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Recensione di Asterix & Obelix XXL3: The Crystal Menhir

Titolo: Asterix e Obelix XXL3: il Menhir di Cristallo
Genere: Picchiaduro a scorrimento
Console: Xbox One
Sviluppatore: Osome Studio
Publisher: Microids
Data di pubblicazione: 21 novembre 2019

Menhir e cinghiali

Il primo XXL approdò sulle nostre console nel lontanissimo 2003 e un paio d’anni dopo seguì il poco apprezzato XXL 2. I Galli, cacciatori di cinghiali subirono l’effetto nostalgia lo scorso anno con la Remastered della seconda versione, per chi ne sentisse la mancanza. È giunto il turno del terzo capitolo della saga extralarge dei nostri beniamini.

Quando l’appetito c’è

Impossibile non associare il dinamico duo a incredibili abbuffate a base di cinghiale e a cazzotti in quantità industriali contro i “poveri” legionari romani. Nemmeno quest’avventura ne farà a meno e vedrà i baffuti protagonisti alle prese di un misterioso cristallo da trasportare in un luogo molto lontano dal proprio villaggio. Naturalmente saranno mille, le peripezie che dovranno affrontare, lungo il cammino (o la navigata) che li porterà attraverso l'Armorica ma non solo. Infatti missioni di second’ordine ci verranno proposte da i più classici degli amici della cerchia di Asterix e Obelix, che fungeranno da raccordo o semplicemente da riempitivo tra un pestaggio e un altro lungo i fumettosi paesaggi immaginati da Goscinny e Uderzo. La trama non sembra debole, lo è; come del resto diversi aspetti del gioco di Microids che non ci ha soddisfatto particolarmente. Come potremo capire il taglio è impostato verso un pubblico meno esigente…più giovane.

Ve possino…

...è ciò che avrebbero detto, nei lungometraggi, i centurioni, dopo essere stati malmenati e lasciati pesti. Non saranno gli unici a essere conciati da buttare via, al termine delle nostre peripezie; i move set di Asterix e di Obelix sono simili tra loro ed entrambi incrementabili nelle bancarelle apposite, fatto salvo un paio di differenze dovute alla stazza: il piccolo Gallo riesce a passare attraverso angusti accessi e a effettuare piccoli slanci che gli consentono di passare su alcune piattaforme; il suo enorme amico si porta appresso un menhir per colpire gli avversari e distruggere grandi strutture. A parte questo le mosse saranno simili. Giocabilità immediata, semplice, che strizza l’occhio ai più piccini; il titolo prevede l’alternarsi tra i combattimenti risolti con una buona dose di pugni e colpi di menhir ad altre più esplorative ove andranno risolti dei piccoli meccanismi ambientali. La novità, il gioco in coppia, con un fidato amico è l’unica nota di merito perché tutto è molto…vecchiotto. È dedicato ai giovincelli poiché non avremo dinamiche forsennate e anche lo stesso incedere da un luogo all’altro non è il massimo della velocità; il risultato è un prodotto piuttosto macchinoso e che si limita al mero pigiare il tasto attacco per sconfiggere i romani o aggiudicarsi la succulenta braciola di cinghiale. Il bimbo che ha provato il gioco assieme a noi, si è divertito; Asterix e Obelix XXL 3 è colorato e cartoonesco al punto giusto. Noi molto meno, causa gameplay compassato e del tutto uguale per l’intera avventura.

XXL non ovunque  

Di extra extra large c’è solo il titolo e le fattezze del oversized co-protagonista. Il resto possiamo considerarlo small; dinamiche di gioco, grafica e gameplay sono rimaste ferme a qualche anno fa. I colori ci sono, i richiami al cartoon anche ma resta il classico compitino fatto da uno studente svogliato. Inquadrature semi statiche su prospettiva isometrica che non godono di zoom o bilanciamenti né automatici né manuali non aiutano in alcune occasioni a capire cosa succede a video. Di per sé il motore del gioco non deve spostare moli di dati considerevoli, quindi non va il benché minimo di fatica; proprio per questo avremmo potuto godere di una telecamera decisamente più performante e un colpo d’occhio meno povero in termini di dettagli. Tutti i personaggi sono rimasti fedeli (per fortuna) ai fumetti, e discretamente caratterizzati seppur i move sets sono simili e per nulla il massimo della dinamicità; staticamente è un bel colpo d’occhio, una volta in movimento la semplicità risalta su tutto. Anche il comparto sonoro è, a nostro avviso, sotto la norma perché le voci dei due abitanti della regione dell'Armorica protagonisti ce le aspettavamo diverse (o forse siamo rimasti fossilizzati ai doppiatori dei primi lungometraggi della fortunata saga transalpina). I dialoghi sono nello standard con giusto alcune situazioni che strappano un mezzo sorriso. Del motivetto che ci ha accompagnato lungo l’infanzia, non c’è traccia.

In sintesi... Tu quoque, Microids

Storia originale e finalmente possibilità di picchiare i legionari in compagnia di un amico. Di altre cose interessanti non ne abbiamo trovate. La strada per la misteriosa sacerdotessa di Thule è più ardua del previsto non per la difficoltà, ma proprio per com’è stato implementato il titolo. Macchinoso, lento e ripetitivo al massimo; grafica e dinamiche non particolarmente negative ma conferiscono al titolo un aspetto di un prodotto a basso budget. A un bimbo di sei anni potrà piacere, di colori ne ha, ma a tutti gli altri lo consigliamo solo se si e’ dei veri fan delle peripezie di Asterix e Obelix o se siete irriducibili Galli.

Pregi:

  • Modalità co-operativa.
  • Appeal di Asterix & Obelix.

Difetti:

  • Noioso, ripetitivo e lento.
  • Gameplay e tecnica un po' datati.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 5

La recensione di Asterix & Obelix XXL3: The Crystal Menhir è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 06-12-2019

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