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Recensione di Borderlands 3

Titolo: Borderlands 3
Genere: FPS-RPG
Piattaforma: PlayStation 4 (testata)/ Xbox One/ PC
Sviluppatore: GearBox Software
Produttore: 2K Games
Data di uscita: 13 settembre 2019

“È una splendida giornata, piena di opportunità”

È con questa massima, presa direttamente dalla bocca del buon Marcus Kincade (storico rivenditore di armi di Pandora) che apriamo la recensione di uno dei titoli sicuramente più attesi degli ultimi anni: Borderlands 3. Quella di Borderlands è una saga che nasce negli studi di GearBox Software ormai nel lontanissimo 2009, precisamente il 23 ottobre (facendo riferimento al mercato Europeo). Sebbene il primo capitolo fosse piuttosto grezzo e ancora acerbo sotto alcuni punti di vista (primo fra tutti la trama), ha ottenuto in breve tempo lo status di cult, anche e soprattutto grazie al tono scanzonato e caciarone dei personaggi che popolano le lande desolate di Pandora e grazie ad un gameplay che mischia elementi da shooter puro in prima persona a meccaniche tipicamente ruolistiche, con un sistema di loot randomico “alla Diablo”.

Pandora, come facilmente intuibile, è l'inospitale e pericolosissimo pianeta al centro della vicenda, sede della misteriosa Cripta, alla cui ricerca si sono lanciati via via numerosissimi folli in cerca di fortuna, tra cui i Cacciatori della Cripta, titolo assunto dai vari protagonisti giocabili del brand. Col secondo capitolo, uscito nel 2012 sulla scorsa generazione di console e su PC (salvo poi ottenere, assieme al Pre-Sequel una remaster sulla attuale generazione), la saga ha compiuto un deciso salto in avanti sia sotto il profilo tecnico, sia su quello del gameplay (o meglio del Gunplay) e soprattutto su quello della trama, andando ad offrire un cattivo carismatico e diabolicamente adorabile quanto pochi altri, Jack Il Bello.

A seguire, poi, sui nostri scaffali è approdato, nel 2014, Borderlands: The Pre-Sequel che, come dice il nome stesso, va a posizionarsi cronologicamente in mezzo a Borderlands 1 e 2, chiarendo i retroscena legati alla salita al potere di Jack Il Bello tra i ranghi della Hyperion Corporation e di come sia iniziata la sua spasmodica Caccia alla Cripta. Questo titolo, sebbene abbia introdotto e migliorato alcune meccaniche, andando a sfruttare la nuova ambientazione offerta dalla Luna di Pandora, non ha ottenuto il successo raggiunto dal predecessore e, per via della chiusura del dipartimento di 2K deputato al suo sviluppo, rimane parzialmente incompiuto. Fortuna vuole che, nel 2015, sia stato annunciato un terzo capitolo della saga, riprendendo le fila del discorso lì dove erano state lasciate. Ed è qui che ci troviamo noi, dopo tutta questa pappardella storica: abbiamo finalmente potuto mettere le mani su Borderlands 3 e abbiamo potuto saggiarne la qualità, sebbene la sensazione sia quella di aver solamente grattato la superficie di ciò che il titolo ha da offrire. Sarà stato all'altezza delle aspettative? Scopritelo con noi!

“E non dimenticate: mettete mi piace, seguite e obbedite!”

La trama di Borderlands 3, come detto sopra, riprende precisamente da dove si era interrotta quella di Borderlands 2. O meglio, dove si era interrotto l'ultimissimo DLC uscito, Commander Lilith and The Battle for Sanctuary, pubblicato pochi mesi fa in occasione della imminente uscita del terzo episodio.

Siamo appena sbarcati su Pandora in qualità di Cacciatori della Cripta e subito ci troviamo a fare i conti con un piccolo robot Cl4ptp, Claptrap, vera mascotte della serie, che ci informa della battaglia in corso tra i Crimson Raider, ormai stabilmente sotto il comando di Lilith dopo la dipartita di Roland nel secondo capitolo, e i neonati Figli Della Cripta, una sorta di “mega-clan” di banditi, guidato dai gemelli Troy e Tyreen Calypso. I due dolci gemellini sono alla ricerca della Mappa Delle Cripte, introdotta del DLC Commander Lilith, necessaria per, appunto, scovare tutte le cripte sparse per la galassia. Lilith e i suoi stanno quindi facendo di tutto per evitare che essa cada nelle mani sbagliate e hanno bisogno del nostro aiuto. Verremo subito gettati nella mischia ma, nonostante il nostro intervento, purtroppo la Mappa verrà rubata, dando inizio ad un insegumento interplanetario tra noi e i Gemelli Calypso. A farci da fedele compagna in queste scorribande avremo la Sanctuary III, una nave spaziale che fungerà anche da HUB principale, andando a raccogliere la gran parte degli NPC e dei venditori. Della trama non vogliamo dirvi altro, per non rovinarvi la sorpresa. Vi possiamo però anticipare che essa vi terrà piuttosto col fiato sospeso e non mancheranno i colpi di scena. L'umorismo generale della narrazione rimane invariato rispetto ai precedenti capitoli e anzi sembra quasi aumentato: sono innumerevoli le battute, le prese in giro e addirittura delle meta-citazioni sulla realtà videoludica odierna.

