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Recensione di Lost Odyssey


Titolo:
Lost Odyssey
Piattaforma: Xbox 360
Genere: J-RPG
Sviluppatore: MistWalker
Publisher: Microsoft
data di pubblicazione: 29-02-2008

Chi piu' ne ha piu' ne metta

Lost Odyssey merita sicuramente una spettacolare introduzione ma basta dire che la sua produzione nasconde menti illustrissime, riunite con lo scopo ben preciso di creare un vero e proprio capolavoro.
Per questa grande fatica infatti sono stati chiamati talenti come Takehiko Inoue ,mangaka famosissimo per le fortunate serie Vagabond e Slam Dunk, Nobuo Uematsu, altrettanto noto per aver composto le colonne sonore della serie Final Fantasy, di Chrono Trigger e di moltissimi altri videogiochi e l'immancabile game designer Hironobu Sakaguchi, famoso in tutto il mondo come il creatore di Final Fantasy.
Quindi possiamo immaginare che, fin dalla nascita di Lost Odyssey, l'obiettivo di Mistwalker (famosa software house giapponese specializzata in gdr) è stato quello di creare un prodotto più unico che raro.
Il risultato finale di certo non ha deluso, e possiamo dire che Lost Odyssey non ha entusiasmato quel tanto che bastava per renderlo un cult del genere su Xbox 360


Perso nel tempo della memoria

Uno dei punti di forza del gioco è senza dubbio la sceneggiatura e l'intreccio narrativo. A mio avviso una delle storie più belle e ben realizzate in ambito videoludico.
Lost Odyssey è incentrato sulle vicende di Kaim Argonar, un uomo impassibile che ha conosciuto ogni piega recondita della psiche umana, poichè gravato dal peso di una vita eterna. In mille anni ha calcato ogni campo di battaglia, viaggiando in ogni angolo del mondo. Un viaggio di libertà certo, ma anche di estrema solitudine.
Il mondo in cui Kaim è costretto a vagare è devastato da una grande guerra tra il regno di Uhra, che sta creando un gigantesco motore magico noto come Grand Staff, e il regno di Gohtza, nazione con l'industria magica più avanzata del mondo.
Il gioco inizia proprio durante la più cruenta battaglia tra i due eserciti, in cui un breve e semplice tutorial ci insegna le basi del combattimento.
Inizialmente la trama può sembrare il classico scontro tra bene e male, ma addentrandosi sempre di più nel gioco scoprirete quanto sia ricca e profonda.
Man mano che si va avanti verranno svelati nuovi e sconvolgenti retroscena dei personaggi e soprattutti l'origine dell'immortalità di alcuni di essi. Kaim non è l'unico essere eterno nel mondo di Lost Odyssey e durante il gioco sarà accompagnato da altri tre immortali e da altri cinque personaggi mortali.
A rendere più avvincente il tutto è il fatto che gli immortali che si uniscono al party non ricordano niente del loro passato e quindi spetterà al giocatore far riaffiorare la memoria di questi erranti viaggiatori il più in fretta possibile.
Durante il prosieguo dell'avventura e nelle sessioni esplorative, ci imbatteremo in flashback contenenti i ricordi di Kaim: 34 brevi racconti che approfondiranno la crescita psicologica vissuta del protagonista attraverso il millennio passato
Il tema dell'immortalità, della vita e anche della necessità della morte ricorreranno in maniera incisiva in tutto lo sviluppo dello storytelling, ponendo di fronte al giocatore i punti di vista, a volte simili a volte drasticamente diversi, di ciascuno degli immortali, che lasceranno spesso spazio ad interessanti digressioni filosofiche alimentate dai continui cambiamenti della società umana nel millenario arco di tempo vissuto dai protagonisti.
Le vicende vengono raccontate, nella maggior parte delle volte, tramite cut-scene realizzate in real time, ed in computer grafica e difficilmente possono risultare noiose


