Se parliamo di pura estetica, è innegabile che, grazie ai progressi tecnologici, l’industra videoludica stia facendo dei costanti progressi. Ma è lo stesso per quanto riguarda elementi come la fisica in-game e la proposizione di mondi (o contesti) “reattivi”, interagibili, distruttibili? Non sempre.
Il più attuale esempio, in tal senso, è rappresentato da Gears 5, episodio della serie da oggi finalmente disponibile su Xbox One e PC (per tutti e non solo per i possessori della Ultimate Edition o del Game-Pass Ultimate).
Lo YouTuber Crowbcat ha analizzato situazioni analoghe proposte da Gears of War 2 e da Gears 5, riscontranto alcune carenze in quest'ultimo. Al netto di una differenza estetica che palesemente premia la più recente incarnazione del franchise, in svariati elementi il secondo episodio appariva più “curato”, più "pesante": dalla distruttibilità ambientale, alla gestione del sangue, passando per dettagli e piccole animazioni come quelle della ricarica del Lancer.
Un’evoluzione analoga l’abbiamo notata anche nella serie Dead Rising.
Potete vedere qua sotto la testimonianza di quanto appena detto.
Cosa ne pensate? Ritenete che un passo indietro su certi elementi sia trascurabile al fronte di un impatto visivo migliore?
Avete visto il trailer di lancio di Gears 5?
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