Ennesimo DLC, inizialmente inaspettato che sicuramente sfigurerà dopo l’intrigante Far Harbor. Partiamo con pessimismo poiché’ il primo Workshop è risultato tutto fuorché essere memorabile. Ora siamo nuovamente gettati nelle radioattive lande di Fallout, tenendo un basso profilo, per non rimanere scottati dopo l’esperienza di Wasteland.
Potremmo riscrivere quanto detto per il primo workshop e forse qui c’è anche meno in termini di contenuto che aggiunga sessioni più giocabili, concedeteci il parolone. Il download, che cuberà circa 300 Mb ci metterà a disposizione qualche nuovo blocco di struttura, come ascensori, container di treni, pezzi di pista per palle e amenità simili. Concettualmente il prodotto verte ad abbellire i nostri insediamenti, piazzando qua’ e là, perché no, le teche che i più incalliti ameranno riempire con i trofei, gli oggetti, le armi e armature accumulate razziando le lande del Commonwealth. La selezione è naturalmente variegata e passa attraverso illuminazioni, magazzini, fienili, pavimenti e nastri trasportatori per imbastire una sorta di catena di montaggio atta alla creazione di proiettili e armamentari basici. Scale, scivoli e ascensori ci aiuteranno a unire i vari blocchi per le lavorazioni in altezza senza preoccuparci di segnalare eventuali cantieri aperti. Inutile tirarla per le lunghe, il DLC è sostanzialmente una MOD a pagamento: se non siete architetti appassionati di architettura o se non amate follemente Fallout, vi ritroverete subito a compiangere la spesa sostenuta poiché se ne può fare a meno; nulla ha a che vedere con il gioco ne’ tantomeno con il gameplay.
Si, beh, interruttori, porte logiche attivabili solo in particolari condizioni di acceso/spento: se avete ricordi scolastici ancora freschi, potete capire di cosa stiamo cercando di parlare. Il problema non è implementare le varie combinazioni, ma la voglia di farle. Anche se li unissimo ai nastri trasportatori e volessimo per puro caso creare una “fabbrichetta”, novelli “sciur cummenda”, il vero nemico di tutto questo è la volontà di imbastire l’impresa. Forse il gioco potrebbe valere la candela, per produrre munizioni, ma per tutto il resto, mi affiderei a MOD gratuite sparse nei meandri della rete, ora disponibili anche per la One. Il tutto è facilmente attuabile da ogni officina, basta averne i pezzi necessari per produrre le strutture e dal comodo menù si possono creare tutte le costruzioni necessarie. Ci sbilanciamo, l’architettura più “divertente” è quella relativa alla pista per biglione di ferro, fatta di varie parti di grondaie, anche se, lo ribadiamo, è soltanto un orpello decorativo.
Altra “sola” da riporre accuratamente nel dimenticatoio; le considerazioni che erano emerse per gli evitabili DLC precedenti (escluso Far Harbor) si ripresentano nuovamente per Contraptions workshop, contenuto inutile, che forse nemmeno gli architetti estremi o i fanatici più accalorati stavano aspettando: non è stato aggiunto nulla al gameplay, ma solo orpelli, abbellimenti dedicati ai nostri accampamenti. La voglia di mettersi a creare, ma soprattutto il tempo che bisogna spendere per realizzare strutture più complesse, più appaganti, è sicuramente troppo; se volete sacrificare la scoperta delle aree di Fallout a discapito di un lavoro più creativo, sarete i benvenuti. Tenete duro, tra poco ci troveremo in un vecchio luna park infestato da predoni e le nostre scorribande nucleari possono ricominciare come meritano.
Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm
×
