In questi giorni, si parla tanto del fenomeno "microtransazioni", soprattutto in riferimento a quanto accaduto con il recente Star Wars: Battlefront II, sfociato, purtroppo, addirittura in minacce di morte e in un dietro-front relativo agli acquisti in game rimossi, temporaneamente, da DICE.
In un'intervista di circa dieci giorni fa, Adam Kiciński, CEO di CD Projekt RED, ha ammesso che il team polacco sta valutando di inserire delle componenti online su Cyberpunk 2077. Ovviemente, questo ha causato la preoccupazione di veder presenti dinamiche legate alle microtransazioni anche sul lavoro di una software house che, fin ora, si era sempre tenuta distante da tali politiche.
A tranquillizzare l'utenza ci ha pensato lo stesso team tramite il profilo Twitter:
"Non preoccupatevi. Quando pensate a CP2077, pensate a niente di meno di TW3. Singleplayer enorme, open world, RPG basato sulla trama. Si può ottenere tutto quello per cui si ha già pagato. Niente "stronzate", solo un gaming onesto come quanto accadeva su Wild Hunt."
Ovviamente, questo non può che farci piacere. Voi cosa ne pensate?
.@PrettyBadTweets Worry not. When thinking CP2077, think nothing less than TW3 — huge single player, open world, story-driven RPG. No hidden catch, you get what you pay for — no bullshit, just honest gaming like with Wild Hunt. We leave greed to others.
— CD PROJEKT RED (@CDPROJEKTRED) 19 novembre 2017
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