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Recensione di Tom Clancy's Rainbow Six Siege

Titolo: Tom Clancy's Rainbow Six Siege
Genere: Tactical FPS
Piattaforma: Xbox one
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Publisher: Ubisoft
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2015

L’E3 2014 poteva essere ricordata come l’evento della svolta videoludica. La recente uscita delle console di ultima generazione abbinata alla presentazione dei primi titoli sviluppati appositamente per tali console (dopo, ovviamente, il solito periodo di rodaggio che gli sviluppatori necessitano prima di impratichirsi con il nuovo hardware) sembrava aver generato un punto di svolta di quelli che fanno fare il classico salto generazionale.

A suscitare tale a quella sensazione ci fu la presentazione di Rainbow Six Siege (concedetemi di compattarlo a R6S), l’ennesimo episodio di una longevissima serie capace di sopravvivere, evolversi e migliorarsi di anno in anno attraverso le varie generazioni di console.

Nella rassegna statunitense, in particolare, aveva fatto scalpore il filmato mostrato che prometteva una grafica e una interazione con le ambientazioni fuori dal comune, regalando ampio spazio alla fantasia dei giocatori sul metodo attraverso cui si possono affrontare le missioni.

Con il passare del tempo, tuttavia, alcuni segnali deboli hanno fatto presagire che il gioco avesse subito un ridimensionamento, a partire dal comunicato che qualche mese fa annunciava l’assenza di una vera e propria modalità in single player, sensazione poi purtroppo confermata dall’analisi approfondita che abbiamo effettuato una volta che il gioco è finito nelle nostre mani. Ma andiamo per gradi.

Situazioni

Il menu principale permette di scegliere tra Situazioni (per la modalità single player), e il multiplayer.

Come accennato prima, risulta difficile definire Situazioni una vera e propria esperienza in single player, in quanto assomiglia più a un mega tutorial, essendo composto da una decina di missioni totalmente slegate tra loro e prive di una trama capace di dare un significato alle vostre gesta.

È indubbio, tuttavia, che tali missioni siano utili per prendere dimestichezza con le 20 classi di Operatori e dei loro caratteristici equipaggiamenti e gadget. Giusto per fare alcuni esempi, troverete poliziotti in tenuta antisommossa e tecnici equipaggiati con droni, senza dimenticare la classe forse più devastante, Tachanka, che abbina a uno scudo una potente mitragliatrice stazionaria, capace di debellare in pochi attimi le forze nemiche se sfruttato a dovere.

Non manca la possibilità di personalizzare gli equipaggiamenti di ciascuna classe (acquistando mirini laser, impugnature personalizzate eccetera, ma va detto che tale libertà è piuttosto limitata e poco incisiva. Mancano all’appello, tra l’altro, qualsiasi traccia di visori notturni o termici, che avrebbero giovato all’esperienza ludica.

Se da un lato si tratta di un passaggio fondamentale prima di passare all’esperienza online, dall’altro va detto che si tratta di missioni dal design poco curato (abbiamo affrontato situazioni paradossali come, dopo aver liberato un edificio dai nemici, mentre vi accingete a disinnescare un ordigno, vedrete comparire dal nulla altre orde di nemici), e si rivelano ripetitive e frustranti a causa dell’assenza di checkpoint e medikit.

Multiplayer

Ma veniamo all’esperienza multiplayer, divisa tra Caccia al Terrorista per un’esperienza cooperativa in 5 contro l’AI e il classico PVP, 5 contro 5 per adrenalinici scontri a fuoco tra umani.

Nella prima modalità vestirete i panni dei corpi speciali per dare la caccia ai terroristi, portando a termine i soliti obiettivi che vanno dal disinnescare ordigni, liberare ostaggi piuttosto che debellare tutti i nemici dallo schermo.

L’esperienza di gioco è appagante, soprattutto se giocata con un gruppo affiatato di amici con i quali il continuo dialogo permette di ottenere il massimo dall’esperienza di gioco. L’unica pecca è rappresentata dall’AI nemica, capace di altalenarsi da situazioni in cui mostrano una mira disumana ad altre in cui si adoperano in atteggiamenti privi di qualsiasi logica, ad esempio uscendo da una stanza dandovi le spalle. Buona la rigiocabilità, grazie al posizionamento randomico degli obiettivi.

