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Recensione di F1 2018

Titolo: F1 2018
Genere: Racing
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Codemasters
Publisher: Koch Media
Data di uscita: 24 agosto 2018

Di anno in anno i campionati sportivi si ripetono, a partire da quello calcistico della nostrana Serie A per passare a quelli che in ogni nazione europea si ripetono per mettere in palio il titolo. Non fanno eccezione gli altri sport, tra cui quelli motoristici che annoverano principalmente il campionato della MotoGP (e delle classi minori), quello delle motocross con la MXGP, la Superbike e, per enumerarne un paio relativo alle 4 ruote, non possiamo dimenticare i rally (WRC) e la Formula 1. Se tutto ciò si sussegue a ritmo annuale, con un azzeramento delle classifiche con lo scoccare della mezzanotte di san Silvestro per rimettere tutto in discussione, allo stesso ritmo gli scaffali di videogiochi si popolano di nuovi titoli per permettere ai videogiocatori (occasionali oppure professionisti) di sognare di sfidare i propri beniamini a suon di giri veloci.

Il titolo che ci accingiamo a recensire si intitola F1 2018, sviluppato dalla Codemasters, sviluppatore britannico forte di una lunga esperienza su titoli motoristici (il primo Colin McRae Rally ormai ha 20 anni) e dal 2010 sono detentori della licenza ufficiale della FIA per riprodurre vetture, piloti e circuiti del circus della Formula 1.

Aggiornamento annuale

Se da un lato il richiamo mediatico del nome della Formula 1 può portare a facili guadagni, va peraltro detto che imbarcarsi in questo tipo di impresa nasconde un lato negativo, ovvero quello di avere le mani legate con l’impossibilità (o quasi) di proporre ad esempio circuiti o classi di veicoli aggiuntivi.

Dall’altro lato, al fine di confezionare un nuovo episodio della serie, per convincere stampa e pubblico non basta più affinare il comparto tecnico ed aggiornare nomi di piloti, vetture e circuiti alla stagione corrente, magari rivedendo le livree e le carrozzerie delle vetture che si sono trasformate nell’inverno: il mercato dei videogiocatori chiede ogni anno quel qualcosa di più che giustifichi la spesa.

Codemasters sembra di aver appreso come affrontare queste spinose situazioni, in quanto dopo l’ottimo F1 2017 che abbiamo recensito la scorsa estate, anche quest’anno è riuscita a superarsi rendendo il qui presente F1 2018 appetibile anche per coloro che possiedono il prequel. Ma andiamo con ordine.

Gameplay

Partendo da un modello di guida ottimo, come quello sfoggiato l’anno scorso, scalabile quanto basta per rendersi apprezzabile dai neofiti ma anche dagli amanti delle simulazioni (anche se non estreme come Assetto Corsa), e strategico il giusto in quanto vi imporrà la gestione della strategia delle gomme, l’impiego di DRS e, da quest’anno anche la gestione delle mappature dell’ERS, il sistema di recupero dell’energia della frenata. Esso ricarica le batterie al fine di rendervi disponibile alcune centinaia di CV addizionali per un tempo limitato, secondo una erogazione che potrete decidere voi: potrete infatti scegliere di compromettere leggermente le prestazioni e “tenervi un tantino” per accumulare energia al fine di sferrare un attacco al vostro avversario al momento opportuno, selezionando invece la mappatura più aggressiva che tenderà a svuotare il “serbatoio” aggiuntivo delle batterie. Tutto ciò dona ulteriore spessore alle gare, come peraltro succede nella realtà.

Un altro affinamento che riguarda la guidabilità delle vetture consiste nella modellazione degli pneumatici: se fino al prequel le loro prestazioni erano state simulate sulla base della sola temperatura del battistrada, con l’accesso a nuovi dati gli sviluppatori hanno potuto confezionare un modello più complesso (e più verosimile) che tiene conto anche della temperatura delle carcasse, rendendo le gomme una scheggia impazzita capace di stravolgere i risultati di una gara, e anche questo consente di effettuare un passo avanti nella direzione di un maggior realismo.

Concludiamo con un affinamento del comportamento di telai e sospensioni, i quali sono stati rivisti nel modo in cui le vetture affrontano i cordoli più alti, portando a reazioni più o meno scomposte a seconda della loro forma.

