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Recensione di Victor Vran: Overkill Edition

Titolo: Victor Vran
Genere: Action RPG
Console: Xbox One
Sviluppatore: Haemimont Games
Publisher: EuroVideo Medien
Data di pubblicazione: 31 maggio 2017

Dal Tropico ai mostri

Dapprincipio ci fu Tropico, la serie gestionale conosciuta da tutti i possessori di PC. Siamo saltati dalle atmosfere tropicali a quelle più fumiganti e nebbiose della terra di Victor, il cacciatore di mostri. A molti ricorderà Van Helsing, ad altri Diablo e le buone premesse per ritagliarsi il proprio spazio ci sono tutte. 

Cambio di rotta

Da un genere all’altro possono esserci un’infinità di sfumature e punti di vista differenti. Da una più compassata velocità dovuta ai tatticismi a dinamiche meno riflessive, può non essere roba da poco. Gli sviluppatori dal termine impronunciabile, Haemimont Games, provano a guardare con personalissimo occhio il mondo fantasy di Victor Vran, che dal nome già lascia immaginare avventure di cacciatore di mostri nel tentativo addurre qualcosa di proprio al genere action o hack’n’ slash che dir si voglia partendo dal fatto, come si nota subito, che abbiamo per le mani un titolo a basso budget. Morale della storia: impersoniamo Victor alla ricerca di un compagno disperso nell’immaginaria città di Zagoravia. Sarà solo l’inizio di numerose peripezie, il tutte a visuale isometrica a distanza fissa, che porteranno il nostro cacciatore di mostri a perlustrare tutte le zone e le lande della mefitica cittadina per trovare il suo amico. Nulla di particolarmente innovativo, come trama, come dialoghi o interazioni con i personaggi di contorno, ma quanto basta per metterci dietro il joypad e cominciare la carneficina delle orride creature, con il giusto cipiglio; giocarlo in due è sicuramente meglio che da soli, specialmente quando incontriamo il primo vero boss tostissimo: Apocalypse, che se affrontato in solitaria è terribile, in due (lan locale o in rete) diventa abbordabile. Fino a lì, non è difficile progredire nella storia; con qualche accortezza si raggiunge l’orrido ostacolo senza sofferenza.

Van Diablo

Richiami a non finire, più per abitudini nostre e impostazione isometrica che per altro; in fondo sono arrivati prima gli altri titoli, no? Ogni gioco simile ormai ricade nel cliché comparativo con i prodotti più famosi (ci siamo dimenticati di Baldur’s Gate o Sacred?) e più vecchi e apprezzati. Il nostro cacciatore di mostri, si muove in ambientazioni fantasy demoniache, come detto a visuale isometrica e con telecamera fissa, senza la possibilità di ingrandire o ridurre l’angolo visivo. Ogni sprites a video e dotato di dettagli particolari e anche tutto il bestiario infernale sembra fatto con lo stampino; mostri divisi in 4/5 classi differenti, ma per il resto risultano molto simili tra loro e ricordano molto i primi hack’n’slash. Le stesse ambientazioni, pur distinguendosi come impostazione di base e come ambienti, sono prive di particolari e le architetture osservate mostrano una tecnica alquanto vecchiotta e piuttosto squadrata anche se rende l’idea del mefistofelico mondo fantasy…a patto di accontentarsi riguardo la grafica. Le armi stesse possono essere suddivise in otto macro che si distinguono per gli effetti video che sempre senza brillare, fanno tuttavia capire la natura del colpo; come, del resto, succede all’attivazione dei poteri demoniaci. In ogni aspetto tecnico, si percepisce il budget risicato e, comunque, la voglia di offrirci un titolo da giocare a tutti i costi per via del numero di sfide presenti in ogni zona che incrementano l’armamentario o l’esperienza o, ancora, i soldi o la possibilità di avere per le mani armi sempre più letali (vogliamo parlare del martello zucca di Halloween?). La “looteria” dell’equipaggiamento che otterremo aprendo casse o uccidendo i nemici sarà quindi ridotta all’osso e, nonostante sia meno completa di altri, grazie agli effetti prodotti e alle diverse statistiche incrementabili con l’esperienza, potrà fare la propria figura. L’effetto budget ridotto traspare anche nelle sonorità classiche e dannatamente standard che potremo udire, prive di effetti speciali cui le produzioni triple A ci hanno abituato; dalle musichette “facili” e canoniche agli sparuti dialoghi, poveri, sia per contenuto che per parlato. Non e’ certamente questo, il fattore di traino del titolo.

Il Diablo de’ noantri

Il tentativo di rinfrescare il genere è mitigato dalla povertà di budget di fondo che traspare in ogni dettaglio, dall’aspetto tecnico alle dinamiche di gioco; tuttavia non è per niente male e, se si ha la fortuna di co-operare online, ci si può divertire ancor di più. Povero anche per quanto riguarda le armi e il processo di “looting” ma sicuramente vale la pena darci un occhio, soprattutto in previsione dell’estate quando i titoli iniziano a scarseggiare. A prim’acchito può sembrare povero, ma cosi non è, se si guarda alla longevità della storia e anche al semplice incedere tentando di portare a termine più missioni possibili. Il vero problema? Alla lunga, può stancare, anche giocando in due…

Pregi

  • divertente e molto giocabile, adatto a tutti

Difetti

  • mostri scontatissimi e fatti col copia e incolla
  • si nota la povertà tecnica e non solo, di fondo

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di Victor Vran: Overkill Edition è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 24-06-2017

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Victor Vran: Overkill Edition

  • Immagine della copertina del gioco Victor Vran: Overkill Edition per Xbox One
  • Data di uscita:
    30-05-2017
  • Categoria:
    avventura
  • Disponibilità per:
    PS4 XONE
  • Popolarità:
    0 %

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