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Recensione di La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor

Titolo: La Terra di Mezzo: l’Ombra di Mordor
Genere: azione
Piattaforma: Xbox One
Sviluppatore: Monolith Productions
Publisher: Warner Bros Interactive Entertainment
Data di pubblicazione: 18 ottobre 2014

Terra di Mezzo

Pregustavamo già da un bel pezzo questo ritorno ai reami tolkeniani. Numerosi titoli, differenti generi e visioni ludiche non hanno mai reso giustizia all’universo fantasy per eccellenza. Gli alti e bassi (non stiamo parlando di hobbit, nani, ne’ raminghi) hanno da sempre condizionato un po’ tanto i gamers; vuoi per via delle elevate aspettative, vuoi perché la trilogia dell’anello ha stimolato, ogni volta, la nostra fervida fantasia che si aspettava sempre di più da ogni prodotto riguardante Tolkien. La nuova storia nella Terra di Mezzo potrebbe essere una vera e propria incognita, un “underdog”, per dirla in termini più tecnici.

M&M (Mordor&Monolith)

Il sodalizio delle due M è sorto di recente, infatti, l’unico precedente in comune è Guardiani della Terra di Mezzo, il MOBA dalle alterne fortune che non ci ha particolarmente entusiasmato. Più esplicativi e noti sono il vecchissimo Blood (uno e due) e la più recente serie F.E.A.R. che, grazie al cielo rappresentano alcuni dei capisaldi nella storia dei videogiochi e ci fanno ben sperare che il titolo si stagli ben lontano dallo “strano” MOBA. I trailers, visti a più riprese sui differenti canali mediatici, ci fanno tirare un sospiro di sollievo perché questa Terra di Mezzo è ben lontana da quella purtroppo osservata due anni fa, sia come dinamiche di gioco sia come impostazione tecnica. Se mantiene le promesse, potremmo dire di avere un signor titolo tra le mani.

L’oscuro signore è tornato…

…duemila e passa anni dopo la sua disfatta. Almeno cosi recita l’intro, che poco o nulla ha da invidiare alle introduzioni apprezzate nella stupenda trilogia filmica diretta da Jackson. I toni sono gli stessi, l’enfasi è la medesima e si respira epicità da ogni pixel. La cosa che, però, allontana l’ombra di Mordor dai lungometraggi sono le vicende oscure del duo ramingo-wraith che si discostano abbastanza nettamente da tutto quello che abbiamo potuto apprezzare al cinema. Come noteremo in corso d’opera, possiamo affermare senza timore che l’eroe è parecchio dark, un Batman fantasy, per dirla tutta, e lascerà trasparire la sua tristezza lungo tutto il suo vagare per la Terra di Mezzo, associandolo, in qualche modo allo spettro che ci farà da diavolo custode finche’…beh, finche’ non avremo portato a termine le nostre gesta.
Quello che collega il ramingo Talion, al wraith, in una sorta di simbiosi forzata, è l’uccisione della nostra famiglia da parte di un negromante di Sauron che conosceremo poi, impietoso nei confronti di figlio e moglie del ranger di Gondor. Ed è cosi che nonostante avesse ucciso anche noi, ci siamo trovati a vagare tra le ombre senza, tuttavia, mai varcare la soglia della morte, risvegliandoci a Mordor grazie alla possessione di uno spirito elfico che fungerà da guida e ci permetterà di scoprire il suo passato celato tra le pieghe della sua memoria che, momentaneamente ha smarrito salvo riacquistarla a sprazzi. Soprattutto all’inizio ci si muoverà nella storia a flashback che pongono subito l’accento su fatti efferati e crudi che avvengono nella brutale terra di Mordor, dominata ormai dagli urukai.
L’atmosfera cupa regna sovrana e ricalca, in qualche modo quella apprezzata nel libro, più che nei film, con punte di pessimismo facili da scorgere che richiamano sempre alla memoria Bruce Wayne. Nonostante ciò, la trama non sarà mai qualcosa di estraneo a quanto apprezzato finora, basato sugli scritti di Tolkien e si dipanerà tra missioni e subquest, permettendoci di apprezzarne al meglio il punto di vista degli sviluppatori, in un mix che potremmo identificare tra storyboard cinematografico e la storia narrata dai libri, che indugia sullo sviluppo dei personaggi principali ma che non disdegna di metterci a conoscenza dei fatti di minore importanza. Non dimentichiamo il filo che unisce tutte le sezioni:

la vendetta!

