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Anteprima di Quantum Break

Aspettando Quantum Break

In attesa della pubblicazione della recensione, a pochi giorni dall'uscita di Quantum Break ecco alcune domande e risposte su quello che ci attende!

Il lancio di Quantum Break, atteso lavoro di Remedy Entertainment, è fissato per il prossimo 5 aprile, in esclusiva Xbox One e PC. Abbiamo avuto la possibilità di giocarlo in anteprima e di terminarlo: presto vi forniremo la recensione completa. Per iniziare a soddisfare la vostra curiosità, vogliamo condividere con voi le nostre impressioni rispondendo ad alcune delle numerose domande che ci avete posto.

“Sul web si è diffusa la notizia di una durata intorno alle otto ore. E’ vero?”

Riteniamo che questo dato possa concernere quanto tempo si dedica all’analisi dei tanti documenti (testi, audio e video) presenti nel gioco, elementi fondamentali per la comprensione della trama e per avere un quadro sicuramente più dettagliato dei diversi personaggi presenti nel gioco, che, per certi versi (soprattutto per i secondari), sono caratterizzati maggiormente dai “collezionabili” che per le loro azioni in game. In definitiva parliamo di una durata di 10 ore di media.

“La trama è avvincente?”

Sì, decisamente sì. Crediamo che la storia raccontata da Remedy sia la parte più riuscita e funzionale del gioco. Un tema assolutamente affascinate, quello dei viaggi nel tempo, visto in termini di fisica quantistica, di paradossi temporali e di “destino”, con, sullo sfondo, la domanda: “tutto è già stato scritto o possiamo cambiare il futuro?”. Personalmente ci sono piaciuti parecchio sia l’argomento che il modo in cui viene raccontato ma, alla fine, analizzando la totalità della story-line ci siamo accorti di avere qualche perplessità per alcuni sviluppi delle vicende, troppo scriptati e specifici, che dovrebbero servire a dar credibilità alla trama ma che, di fatto, la minano. Ovvero, quello che abbiamo visto va bene e tutto quadra, ma se invece fosse andata in modo diverso? Se un personaggio avesse compiuto un'altra azione, il castello di presupposti inconfutabili su cui si basa tutto sarebbe crollato o no? Per saperlo dovremmo tornare indietro nel tempo e consigliare a Remedy di pensare anche a questa ipotesi (… o aspettare un eventuale secondo capitolo).

“Come si incastrano gioco e serie TV?”

La trama di Quantum Break è suddivisa in cinque atti (ognuno composto da più capitoli). Al termine di ogni capitolo giocato, tranne che nel quinto, è presente un episodio della “serie TV” che serve a integrare quanto si è svolto in prima persona (o meglio in terza) nel game nei panni di Jack Joyce. Le puntate sono utili alla comprensione dei fatti, mostrano punti di vista differenti rispetto a quello del protagonista. Allo stesso tempo possono essere saltate per passare direttamente al capitolo giocabile successivo. Le consideriamo ben realizzate e piacevoli, anche se necessitano di una buona connessione per essere riprodotte in streaming senza interruzioni o per essere scaricate integralmente (oltre 70GB di materiale).

“E’ vero che è possibile fare delle scelte che cambiano l’evolversi della trama?”

Sì, al termine di ogni atto è possibile prendere una delle due direzioni proposte dal realtivo bivio. In realtà però non dovete aspettarvi un Butterfly Effect in stile Life is Strange. Sul titolo Remedy le scelte sembravano più “umorali” che incisive ai fini del dipanarsi della trama. Per spiegarvi meglio il concetto dovremmo raccontarvi determinate situazioni e non possiamo farlo senza “spoilerare”. Quindi, per il momento, vi basti sapere quanto detto sopra. Siamo convinti che giocando Quantum Break capirete.

“Da un punto di vista tecnico come si comporta?”

Precisiamo subito che la versione testata sarà sicuramente corretta da una o più patch, tra cui una di day-one. Detto questo, l’impatto visivo è stato subito forte fin dalle prime fasi di gioco, il colpo d’occhio è spettacolare con ambientazioni (interni ed esterni) stupende e modelli dei personaggi realizzati in modo molto realistico, questi ultimi grazie anche ad un ottimo lavoro di motion-cap sulle animazioni facciali. I difetti però ci sono e sono più o meno evidenti (salvo alcune eccezioni palesi) in base a quanto è “critico” l’occhio di chi osserva. In un comparto tecnico sicuramente e assolutamente sopra la media, fanno storcere il naso alcune imperfezioni:

  • Definizione bassa. E non stiamo parlando di filtri che riducono la profondità di campo, come nebbie, polveri o simili. Ma di scarsa nitidezza.
  • La gestione dello shading e dell’illuminazione, dinamica o meno, non sono sempre ottimali: si passa da una qualità altissima a una scadente. Giusto per farvi un esempio, abbiamo apprezzato dei lens flare e dei controluce stupendi ma ci siamo inorriditi di fronte a fasci di luce scaturiti da zone di “ambient occlusion” che sembrano disegnati con l’aerografo di Paint. Ci ha inizialmente deliziato una buonissima gestione delle ombre per poi notare in alcuni casi un eccessivo sfarfallio o che la loro proiezione s’interrompeva a metà, rimanendo incompleta, quando varcava la soglia di un’altra stanza. Inoltre le fonti di luce, in base a come viene mossa la telecamera, talvolta attraversano il protagonista.
  • Il suono, costantemente a effetto eco e ovattato, probabilmente per scelta e non per errore, è alla lunga pesante soprattutto per quanto riguarda i dialoghi.
  • I doppiaggi, pur buoni, vanno talvolta fuori sincro.
  • La realizzazione degli sfondi e del cielo è stupendamente…STATICA. Un ottimo dipinto che richiederebbe qualche animazione in più.
  • Cali di frame-rate frequenti soprattutto durante le cutscenes.

