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Recensione di Greedfall

Titolo: GreedFall
Genere: Action RPG
Piattaforma: Xbox One (Testata) / PlayStation 4 / PC
Sviluppatore: Spiders
Produttore: Focus Home Entertainment
Data di uscita: 10 settembre 2019

Ragni alle prese col codice sorgente

Chi è che non ha mai sentito parlare di Spiders? No, non è una domanda retorica. La relativamente giovane casa francese, nei suoi undici anni di carriera, non sembra aver avuto modo di far parlare di sé, complici alcuni lavori, agli esordi, di scarso rilievo (il primo lavoro del team è un port per Xbox 360 di Sherlock Holmes Versus Jack The Ripper, titolo del 2009). Spiders ha avuto modo di farsi notare solo con l’avvento della corrente generazione di console: dopo un Bound by Flame freddamente recepito tanto dalla critica quanto dal pubblico, l’azienda ha rilasciato nel 2016 The Technomancer, che ha ricevuto invece un’accoglienza decisamente più tiepida. Il titolo fu criticato per alcune carenze dal punto di vista grafico (nello specifico, modelli dei personaggi poco convincenti e animazioni facciali dei medesimi decisamente rigide) e, al tempo stesso, lodato per l’ambientazione e gli scenari, veri protagonisti dell’opera.

Nei suoi relativamente pochi anni di attività, Spiders sembra aver seguito una curva impostata verso l’alto: partendo da titoli tie-in e avventure punta-e-clicca, si è evoluta abbracciando il genere RPG in terza persona, preparandosi al rilascio di diversi titoli che, per budget e mai per ambizione, rientrano nella classica definizione di Doppia-A. Dopo un gioco di ruolo mediocre ed aspramente criticato ed un altro che, pur presentando enormi difetti, è riuscito a farsi apprezzare da una buona fetta di critica e pubblico, Spiders rilascia la sua ultima fatica: GreedFall, un altro gioco di ruolo action ambientato, questa volta, in una versione romanzata e fantasiosa del diciassettesimo secolo. Il titolo propone un’isola tutta da esplorare, un sistema di combattimento rivisto e un’ambientazione che, ad una prima occhiata, sembra davvero interessante. Riuscirà Greedfall a convincere anche dopo uno sguardo più approfondito?

“Gli diamo un calmante, che so, 4 cc di Placibio

La cittadina coloniale di Seréne è flagellata da un morbo incontenibile, la Malicora. La vita sociale nel borgo, dopo un forte impatto iniziale, sta lentamente tornando a livelli normali. Le strade sono ricoperte di macerie, roghi improvvisati sono disseminati ovunque e la popolazione di Seréne, pur temendo di lasciare la propria abitazione per paura di contrarre la malattia, tenta di proseguire con la propria vita.

Questi ed altri sono i motivi che spingono il (o la) giovane De Sardet, nobile membro della Congregazione Mercantile, a mettersi in viaggio in direzione dell’isola di Teer Fradee, ove è appena stato costruito un primo accampamento per poter dare inizio alla colonizzazione. Ad accompagnarlo, inizialmente, è il fedele Kurt, maestro d’armi di De Sardet che si unirà al protagonista nella ricerca del cugino Constantin, futuro governatore della nuova colonia insidiata a Teer Fradee, New Seréne. Tra mille peripezie che condurranno De Sardet a schierarsi a favore o contro alcune delle sei fazioni presenti tanto a Seréne quanto a Teer Fradee (tra cui l’Inquisizione, i Nauti e l’Alleanza del Ponte), De Sardet riesce finalmente a riconciliarsi con il cugino Constantin e a far vela in direzione di New Seréne. Al di fuori della colonia, la situazione si fa incredibilmente spinosa: con la minaccia costante di una guerra senza quartiere tra i nativi dell’isola e i coloni e un delicato equilibrio tra le varie forze politiche in gioco da mantenere, De Sardet e soci si incamminano in un viaggio alla scoperta di Teer Fradee, dei suoi misteri e delle misteriose creature che la popolano.

La narrazione è uno dei punti forti di Greedfall, complice un mondo vivo e in grado di catturare fin dai primi momenti l’attenzione del giocatore. Le scelte operate dal giocatore nelle fasi dialogiche e nell’accettare e portare a termine determinate quest secondarie si riflettono sull'intreccio del racconto, i rapporti con le diverse fazioni possono generare esiti drasticamente diversi. Diversi topos narrativi sono, chiaramente, tutto fuorché originali, ma il risultato finale è una trama fluida, mai lineare e in grado di riflettere momento per momento le scelte effettuate dal giocatore nelle fasi precedenti.