Chi ha sterminato la nostra famiglia deve pagarla. Punto e basta. Molti elementi accomunano l’elfico wraith al ramingo e cominceremo a capirli, sfruttandoli al meglio, terminata la breve sequenza introduttiva, volta all’apprendimento dei comandi di gioco e delle capacità dell’eroe. Qualcuno ha detto Batman? Nulla di nuovo tra le ombre di Mordor, infatti, il gameplay è il medesimo del caped crusader, eccezion fatta per alcuni eventi in tempo reale e le “sensazioni” che Talion avrà circa contrattacchi e schivate, una volta nel pieno della mischia. Gli avvisi di evitare un attacco o di schivarlo non compariranno sopra le nostre teste, bensì sopra quelle degli aggressori; a volte la telecamera si “dimentica” di inquadrarli e potremo cosi avere spiacevoli sorprese poiché l’azione è sempre concitata e saremo sempre circondati da aggressive orde di mostri tolkeniani.
Il filo conduttore, com’è facile intuire, è il susseguirsi di combattimenti in mischia che legano una missione all’altra; infatti, l’obiettivo principale potrà essere perseguito affrontando le diverse quest che troveremo sparse lungo Mordor, sotto forma d’icone. L’alternarsi di fasi stealth e assassinii a distanza sono meri diversivi che servono a differenziare il nostro stile preferito, cosi come la scelta delle abilità sarà principalmente in funzione delle nostre caratteristiche per cui sbloccheremo determinati talenti anziché altri. Va detto che, alla fine, dopo parecchie ore spese a squartare uruk riusciremo a sbloccarli tutti, per cui se, all’inizio la scelta corretta è fondamentale, poi avrà meno peso sulle dinamiche del gioco. Meccaniche rese ardue dall’enorme mole di avversari a schermo e per via dei capitani orcheschi che cresceranno anch’essi tramite il sistema studiato da Monolith, il Nemesis; infatti, a ogni nostra dipartita chi ci ha ucciso guadagnerà esperienza e cosi via le altre creature che ci tormenteranno a più riprese. A nostro parere funziona bene, potremo apprezzare anche faide interne per la conquista del potere che aiuteranno gli accoliti urukai a ritagliarsi un posto al fianco dell’oscuro signore. Il piacere dell’avventura è anche sadico perché il gioco non lesina truculente uccisioni con tanto di teste volanti a seguito delle convincenti combo all’arma bianca che sapremo imbastire; il godimento di scoprire nuovi modi per dilaniare i seguaci di Sauron mantiene l’atmosfera vivace e tesa allo stesso tempo senza avere cali di ritmo.

Lande desolate

L’area di gioco non differirà molto da una landa all’altra; vero è che parliamo di territori ormai al collasso, ove le forze del male imperversano, però una maggior ricerca di ecosistemi differenti non ci sarebbe spiaciuta. Le variazioni riguardano il tempo atmosferico e le rovine che sorgono dai brulli terreni che, come denti marci, sbucano qua e là caratterizzando le differenti zone del gioco. La desolazione, tuttavia, è voluta, a nostro parere; l’atmosfera è cupa e pesante e ci cala alla perfezione nell’universo creato da Tolkien, che potrebbe benissimo essere quello di Batman. Ci è piaciuta la coerenza delle ambientazioni alla trama, cariche di tensione e di pericoli sottesi, rappresentati per lo più dal bestiario sempre in cerca di vittime e dalle situazioni borderline di schiavitù e abusi sui prigionieri da parte degli uruk. Le roccaforti orchesche, pur essendo simili tra loro, mostreranno una vita propria fatta di comandanti, aguzzini e schiavi; ognuno con i propri semplici compiti ma che brulicheranno in un attimo gli spazi aperti tra una costruzione e l’altra. Fatto salvo per i protagonisti della storia qui narrata, mancheranno le caratterizzazioni dei villaggi e piccoli particolari che potrebbero differenziare un luogo da un altro, cosi come i poligoni che, a un occhio attento, sembrano un po’ pochini e avrebbero potuto esser di numero maggiore, conferendo una bellezza ancora più oscura all’immenso titolo dei Monolith.

