Titolo: MotoGP 20
Genere: Racing Simulativo
Piattaforma: Xbox One (testata),PlayStation 4,PC, Nintendo Switch.
Sviluppatore: Milestone
Produttore: Milestone
Data di uscita: 23 aprile 2020
A questo punto della stagione il calendario originario della MotoGP indicava che avremmo dovuto già assistere ad una manciata di gare, ma in realtà le cose stanno andando molto differentemente a causa di un motivo che non vogliamo nemmeno pronunciare nell’arco di questa recensione, in quanto riteniamo l’argomento più che noto a tutti, visto che è impossibile accendere la tv oppure iniziare una conversazione con chiunque senza che esso calamiti l’attenzione. Lasceremo spazio agli altri per parlarne (anche perché chi scrive non ha da aggiungere nulla di intelligibile), in un turbine indefinito che almeno in questa pagina verrà interrotto dandovi l’opportunità di astrarvi per qualche minuto e concentrarvi sull’oggetto di questa recensione, MotoGP 20.
Provando a pensare a un universo parallelo in cui la MotoGP abbia potuto svilupparsi così come pianificato durante l’anno scorso, come sarebbe andata a finire? Chi si sarebbe aggiudicato il titolo della MotoGP? E chi quello delle classi minori? Non sarà l’ultima creazione di Milestone a dircelo, ma perlomeno ci darà la possibilità di cavalcare le moto digitali più veloci al mondo tentando di far vincere il nostro beniamino.
Il titolo è la naturale evoluzione del gioco apprezzato l’anno scorso. Così come un anno fa all’avvio del titolo vi viene chiesto di donare un volto alla vostra controparte digitale scegliendo tra una ventina abbondante di profili (tra cui anche alcuni avatar femminili). Subito dopo dovrete selezionare i dettagli, tra cui il numero di gara, il casco e la scritta del nome, quindi verrete finalmente proiettati al menu principale dove vi aspetta la selezione tra una delle modalità veloci (comprendenti Time Attack, Gara Veloce oppure un Campionato completo), piuttosto che propendere per la Carriera Manageriale, in cui oltre ad essere veloci in pista, dovrete dimostrare capacità di gestione del budget per portare avanti lo sviluppo del vostro mezzo e far quadrare i conti alla fine dell’anno.
Scelta la classe di partenza, dovrete selezionare il manager tra una sparuta selezione di personaggi di limitata esperienza, il quale vi sottoporrà alcune opzioni di contratto tra cui dovrete scegliere. Tra le opzioni ci saranno dei team esistenti, ma anche altri frutto della fantasia degli sviluppatori.
Allo stesso modo in cui avete selezionato il manager dovrete occuparvi di scegliere altre due figure chiave: il Capo Ingegnere e il Telemetrista, entrambi caratterizzati da una specializzazione sugli aspetti chiave della moto, ovvero motore, telaio, aerodinamica ed elettronica. Le capacità del vostro team influenzeranno l’inventiva e l’efficienza del reparto di ricerca e sviluppo.
Sulla base del budget a disposizione avrete un quantitativo di tecnici a disposizione che potrete dispiegare a lavorare su nuovi componenti inerenti i quattro rami di sviluppo, delineando quello che di fatto diventa un RpG almeno per la gestione dell’avanzamento del veicolo. Ovviamente la durata delle attività dipenderà dall’attitudine e dell’esperienza dei personaggi chiave e dal quantitativo di tecnici allocati, influendo quindi su quando i nuovi particolari diverranno disponibili in pista.
Il budget a disposizione, infine, dipenderà dal raggiungimento degli obiettivi del team inerenti le prove libere e i test invernali, habitat naturale delle parti innovative.
