Titolo: Dirt 5
Genere: Racing
Piattaforma: Xbox One
Sviluppatore: Codemasters
Publisher: Codemasters
Data di uscita: 6 novembre 2020
Era l’inizio del 2019 quando Codemasters ha dato alla luce Dirt Rally 2.0, titolo capace di mostrare al mondo intero quanto gli sviluppatori inglesi sappiano prendersi sul serio nel portare su console la simulazione rallystica pura, espressione del bilanciamento tra acceleratore, freno e sterzo per affrontare un nastro di strada rigorosamente non asfaltato.
A quasi due anni di distanza accogliamo un ulteriore titolo corsistico partorito dalla fervida fantasia dei britannici, battezzato per l’occasione Dirt 5 riprendendo così il filone meno serioso della serie.
Prima di calarvi nell’atmosfera provate ad immaginarvela partendo da una qualsiasi delle prove speciali di Dirt Rally 2.0 alla quale dovrete allargare a dismisura il manto stradale per consentire il passaggio in contemporanea di una dozzina di terribili auto. Collocate quindi sullo sfondo un panorama mozzafiato, e quindi arricchite il tutto con una spettacolarizzazione estrema che vi porterà a gareggiare nel bel mezzo di forti nevicate e temporali, ma anche aurore boreali e tempeste di sabbia.
Come si può intuire dalle differenze descritte qui sopra il risultato non sarà nemmeno lontano parente rispetto al punto di partenza. Se a tutto ciò aggiungiamo un gameplay radicalmente differente, si può concludere come siamo di fronte al tentativo di andare incontro a tutti coloro che erano stati allontanati dall’approccio troppo rigoroso e simulativo di Dirt Rally 2.0.
Giunti al menu principale spiccano le modalità Carriera, Arcade e Playground, oltre all’immancabile Online.
La Carriera riveste il ruolo principale del gioco: trattasi di un agglomerato di 130 eventi appartenenti a 8 tipologie differenti che vi vedranno guidare uno delle 63 vetture disponibili (tra una dozzina di categorie) lungo i 35 circuiti (70 se si considera che ciascuno di essi sarà percorribile in ambo i versi) sparsi tra le 10 ambientazioni collocate nei vari angoli del pianeta. Già dai numeri si nota come la varietà sia una caratteristica dominante di questo Dirt 5, anche se tuttavia la longevità della Carriera non andrà oltre la dozzina di ore.
In ogni caso la struttura s rivela piuttosto semplice: di fronte a voi avrete quattro eventi da selezionare, da affrontare con una vettura appartenente alla categoria preassegnata. Per procedere occorre guadagnare medaglie, il che non significa necessariamente vincere, ma sarà sufficiente aggiudicarsi un podio per guadagnare sufficiente denaro, ma soprattutto punti reputazione ed esperienza per sbloccare eventi successivi. Qualora rimaniate bloccati da una tipologia di gara a voi indigesta avrete comunque modo di scegliere uno dei percorsi alternativi in modo tale da non essere assaliti dall’inevitabile senso di frustrazione.
Le tipologie di gare disponibili sono numerose e varie e comprendono gare Sprint lungo ovali a bordo di mezzi tanto potenti da impennare alla partenza, gare Gymkhana in cui dovrete esibirvi in derapate, numeri funambolici, investire determinati oggetti e saltare ostacoli. Nelle gare Ice Breaker vi districherete in interminabili derapate sulla superficie ghiacciata di laghi e fiumi, mentre Pathfinder vi vedrà impegnati a vagare lungo un percorso estremamente accidentato e pieno di insidie fino al traguardo. Chiudiamo con Ultra Cross, Rally Raid, Land Rush e Stampede, che aggiungono tanta carne al fuoco impedendovi davvero di lamentarvi per la varietà.
Il parco auto comprende vetture storiche come Lancia Stratos e Fiat 131, gli splendidi gruppi A (Impreza, Escort), le pepatissime due ruote motrici come Peugeor 306 e Clio, le moderne Fabia, e Polo, ma anche dune buggy, SUV e fuoristrada, mezzi speciali che paiono schiacciasassi, senza dimenticare improbabili Aston Martin e altre supsersportive da sguinzagliare al di fuori del loro habitat naturale. Le vetture saranno editabili nella livrea e nella possibilità di apporre stickers, ma nulla che possa modificarne le prestazioni.
