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Recensione di Killzone 2


Titolo:
Killzone 2
Genere: FPS
Console: Playstation 3
Sviluppatore: Guerrilla Games
Publisher: SCEE
Data di uscita: 25/02/2009 

Tutto quello che state per vedere non è in tempo reale

Era l’ormai lontana estate del 2005, quando all’E3 di Los Angeles, Hermen Hulst esponente del Guerrilla Team, prima di mostrare quello che sarebbe stato il titolo più atteso, almeno fino ad oggi, dai possessori della console di casa Sony, pronunciò la frase "Tutto quello che state per vedere non è in tempo reale".  In effetti Killzone 2, seguito di un primo capitolo abbastanza deludente esordito su PS2 che nonostante le tante promesse non riuscì a farsi spazio nel cuore degli appassionati, non fece fatica a lasciare tutti a bocca aperta e oggi, dopo un’attesa durata quattro lunghi anni, si appresta a divenire uno dei migliori titoli dell’intera storia video ludica mondiale.

E chi lo dice che solo i cattivi possono invadere altri pianeti?  

Nel primo capitolo la Helghast Corporation, una compagnia di stazza sul pianeta dal medesimo nome, fondata dal dittatore Scolar Visari con lo scopo di conquistare altri pianeti, nell’intento di spargere il proprio dominio sul nodo satellite denominato Vekta, veniva sconfitta dalle forze ISA (Interplanetary Stategic Alliance) dopo una lunga e sanguinosa battaglia.

Killzone 2 inizia con uno stupendo e memorabile filmato introduttivo, che mostra la decisione degli ISA di dover attaccare il nemico senza attendere un suo ritorno e fermandolo così sul nascere, catturando l’acerrimo nemico Visari.

Nel frattempo il nostro nemico suonerà la carica ai suoi, incitandoli con affermazioni da buon dittatore e scagliando contro i nostri eroi tutta la loro rabbia. In effetti la storia è tutta qui, come in ogni FPS che si rispetti, a farla da padrona saranno gli scontri a fuoco, anche se è inutile nascondere un velo di delusione. Quello che più dispiace è scoprire il poco carisma che caratterizza il nostro team, piatto, povero di personalità, soprattutto per quanto riguarda il nostro alter ego Sev. In realtà i veri protagonisti del gioco sono gli Helghast, suddivisi in varie classi, realizzati egregiamente, spettacolari sotto alcuni punti di vista.

La nostra avventura inizia dopo un burrascoso quanto spettacolare atterraggio di fortuna sulle rive di una spiaggia caratterizzata dalla presenza di un enorme deposito, dove puntuali come orologi svizzeri ci attendo gli agguerritissimi Helghast. Sin da subito si intuisce che il team di sviluppo ha puntato molto sull’immedesimazione del giocatore, facendolo sentire come in un vero campo di battaglia, trasformando il sixaxis in un arma spietata. L’impatto visivo è assolutamente straordinario, poiché quello che si presenta d’innanzi agli occhi è un omaggio alla tecnologia, in grado di giustificare i tanti anni di attesa. Navicelle sospese in aria, decine di nemici in movimento, sabbie che si alzano come in una vera tempesta desertica, tremende esplosioni , tutte cose mai viste interagire in contemporanea e che forse neanche ci immaginavamo di vedere. Tutto è al limite del realismo, le animazioni dei soldati, la “pesantezza” delle armi, per non parlare delle scene d’intermezzo, le quali spesso si avvicinano a vere e proprie produzioni cinematografiche da Oscar.

Gli scontri con i nemici saranno impegnativi e richiederanno una buona dose di pratica, infatti gli Helghast attaccheranno sempre uniti, sfrutteranno qualsiasi copertura e indietreggeranno nelle situazioni a loro sfavorevoli. I vari Boss presenti difficilmente si faranno battere al primo scontro, essi dovranno essere studiati e con loro andranno esaminati anche gli ambienti circostanti, perché solo grazie ad essi potremo avere la meglio.