Buona la gestione dei particellari che, soprattutto nelle fasi di stasi, rendono bene l’idea di una particolare realtà in cui il tempo si ferma e tutto diventa instabile (capirete il senso di questa affermazione solo giocando Quantum Break).

Infine, ci teniamo a rimarcare che, al di là di queste note negative, stiamo parlando di una qualità tecnica e soprattutto artistica molto alta, sicuramente piacevole per gli occhi.

“Il gameplay è ben realizzato?”

Il gioco alterna sequenze scriptate e condite da un minimo di esplorazione, fondamentale per la ricerca dei collezionabili, enigmi ambientali legati ai poteri di Jack e fasi shooter. Proprio queste ultime rappresentano l’aspetto meno convincente del lavoro di Remedy. Parliamo soprattutto di un cover system imbarazzante con il protagonista che può rifugiarsi (in automatico) solamente dietro coperture basse, inchinandosi, dalle quali però non può sparare stando al riparo. Non si può sparare in corsa senza mirare (ad esempio come è possibile negli Uncharted, per intenderci).

La telecamera non offre la possibilità di puntamento (sarebbe utile negli scontri con nemici multipli) e ci si trova in difficoltà, quando si viene attaccati da più lati e da avversari che si muovono rapidamente.

Le armi sono varie ma il feeling e la scelta si basa essenzialmente su tre tipi:

  • -alto danno/bassa cadenza (fucili)
  • -basso danno/alta cadenza (mitra)
  • -danno minore/munizioni infinite (pistole)

A queste si aggiungono i sei poteri, alcuni interessanti nonostante il loro sviluppo sia basato su uno skill-tree poco profondo e non troppo diversificato. Inoltre caricando alcuni attacchi speciali non ci si può muovere

La vera pecca, che non ci saremmo mai aspettati, è l’assenza del combattimento corpo a corpo. Si può essere attaccati a distanza ravvicinata dai “pugni” del nemico ma, ad eccezione di un’abilità legata ai poteri, non si può ricambiare con attacchi fisici. Si deve obbligatoriamente sconfiggere il malcapitato di turno con le armi da fuoco.

“Qual è il target per un gioco di questo tipo? A chi potrà piacere?”

Crediamo possa conquistare un pubblico paziente e che nella vita si fa spesso la domanda "e se avessi fatto questo invece che quello"? Maturo, che non chieda troppo a un gameplay che non è per nulla eccezionale e che non si scoraggi davanti alla lettura di pagine di documenti fondamentali per la caratterizzazione dei personaggi. Chi è in cerca di uno shooter adrenalinico deve necessariamente virare su altri giochi.

In conclusione di questa nostra anteprima, vogliamo rassicurare chi si è spaventato leggendo alcune nostre critiche. Quantum Break è un titolo che merita assolutamente di essere goduto: è nel complesso divertente (anche se ripetitivo), longevo quanto basta (per un gioco di questa tipologia) e con una trama molto accattivante basata su "dubbi esistenziali" che prima o poi nella vita ci troviamo a considerare. Ci saremmo probabilmente aspettati un po’ di più (molto di più in termini di gameplay), ma stiamo parlando di un buon lavoro. Potremmo considerarlo la risposta di Microsoft all’esclusiva Sony “The Order: 1886”, con il quale abbiamo riscontrato diverse analogie (non parliamo di trama ovviamente). Non ci resta che darvi appuntamento alla recensione.

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Commenti
avatar di G-PqV
31-03-2016
G-PqV

Ti ringrazio per la lettura e la tua opinione Antopolizzi ^_^

1
avatar di antopolizzi
30-03-2016
antopolizzi

Sinceramente, non avendo occasione di testare con mano quanto detto dal recensore, e fidandomi delle parole spese nell'anteprima credo che questo titolo possa diventare un ottima killer-app per xbox one, ma solo se risolveranno le problematiche del frame instabile, la luce ambientale e altre problematiche rilevate dal recensore. Naturalmente, da come descritto il gameplay non sembra ben caratterizzato come pensavo e trovo imperdonabile la mancanza di un combattimento corpo a corpo, se i nemici sono in grado di farlo... Dovendo far eun gioco che punta al realismo, avrei preferito anche un colpo di calcio della pistola nella testa del nemico, nel caso in cui vi fosse una colluttazione corpo a corpo, o delle sequenze interattive in cui premere dei tasti in momenti opportuni per schivare il colpo e contrattacare. Detto ciò attendo una recensione, e ringrazio colui che ha fatto l'anteprima,per non essersi limitato a svolgere un lavoro superficiale, ma scrivendo un vero e proprio poema molto minuzioso

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Quantum Break

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Valutazione del gioco 8

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