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Recensione di R.U.S.E.

Titolo: R.U.S.E.
Genere: Startegico
Console: Xbox 360
Sviluppatore: Eugen Systems
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 9 settembre 2010

In guerra, di nuovo. La grande storia come non si è mai vista prima; forse combatteremo Rommel, forse pianificheremo con De Gaulle, magari vedremo Churchill. Di sicuro contribuiremo alla caduta del Terzo Reich e di tutti i gerarchi nazisti. Se per fare la pace e necessaria la guerra prepariamoci, tocca a noi.

L’ennesima epopea bellica, per i pochissimi che non hanno ancora capito, avrà teatro durante la Seconda Guerra Mondiale; questa volta rivista ludicamente dagli occhi del team Eugen Systems per la più nota Ubisoft; schierata (sulle nostre consolle) dalla parte degli Alleati che, come il nostro avatar, l’Ufficiale Sheridan, darà battaglia alle forze dell’Asse, tentando di contenerne il minaccioso incedere.

 

Tramare nell’ombra

Appurato lo scenario in cui verremo collocati, non ci resta da fare altro che scoprire la trama che gli sviluppatori hanno ordito per le nostre avventure ludiche.

Le forze dell’Asse si trovano in leggero vantaggio rispetto agli Alleati; grazie soprattutto ad un lavoro svolto nell’ombra dalla loro rete di spie ed al loro “campione”, il fantomatico Prometeus. E’ sufficiente questo per indirizzare l’analisi del gioco sui binari giusti; una sorta di partita a scacchi con l’intelligence ariana. Cosi dicendo, da giovani, rampanti strateghi quali siamo, ci guadagneremo i galloni sul campo, grazie ai successi che, si spera, inanelleremo; alla faccia del nemico.

Inganno? Astuzia?

C’è un po’ di difformità riguardo al significato del titolo, R.U.S.E.; non che questo sia d’importanza capitale per le dinamiche di gioco, anzi, ma un giusto incipit aiuterebbe meglio a carpire l’essenza del gioco (o, per lo meno, quello che gli sviluppatori vogliono trasmettere). Che sia inganno o astuzia poco cambia ai fini pratici: appare chiaro che “questa” guerra è vista sotto un’ottica più d’intelligence (come scopriremo presto) che di un mero real time strategy. Tranquilli, non ci allontaneremo troppo dagli RTS, vivremo semplicemente una delle tante sfaccettature che titoli come questo possono offrire. Quale può essere quindi la peculiarità che lo distingue dalla massa? (certo, non è che il mercato delle consolle abbondi di strategici)

 

Stratagemma

La caratteristica che differisce dagli altri RTS è proprio il gameplay in se’, un utilizzo di tattiche e strategie che poco hanno a che fare con l’azione più immediata dei titoli del genere. Qui l’enfasi è posta principalmente sugli stratagemmi, sugli inganni da attuare per avere la meglio sulle truppe dell’Asse. Le “furbate” possono essere di varia natura che spazia da trappole ad imboscate, passando per finte guerriglie e schermaglie tattiche; traducendo in soldoni con un paio di esempi, potremo creare fantocci per disorientare i crucchi o nascondere i nostri battaglioni sotto foglie e corteccia per poi balzar fuori al momento opportuno. Oppure, ancora, l’intelligence, menzionato in precedenza, che grazie ad un accurato spionaggio ci torna utile per conoscere le formazioni avversarie e le postazioni cardine nello schieramento nemico. In questo modo abbiamo diverse opzioni alla forza bruta che un normale dispiegamento di soldati risolverebbe in ogni altro RTS. Ad evidenziare questa concettualizzazione dei servizi segreti è oltretutto l’interfaccia, che, oltre agli usuali comandi da impartire alle truppe è orientata verso ordini di mero spionaggio da impartire ai nostri 007; il tutto mediante l’utilizzo poco cervellotico del joypad poiché il titolo è abbastanza (forse troppo) riflessivo e non metterà a dura prova i riflessi.

Come si può notare questa possibilità amplia notevolmente il range di azioni disponibili ma al contempo riduce l’azione di gioco, collocando R.U.S.E. a metà strada tra uno strategico di classico stampo ed un board game.

