La faida tra giochi single-player e multiplayer è ormai uno degli argomenti più caldi all’interno della community videoludica. Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco ci ha pensato Amy Hennig, creatrice del franchise di Uncharted, nato inizialmente come titolo puramente single-player, salvo evolversi in un mix tra le due modalità.
Proprio di questo ha parlato l’ex-dipendente di Naughty Dog, che lasciò lo studio dei “Cagnacci” per andare a lavorare sul progetto single-player di Star Wars di EA, salvo abbandonare anche loro una volta che il publisher ne ha interrotto lo sviluppo: “Ho dichiarato che un gioco come il primo Uncharted, nonostante sia la pietra miliare della serie, oggi non verrebbe pubblicato. L’idea di un gioco di 8 ore senza altre modalità né multiplayer, e la cui unica rigiocabilità stava nello sbloccare ‘trucchi di gioco’, non verrebbe scelta. Se non ci sono altre modalità e multiplayer, non va più bene. Ora servono molte ore di gioco, perché 8 non basterebbero più, e una modalità online. E, ovviamente, è chiaro che le cose stiano andando sempre più in direzione del live service, battle royale e i giochi come servizio”.
Una direzione che, secondo Hennig, “ammazza” la narrativa: “Tutto questo non si accorda bene con la trama di gioco, e non favorisce il lato narrativo, che ha una forma, un arco e una destinazione finale. Un gioco come servizio, teoricamente infinito, non ha tutto questo”.
Nonostante le parole di Amy Hennig possano essere condivise da molti, ricordiamo che il 2018 (e l'inizio del 2019) ha visto titoli esclusivamente single-player trionfare sul mercato. Basti pensare a God of War, Spider-Man, Detroit: Become Human, Horizon: Zero Dawn, The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Resident Evil 2 e Kingdom Hearts 3.
Link di riferimento: http://gameranx.com/updates/id/170901/article/uncharted-drakes-fortune-wouldnt-work-today-according-to-amy-hennig/
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