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Recensione di Injustice: Gods Among Us

Titolo: Injustice: gods among us
Genere: picchiaduro
Console: Xbox 360
Sviluppatore: NetheRealm Studios
Publisher: WB Games
Data di pubblicazione: 19 aprile 2013

Gli dei sono fra noi

Aspettavamo gli eroi della DC da parecchio tempo; volevamo qualcosa che riguardasse nuovamente il mondo dei super eroi e che non fosse edulcorato secondo i dettami LEGO. Un prodotto che, nella nostra speranza fosse sulla falsariga di Batman: Arkham City che ormai è il nostro abusato metro di paragone. Un titolo maturo, oscuro e coinvolgente, che rendesse giustizia a tutti i protagonisti e comprimari dell’editrice antagonista alla casa delle idee. Forse ci siamo: il team dei NetheRealm ha applicato le dinamiche e le caratterizzazioni ammirate nell’ultimo Mortal Kombat, declinandole per Batman & Co. Curiosi come non mai, anche in seguito ad alcune polemiche sorte riguardo il netcode dell’online, ora impugnamo i nostri fidati joypad e facciamo il c... gonfiamo la faccia degli avversari!

Metropolis

Lo storyboard, scritto a quattro (ma sicuramente più) mani da DC e NetherRealm parla della città di Superman; dimenticandosi, per fortuna, dell’infelice crossover datato 2008: Mortal Kombat vs. DC. Più precisamente inizia dalla metropoli adottiva del Kriptoniano e gli eventi narrati sono davvero tragici; calzerebbero meglio al Cavaliere Oscuro che al solare figlio di Jor-El, ma tant’e’…gli eventi narrati seguono la devastazione di Metropolis, opera del Joker che ha causato la morte di Lois Lane e di suo figlio. Oltre che a far esplodere la bomba nucleare, l’acerrimo nemico del Pipistrello è riuscito a drogare Superman che, allucinato, ha ucciso sua moglie e il suo pargoletto pensando si trattasse di Doomsday. Incazzato più che mai, per i folli atti compiuti suo malgrado, Kal-El annichilisce letteralmente il Joker e si erge a dittatore mondiale costituendo cosi un proprio regno; com’è ovvio che sia non tutti i paladini della legge saranno d’accordo e chi, secondo voi, osteggerà il nativo di Kripton, divenendo il leader degli insorti? Banale dire Batman, vero? Ebbene, la fazione contro Superman scopre un universo parallelo, ove gli infausti eventi non sono ancora accaduti e trasporta molti ignari super eroi di questo mondo alternativo ad aiutarli nell’intento di sovvertire il regime creato dall’alter ego di Clark Kent. Se vi piace il pretestuoso, cervellotico, antefatto sappiate che c’è anche un fumetto cartaceo che narrerà gli eventi; noi ci limiteremo a una trasposizione più…digitale.

Giù botte

Comunque la si voglia vedere, ogni scusa è buona per mazzolarsi. In ottica narrativa apprezziamo gli sforzi fatti dall’accoppiata sviluppatori/DC Comics per dare un significato alla storia che c’è dietro le botte da orbi che i moderni dei si scambiano. Nonostante il pretesto, ci piace scoprire quello che il gameplay “dirà” a noi poveri mortali, seguendo la falsariga del precedente rebirth di Mortal Kombat: al bando i tecnicismi. Sicuramente i gamers si divideranno: da una parte chi è a favore di un più facile accesso al titolo, a discapito di tecniche più o meno arzigogolate; dall’altra troviamo chi preferisce la tecnica a un più sollecito e dinamico approccio al gioco. Noi ci schieriamo tra i primi proprio perché abbiamo idolatrato la penultima creatura dei NetherRealm e gongoliamo sapendo che qui troveremo un’evoluzione del combat system visto prima. Certo, preferiamo MK a SF 4, ma ribadiamo, è solo per gusti personali; infatti, non essendo esperti, abbiamo goduto del gameplay più frizzante e immediato. Un esempio d’immediatezza? Facile, per parare dobbiamo inclinare il pad dalla parte opposta a dove arriva il colpo; cosi come le combo, inanellabili portando a termine le combinazioni un istante prima della loro “applicazione”. Le prime pecche però appaiono evidenti già durante l’addestramento: chi non possiede il joystick da bar, quello fatto apposta per i picchiaduro, soffrirà un po’ più degli altri perché’ a volte lo stick del pad anziché spostarsi indietro salta indietro e i tasti per le combo non sempre riconoscono il corretto input. Usare la croce per i movimenti è forse meglio ma bisogna essere abituati. A parte questi macro dettagli, abbiamo un gameplay che scorre via fluido come olio, che diventa interessante più passa il tempo e più scopriamo dettagli e chicche, come l’elevata interattività ambientale; potremo sfruttare gli scenari per causare danni incredibili scagliando il nemico ovunque, devastando ogni cosa e massimizzando l’effetto delle combo. Prese, lanci, attacchi a lunga distanza differiranno a seconda del lottatore mantenendo alta la curiosità a scoprire nuovi modi per fare male…come proiettare l’avversario oltre una serie di muri, attraverso differenti scenari, devastando tutto. Una sensazione di onnipotenza non indifferente si manifesterà qualora riempissimo la Wager Bar (o barra del super attacco) e scatenassimo tutta la potenza dell’eroe contro il malcapitato di turno; una cutscene cinematografica ci farà sognare per gli effetti devastanti delle conseguenze.