Le auto non sono particolarmente differenti l’una dall’altra all’interno della stessa classe di appartenenza, mentre l’unica caratteristica capace davvero di fare la differenza è la tipologia di trazione; gestibili le trazioni anteriori e le 4x4, mentre a richiedere più attenzione saranno le auto a trazione posteriore.
Scendendo in pista vi accorgerete di come il gameplay sia votato all’arcade puro: il modello di guida rinnega in toto l’approccio rigoroso e simulativo sfoggiato dal “cugino” Dirt Dally 2.0 per proporne uno scanzonato e spensierato, senza ambire ad essere realistici nella fisica che si rivela quanto mai permissiva, il tutto a vantaggio di una frenesia e una sensazione di velocità estreme, ma di contro il risultato finale è un tantino deludente per mancanza di mordente.
L’aggiunta di obiettivi spesso e volentieri poco sportivi come la necessità di tamponare molteplici volte gli avversari, tagliare il traguardo in retromarcia, senza dimenticare le combo che richiedono di eseguire sorpassi in derapata o tamponare in salto, elevano il livello di sfida portandovi anche a ripetere la gara per conseguire tutti gli obiettivi secondari.
Il tutto viene accompagnato da una spettacolarizzazione delle gare mediante la combinazione di panorami mozzafiato, effetti atmosferici spettacolari che coinvolgono un sistema meteo e di illuminazione dinamici capaci di variare le condizioni di gara in modo drastico all’interno della stessa gara.
Nella modalità Arcade avrete modo di affrontare ciascuno degli eventi già sbloccati in Carriera, mentre l’Online vi metterà contro i vostri amici dandovi anche la possibilità di scegliere tra le modalità Vampire (una gara ad inseguimento), King (per esibirsi nella guida pulita) e Transporter (raccogliere oggetto e portarlo in un determinato punto). Non manca nemmeno uno split screen fino a 4 giocatori per sfide in locale.
Chiudiamo con il Playground, che vi permette di sbizzarrirvi nel creare la vostra arena personalizzata, eventualmente da condividere online per sfidare i vostri amici.
Tecnicamente il gioco regala la possibilità di scegliere tra privilegiare il dettaglio grafico piuttosto che la fluidità su One X. In quest’ultimo caso si nota un downgrade del sistema di illuminazione e della gestione delle ombre, mentre il beneficio in termini di fluidità non è poi così evidente, con un frame rate che tende a incespicare soprattutto nelle fasi iniziali, quelle tipicamente più concitate.
Il colpo d’occhio è comunque più che buono, con ambientazioni davvero belle a vedersi, modelli poligonali delle vetture ben riprodotti, il tutto arricchito da effetti particellari ed atmosferici di ottima fattura (particolarmente bello l’effetto della polvere spazzata dal vento), ma non manca qualche texture di scarsa qualità sul manto stradale, mentre il sistema di gestione dei danni (che non influisce sulle prestazioni) risulta estremamente semplificato.
Il sonoro fa il suo dovere con ruggiti ben caratterizzati e una colonna sonora adeguata al clima.
Dirt 5 sta a Dirt Rally 2.0 come il Dottor Jekyll sta a Mister Hyde: simulativo e rigoroso il secondo, scanzonato e tremendamente arcade il primo, che punta tutto sulla frenesia, sulla varietà e sulla spettacolarizzazione delle gare.
Uno splendido sistema di meteo dinamico e l’ottima alternanza giorno/notte caratterizzano ulteriormente il gioco, capace di spaziare tra una decina di spettacolari locations tra gli angoli più remoti del pianeta che vi vedranno protagonisti di gare forsennate.
Peccato per un gameplay un tantino troppo semplificato, reo di distanziarsi troppo dallìapproccio estremamente simulativo dello splendido “cugino” Dirt Rally 2.0.
La recensione di DIRT 5 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 15-11-2020
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