Intervista al designer della PS4 "fake" Slim, Riccardo Cambò

In questi giorni la notizia di una nuova versione Slim di PlayStation 4 ha fatto il giro del Mondo, anche noi di GameStorm abbiamo ripreso la notizia pubblicando le immagini. Dopo poco abbiamo appreso del fake e conosciuto l'autore delle nuove immagini. E' italiano e qui di seguito pubblichiamo una sua piccola intervista che abbiamo appena concluso.

Ciao Riccardo, benvenuto su GameStorm.

-Innanzi tutto presentati: chi è Riccardo Cambò?

Riccardo Cambò è un ragazzo di 24 anni con la passione per il design e la tecnologia.

-Il tuo rapporto con il mondo dei videogames?

Ottimo, negli anni in cui ho frequentato l’università ho giocato poco essendo fuori sede e spesso impegnato, ma, ogni volta che tornavo a casa, mi aggiornavo e divertivo con gli ultimi titoli usciti.

-Hai un gioco, una saga preferita?

Il mio gioco preferito è sicuramente il primo “God of War”, mentre se devo scegliere una saga dico quella di “Jack & Dexter”.

-Su che piattaforma giochi?

Sono legato ai videogiochi fin dai tempi del Super Nintendo, poi fin dalla PSX sono rimasto fedele alle console di casa Sony.

- Come hai avuto l’idea di dar vita a questo falso, come mai proprio la PS4 slim?

Sono attualmente alla ricerca di un lavoro e ho sempre desiderato far parte di un’azienda come Sony, a cui sono “interessato” (più che ad altre) per un mix di passione attuale e ricordi. Da ragazzo amavo riprogettare questo genere di prodotti tecnologici, dalla prima PlayStation ai cellulari passando per la PSP e i vari controller delle console. Ma il tutto rimaneva su carta, un lavoro fine a se stesso a cui non davo visibilità. Quando ho letto il primo rumor di PlayStation 4 Slim ho capito che era il momento giusto per dare visibilità al mio lavoro e alla mia passione.

-E’ stato un lavoro faticoso o sei stato “trascinato dall’arte”?

Amo quello che faccio e quando ci sono dei problemi strutturali o di usabilità, ci lavoro finché arrivo alla soluzione desiderata, la soddisfazione finale copre qualsiasi fatica.

-Quali sono state le sensazioni quando hai notato la diffusione virale della tua creazione?

Soddisfazione, finalmente, dopo tanti anni, qualcuno stava apprezzando, non solo il mio progetto ma anche la strategia che c’era dietro poiché per molti si trattava di un originale.

-Hai mai pensato che Sony potesse contattarti, in negativo e in positivo?

Sì, ho pensato anche ad un’ipotetica denuncia di Sony (anche se improbabile) così ho pensato a due strategie, due vie di fuga che mi evitassero problemi legali, che preferirei non rivelare.

-Hai nascosto nelle immagini delle lettere che compongono “HIRE ME”, “assumetemi”, pensi che Sony prenderà in considerazione la tua proposta?

Non saprei proprio dirtelo ma sinceramente lo spero.

-Riguardo ai dettagli del lavoro, in rete si è parlato subito di fake perché la “tua” console appariva troppo piccola? E’ un elemento che ti era sfuggito? Hai considerato anche i dettagli tecnici per fare in modo che il tutto fosse plausibile o hai lavorato solo sull’estetica?

No, ho lavorato anche sul comparto tecnico, la console era stata inizialmente miniaturizzata in un modo plausibile. Il dettaglio delle dimensioni “incoerenti” che ha portato a rivelarmi prematuramente era una delle due vie di fuga di cui ho parlato prima. Sul mio profilo Behance è possibile vedere il mio progetto in “dimensioni reali” della PlayStation 4 Slim.

-Hai realizzato altri lavori legati al settore videoludico o hai intenzione di realizzarne altri?

Sì, anni fa, quando Sony stava lavorando all’alterego del Wii mote di Nintendo, ho avuto uno slancio simile a quello attuale e ho realizzato il mio progetto per il Move.  Mi sono dedicato anche al design di un’ipotetica PlayStation Portable 2 (prima che uscisse PS Vita) ed di un visore oculare prima che si parlasse di Project Morpheus e Oculus Rift. Di quest’ultimo progetto preferisco non dire altro perché comunque si tratta di una tecnologia piuttosto nuova nel mondo dei videogiochi e ogni novità potrebbe essere determinante anche in termini di design.

-Nel post dove sveli la tua identità, parli di “cambiare il mondo” cosa intendi?

Penso che il designer abbia un ruolo fondamentale nella società, la sua capacità va ben oltre al progettare un prodotto commerciale: il designer crea e stabilisce i ritmi della società, cosa fa e come pensa, può veicolare la comunicazione, sensibilizzarla verso temi importanti e può risolvere problemi di spessore mondiale.

-Dove possiamo vedere le tue opere?

Ho da poco fatto un profilo Behance, che è un “social” dove si possono seguire artisti, grafici e designer e dove caricherò gradualmente i miei lavori più interessanti.

-Il prossimo passo sarà ?

Vedremo, lasciamo un po' di mistero per adesso.

-Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?

Vorrei ringraziare di cuore voi per questa intervista e l’unica persona che ha seguito tutta la faccenda sin dall’inizio, la mia pazientissima ragazza Alessandra.

(progetto della PS4 "fake" Slim)