Lande vaste e vicoli strettissimi

Altro enorme punto di forza di GreedFall è senza ombra di dubbio rinvenibile nelle fasi di esplorazione. Nonostante alcune animazioni non esattamente al passo con i tempi e l’impossibilità di saltare, passeggiare per le strade di Seréne e New Seréne o correre a perdifiato per le praterie di Teer Fradee è al tempo stesso utile e dilettevole, per merito dell’impiego di diversi sistemi di gameplay che, pur di per sé non originali, hanno il merito di aver reso grandi alcuni dei migliori titoli di questa generazione e di quella immediatamente precedente.

A livello di gameplay, in effetti, l'ultima opera di Spiders sembra attingere a piene mani da elementi tipici del genere e “prende in prestito” tutto ciò che di buono è stato implementato in diversi altri titoli. Esplorando le ambientazioni è possibile imbattersi in personaggi in grado di fornirci quest secondarie e dialogando con i medesimi e con altri comprimari nel corso delle stesse è possibile influenzarne l’andamento e il risultato finale (in modo non dissimile da quanto avviene in diversi altri titoli di spessore: un esempio, tra i tanti, potrebbe essere l’immortale The Witcher 3: Wild Hunt). Lo stesso sistema si applica alle quest principali: De Sardet è un uomo (o una donna) dai mille talenti, perfettamente in grado di affrontare la situazione che gli si para davanti attraverso l’impiego della diplomazia, del carisma o della forza bruta. Se la situazione lo richiede, addirittura, De Sardet può farsi strada attraverso l’uso della falegnameria. Una delle prime quest principali, che vede il protagonista alla ricerca del cugino smarrito, richiede a De Sardet di rispondere dei danni causati da Constantine in una taverna nel corso della nottata precedente. Certo, potremmo semplicemente rimborsare il povero oste pagando in denaro sonante, oppure, ferri alla mano (e abilità corrispondente sbloccata), potremmo azzardarci a riparare la mobilia danneggiata.

A Seréne come su Teer Fradee, ogni abilità a disposizione di De Sardet è utile nel prosieguo dell’avventura. La non proprio vastissima, ma comunque variegata gamma a disposizione del giocatore, unita alla scelta di una tra le tre classi disponibili all’inizio della campagna e la natura open-ended di ciascuna quest, primaria o secondaria che sia, permette al giocatore stesso di proseguire di quest in quest tentando approcci differenti. Non manca all’appello la personalizzazione estetica del personaggio principale, attraverso un (piuttosto limitato) editor iniziale e un sistema di equipaggiamento che, oltre a modificare il vestiario di De Sardet e dei suoi compagni d’arme, ne modifica sensibilmente le statistiche, permettendo loro di essere più efficienti ed efficaci in sede di scontro fisico. Il sistema ruolistico proposto da GreedFall sembra, dunque, piuttosto convincente. Purtroppo, c’è una nota dolente in questa melodia tutto sommato orecchiabile: il combat-system. Il giocatore ha a disposizione due armi da mischia e una a distanza, a seconda della classe di riferimento, oltre ad un arsenale di abilità sbloccate di livello in livello (subordinato alla spendita, da parte del giocatore, di punti abilità nell’apposito albero). Pur proponendo spunti interessanti, dando la possibilità al giocatore di interrompere le fasi in tempo reale per utilizzare oggetti o lanciare incantesimi (entrando nel menù di pausa tattica), il problema di fondo è lo stesso che perseguita Spiders da diversi anni: le animazioni.

Ogni combattimento, soprattutto nei primi momenti di gioco, risulta straniante, condotto attraverso animazioni legnose e restituente una sensazione difficilmente descrivibile. Progredendo nel gioco, con lo sblocco di diverse abilità a disposizione di De Sardet, la situazione sembra migliorare: il giocatore ha avuto modo di abituarsi alle meccaniche e si ritrova, di conseguenza, a “digerire meglio” il tutto. Va detto che il sistema di combattimento, da solo, non riesce a distoglierci dal proseguire la nostra avventura attraverso l’isola di Teer Fradee: fortunatamente, il resto del gioco è sufficientemente attraente da permetterci di chiudere un occhio su questo piccolo neo.