I personaggi che abbiamo imparato ad amare negli scorsi capitoli tornano pressochè tutti ed si nota facilmente la loro crescita psicologica. Nota di merito va alla scelta di doppiare anche il nostro alter ego, che interagirà con i vari NPC con linee di dialogo anche uniche in base a chi sceglieremo.

Proiettili, loot, proiettili e ancora loot

E qui arriviamo al succo della questione: il gameplay. Siamo di fronte al Borderlands definitivo. La formula che ha fatto il successo della serie rimane immutata, ma è stata rifinita e ripulita fino a renderla quasi perfetta. Non scenderemo troppo nel dettaglio dei vari alberi delle abilità perchè servirebbe una recensione dedicata e non vorremmo rovinarvi troppo la sorpresa di scoprire quali chicche hanno riservato per voi gli sviluppatori. Sappiate, però, che c'è davvero un sacco di carne sul fuoco. Ed è ciccia di prima qualità.

Al momento della creazione del personaggio, subito dopo aver assistito alla classica intro musicale, avremo la possibilità di scegliere tra 4 classi, come canonico. Si tratta di Amara, una sirena, FL4K, un robot in grado di far spawnare diversi animali, Zane, un assassino e Moze, l'artigliera. Ognuno di loro è caratterizzato da uno stile di gameplay unico e ben distinto e avrà accesso a 3 alberi delle abilità da cui scegliere. La differenza in tale senso è data da due novità: prima di tutto, avremo accesso all'Abilità di Classe del nostro personaggio sin dal livello 2 e non più dal 5, permettendoci di iniziare a spendere punti nei vari perks molto prima. Secondo, spendendo punti nei vari rami, otterremo delle abilità passive aggiuntive che andranno a personalizzare ulteriormente l'esperienza. Facciamo un esempio pratico: Moze, l'artigliera, è in grado di evocare Orso di Ferro, un potente mech. Le armi in dotazione del mech sono due, a scelta fra una gatling gun, un fucile a rotaia e un lancia granate. Queste armi, però, saranno personalizzabili grazie ad alcuni di questi perk passivi, andando, ad esempio, a ridurre il surriscaldamento della gatling gun, oppure a trasformarla in un lanciafiamme. Le scelte sono pressochè infinite e le combinazioni di gameplay, specie se giocherete in team con altri giocatori, renderanno le uccisioni dei vari mob sempre molto divertenti ed appaganti.

Il selettore della difficoltà è stato leggermente rivisto, permettendoci di giocare in modalità semplicissimo, rendendoci dei “veri bulli” nei confronti dei nemici, oppure quella normale, la classica modalità di gioco dei vecchi Borderlands. Per quanto riguarda la cooperativa, inoltre, avremo due opzioni: una vedrà il loot “diviso” tra i giocatori, impedendoci quindi di subire (ma anche di compiere) furti di oggetti molto rari sotto al naso dei nostri compagni e livellerà il grado dei nemici al livello del giocatore più basso, indipendentemente da chi ospiterà il game. L'altra è la classica modalità cooperativa di Borderlands: ninjate di oggetti rari e nemici livellati al livello dell'host della partita, indipendentemente da quello degli altri.

Sono state inserite la scivolata dopo la corsa e la possiblità di arrampicarsi sulle sporgenze, rendendo molto più comodo il raggiungimento di posizioni elevate. 
Tornano le armi laser e congelanti, viste per la prima volta in Borderlands: The Pre-Sequel. Le armi marcate Hyperion e Tediore, invece, hanno subito un leggero restyling, con le prime dotate di scudo che assorbe parte del danno ricevuto e lo converte in munizioni extra e le seconde che, prima di esplodere come granate quando ricarichiamo, vagheranno brevemente per il campo di battaglia, su piccole zampette, sparando colpi ulteriori ai nostri nemici. Tra le novità, invece, abbiamo le armi uniche dei Figli Della Cripta: esse non avranno bisogno di essere ricaricate, ma si romperanno dopo un certo numero di colpi sparato e andranno riparate. Alcune armi, inoltre, hanno una modalità di fuoco secondario specifica per ogni tipologia: le pistole hanno dei microrazzi, i fucili mitragliatori dei lanciagranate, le armi Maliwan ci permettono di switchare tra due tipi di danno elementale e così via. Sparisce la "Scoria", vero terreno di disputa tra i giocatori veterani dei vecchi capitoli, e viene introdotta la Radiazione, con un comportamento simile a quello della Scoria, ma meno limitante nelle scelte.