Epico

E’ l’aggettivo che ci sentiamo in dovere di dare al comparto audio. Le musiche che riecheggiano sembrano provenire direttamente dalla trilogia dell’anello, apprezzata tempo fa al cinema. A nostro avviso è uno degli aspetti più riusciti e convincenti proprio perché la colonna sonora è imponente e alcuni brani sembrano esser interpretati da un’importante filarmonica. Roboanti, maestose ed epiche, appunto, non mancano di sottolineare i passaggi più delicati ne’ quelli topici galvanizzando all'estremo noi gamers. Laddove gli effetti sonori sono nella norma, scopriremo che il doppiaggio è stato curato nei minimi particolari; dai dialoghi alle interpretazioni dei personaggi: voci importanti per i protagonisti e volutamente ridicole per alcune macchiette orchesche che ci degneranno di scambi di battute talmente stereotipate da strapparci più di un sorriso. In fondo stiamo parlando di mostri sostanzialmente stupidi, per cui, anche i dialoghi non devono rappresentare colte creature.

Un anello per domarli

Domiamo, alfine tutti i giochi precedenti: il titolo rende giustizia a quanto abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni, mostrando alcune pieghe della trama (finora) sconosciute. E’ il migliore tra tutti quelli usciti relativi a LOTR e ce lo siamo goduti appieno: è giocabilissimo, longevo, grazie alle numerose missioni secondarie e, nonostante possa sembrare ripetitivo a causa della poca varietà degli incarichi da completare, non ci siamo mai annoiati. La storia e il gameplay ci hanno tenuto inchiodati alla poltrona per una quindicina di ore, fino al termine delle nostre granguignolesche gesta; il free flow inventato per Batman è stato qui implementato sapientemente (cosa che altri giochi simili non hanno saputo riproporre). Non possiamo che consigliarlo a tutti, sia agli amanti della saga sia a chi è alla ricerca di un ottimo gioco e…godetevi il sonoro!

Pro

  • ottima l’idea del Nemesis System
  • giocabilità infinita
  • sonoro eccezionale
  • atmosfera cupa e cinematografica

Contro

  • un che di già visto
  • a volte la telecamera non aiuta

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,5

La recensione di La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 14-10-2014

Commenti sulla recensione (5)

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Commenti
avatar di G-PqV
24-11-2014
G-PqV

Jhonny concordo pienamente!

0
avatar di spumante
23-10-2014
spumante

Come sopra, non avevo grandi aspettative all'inizio, ma col tempo il titolo si è conquistato un posto nella mia lista degli acquisti : D

0
avatar di G-PqV
15-10-2014
G-PqV

Letta tutta la recensione. Niente di strano, mi aspettavo un gran bel gioco e me l'avete confermato. O meglio all'inizio confesso di averlo snobbato per via del poco hype, poi è stato un "crescendo" del desiderio di averlo. Sarà senz'altro il mio prossimo acquisto per PS4.

1
avatar di ldo_the_best
14-10-2014
ldo_the_best

Sicuramente sarà un titolo da non perdere. Sono già emozionato dalla lettura di questa recensione e fremo per avere questo stupendo titolo fra le mani!

1
avatar di Jhonny Cooper
14-10-2014
Jhonny Cooper

Questa recensione mi ha confermato Che è un titolo da avere assolutamente! Poi se lo descrivete come il Batman Della Terra di Mezzo, beh da grande fan di Batman devo comprarlo assolutamente prima o poi.

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La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor

  • Immagine della copertina del gioco La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor per Xbox One

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Valutazione del gioco 7.8

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