L’arsenale a nostra disposizione è abbastanza vasto e vario, infatti oltre alla cromatissima Revolver dai proiettili infiniti, ma molto poco efficace contro la furia degli Helghast, disporremo di fucili d’assalto, fucili a pompa, mitragliatori, lanciafiamme, lancia scariche elettriche e due diversi tipi di granate. Durante la nostra esperienza, non sarà possibile portare più di un arma lunga a seguito, quindi necessario sarà un uso parsimonioso delle munizioni, le quali nonostante abbondino in alcune frazioni, in altre scarseggiano rendendo il tutto più realistico ed ai limiti dell’esasperazione.

La scelta di inserire una modalità di copertura è stata fruttuosa solo a metà, infatti coprirsi alle spalle di una qualsiasi parete, nonostante sia abbastanza difensivo e strategico, non sempre risulterà essere comodo, in funzione del fatto che questo potrà avvenire utilizzando il tasto dorsale L2 che dovrà essere abbinato al tasto L1 oppure L3, per ottenere uno zoom del campo visivo ed allo stick di spostamento cursore.

I livelli di difficoltà relativi alla Campagna Single Player sono quattro, solo l’ultimo per essere sbloccato necessiterà di aver portato a termine la modalità storia ad un qualsiasi livello. Per essere goduto, almeno all’esordio, il livello “soldato” è sicuramente quello più adatto anche perché aiuta a capire come muoversi contro i nemici, risultando a volte al di sopra degli standard attuali grazie all’I.A. di questi ultimi.

Un comparto tecnico senza precedenti

Trama un po’ povera di mordente e gameplay piuttosto classico, devono però inchinarsi d’innanzi ad un comparto tecnico di primo ordine. Per descrivere il comparto grafico di Killzone 2, sarebbe più azzeccato mostrare la foto di un bambino che per la prima volta entra in un Luna Park ed esterrefatto rimane a bocca aperta. Come già accennato, non c’è paragone che tenga, ci troviamo davanti ad un mostro di tecnologia, il tutto è curato nei minimi particolari. D’altronde il lavoro dei Guerrilla è sempre spiccato per questo, sin dagli albori. Gli effetti particellari, i filtri, le texture e gli effetti di luce, riescono a rendere il tutto straordinariamente realistico. Alcuni scenari lasciano di stucco quanto a perfezione di realizzazione, le mappe sono tutte abbastanza originali e ricche di strutture ricche di poligoni. Il soffio del vento che produce raffiche di sabbia, frammenti di edifici disastrati, fulmini che si abbattono sul suolo, tutti effetti che donano una sensazione di realismo mai provata prima. Nota stonata sono alcuni cali di frame rate, riscontrabili nelle situazioni di battaglia più esasperate e i brevi caricamenti che intercorrono tra un’area e l’altra, dovuti forse alla mancanza di installazione su Hard Disk. ma ci Il comparto audio, così come quello grafico, è di eccellente qualità, infatti le musiche adottate e gli effetti sonori, rendono il tutto un piacere per le orecchie, soprattutto se si è possessori di un buon impianto Home Theatre.

La longevità si mantiene sugli standard del genere, una decina di ore sono più che sufficienti per giungere al Palazzo di Visari, il tutto comunque anche in relazione al grado di difficoltà ed alle nostre capacità combattentistiche.

Un classico Multiplayer, ma che promette scintille!

Come in ogni FPS che si rispetti, l’asso nella manica di Killzone 2 è proprio la modalità multiplayer. Come non ricordare che il primo capitolo della serie, nonostante prodotto per Playstation 2, vantava il miglior multiplayer online della passata generazione.

In Killzone 2 la modalità multiplayer, seppur classica e composta da un massimo di 32 giocatori, è strutturata egregiamente con numerose opzioni, configurazioni, classi e la possibilità di scegliere se far parte dell’Isa o degli Helghast, anche se siamo sicuri che il fascino di questi ultimi prevarrà…ù

Le mappe sono le stesse attraversate durante la campagna single player, che dimostrano la loro natura tattica grazie all’alternanza tra ambienti chiusi e aperti.

