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Recensione di Dragon Quest Builder 2

Titolo: Dragon Quest Builders 2
Genere: Action-RPG, Sandbox
Piattaforma: PlayStation 4 (Testata), Nintendo Switch
Sviluppatore: Square Enix
Produttore: Square Enix
Data di uscita: 12 luglio 2019

La magia si ripete ancora

Correva l'anno 1985 e Yuji Horii, coadiuvato dal suo studio Armor Project, ha ideato il primo Dragon Warrior. Da allora è passata tanta acqua sotto i ponti, sono ben 11 i titoli della serie principale e si perde il conto delle influenze verso altri brand. La saga è approdata anche su altri media come manga e anime ma, per restare in ambito videoludico, è riuscita anche ad evolversi sotto forma di spin-off. A tal proposito è giusto citare serie come Monsters, Heroes e, natualmente, l'ultima arrivata Builders.

Dragon Quest Builders è stato pubblicato nel 2016 e in pochi mesi è riuscito a superare il milione di copie vendute. Questo successo ha spinto Square Enix a riprovarci e, finalmente, il secondo capitolo è realtà. Per ripetere e migliorare i numeri ottenuti in passato sono stati apportati diversi upgrade ma, fortunatamente, è stata mantenuta una base solida e storica. In quest’ottica è doveroso citare Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball dal quale nascono anche i personaggi dell’ultimo capitolo.

Dopo questa breve ma doverosa introduzione è arrivato il momento di entrare nel vivo della recensione, ma possiamo già anticiparvi che il lavoro svolto è eccellente e il risultato riuscirà a convincere anche i giocatori più scettici verso questo genere.

Il Destino del Costruttore

A differenza di quello che si può pensare approciandosi per la prima volta al gioco, Dragon Quest Builders 2 ha anche una componente narrativa degna di nota.

Dopo pochi minuti dedicati alla creazione del protagonista, il titolo si apre con un breve riepilogo di quanto avvenuto in passato nel mondo: dopo la scomparsa del Gran Sacerdote Hargon e del Signore della Distruzione Malroth, i "I Figli di  Hargon" (loro discepoli), sono sparsi per i quattro venti, intenzionati a mettere il pianeta a soqquadro.

Il protagonista è prigioniero proprio su una nave della Setta Oscura e viene sfruttato per i lavori di bordo, in quanto Apprendista Costruttore, in attesa di essere mandato al patibolo. Fortunatamente una tempesta causa il naufragio della nave, e l’alterego del giocatore si risveglia su un'isola deserta sulla quale incontra una ragazza di nome Lulù e un giovane smemorato, Malroth. I tre decidono di collaborare per sopravvivere ed è qui che le capacità di costruttore emergono al meglio. A seguito di alcuni eventi, si scopre che l'isola nasconde un incredibile segreto e, proprio per questo motivo, il personaggio principale partirà per un'incredibile avventura.

Senza lasciarci andare in troppi spoiler, possiamo affermare che la trama ci ha sorpreso in positivo per la sua solidità. Certo, non siamo di fronte a un capolavoro assoluto della narrazione (i capitoli principali di Dragon Quest stanno alcune spanne sopra in merito a questo aspetto) ma è molto interessante e affascinante appurare quanto la storia sia altamente funzionale al sistema di gioco. Inoltre, si tratta di un seguito diretto di Dragon Quest 2 del 1987 ma, fortunatamente, non è necessario averci giocato per comprendere gli eventi di Builders 2.

Naturalmente il titolo non propone solamente una trama da seguire dalla A alla Z, ma sono presenti tantissime attività. Sin dai primi passi, infatti, è chiaro come la grande libertà svolga un ruolo fondamentale nell'esperienza complessiva. Sono presenti tantissime possibilità di costruzione, edifici pian piano migliorabili in base alle esigenze della comunità, basi potenzibili per permettere alle popolazioni di diventare sempre più autosufficienti e tanto altro ancora. Inoltre, non bisogna dimenticare le fasi esplorazione, gli enigmi, gli scontri, i minigiochi e tante piccole chicche che rendono il titolo veramente ampio.

Proprio per questi motivi è difficile quantificare le tempistiche di completamento, ma possiamo assicurarvi che, al netto di alcuni momenti iniziali un po' pesanti, il gioco regala tantissime ore di divertimento sia in solitaria che in compagnia.

Mattoncino dopo mattoncino

Uno dei punti di forza del primo capitolo era la libertà d'azione, fattore che, fortunatamente, è stato amplificato ulteriormente.

Sin dalle prime fasi, infatti, è chiaro come l'intento del team di sviluppo sia quello di spingere il giocatore a sfruttare al massimo la propria inventiva, nonostante determinati frangenti necessariamente scriptati per motivi narrativi.

La struttura di gioco è tanto semplice quanto funzionale: il mondo è suddiviso in blocchi immaginari all'interno dei quali è possibile posizionare oggetti di vario tipo e elementi architettonici sviluppabili in orizzontale e verticale. Proseguendo con l'avvenutura si sbloccano sempre più ricette, in modo da poter creare un maggior numero di oggetti al banco da lavoro. Da non sottovalutare, inoltre, le varie abilità sbloccabili del costruttore, che permettono di dare vita a molte più idee e rendono l'esperienza di gioco più varia.

Quello che però fa davvero la differenza in termini di libertà rispetto al primo capitolo, è la possibilità di rivisitare le isole dove sono già terminati i rispettivi archi narrativi. In questo modo si può ampliare ulteriormente la propria base e anche sfruttare l'occasione per scambiare due chiacchiere con gli amici delle varie zone. Spostarsi da un'isola all'altra non permette di poter trasportare i materiali della precedente, ma questo consente di avere la sensazione di ricominciare ogni volta da capo. Ogni isola, infatti, si basa su attività diverse come agricoltura, estrazione minerale e così via, tuttavia è comunque presente una zona dove è possibile sfruttare tutte le risorse liberamente.

