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Recensione di LEGO Batman 3: Gotham e Oltre

Titolo: LEGO Batman 3: beyond Gotham
Genere: azione-avventura

Piattaforma: Xbox One
Sviluppatore: Tt Games
Publisher: Warner Bros
Data di pubblicazione: 14 novembre 2014

Tt bene

Cappellino iniziale sui Tt. Chi non li conosce? Ok, nessuno. Bene; è inutile quindi ribadire tutti i successi ludici associati ai celebri mattoncini danesi che la software house ha sfornato nel corso degli anni. Produzioni che hanno toccato Indiana Jones, Star Wars, Harry Potter, the Lord of the Rings e gli “antagonisti” degli eroi della DC, quelli della Marvel. Ora è nuovamente toccato alla famiglia (allargata) di casa Superman, vediamo come si sono smarcati gli sviluppatori Tt Games dalle critiche di prodotto giocabilissimo, divertente, ma sempre minestra riscaldata. Da notare che non hanno mai toppato, nonostante il gameplay è trito e ritrito e, aggiungiamo, a noi è sempre piaciuto cosi.

Oltre Gotham

Cosa ci sarà mai, oltre l’oscura metropoli? Che cosa nasconde la frase sibillina che completa il titolo introduttivo? L’Universo! Come ultimamente avviene per i fumetti e i film, troviamo l’unione degli eroi di una “casata” per debellare un potere più dirompente del loro. Non siamo da meno. Se vogliamo evitare di diventare oggetti da collezione di un androide potentissimo è meglio che la Justice League lanci l’adunata e ricomponga le fila per affrontare Brainiac, una delle tante nemesi di Superman. Il piano dell’automa è semplice, rimpicciolire il nostro pianeta, mediante anelli delle Lanterne, dopo averle soggiogate e infilarlo nella più classica delle bottiglie. L’idea del Caped Crusader lo è ancora di più: annientare l’organismo cibernetico; per farlo, per trovare gli elementi necessari alla vittoria, bisognerà esplorare l’universo (ecco che si esce da Gotham) portando l’alieno a zonzo per lo spazio profondo e combattendolo sui corpi celesti incontrati, arricchendo le fila della League con improbabili cattivi come alleati. Canovaccio dei più classici e facili da portare avanti, per una storia che a volte si discosta un po’ dalle dinamiche narrative degli eroi DC ma che fa il suo egregio dovere, soprattutto se a giocarci è un bimbo di 10 anni. Piace anche ai bimbi di 40 anni; di cose da fare e da raccogliere ce ne sono parecchie, come sempre, i contenuti sono tanti e i personaggi da sbloccare sono 150.

Mattoncini gia’ visti

Giocabilità collaudata fa di questa ennesima ricostruzione di mondi Lego simile alle altre, tutte quelle che l’hanno preceduta. Volendo cercare gli ingredienti, i mattoni (giusto per restare in argomento), che costituiscono Lego Batman 3: oltre a Gotham, possiamo guardare in direzione gameplay e spropositato numero dei personaggi disponibili e sbloccabili. A nostro avviso è questa combinazione, cresciuta negli anni dall’indimenticata PS2 che fa da portante del titolo. C’è un’altra componente, forse non meno importante e che ci cuba almeno i due terzi del tempo di gioco che è lo spaccare tutto e raccogliere le chicchette, i soldini Lego dai differenti valori per accedere a opzioni particolari, raggranellando la somma giusta. E’ una cosa quasi morbosa che ci portiamo dietro dagli albori: spaccare tutto per poi ricostruire in differenti forme. Non se ne può fare a meno, obiettivamente, sembra quasi sia quello lo scopo del nuovo capitolo dedicato alle gesta dell’eroe mascherato. La trama, infatti, è quasi pretestuosa per giustificare questa devastazione di poveri, indifesi mattoncini. Il titolo è sempre lo stesso (o quasi) di quello con cui i Tt Games sono partiti tanti anni fa; ringiovanito dalla grafica più pulita e con qualche accorgimento tecnico più avanzato, ma è sempre lo stesso di allora. La maggior parte del tempo viene spesa a spaccare oggettini di mattoni. Andava alla grande all’inizio, ha continuato a rullare fino…fino ad ora; è divertente, senza alcun dubbio, giocato in due è ancora meglio ma…è la solita solfa. Alla lunga ci si stanca di spaccare e raccogliere. I combattimenti con i pupazzetti danno poca soddisfazione perché al massimo ne abbiamo contati una quindicina a schermo, due colpi poco precisi ed è finita la battaglia; sembra che le hitbox siano meno accurate che in passato. Ci siamo trovati in diverse occasioni a dover essere in un precisissimo punto per far funzionare un marchingegno, per spingere un interruttore o per legnare un malvivente poiché puntando nella direzione corretta, non sempre è percepito il giusto input. Altro punto da rivedere sono alcuni enigmi, alcuni dei quali ridicolmente assurdi per via degli “aiuti”. Piccolo esempio: c’è un puzzle da risolvere con l’utilizzo di due eroi; risolta la prima parte, la seconda va svolta con il suo partner. Invece, l’aiuto a schermo ci fa indirizzare le nostre attenzioni allo stesso personaggio; abbiamo perso mezzora per capire cosa si dovesse fare e chi avrebbe dovuto compiere l’impresa. Forse siamo più critici del solito. Probabile.

