Una infezione capace di trasformare le persone in mostri tanto orripilanti quanto aggressivi, nonché di controllarne la mente spingendoli a uccidere, si sta abbattendo su Tokyo, mietendo una serie di vittime tra la popolazione. Ad essere chiamati per debellare la minaccia è la forza armata giapponese per eccellenza, i ninja, anche se va detto che in questo caso si tratta di ninja al passo coi tempi, i quali vengono paracadutati da un elicottero (non vi sembra un anacronismo?) direttamente sull’area maggiormente infestata.
Questa la (poco originale) trama che vi spingerà a vestire i panni di un ninja ai giorni nostri (tra qualche anno, in realtà). Ad arricchire la trama ci penseranno le solite antiche rivalità e diatribe famigliari del protagonista, senza dimenticare il fatto che rimarrete soli contro tutti, in quanto il virus si impossesserà della mente (e del corpo) dei vostri compagni guerrieri. Come si nota, gli spunti per un filone narrativo ci sono e, anche se non mostrano nulla di innovativo, va detto che l’eccessiva frammentazione e lo scarso approfondimento dei caratteri e delle vicende che coinvolgono gli altri personaggi rendono la narrazione poco incisiva. Ma veniamo a gioco vero e proprio.
La prima impressione che apprezzerete sarà la frenesia: a parte il filmato iniziale, volutamente lento nel descrivere la crescente pericolosità della minaccia (per creare un tantino di suspence), il ritmo incalzante caratterizzerà ogni momento dell’avventura. Appena buttativi dall’elicottero dovrete affrontare i primi nemici, e vi accorgerete che non passerà un istante dopo aver debellato un gruppo di mostri che dovrete fronteggiarne altri oppure i classici boss. A spezzare un minimo il ritmo ci penseranno le fasi platform e i rari e banali enigmi, ma la voce del vostro maestro vi inviterà a non perdere tempo.
Il gameplay, come accennato, è un miscuglio di spettacolari combattimenti con gruppetti di nemici, che spesso e volentieri servono a scaldarvi i muscoli in vista di un boss fight. Questi ultimi sono suddivisi in più fasi: innanzi tutto dovrete abbattere la loro resistenza a suon di efficaci colpi, poi vi toccherà affrontare le fasi cruciali del duello a mezzo di Quick Time Events (QTE) dove, per chi non lo sapesse, la CPU prenderà in mano le redini del combattimento e relegherà al giocatore il compito di premere i pulsanti visualizzati sullo schermo con il dovuto tempismo. Se da un lato è innegabile come questa modalità sia particolarmente adatta alla spettacolarizzazione delle fasi finali del combattimento (arricchito con alcuni tocchi di classe come il primo piano sul protagonista che strizza l’occhio per non farvi prendere alla sprovvista e l’effetto di riavvolgimento nel caso abbiate commesso un errore), rendendo inoltre totalmente accessibile a tutti il gameplay, va detto tuttavia che c’è un effetto collaterale, che fa sì che il giocatore non senta il gioco nelle sue mani, sentendosi relegato a ruolo di osservatore esterno. Questa sensazione era pressoché assente in God of War (grazie a un ottimo bilanciamento tra fasi giocate e QTE), ma qui si fa viva a causa dell’eccessivo abuso che è ne stato fatto. In questo Ninja Blade, infatti, vi toccherà affrontare combattimenti basati su QTE molto, troppo spesso nell’arco dello svolgersi del gioco, tanto da creare disappunto nel giocatore. Ad aggravare la situazione è la sostanziale uguaglianza tra le varie fasi QTE, sia dal punto di vista delle sequenze di tasti, sia dal punto di vista della difficoltà, praticamente immutata.