Alcuni aspetti da non sottovalutare sono l'esplorazione e i combattimenti. Il primo non solo è fondamentale per la ricerca di materie prime, ma offre anche tante attività come enigmi, missioni secondarie e tanto altro. Sotto questo aspetto è doveroso dire che le abilità da costruttore svolgono un ruolo importante, in quanto è possibile crearsi scorciatoie o, ancora, costruire scale per raggiungere punti alti etc.

Gli scontri, invece, non possiedono la stessa profondità di un qualsiasi capitolo principale della serie (giustamente) e, in generale, tendono ad offrire una difficoltà troppo bassa (inoltre, non è presente un vero e proprio game-over).

Superare i combattimenti comunque permette di ottenere materiali e di incrementare i propri punti esperienza. In alcune fasi gli scontri sono obbligatori in quanto i mostri si “divertono” ad attaccare gli insediamenti creati con tanta fatica. Coloro che riscontrano eccessive difficoltà hanno a disposizione l'incudine per creare nuove armi e armature. I due valori da tenere in considerazione sono i Punti Vita e la percentuale dell'indicatore di sazietà. Con l'azzeramento del primo per via dei danni subiti ci si ritrova nella base più vicina, mentre consumare totalmente il secondo impedisce di compiere scatti e di combattere in maniera ottimale. Fortunatamente è possibile cucinare e mangiare svariate tipologie di cibo, in modo da tenere il protagonista sempre in ottima salute.

Una feature particolarmente interessante è quella relativa alle funzionalità online. I giocatori, infatti, possono collaborare per ottenere sempre più materiali a beneficio del divertimento. Inoltre, è presente una bacheca di condivisione sulla quale è possibile "appendere" gli scatti fotografici delle proprie creazioni, in modo da permettere agli altri utenti di prendere spunti e, perché no, di sfruttare a vantaggio personale le idee altrui.

La vita del costruttore non è tutta rose e fiori e, purtroppo, sono presenti alcune problematiche un pochino fastidiose. Una di queste è sicuramente quella relativa al sistema di controllo non sempre preciso. A causa di questo, talvolta, ci si ritrova a lavorare su dei blocchi adiacenti a quelli desiderati, distruggendo materiali involontariamente o posizionando oggetti nei punti sbagliati. Un altro problema riscontrato è inerente alla telecamera che si può controllare a 360° tramite l'analogico destro ma a volte si incastra in alcuni punti o, ancora, zooma inspiegabilmente.

Sotto l'aspetto della libertà di gioco è necessario sottolineare che molti passaggi sono guidati, quasi come dei tutorial, il che è sicuramente un bene per chi si approccia per la prima volta a questo genere di titoli ma, probabilmente, farà storcere il naso ai puristi dei Sandbox.

Il bello di essere Costruttori

Da un punto di vista artistico il primo impatto con DQB2 è molto positivo, se pur si intuisce subito che non si ha di fronte un capolavoro dell’estetica.

Quello che salta subito all'occhio è il taglio artistico dell'opera che, grazie alla presenza del già citato Akira Toriyama, è di qualità eccellente. I modelli dei personaggi permettono al gioco di differenziarsi dalla serie principale pur mantenendone il tratto caratteristico ma, come accade in quest'ultima, sono presenti tanti “doppioni”. Lo stile pixelloso del mondo di gioco dona un tocco vintage ma, paradossalmente, non rende giustizia ai paesaggi e ai luoghi proposti.

Purtroppo sono presenti vari problemi quali compenetrazioni, caricamenti e salvataggi molto lunghi e, più fastidioso, rallentamenti nelle zone maggiormente ricche di elementi o che presentano animazioni grafiche come lo scorrere dell'acqua. Questo si nota anche durante i combattimenti con molti nemici, rendendo le battaglie parecchio frustranti.

Per quanto riguarda il comparto audio, invece, non abbiamo notato grossi problemi. La soundtrack si basa sui brani dei vecchi titoli riarrangiati per l'occasione, più alcune tracce inedite. Gli effetti sonori sono azzeccati e permettono al giocatore di immergersi maggiormente nel titolo, specialmente durante le fasi di costruzione. L'unico appunto riguarda l'assenza del doppiaggio ma, in fin dei conti, in questo genere di giochi non rappresenta un vero e proprio problema.

In sintesi:

Dragon Quest Builders 2 è la naturale evoluzione del primo capitolo. Il team di sviluppo ha ascoltato i fan e ha apportato tutta una serie di migliorie per aumentare la libertà di gioco. Proprio su questo aspetto Builders 2 si spinge al massimo, con le uniche pecche di un sistema di controllo a volte ballerino e di alcuni problemi tecnici di troppo. In generale, però, il titolo è consigliato non solo a chi è appassionato al franchise  ma anche a coloro che cercano qualcosa di diverso e desiderano dare sfogo alla propria fantasia.

Pregi:

  • Permette di dare sfogo alla propria fantasia.
  • Sistema di controllo semplice ma...
  • Lato arstistico di buon livello ma...
  • Ricco di contenuti.

Difetti:

  • Difficoltà dei combattimenti tendente verso il basso.
  • ...a volte poco preciso
  • ...minato da qualche problema tecnico di troppo

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,5

La recensione di Dragon Quest Builder 2 è stata scritta e curata da Albert91 per GameStorm.it, pubblicata il 29-07-2019

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