Subiscono una sorta di aggiornamento anche i vari Catch-a-Ride sparsi per i livelli di gioco: il parco veicoli è stato ampliato, così come la possibilità di personalizzare, ora aperta anche alla carrozzeria (leggera o pesante), al tipo di ruote ad altre chicche legate al tipo di veicolo scelto. Ogni nuova modifica, inoltre, prima di essere utilizzata andrà recuperata sul campo di battaglia e portata al più vicino Catch-a-Ride per essere analizzata e memorizzata.

A fare da contorno alla miriade di missioni principali e secondarie che dovremo affrontare, avremo anche delle piccole missioncine affidateci da alcuni NPC: si va dal sabotare torri radio dei Gemelli Calypso per conto di Moxxi, a trovare pezzi di ricambio per Claptrap (che vuole costruirsi una “amichetta”) fino al ritrovamento del diario di Typhon DeLeon, famosissimo esploratore della Galassia e primo scopritore della Cripta.

Spariscono anche i “Gettoni Duro”, che vengono sostituiti da due liste di obiettivi: la prima è completabile durante la campagna principale e ci ricompenserà con Eridium da spendere nel familiare negozio di Crazy Earl. La seconda srà sbloccabile solo una volta completata la Main Quest e aumenterà il grado di sfida dell'avventura.

Graficamente notevole...circa?

Chiariamoci, Borderlands non ha mai brillato per qualità grafica, puntando tutto sulla particolarità delle ambientazioni e sulla follia del design di armi e nemici. Ma, banalmente, anche l'occhio vuole la sua parte e siamo costretti ad analizzare anche questo “dettaglio”... rimanendo in parte delusi.

Il livello di dettaglio generale è decisamente migliorato rispetto ai precedenti capitoli, sia per quanto riguarda le ambientazioni che i modelli delle armi (che offrono un feeling gradevole e appagante), ma il frame-rate non è stabile come ci aspettavamo e soffre di alcuni cali nelle situazioni più concitate e in fase di caricamento delle nuove aree. Rimane ampiamente sopra ai 30 fps, ma non riesce quasi mai ad assestarsi sui 60. Un vero peccato.

Lo stile Cel Shading, vero marchio di fabbrica della produzione, rimane immutato, così come l'atmosfera generale. Abbiamo appressato davvero molto la rinnovata varietà degli ambienti, anche grazie alla possibilità di viaggiare di pianeta in pianeta, lasciando per la prima volta il suolo di Pandora ( o della sua Luna).

Abbiamo riscontrato anche numerosi rallentamenti all'interno dell'inventario del giocatore, cosa davvero fastidiosa a lungo andare. Per fortuna non abbiamo trovato bug che hanno compromesso il completamento di qualche missione. Lodevoli, invece, i rinnovati effetti particellari e delle esplosioni e il parco animazioni, ora più fluide e realistiche rispetto al passato. Anche l'intelligenza artificiale dei nemici è stata migliorata e la loro varietà rende gli scontri sempre tosti ed appaganti.
Nota di merito per le musiche e per gli effetti sonori, davvero azzeccatissimi e in linea con l'atmosfera folle del titolo. Ottimo anche il doppiaggio italiano, sebbene l'adattamento (soprattutto di alcuni giochi di parole) ogni tanto inciampi un po'.

In sintesi:

Borderlands 3 è, senza troppi dubbi, ciò che i fan del brand attendevano da tempo: il picco massimo della folle esperienza offerta dai GearBox. Le 4 classi sono divertenti e variegate, i nemici carismatici e la storia intrattiene senza essere troppo dispersiva. Certo, dal punto di vista tecnico dovrete andare oltre a qualche piccola magagna, anche se doveste essere in possesso di Ps4 Pro e Xbox One X, ma nulla di veramente fastidioso. Borderlands 3 sarà in grado di rapirvi col suo folle delirio e il suo “goziliardo” di armi, tenendovi stretti per svariate decine o anche centinaia di ore, specialmente se giocato in compagnia. In attesa dei sicuri DLC futuri. Che aspettate? Correte ad accaparrarvene una copia!

Pregi:

  • Grande varietà di armi e abilità

  • Trama e nemici carismatici

  • Divertente modalità cooperativa

Difetti: 

  • Qualche magagna a livello tecnico

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

La recensione di Borderlands 3 è stata scritta e curata da dust94 per GameStorm.it, pubblicata il 16-09-2019

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di G-PqV
06-10-2019
G-PqV

Non vedo l'ora di avere il tempo per finirmi il 2, con i DLC e iniziare questo!

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Borderlands 3

  • Immagine della copertina del gioco Borderlands 3 per PlayStation 4

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Valutazione del gioco 8

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