Ad arricchire il gameplay ci penserà il solito arsenale, per l’occasione frutto di un mix tra le armi storiche dei ninja e la tecnologia contemporanea. Prima di tutto avrete modo di brandire le classiche spade (singola e doppia) che sfoggeranno forgiature sempre più particolari, ma anche il ninjutsu, arma capace di racchiudere il potere del fuoco, del vento e dell’elettricità. Tali armi evolveranno man mano che proseguirete nel gioco, e man mano che raccoglierete le classiche orbs dai mostri caduti.
Ad arricchire ulteriormente le vostre capacità ci sarà la Ninja Vision, una modalità che vi consentirà di individuare chiaramente i punti deboli dei nemici, scovare percorsi segreti e informazioni nascoste, nonché rallentare il tempo nei momenti critici. Ad impedirne l’abuso, tuttavia, ci penserà la vostra vulnerabilità, che diventerà particolarmente accentuata durante il suo utilizzo.
Dal punto di vista tecnico Ninja Blade si mostra piuttosto ben fatto, facendo vedere e apprezzare i muscoli proprio durante i QTE, dove i combattimenti si fanno spettacolari. Le textures sono piuttosto belle a vedersi, così come il modello poligonale del protagonista. Un tantino meno curati si rivelano i nemici e gli altri personaggi. Ad arricchire ulteriormente l’aspetto visivo ci pensano giochi di luce, ben fatti, e la pregevole realizzazione dello sfondo della città di Tokyo. Lo stesso elogio non si può applicare, tuttavia, alle ambientazioni, che sebbene spazino dalle metropolitane ai grattacieli, si assomigliano un po’ tutte, facendo provare al giocatore la sensazione di essere già passato da quel determinato angolo.
Il sonoro, dal canto suo, sebbene sfoggi un apprezzabile biglietto da visita, la firma di Norihiko Hibino (noto ai più come creatore della colonna sonora di Metal Gear Solid) in questo caso non riesce ad avvolgere e sorprendere il giocatore come successo nelle sue altre produzioni. I dialoghi sono in inglese (o giapponese) con sottotitoli in italiano.
Ed eccoci al verdetto finale: quello che si presentava come degno avversario di Ninja Gaiden si rivela invece una delle tante imitazioni che affollano il mercato. Una linearità d’azione estrema, una trama poco sviluppata e mal narrata, l’assenza totale di innovazione e l’eccessivo utilizzo dei QTE rendono questo Ninja Blade poco apprezzabile, guastato ulteriormente dalla scarsa longevità (6-7 ore per completare i 9 livelli, caratterizzati da una difficoltà davvero scarsa) e dall’assenza di modalità multiplayer.
Sotto accusa, in particolare, l’impiego massivo dei QTE, capaci di spettacolarizzare i combattimenti e di rendere il gioco accessibile ai giocatori occasionali, ma rei di semplificare troppo il gioco, relegando il giocatore al ruolo di spettatore quasi inattivo.
In conclusione, questo Ninja Blade si rivela un discreto titolo action, che però non si avvicina minimamente al target che si era prefissato, ovvero di fare concorrenza a titoli blasonati cone Ninja Gaiden.
Gameplay ripetitivo e guastato dall’abuso massivo di QTE, capaci di spettacolarizzare i combattimenti e di rendere il gioco accessibile ai giocatori occasionali, ma rei di semplificare troppo il gioco, relegando il giocatore al ruolo di spettatore quasi inattivo.
Doppiaggio in inglese e colonna sonora curata da Norihiko Hibino (Metal Gear Solid), piuttosto anonima in questo caso.
Buoni gli effetti di luce, le textures e le caratterizzazioni dei personaggi principali, un po’ meno quelli secondari e i mostri.
Una linearità d’azione estrema, una trama poco sviluppata e mal narrata, l’assenza totale di innovazione e l’eccessivo utilizzo dei QTE rendono questo Ninja Blade poco apprezzabile, guastato ulteriormente dalla scarsa longevità e dall’assenza di modalità multiplayer.
La recensione di Ninja Blade è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 03-11-2009
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