla Champion Edition.
Questa versione di Street Fighter V ha, però, il merito di radunare tutto questo nugolo di contenuti in un unico e conveniente pacchetto, dal prezzo, tutto sommato, anche piuttosto contenuto per il giocatore che intenda approcciarsi per la prima volta all’ultimissima versione di Street Fighter. Inoltre, la Champion Edition è accompagnata da un aggiornamento di bilanciamento del gameplay e dall’introduzione di una seconda V-Skill, da selezionare prima di scendere sul campo di battaglia. Chiudono il quadro delle novità Gill e Seth, rispettivamente boss finali di Street Fighter III e IV, che ritornano con un design che ad alcuni potrebbe apparire poco ispirato, compensando questi difettucci con delle importanti novità dal punto di vista del gameplay nudo e crudo. Seth, in special modo, è in grado di assorbire una delle mosse speciali dell’avversario se il giocatore avrà selezionato la prima V-Skill prima di entrare in partita. Gill, invece, è un personaggio profondamente diverso e, piuttosto che contare sulla potenza delle mosse avversarie, farà affidamento sull’alternanza di due elementi (Ghiaccio e Fuoco) per infliggere più danni e status elementali all’avversario.
Gli aggiornamenti finora descritti hanno, indubbiamente, il grande merito di aver finalmente reso Street Fighter V un picchiaduro vario, profondo e appetibile, specialmente per chiunque si sia lasciato scoraggiare dall’esiguità di contenuto che ha caratterizzato la primissima versione di questa particolare iterazione del titolo. L’aggiunta di una seconda V-Skill avrà, prevedibilmente, lo stesso impatto che l’aggiunta di un secondo V-Trigger ha avuto con l’aggiornamento contemporaneo alla Arcade Edition: V-Trigger e V-Skill sono in rapporto di stretta presupposizione, essendo il primo in grado di influenzare la seconda, fornendo ad ogni singolo lottatore un gran numero di combinazioni su cui poter contare nell’affrontare avversari tanto in locale, quanto online.
Se questo era già vero avendo a che fare con i 16 lottatori della Arcade Edition (a patto che il giocatore abbia ovviamente scelto di non acquistare alcun DLC o Character Pass), l’aggiunta id una seconda V-Skill diventa ancor più pregnante ora che i lottatori presenti sono 40. Le combinazioni di lottatori, V-Trigger e V-Skill sono veramente tante da far venire l’emicrania e non è detto che ogni singola combinazione si riveli effettivamente utile o in grado di contrastarne un’altra sufficientemente popolare da giustificarne la scelta.
È però impossibile fare previsioni già da ora: il meta-game di qualsiasi picchiaduro è in continua evoluzione e questo è particolarmente rispondente al vero nel caso di Street Fighter V che, si spera, continuerà a ricevere il supporto e l’attenzione di Capcom ancora per molto tempo.
Sembrerebbe superfluo soffermarsi sul comparto tecnico di Street Fighter V: Champion Edition, considerando come il titolo, sostanzialmente, si regga sulla fondazione ormai quadriennale fornita dalla versione originale del titolo, datata 2016. Ciò detto, il titolo non ha assolutamente faticato a girare sulla nostra configurazione di prova (i5 4590, 12 GB di RAM DDR3, Radeon RX 570 4G e installazione su Hard Disk meccanico) che, come sarà possibile notare anche dal più casual dei PC Gamer, non rappresenta certo l’ultimo ritrovato in tema di componentistica.
Ciononostante, il titolo è stato eseguito senza alcuna esitazione in Full HD a 60 FPS con il preset più alto fornito dal menù in-game. Ciò non stupisce, considerando che in effetti l’affermazione fatta in questo paragrafo è un po’ una tautologia: un titolo del 2016 (per quanto aggiornato) non fa alcuna fatica a girare sull’hardware medio-gamma consigliato, per il giocatore dalle tasche poco capienti, per il 2016. L’uso di un Hard Disk meccanico (Seagate Barracuda da 1 TB, con velocità di lettura e scrittura intorno ai 200 MB/s) non ha assolutamente intaccato le performance e i caricamenti non si sono fatti per nulla sentire. Se il vostro PC non è proprio aggiornatissimo, potete stare tranquilli: se la configurazione di prova ha retto il preset massimo disponibile, anche la vostra potrebbe avere più di qualche chance di eseguire il titolo a 60 FPS granitici.
Street Fighter V: Champion Edition altro non è che la tradizionale, ultimissima versione dell’ultimissima iterazione del franchise picchiaduro più longevo del mondo videoludico. Le ultime novità ricomprendono, oltre all’inclusione di ogni DLC e Character Pass rilasciato finora, due “nuovi” personaggi, boss finali del terzo e quarto capitolo della saga, una nuova V-Skill per personaggio. Acquistando direttamente questa versione del titolo, il giocatore si ritroverà tra le mani ben 40 personaggi, 200 costumi e 34 stage con cui sbizzarrirsi da solo o in compagnia di qualche amico.
Le novità introdotte strettamente dalla Champion Edition hanno profonde ripercussioni specialmente in termini di gameplay e meta-game: le diverse combinazioni di personaggio, V-Trigger e V-Skill sono veramente numerosissime e al momento è difficile prevedere quali saranno quelle più incisive dal punto di vista del meta-game competitivo. Nel mentre, il giocatore potrà divertirsi a testare le diverse combinazioni in compagnia di qualche amico, magari anche online.
Dal punto di vista tecnico, nonostante una configurazione di prova un po’ anzianotta, Street Fighter V: Champion Edition non ha faticato a raggiungere e mantenere i 60 FPS con tutti gli orpelli grafici ed i diversi filtri attivi. Si tratta, come prevedibile, di un titolo che fonda ancora su un framework con più di qualche anno sulle spalle e, dunque, prevedibilmente dovrebbe mantenere livelli di performance stabili su qualsiasi configurazione moderna abbastanza potente da rientrare almeno nella fascia bassa da gaming (con un Core i3 serie 7 o 8 o un Ryzen 3, 8 GB di RAM DDR4 e una GTX 1650 o RX 570, i 60 FPS sono praticamente una garanzia).
La recensione di Street Fighter V: Champion Edition è stata scritta e curata da KentuckyFriedG per GameStorm.it, pubblicata il 12-03-2020
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