Croci e delizie

Probabilmente, anzi, sicuramente dopo le prime partite non ci si farà più nemmeno caso, anche se il potenziale problema permane; l’avanzamento nella storia oppure le Battaglie che via via sbloccheremo, manderanno in secondo piano alcune imprecisioni perché si riuscirà a capire i giusti tempismi e “ritardi” e gestirli al meglio. Abbiamo volutamente menzionato le Battaglie perché’ sono interessanti scontri con otto super eroi, suddivisi secondo alcune opzioni sbloccabili, quali nemici iper pompati o handicap o extra in nostro favore, con finale rigorosamente fumettoso. E non finisce qui. Oltre alla Storia e alla sopracitata possibilità ce n’è una terza, per certi versi anche migliore: S.T.A.R. Labs che vede i super uomini impegnati in quasi 250 missioni da portare a termine con diversi status negativi applicati al personaggio comandato in quel momento, o differente approccio agli scontri che cambia radicalmente il gameplay. Se possiamo e vogliamo sorvolare le imprecisioni del combat system, non possiamo fare altrettanto sfidando avversari da ogni dove, sparsi per il mondo. E qui…croci e delizie appunto; non abbiamo capito il motivo ma soffriremo in alcune situazioni di strane lag: ora c’è, ora non c’è. Probabilmente il codice non è stato ottimizzato a dovere ma il maledetto problema della latenza sembra esser sempre presente…sottopelle. Anche quando non si manifesta, c’è la classica gocciolina di sudore nervoso sulla fronte, che si aspetta, alla fine la comparsa. E’ un vero peccato perché potenzialmente questo titolo avrebbe potuto essere un crack, trainato da un discreto roster di leggendari super/meta umani con cui avremmo potuto affrontare nelle varie lobby, classificate o meno, Battaglia oppure Re della Collina oppure, ancora, Sopravvivenza. Nomi esplicativi che, nulla lasciano all’immaginazione.

E’ un proiettile? E’ un aereo?

No, è Superman! Egregia implementazione del supereroe per antonomasia, cosi come il parco combattenti che mantiene valide le figure che tutti abbiamo imparato ad amare, pur rinnovandone il look a ognuno e dotando gli stessi paladini della giustizia e malviventi di tute più tecnologiche (e sexy in alcuni casi) che in passato. I tratti somatici e caratteristici non sono cambiati, e, anzi, ovunque traspare una particolare cura ai dettagli che non siano puramente fisici ma anche architettonici, delle strutture che fungeranno ad arene. Le fasi in-game, a parte sporadici cali di frame rate e alcune macchinosità in determinati frangenti sono addirittura più curate delle numerose cut scenes che costellano il gioco che risultano meno definite e nitide. Vogliamo porre l’accento sugli ovvi effetti speciali, quali la super mossa di Ares (che non vi sveliamo, per non spoilerarvi nulla) e la goduria visiva che abbiamo avuto distruggendo gli scenari, interagendo con loro e scagliando addosso all’avversario tutto ciò che si poteva rompere e usare come armi improprie (c’è anche un maiale squartato). Non ricordiamo altri picchiaduro cosi immersivi come ambientazioni interattive, forse un vecchio titolo sugli X-men, per PS2. Che dire, siamo rimasti piacevolmente colpiti per il comparto grafico che sciorina lottatori “grossi cosi”, proprio come fece per MK. Coinvolgimento che passa anche per i dialoghi, convinti e convincenti che, seppur in inglese, conferiscono il giusto pathos agli eventi abbastanza cervellotici che vengono narrati in Injustice: gods among us. Effetti sonori già uditi prima d’ora, con le esplosioni i frizzi e i lazzi che spadroneggiano e colonna sonora con poca personalità; durante i match tende ad affievolirsi, tant’è che si fa difficoltà a udirla. Alcuni stacchetti musicali più “convinti” introducono gli scontri, pur rimanendo anonimi, fatto salvo il brano introduttivo che ha la giusta dose di grinta ed epicità.

KO tecnico

Alcuni supereroi, si sa, sono più forti di altri. E qui lo sbilanciamento aumenta, spesso favorendo chi può colpire dalla distanza a discapito di chi utilizza mosse più da brawler. Detto ciò, notiamo che il falso 3D funziona alla grande e, nonostante soffra di problemi di latenza durante le sessioni multigiocatore e i comandi non sono precisissimi, utilizzando il classico joypad Xbox, è di sicuro il miglior picchiaduro degli ultimi tempi. Potrebbe condividere il podio con Naruto Shippuden 3. Come gusti personali avremmo goduto maggiormente dinamiche del tipo Soul Calibur, ma l’alta interattività delle ambientazioni sopperisce alla grande all’impossibilità dei movimenti in “tre dimensioni”. Storia e personaggi com’era ovvio attendersi, accattivanti; tecnica realizzativa spettacolare che, mixata al gameplay di facile accesso e poco tecnico pone questo titolo un gradino sopra gli altri. Un parco lottatori più completo e l’assenza di lag avrebbero lanciato questo Injustice nell’olimpo dei beat’em up; vedremo se il (possibile) sequel colmerà anche queste lacune…stay tuned.

Pregi

  • Appeal
  • Gameplay piacevolmente poco tecnico e adatto a tutti
  • Comparto tecnico eccezionale
  • Le opzioni Battaglia e S.T.A.R Labs sono due deliziose chicche.

Difetti

  • Latenza per nulla…latente
  • Poco preciso con il joypad tradizionale
  • Azzardiamo una provocazione: vogliamo più personaggi!

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,5

La recensione di Injustice: Gods Among Us è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 30-04-2013

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di kai_1980
25-05-2013
kai_1980

troppo lento e personaggi poco precisi,xò la collector edition compensa tutto

0
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Injustice: Gods Among Us

  • Immagine della copertina del gioco Injustice: Gods Among Us per Xbox 360

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Valutazione del gioco 8.5

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