Oltre all’abbuffata gestionale vi potrete divertire anche mettendo alla prova il vostro stile di guida con moto nettamente differenti affrontando le Sfide Storiche, le quali ridefiniscono la formula delle sfide introdotte l’anno scorso. MotoGP 20 propone eventi giornalieri suddivisi per livello di difficoltà, che vi vedranno in pista con nomi leggendari come Stoner, Biaggi, Rossi (quello di qualche anno fa), Lawson, Kocinsky, Rainey, Schwantz, senza dimenticare gli (appunto) indimenticabili Simoncelli, Kato e Hayden, tra gli ultimi protagonisti di questo sport a scomparire tragicamente. In tutto si contano una quarantina di piloti storici con le rispettive moto che siamo sicuri che potranno essere espansi da DLC dedicati. Va detto che la novità che più di ogni altra pare funzionare è la cadenza giornaliera delle sfide, capace di solleticare la curiosità del giocatore invogliandolo ad accendere giorno dopo giorno la propria Xbox per affrontare la sfida dell’ultim’ora.
Chiudiamo le modalità disponibili con il multiplayer che si basa sulle solite lobby disponibili e quelle personalizzate, senza dimenticare la modalità Direttore di Gara che vi darà la possibilità di definire le regole del gioco e di farle applicare infliggendo penalizzazioni in caso di comportamenti scorretti. Assente una modalità multiplayer in locale, come tra l’altro avveniva nei prequel.
Ma veniamo infine al cuore di questo MotoGP 20, ovvero il gameplay. Si tratta della naturale evoluzione dello splendido modello di guida già apprezzato l’anno scorso, il quale a sua volta era frutto dell’esperienza decennale del team di sviluppo meneghino in ambito dei racing.
La natura scalabile degli aiuti alla guida lo rende adatto a tutti, a partire da coloro che si affacciano alla prima volta alla serie ma senza escludere gli appassionati professionisti delle due ruote, i quali possono davvero trovare pane per i loro denti grazie a una AI basata su reti neurali (introdotta l’anno scorso con MotoGP 19) che ai massimi livelli di difficoltà vi farà sudare le famigerate sette camicie per mettere le vostre ruote davanti alle loro.
Le novità del gameplay sono associate a un nuovo sistema del consumo delle gomme e alla fisica delle frenate. Gli pneumatici sono ora suddivisi in tre aree, le due spalle laterali e la parte centrale, le quali si consumeranno man mano in base alla conformazione della pista e al vostro stile di guida.
La gestione della frenata, infine, è stata resa più difficile da gestire (una volta eliminati tutti gli aiuti, ovviamente) calcando la mano nel delineare le differenze tra i bolidi contemporanei con dischi in carbonio rispetto alle moto più datate dotate di quelli in acciaio, questi ultimi decisamente più progressivi, anche se meno performanti.
Dal punto di vista tecnico i passi avanti non sono strabilianti, sintetizzabili nella novità del passaggio alla visuale in soggettiva in caso di caduta, espediente furbo per evitare di subire le solite ingloriose critiche inerenti le animazioni del pilota durante il ruzzolone.
Per il resto siamo di fronte a un buon livello di dettaglio generale, forse un po’ immobile sugli spalti (ci farebbe piacere rischiare di essere distratti dalle coreografie delle tribune del Mugello, ma purtroppo rischieremmo solo uno sbadiglio), ma i modelli di pilota e moto sono superlativi.
Accogliamo infine, solo per Xbox One X, la possibilità di scelta tra il framerate a 60 fps piuttosto che 30 fps con un livello di definizione superiore, anche se personalmente raccomandiamo la scelta con maggiore fluidità.
MotoGP 20 aggiorna il roster di piloti e piste a quella che sarebbe dovuta essere la stagione 2020 secondo i piani iniziali, purtroppo stravolti nella realtà da una situazione contingente drammatica.
Una campagna con sfaccettature gestionali ben studiate e sufficientemente profonde, capaci di esprimersi e coinvolgere il giocatore, una nuova serie di sfide storiche e qualche affinamento del sistema di guida sono le aggiunte all’ottimo livello di partenza dell’anno scorso, che compongono il miglior titolo di moto in circolazione.
La recensione di MotoGP 20 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 11-05-2020
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