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Articolo videogiochi del 12-02-2018

Recensione del DLC di Assassin’s Creed Origins - Gli Occulti

L’espansione di Assassin’s Creed: Origins, The Hidden Ones, narra le avventure di Bayek a quattro anni di distanza dalla trama principale. Per essere un Occulto è necessario agire nell’ombra e compiere scelte difficili.

Titolo: Assassin’s Creed Origins - Gli Occulti
Genere: Action / Platform
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Ubisoft
Produttore: Ubisoft
Data di uscita: 23 gennaio 2018

Non c’è più vendetta, solo dettami del Credo

The Hidden Ones, da noi “Gli Occulti”, è la prima delle due espansioni che Ubisoft ha programmato per l’ultima incarnazione della propria celebre saga, Assassin’s Creed: Origins.

- Vi anticipiamo che, trattandosi di un nuovo mini-arco narrativo collocato a quattro anni di distanza dagli eventi del gioco base, la nostra analisi conterrà necessariamente spoiler per tutti coloro che ancora non hanno vissuto le originali avventure egiziane di Bayek. -

Ottenuta la propria vendetta per la morte del figlio e poste le premesse per la nascita del Credo, l’ex Medjay e le sue imprese contro il potere sono già parte delle leggende narrate dai cantastorie per le strade di Siwa e di tutto l’Egitto.

Ma, come dimostrano anche i precedenti capitoli della saga ambientati in epoche più recenti, il conflitto con i “futuri Templari” è appena agli inizi. Gli Antichi continuano ad avere un potere smisurato, tramite il quale controllano in modo distopico intere popolazioni, con il machiavellico fine di ottenere grandezza e prosperità. L’Ordine non è stato debellato: da Roma manifesta la propria forza e allunga i propri tentacoli anche in Egitto.

D’altro canto, gli obbiettivi degli Occulti non sono poi così dissimili (come AC: Rogue ha dimostrato a suo tempo): la differenza sostanziale risiede nel modo in cui si tenta di garantire la stabilità politica e sociale del paese e il benessere del popolo.

The Hidden Ones, infatti, continua a raccontare la creazione del codice di coloro che agiscono nell’Ombra, un tempo Occulti, ora Assassini, basato su discrezione, fermezza, rinunce e compromessi.

Gli eventi narrati nella nuova location del Sinai permettono di capire ulteriormente le basi dei dettami del Credo, proponendo il graditissimo ritorno del personaggio secondario più affascinante dell’intera serie: Aya, nella sua nuova “veste” di Amonet.

Il dipanarsi della breve trama del contenuto aggiuntivo è strutturato su sette missioni principali, tutte ambientate nel Sinai, raggiungibile attraverso una nuova feature inserita nella mappa di gioco, l’Atlante. Grazie a questa funzione è possibile cambiare ambientazione (e anno, per essere precisi) in qualsiasi momento. È, inoltre, visibile la zona/periodo nella quale saranno collocate le avventure della seconda (e, salvo imprevisti, ultima) espansione: La Valle dei Re.

Gli Occulti non eccelle in merito alla qualità del copione: i momenti memorabili sono pochi e talvolta forzati. C’è, dal nostro punto di vista, un unico colpo di scena piacevole.

Le numerose missioni secondarie non aggiungono nulla in questo senso ma aumentano, e non di poco, la longevità del DLC, altrimenti completabile in 2-3 ore.

Per quanto concerne il gameplay, l’impostazione generale è la medesima del gioco base: l’analisi degli avamposti che culmina con l’identificazione e l’eliminazione dei bersagli (con le varianti “Indaga sulla Scena” e “Libera i Prigionieri”). Per questo motivo, è normale avvertire un forte senso di déjà vu, soprattutto se si procede con “The Hidden Ones” subito dopo aver terminato la campagna principale di Origins.

Segnaliamo, infine, una sola effettiva boss-fight (in realtà sarebbero due, ma una di esse non è strutturata come tale), non eccessivamente complessa e intrigante.

Gli elementi più piacevoli dell’aspetto puramente ludico, sono rappresentati dagli aggiornamenti che hanno accompagnato il lancio dell’avventura: un nuovo level-cap, ora impostato sul “gradino” 45, armi ed equipaggiamenti inediti, miglioramenti nell’interfaccia di gioco, la modalità Incubo (per gli amanti di un tasso di sfida più alto), lo scaling dei nemici in relazione alla propria forza (in tutte le zone dell’Egitto) e una nuova quest che, nell’Arena dei Gladiatori di Cirene, introduce la Modalità Orda (livello minimo 35).

In merito al comparto estetico, Ubisoft conferma di aver svolto un lavoro certosino nella realizzazione delle ambientazioni, con una penisola del Sinai dalla conformazione montuosa e dal level design piuttosto verticale, che si estende su quattro zone (e altrettanti punti di sincronizzazione) delle quali due sono più “di bella presenza” che funzionali (una sul Mar Rosso, l’altra completamente desertica e spoglia).

In sintesi:

The Hidden Ones è un contenuto aggiuntivo piacevole, non eccezionale: continua a fornire informazioni sulla nascita del Credo degli Assassini, ma lo fa con il contagocce, finendo per proporsi come un “more the same” del gioco base. La qualità è comunque di buon livello, ottimo per tutti coloro che hanno acquistato la Gold Edition o le altre versioni di AC: Origins contenenti il season-pass. I possessori dell’edizione “vaniglia”, invece, troveranno maggior difficoltà nell’investire 10€ per un extra la cui missione principale è completabile in due ore.

Pregi:

  • Continuano a delinearsi le Origini del Credo…
  • Tantissime missioni secondarie e nuovi elementi con cui equipaggiare Bayek…
  • La nuova location è bellissima, come il resto della mappa…

Difetti:

  • … attraverso una trama abbastanza breve e lineare.
  • … non sempre divertenti (missioni) o utili (armi/vestiario/cavalcature).
  • … due aree su quattro, tuttavia, sono spoglie e poco funzionali: pura estetica.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA 7,5

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