Rivalità

Tra le aggiunte che coinvolgono la carriera va evidenziato uno sforzo significativo nel ricreare un’atmosfera con alcune possibilità in più nel customizzare il proprio pilota e dando al giocatore la possibilità di scegliere non solo il team con cui esordire (inizialmente tutte le scuderie saranno disponibili, ovviamente con obiettivi differenti a seconda che selezioniate un top team piuttosto che uno dei comprimari), ma vi verrà anche data la possibilità di identificare in uno degli altri concorrenti il vostro rivale principale, nel tentativo di ricreare i dualismi più famosi come quello accesissimo tra Prost e Senna piuttosto che quello più pacato e contemporaneo tra Vettel ed Hamilton.

Tra una gara e l’altra dovrete anche districarvi con una giornalista, Claire, che spesso e volentieri vi metterà in difficoltà con domande a cui dovrete rispondere entro un certo limite, scegliendo una tra le risposte preconfezionate, le quali però rischiano di mettervi in cattiva luce di fronte agli altri team (i quali potrebbero essere poi riluttanti poi nel proporvi contratti per la stagione successiva) oppure al cospetto della vostra stessa squadra: lamentarsi sempre della vettura oppure attribuirvi in toto i meriti per un buon piazzamento potrebbe demoralizzare il resto del team, il quale potrebbe rendersi meno efficace nel proporre aggiornamenti alla vettura. Peccato solo per la poco inerenza delle domande rispetto ai fatti che accadono in pista, il che rende il tutto un tantino fuori contesto.

Anche l’evoluzione delle vetture è stato ampliato, ed assume una forma RPG: a suon di risultati in pista otterrete gettoni da spendere per far evolvere la vostra vettura.

Tuttavia dovrete fare attenzione a non concentrarvi troppo su un singolo ramo di evoluzione, in quanto tra una stagione e l’altra sono stati sapientemente introdotti i cambiamenti di regolamento che potrebbero rendere illecito quella particolare evoluzione della macchina su cui stavate spendendo tutti i vostri gettoni.

Tecnica e affini

Il comparto tecnico è stato aggiornato spremendo all’inverosimile l’EGO engine, motore grafico proprietario degli sviluppatori inglesi, il quale tuttavia sta mostrando i suoi limiti: se da un lato vetture e circuiti sono riprodotti in modo egregio, con tanto di effetti particellari e luminosi a rendere particolarmente apprezzabile lo spettacolo sullo schermo, va anche detto che gi elementi di contorno spesso e volentieri si rivelano sottotono.

L’aspetto delle vetture, ovviamente, ricalca fedelmente quello delle controparti reali, con tanto dell’inguardabile halo a protezione del pilota (che si è dimostrato perlomeno utile nel recente GP di Spa), ma che stanzierà il montante centrale proprio di fronte ai vostri occhi nella visuale dall’abitacolo. Per ovviare al problema potrete scegliere una visuale differente, oppure selezionare l’opzione per rendere il montante frontale invisibile, una opzione davvero apprezzata.

In aggiunta alle vetture appartenenti alla stagione corrente, così come nella versione dell’anno scorso, potrete anche dilettarvi al volante di vetture storiche che spaziano dagli anni ’70 fino al 2010, con 6 auto aggiuntive come la Ferrari 312 T2 del 1976.

Il sonoro si distingue per la buona riproduzione dei ruggiti delle vetture, che siano i rimpianti 12 cilindri delle Ferrari degli anni ’90 piuttosto che gli ovattati rumori delle power unit dei motori di attuale produzione.

Per finire...

Concludiamo con il multiplayer, il quale conferma la struttura dell’anno scorso, con l’aggiunta delle superlicenze, un sistema utile che permette di assegnare punti a ciascun giocatore sulla base della pulizia di guida e correttezza in pista, consentendo quindi di organizzare eventi classificati al fine di rendere improbabile che gare online vengano funestate dall’approccio troppo aggressivo di pochi corridori noncuranti delle regole di buona educazione sportiva.

In conslusione

Formula 1 2018 riesce nell’intento di aggiornarsi alla stagione corrente e proporre quel valore aggiunto capace di differenziarsi rispetto al già ottimo F1 2017, migliorandolo nettamente, grazie agli affinamenti volti ad incrementare il coinvolgimento del giocatore nella modalità carriera, piuttosto che alle migliorie del modello di guida e al sistema ERS.
Il risultato è un titolo più strategico, più coinvolgente e più inerente alla realtà, rendendosi appetibile anche a coloro che giù possiedono il prequel.

Pregi

  • Modello di guida più profondo
  • Ottima esperienza in carriera

Difetti

  • Graficamente siamo al limite

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

La recensione di F1 2018 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 29-08-2018

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