Acquerello dalle tinte spente su Xbox One S

E sì, se ve lo steste chiedendo, l’annoso problema di Spiders si abbatte come un’ascia da guerra a due mani anche sul comparto tecnico. Se le animazioni nei combattimenti e nelle fasi esplorative sono legnose, rigide e prive di grazia, lo stesso discorso si estende alle animazioni facciali nei dialoghi. I modelli dei personaggi, nelle normali fasi di gameplay, sono di discreta fattura, soprattutto considerando le dimensioni del team di sviluppo (20 persone), così come le texture che li ricoprono. Quando però, nei dialoghi, la telecamera si avvicina impietosamente ai volti dei personaggi, questi ultimi sono assolutamente inespressivi.

Ed è un peccato perché, a differenza del lavoro svolto sulle animazioni, quello svolto sulle ambientazioni è (sempre in rapporto alla situazione del team) davvero lodevole. Il sistema di illuminazione, pur non rivaleggiando direttamente con le soluzioni proposte da team più blasonati con motori più efficienti, riesce a dare corpo ed atmosfera tanto ai vicoli cittadini quanto alle vaste lande di Teer Fradee. Le ambientazioni interne ed esterne sono rese con attenta cura del dettaglio, restituendo un colpo d’occhio non indifferente, al netto di alcune texture che sembrano provenire dritte dritte dalla scorsa generazione di console (e che preferiremmo non aver notato).

Anche in questo caso, tocca fare i conti con la scelta relativa alla piattaforma di gioco. GreedFall, in non poche occasioni, offre scorci mozzafiato tanto sulle console di casa Sony, quanto su quelle di casa Microsoft e su PC. Purtroppo, però, su Xbox One, modello base e S, si assiste a frequenti cali di frame-rate e ad una pulizia generale che lascia davvero molto a desiderare. Un vero peccato, considerata la facilità con cui un PC di fascia medio-alta riesca, alla stessa risoluzione, a mantenere un alto livello di dettaglio ad un frame-rate tendente ai 60 FPS, contro i 30 ballerini proposti in questa salsa.

In sintesi:

GreedFall è l’ultima fatica di Spiders, casa sviluppatrice di “recente” fondazione e che, negli ultimi tempi, si è resa protagonista di diversi lavori dal budget mal tarato rispetto all’enorme ambizione del team. Ambientato nel diciassettesimo coloniale, il gioco ci mette nei panni di De Sardet, nobile commerciante intento ad esplorare l’isola di Teer Fradee alla ricerca di una cura per la Malicora, un morbo che sta minacciando l’intero continente occidentale.

Il sistema di gioco proposto da GreedFall mostra diversi punti di forza, a cominciare dalla versatilità offerta al giocatore nell’affrontare le diverse quest proposte. L’uso combinato delle varie abilità a disposizione di De Sardet consente ai giocatori di approcciarsi in svariati modi alla stessa quest, prediligendo la diplomazia alla forza bruta o, magari, mettendo mano agli attrezzi e dandosi alla falegnameria. Esplorare gli ambienti proposti da GreedFall è un vero piacere, mentre le fasi di combattimento si dimostrano, almeno nelle prime ore, piuttosto carenti, complice l’implementazione di animazioni non proprio all’altezza.

La stessa implementazione che finisce per inficiare la resa tecnica: nonostante ambientazioni di pregevole fattura, illuminazione piuttosto convincente e texture che, pur non essendo esattamente di altissima risoluzione, riescono comunque a svolgere il proprio compito egregiamente, le animazioni di GreedFall rendono una grave ingiustizia alle fasi dialogiche, che risultano rigide e prive di vita. Tutto sommato, in Greedfall c’è molto da apprezzare: ad un prezzo di lancio di 49,99€ (contro gli ormai canonici 69,99€ delle controparti Tripla A), non risulta poi così difficile consigliarne l’acquisto a chiunque è alla ricerca di nuove avventure in terre inesplorate.

Pregi:

  • Ambientazioni ben realizzate.
  • Una narrazione fluida e dinamica che si piega (con diversa intensità) alle scelte del giocatore.
  • Le diverse abilità di De Sardet offrono diversi modi di proseguire attraverso le quest.
  • Colpo d’occhio mozzafiato in alcune occasioni…

Difetti:

  • Animazioni rigide e innaturali.
  • Fasi dialogiche e di combattimento, di conseguenza, inizialmente stranianti.
  • … ma parzialmente rovinato da alcuni elementi da scorsa generazione.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,8

La recensione di Greedfall è stata scritta e curata da KentuckyFriedG per GameStorm.it, pubblicata il 27-09-2019

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di urlex
14-10-2019
urlex

Il gioco è piacevole, ma,forse, si è un pò esagerato nei continui andirivieni da una località all'altra (per allungare il gioco?)

1
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

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Valutazione del gioco 7

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