Mondi in pixel

L’ingegno non manca di certo agli sviluppatori; la creazione di alcune città terrestri (c’è anche Pisa, con il battistero, il duomo e l’omonima torre) sono degne di menzione. La creazione dei mondi alieni segue lo stesso principio creativo anche se in quel caso ci sono pochi elementi Lego a corredo delle mappe del pianeta (comunque,  il corpo celeste che sembra una giungla, e’ uno spettacolo tutto da vedere). Cosi come la struttura e il design di ogni singolo livello, di ogni mappa; da quelle spaziali alle umane. Sfasciare è sempre stato divertente, non lo abbiamo mai nascosto. L’utilizzo del mastodontico parco personaggi della DC comics, dicevamo, è uno dei motori del gioco. Lo stesso engine grafico non soffre particolarmente perché le ambientazioni sono statiche e isometriche; i soli sprites che devi muovere sono quindi i buoni Vs i cattivi. Fa bene il suo lavoro soprattutto per questo, con tutto il resto della cpu impegnato alla cura dei particolari da distruggere oppure puramente orpelli caratteristici dei vari ambienti. L’unico fastidio, menzionato citando il gameplay è sempre quello della telecamera semi-fissa che ci obbliga a vedere le cose…come vogliono gli sviluppatori. Va bene cosi, non è questo il problema di Lego Batman 3. La sola introduzione di personaggi grandi tre volte quelli normali, non rappresenta però la vetta dell’innovazione di un prodotto che fa della conservazione la sua arma migliore (o peggiore).

Crash shock bang

Quattro. Il numero rappresenta gli stacchetti musicali degli eroi principali di questo capitolo. C’è il tema principale sempre dedicato al Batman di Tim Burton, su questo non ci piove. Impersonando Wonder Woman o Superman, una volta in volo, ascolteremo i motivi che hanno reso celebre l’eroina nella vecchia serie tv e l’indimenticato super eroe interpretato da Cristopher Reeves. Il quarto? E’ il motivetto del telefilm con Adam West, che troveremo anche nel gioco dove lo dovremo aiutare. Il comparto audio è completato da ottimi doppiatori che per la prima volta danno voce ai mattoncini e lo fanno in maniera divertente, facendoci ridere in più di un’occasione con gag a sfondo che prendono di mira Batman. Discorso differente per i planetoidi alieni, perché in quel caso la musica cambia (finalmente?) e potremo assistere a una colonna sonora diversa che sulla Terra, molto epica e per nulla male, anzi! Ogni mondo avrà il suo proprio jingle musicale.

E’ un proiettile? E’ un aereo? E’ Superman!

Titolo riuscitissimo, ma sempre lo stesso. Ci siamo diveriti, seppur con le ovvie riserve, proprio perché già esperti dei precedenti; chi è alle prime armi non se lo lasci scappare: si ride, ci si intrattiene sempre e la rigiocabilita’ è altissima. Se avete un “partner in crime” (giusto per restare in tema) è straconsigliato, tenendo a mente i limiti dello split screen. Per tutti gli altri, pur suggerendolo senza remore, lasciamo a voi la scelta: considerando che la maggior parte del tempo è alle prese con le demolizioni, con soliti problemini con la telecamera semi-fissa e (forse) leggero peggioramento delle hitbox dei nemici e degli enigmi da risolvere premendo e costruendo. Acquistandolo non si commettono errori e si va sul sicuro, però…

Pro 

  • “infiniti” personaggi DC e il loro doppiaggio
  • la solita giocabilità immediata
  • è uguale al passato…

Contro 

  • …è sempre identico al passato
  • tutto già visto e stravisto
  • solita visuale che a volte confonde

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di LEGO Batman 3: Gotham e Oltre è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 13-12-2014

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LEGO Batman 3: Gotham e Oltre

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