Ma è con il PVP che si apprezza il meglio di questo R6S, anche se non mancano le note dolenti, in primis la scomparsa dei terroristi da questa modalità, sostituita da altre tipologie di corpi speciali tra cui figurano gli agenti francesi delle GIGN, quelli dell’FBI, i britannici SAS, i russi Spetznaz e così via, impegnati a darsi battaglia gli uni contro gli altri.

Appagante

Ogni sessione di gioco vede un gruppo di 5 giocatori in attacco e altrettanti in difesa. All’inizio avrete a disposizione pochi secondi per lanciare in avanscoperta i droni al fine di individuare dove possano essere localizzati i nemici, i quali risponderanno barricando il loro edificio, tentando di obbligare gli altri a seguire un pericoloso percorso unico e così via.

Finita la fase preparatoria si dà inizio agli scontri a fuoco, dove l’esperienza dipende da quanto è affiatato il gruppo con cui giocherete. Se siete un giocatore occasionale sappiate che vi perderete molto di quanto questo R6S può offrire: i match si rivelano un mix di strategia, azione e cooperazione, dove l’affiatamento è la chiave del successo. Il coordinamento tra un giocatore che sfonda la porta, un altro che si lancia all’interno alla caccia dei nemici e un terzo che gli copre le spalle è tanto efficace quanto appagante.

Peccato solo che l’esperienza di gioco sia minata dall’estrema difficoltà di perseguire gli obiettivi prestabiliti, che porta di fatto a match in cui si punterà ad eliminare tutti i nemici, declassando di fatto il gioco a sparatutto privo di ogni velleità tattica.

Tecnicamente deludente

Tecnicamente il gioco, purtroppo, non mantiene le promesse del filmato dell’E3: l’elevatissimo livello di interazione con le ambientazioni si ridimensiona qui al possibile abbattimento dei muri solo in punti predeterminati dal level design (botole, zone di muro sottili), le textures sono di bassa qualità, gli elementi dello sfondo soffrono di una marcata povertà poligonale, le animazioni sono decisamente migliorabili, e va detto che spesso e volentieri noterete compenetrazioni capaci di rivelare la presenza dei nemici al di là del muro, consentendovi inoltre di abbatterli grazie alla possibilità di colpire attraverso le pareti.

Buoni il sonoro e la varietà delle mappe (10) che includono l’aereo presidenziale, campi di addestramento, ambasciate, abitazioni, porti e così via.

Un’ultima nota di demerito se la meritano l’impossibilità di uscire dall’edificio per i giocatori in difesa, messa in pratica con un poco elegante arrossamento della visuale, così come la possibilità dei giocatori abbattuti di aiutare i compagni andando a sbirciare attraverso il circuito di telecamere di sicurezza, senza dimenticare il matchmaking, che se da un lato è preciso nella selezione della modalità di gioco, dall’altro la scelta delle mappe avviene sulla base delle preferenze di 10 giocatori, quindi praticamente randomica.

In cocnlusione

Come detto, l’E3 2014 poteva segnare lo spartiacque tra le console di nuova generazione e quella precedente, invece rischia di rivelarsi una delusione e la causa probabilmente risiede nelle eccessive aspettative che il nuovo hardware ha suscitato.

Rainbow Six Siege è caduto nel tranello promettendo inizialmente un comparto tecnico e una interazione con le ambientazioni da far cadere la mascella, per poi dover tornare sui propri passi con una realizzazione tecnica nella media.

Se l’esperienza single player non appassiona essendo poco più di una serie di tutoria utili per impratichirsi con le meccaniche di gioco, il meglio di questo gioco lo si apprezza con le schermaglie online in modalità cooperativa e in scontri tra gruppi di giocatori, capaci di donare soddisfazioni soprattutto se giocato con amici affiatati.

Pregi

  • Tecnico, adrenalinico
  • Multiplayer divertente e appagante…

Difetti

  • …a patto di giocare con amici affiatati
  • Comparto tecnico e interazione con gli ambienti deludente
  • Incapace di mantenere le promesse dei primi filmati

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di Tom Clancy's Rainbow Six Siege è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 07-02-2016

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di jeanluca
07-02-2017
jeanluca

Bella raga fatto bene molto reale garfica da 1 a 10 voto 7 ci sono dei particolari da giochi di prima generazione merita di stare nella mia raccolta

0
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

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Tom Clancy's Rainbow Six Siege

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Valutazione del gioco 8.5

L'ultimo voto è stato 9 dato da paki98

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