La difesa e' il miglior attacco

Lo stile di gioco di Lost Odyssey è tra i più classici dei jgdr basato su incontri casuali, ma con alcune evidenti differenze dalla consuetudine, in Lost Odyssey non c'e' la possibilità di muoversi liberamente nel mondo (tranne in mare tramite specifici mezzi di trasporto) e l'inquadratura fissa durante le esplorazioni.
Tutto questo forse farà storcere il naso agli amanti dell'esplorazione estrema, ma dopotutto aiuta a non accrescere troppo in fretta il livello dei personaggi, dando al giocatore un'esperienza più gratificante ed una crescita più distribuita, anche se più lineare.
Il sistema di combattimento riprende il classico stile a turni, con le classiche opzioni di attacco, difesa, utilizzo di oggetti e incantesimi. Sono presenti però alcune interessanti novità.
La prima, che influisce significativamente sull'esito della battaglia, è il posizionamento del team. I membri del proprio party infatti possono essere distribuiti a piacimento su due linee, quella avanzata e quella arretrata. La strategia migliore consiste certamente nel mettere in prima linea gli specialisti del corpo a corpo e dietro i maghi, ma ogni giocatore sara' libero di scegliere la propria strategia.
La seconda è la cosiddetta GC (guard condition), una speciale condizione di guardia che permette di proteggere le retrovie, sia dagli attacchi fisici che dagli incantesimi. Una barra determinata inizialmente dal totale dei punti salute dei personaggi in prima linea e calcolata su una scala da 0 a 4 indichera' il livello di GC. Quando la prima linea subisce danni la GC cala e non risalira' semplicemente curando i personaggi, infatti l'unico modo per ripristinarla in battaglia sara' quello di utilizzare abilità adeguate a tale scopo.
Naturalmente anche gli avversari potranno avvalersi di tale strategia e questo renderà le battaglie ancora più ardue.
Terza novità è lo sviluppo e l'utilizzo di speciali anelli che aumentano i danni o aggiungono effetti agli attacchi.
Durante la battaglia, quando un personaggio con un anello equipaggiato attacca, un cerchio appare sopra il nemico e parte un timer. Tenendo premuto il grilletto destro (RT) fin dall'inizio dell'attaco apparirà un cerchio più grande che gradualmente rimpicciolirà ed andrà a coprire quello sul nemico. Lasciandolo RT quando i cerchi saranno allineati l'effetto dell'anello sarà perfetto ed otterrete tutti i suoi bonus.
La quarta novità è probabilmente la più importante per il genere ed è la possibilità di poter cambiare equipaggiamento durante la battaglia. Quindi a seconda dei nemici che incontrerete in battaglia potrete scegliere l'arma, l'accessorio e l'anello più adatti al caso.
Grazie a queste funzionalita' innovative si ottiene un risultato estremamente raro in un gioco di ruolo jrpg, infatti gli scontri si rivelano spesso interessanti e gia' dall'inizio dell'avventura si capisce subito che non sara' la solita passeggiata; i primi boss richiedono tattica e sapiente combinazione fra giusti incantesimi e attacchi corpo a corpo.
Da notare la possibilità di ottenere nuove abilità per i mortali salendo di livello e quella degli immortali di "agganciarsi" a tali abilità per farle proprie dopo una certa quantità di battaglie accumulando Punti Abilità. In Lost Odyssey si potrà quindi far apprendere , con una adeguata dose di pazienza, tutte le abilità dei mortali agli immortali, e con lo stesso procedimento sara' possibile acquisire nuove abilità anche dagli accessori.
Ultima nota positiva è la presenza di molte quest secondarie, mai noiose e molto varie, tra cui sfide di abilità in combattimento, ricerche di tesori sparsi nelle varie location ed esplorazione di dungeon segreti con relativi boss conclusivi.


Audio e grafica non sempre a pari passo

Per quanto riguarda la grafica gli sviluppatori della MistWalker hanno deciso di utilizzare l'Unreal Engine 3. Scelta discutibile visto che il motore fa fatica a volte a reggere gli ampi scenari. Inoltre si riscontrano gravi cali di frame rate quasi ogni volta che inizia un combattimento o quando si entra in una nuova area.
Il gioco comunque presenta un'ottima cura dei dettagli, soprattutto per quanto riguarda i personaggi principali e gli effetti ambientali, quali vento, nebbia, polvere ed illuminazione.
Le texture di vestiti e accessori dei personaggi principali, infatti, sono davvero ben curate. Quelle invece di tutto ciò che li circonda, dai palazzi al terreno, purtroppo, sono molto meno definite.
A differenza del comparto video altalenante, quello audio è pressochè perfetto. Ottimo livello in tutte le sfumature sonore, dalle canzoni agli effetti sonori. Musiche evocative e coerenti in ogni momento, capaci di amplificare le emozioni in ogni situazione. Buono anche il doppiaggio italiano.

Vale la pena vivere mille anni di sogni

Lost Odyssey e' un gioco non privo di difetti, dalla grafica alla linearità, ma sicuramente per gli appassionati del genere queste poche cose saranno dettagli da sorvolare senza troppa fatica.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma solo per la trama e la toccante storia che lo rende unico, vale la pena di giocare a Lost Odyssey.


PAGELLA

Grafica: 8

Filmati realizzati alla perfezione, ma frame rate troppo instabile

Sonoro: 9,5

Ottima colonna sonora, capace di suscitare emozioni durante tutto il gioco

Gameplay: 9

Stile classico ed intuitivo, efficace sistema di combattimento

Longevità: 9

Seguendo solo la quest principale il gioco ha una durata di circa 50 ore. Seguendo tutte le quest secondarie le ore diventano un centinaio

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

La recensione di Lost Odyssey è stata scritta e curata da TheLabyrinth per GameStorm.it, pubblicata il 29-03-2008

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