Partiamo dalla modalità offline denominata Schermaglia, nella quale sarà possibile affrontare fino a 15 Bot controllati dal computer secondo i nostri parametri di configurazione. A dire il vero la presenza questa modalità, già presente in qualche titolo un po’ più datato,  ci ha un po’ sorpresi, perché l’agonismo nell’affrontare dei nemici controllati da altri umani è ben altra cosa. Diciamo che il tutto però può fungere da contorno ed essere utile come allenamento. La parte online denominata Zona di Guerra è suddivisa in varie modalità. Massacro consiste nel realizzare un prefissato numero di uccisioni in un tempo determinato dal computer. La modalità Assassino, designa un nemico da uccidere nella squadre rivale, prima che quest’ultima lo porti in salvo al punto di estrazione. Cerca e Recupera è invece il classico “conquista la bandiera” presente in molti sparatutto, il quale consiste nello scovare i megafoni dei nemici ed impadronirsene. Conquista e Difendi e Cerca e Distruggi, sono le ancor più classiche e abusatissime modalità onnipresenti in questa tipologia di titoli. Le mappe, che sono le stesse attraversate durante la campagna single player, si prestano bene svelando la vera natura del titolo in questione.

Naturalmente all’inizio della carriera partiremo con il grado di semplice “soldato” e avremo a disposizione un numero ridotto di armi. Durante gli scontri online grazie alle uccisioni ed alle vittorie di squadra, si accumuleranno punti utili al nostro avanzamento, sbloccando gradi e armi più potenti.

Inoltre, sbloccando i gradi più alti si avrà la possibilità di disporre di vere e proprie classi, ognuna caratterizzata da una specializzazione diversa, il tutto renderà l’esperienza di gioco molto più complessa e richiederà una buona dose di tatticismo.  

Le classi sono così suddivise:

Assaltatore: Classe consigliata agli amanti del rischio, quelli che si gettano nella mischia e non amano un tatticismo elevato. Arma d’assalto e armatura corazzata.

Medico: Il cuore di una squadra, spesso determinante per vincere una sfida. Oltre alla possibilità di rianimare i compagni con un defibrillatore, può spargere medikit sul suolo.

Scout: Sicuramente uno dei più riusciti. La sua caratteristica è quella di rendersi parzialmente invisibile e di riuscire a rintracciare i nemici sul radar della mappa.

Sabotatore: Spettacolare, non c’è altro termine per giudicare questa classe. Permette di assumere l’aspetto di un giocatore avversario e mantenerlo finchè non si viene colpiti.

Ingegnere: Classe che permette di piazzare torrette difensive che automaticamente attaccano i nemici alla loro vista.

Stratega: Ha la possibilità di lanciare granate fumogene dalle quali si ottiene un nuovo punto di spawn.

Conclusione

Questa volta la potenza hardware di PlayStation 3 è stata ampiamente sfruttata e il risultato è racchiuso in Bluray contenente un titolo che siamo sicuri segnerà indelebilmente questa generazione di nuove console. Solo sfiorata la perfezione, complici la mancata introduzione di una modalità cooperativa, che avrebbe giovato alla longevità, e un sistema di copertura riuscito solo a metà. La modalità multiplayer, egregiamente strutturata grazie ai gradi ed alle varie classi, promette di tenere impegnati gli appassionati per molti mesi a venire. Il comparto tecnico, come ampiamente descritto, vanta una realizzazione senza precedenti, frutto di un lavoro di sviluppo durato molti anni e tanti investimenti. L’acquisto è quindi consigliato a chiunque possiede la console ammiraglia di casa Sony, perché Killzone 2 non è il classico sparatutto, ma una Killer Application in carne ed ossa.

Per chi aveva dei dubbi: Ecco, questo è quello di cui è capace PlayStation 3.

Pro

Comparto Tecnico semplicemente perfetto
Gameplay ostico e immersivo
Strutturazione del Multiplayer

Contro

Assenza di una modalità Cooperativa
Sistema di copertura discutibile

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9,6

 

La recensione di Killzone 2 è stata scritta e curata da - per GameStorm.it, pubblicata il 23-02-2009

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