Quest’ultima affermazione è dovuta anche al modo in cui viene presentato, graficamente, il titolo: al massimo livello di zoom out la mappa sembra proprio tratta dai giochi da tavolo bellici.

Scenari di guerra

Visivamente la soluzione adottata è la migliore per imbastire la soluzione offensiva (o difensiva) migliore; con vari livelli di zoom atti ad immergerci negli scontri oppure a consentirci di pianificare al meglio le battaglie. Certo graficamente non sfoggerà un dettaglio ai massimi livelli, ma ogni elemento è ben riprodotto e pulito, sia esso ambientale (alcune campagne si svolgono su sterminati paesaggi) sia più dinamico, come carri armati o soldati, per fare un esempio. Se non fossero realizzati con cura, potremmo scordarci l’utilizzo di alcuni (biechi) trucchetti per sfruttare al meglio l’ambientazione circostante. E’ convincente e resa più immersiva grazie ad effetti speciali pirotecnici (è il caso di dirlo) delle esplosioni ed a preziosi intermezzi in CGI che completeranno il quadro bellico evidenziando momenti clou riportandoci (per fortuna solo ludicamente) ad una sessantina di anni fa, quando ogni scontro era incerto fino all’ultimo. Una vera chicca sono proprio le “ricostruzioni” digitali delle uniformi, e delle artiglierie (pesanti e non) presenti. Volendo trovare l’ago nel pagliaio, in alcuni casi si è notato un leggero rallentamento del frame rate qualora un elevato numero di veicoli e soldati siano presenti contemporaneamente a video.

 

Campagne

Trotterellando per le campagne…no no, questo era un altro gioco. Grazie alla molteplicità delle sfide proposte nelle varie campagne (contando anche le relative subquest), le missioni saranno tutt’altro che monotone e ci porranno di fronte ad una variegata gamma d’incarichi (per la cronaca non ci sarà solo da spostare le truppe da A a B, offrire copertura a C ed attaccare D) che ci “aiuteranno” a mantenere alta l’attenzione e la tensione lungo i venti e passa scenari bellici (le battaglie non saranno mai scontate e risulteranno imprevedibili fino alla fine, grazie a colpi di scena a tradimento; è proprio il caso di dirlo). Qualora decideremo di affrontare nuove sfide troveremo degni rivali nel comparto online ove naturalmente troveremo la creme de la creme degli avversari ed ognuno potrà avvalersi di una delle grandi potenze del passato. Il multiplayer scorre via tra alti e bassi: l’azione ragionata che tanto ha contraddistinto il titolo viene messa da parte nei match per la classifica costringendoci ad un vero e proprio assalto a testa bassa riducendo i tatticismi al minimo; nelle partite non classificate invece le cose tornano ai consueti canoni sfoggiati in singolo dal titolo.

Pro

- Periodo storico
- Tecnicamente ben realizzato
- Comandistica  

Contro

- Forse troppo statico? Un po’ di dinamicità in più non avrebbe fatto male
- Non per tutti

Vincitori?

Nel povero panorama strategico delle consolle, raggiunge la vetta senza fatica, sia per i contenuti sia per il gameplay e ed il comparto tecnico (fingiamo di trascurare la mancata sincronizzazione audio quando i protagonisti muovono le labbra e la loro voce; non è rilevante in questo genere). Le nuove meccaniche di gioco ed un pratico sistema di comandi lo renderanno una scelta obbligata per i Rommel in erba; personalmente avrei gradito un po’ di azione in più: i ritmi non sono serrati e potrebbero scontentare le persone che sono abituate a Warcraft/Starcraft. Di sicuro è prodotto d’indubbio valore che non potrà non piacere.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di R.U.S.E. è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 06-10-2010

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R.U.S.E.

  • Immagine della copertina del gioco R.U.S.E. per Xbox 360
  • Data di uscita:
    09-09-2010
  • Categoria:
    strategia
  • Disponibilità per:
    PS3 X360
  • Popolarità:
    0.22 %

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Valutazione del gioco 8.4

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