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Recensione di Halo 3


Titolo: Halo 3
Genere: Sparatutto in prima persona
Console: Xbox 360
Sviluppatore: Bungie
Casa Pubblicante: Microsoft Games Studios
Pubblicazione: 26 settembre 2007

Quando nel 2001 Microsoft decise di accompagnare il debutto della sua prima console con un allora anonimo titolo battezzato Halo, era già chiaro che si trattava di un predestinato, che per forza di cose sarebbe riuscito a conquistare il successo auspicato. E così fu: Halo si impose infatti ai vertici del genere sparatutto in prima persona diventando di fatto il riferimento per la concorrenza. Nel 2004 fu quindi la volta del secondo episodio della serie, banalmente nominato Halo 2, il quale è ricordato più che altro per un finale non privo di amarezza, tale da indurre i giocatori ad aspettare impazientemente il successore.

Giusto per rendere l’idea del successo ottenuto dai primi due episodi, finora sono stati venduti 14 milioni e mezzo di giochi, i quali hanno intasato la rete di Xbox Live con un totale di ben 650 milioni di ore multiplayer.

Ed è con precisa cadenza triennale che giunge finalmente l’ultimo capitolo della trilogia, il quale riprende la trama dei predecessori dal punto in cui l’avevano lasciata, ovvero dall’imminente invasione della Terra da parte dell’esercito dei Covenant. Solo il supersoldato Master Chief (il cui vero nome sarà rivelato proprio in questo episodio) e l’alleato Arbiter possono alimentare le umane speranze di non soccombere sotto la forza bellica aliena, ed è così che comincia l’ultima fase della guerra che si concluderà con i titoli di coda di questo episodio, con un finale capace di riscattare ogni chiaroscuro lasciato dal secondo episodio (non senza lasciar presagire futuri episodi della formula, anche se probabilmente non sotto il nome di Halo).

Gameplay immutato

È con queste premesse che impersonerete i panni di un Master Chief attorniato da alcuni marines che lo soccorreranno dopo un atterraggio non propriamente “convenzionale”. Immediatamente ripresosi, impugnerà il fedele fucile per affrontare le prime schermaglie di una battaglia che si articolerà per 9 missioni tra jungla, sotterranei, deserti e altre tipologie di ambientazioni, durante le quali (a differenza del secondo capitolo) non impersonerete i panni dell’Arbiter, bensì quelli del solo Mater Chief. Se dal punto di vista della varierà del gioco si riscontra un lieve passo indietro, va detto tuttavia che questa scelta narrativa permette di immedesimarsi completamente nel vero protagonista della trilogia, relegando in secondo piano le vicende dell’altro super soldato.

Per il resto il gameplay si differenzia poco rispetto ai predecessori, ma questo non va interpretato necessariamente come un difetto: come vuole il detto, “squadra vincente non si cambia” e infatti anche questo terzo episodio della trilogia riesce a miscelare sapientemente frenetici scontri a fuoco con ragionate schermaglie piazzati dietro a ripari, senza dimenticare i corpo a corpo che si renderanno necessari negli spazi angusti, così come le sezioni a piedi che si alterneranno a lunghi tratti alla guida di potenti veicoli corazzati, il tutto a netto vantaggio della varietà d’azione.

Al vostro fianco avrete spesso e volentieri l’Arbiter e alcuni marines, i quali tuttavia vi faranno rimpiangere la solitudine in quanto caratterizzati da una AI particolarmente tutt’altro che brillante, tale da renderli pressoché inutili durante i combattimenti e davvero disastrosi se lasciati alla guida dei veicoli. Per vostra fortuna in questo episodio (al contrario del secondo capitolo della saga) non verrete penalizzati in caso di morte prematura dei commilitoni, bensì riappariranno magicamente per tornare ad aiutarvi (si fa per dire) nelle fasi più calde della battaglia. Al contrario l’AI dei nemici spicca per brillantezza e si differenzia anche in funzione del grado: non vi capiterà di rado di notare mostriciattoli colorati che si nascondono dietro rocce per pararsi dal vostro piombo, così come sarà facile notarli compiere ruzzoloni per evitare le vostre granate e quindi riprendere ad attaccarvi con la stessa foga.

Al comando delle vostre falangi (che ora si dovranno contorcere di meno, grazie al migliorato layout del controller, ora privo degli irraggiungibili tasti nero e bianco) troverete nuove armi, tra cui degne di nota sono le mitragliatrici fisse che potrete anche scardinare per portarvele appresso, senza dimenticare l’irresistibile martello gravitazionale, devastante nei corpo a corpo e capace di ricacciare al mittente i missili come si trattasse di palle da baseball. La vostra cintura ospiterà inoltre oggetti speciali, come granate accecanti, scudi portatili, piattaforme antigravitazionali, mine anti-uomo, disturbatori radar, scudi a bolla e così via. La brutta notizia è che anche i nemici saranno equipaggiati con tali oggetti e anch’essi li utilizzeranno per volgere meno a loro sfavore le sorti della battaglia.

Infine vanno menzionati i boss di fine livello, sempre più imponenti visivamente, anche se spesso e volentieri tanta abbondanza di volume non è accompagnata da altrettanta quantità di massa celebrale, tanto da rendere il loro abbattimento più facile del prevedibile.

Multiplayer

Se la modalità campagna in single player vale da sola il prezzo d’acquisto, va detto che ad essa si affianca la modalità cooperativa (su stessa console, in system link oppure in rete), in cui potrete ripetere il cammino già percorso affiancati fino a tre amici che impersoneranno l’Arbiter e altri due soldati. Tale modalità prevede la competizione tra i quattro con l’assegnazione di punti in funzione di uccisioni (e penalizzazioni per le morti subite) che verranno consuntivate al termine delle missioni, e rappresenta un ottimo motivo per ripercorrere la campagna che altrimenti difficilmente verrebbe ripresa, aumentando di non poco la longevità del gioco (da considerare 8-10 ore per terminare le 9 missioni). Se poi vorrete complicarvi la vita potrete azionare le opzioni regalate dai vari teschi disseminati (nascosti è la parola più appropriata) per le ambientazioni, i quali renderanno più difficile il vostro cammino verso la gloria privandovi di utili accessori come l’HUD o il sensore di movimento, oppure regalando maggiore energia ai vostri avversari e così via. In questo modo non solo renderete più soddisfacente l’esperienza di gioco, ma guadagnerete anche più punti, utili per sbloccare contenuti speciali.

Ma il vero valore aggiunto è rappresentato dal gioco in rete, capace di includere una ricchissima serie di tipologie di partite che vanno dai classici massacri tutti contro tutti (o a squadre) alle battaglie a obiettivi, con una popolazione fino a 16 giocatori contemporaneamente. A tutto ciò si affianca il matchmaking, un sistema capace di individuare avversari del vostro stesso livello (sulla base delle statistiche individuali) e quindi organizzare partite equilibrate e avvincenti.

Da segnalare inoltre la modalità Fucina, che vi permette di personalizzare un tantino le mappe (undici in tutto) su cui avverranno gli scontri online: anche se non vi sarà consentito di modificarne la forma, avrete la possibilità di spostare veicoli e altri oggetti e deciderne la frequenza di ricomparsa.

L’ultima chicca è rappresentata dalla funzione cinema, con la quale avrete modo di accedere alle ultime partite giocate (salvate in pochi MB su HD), visionare da qualsiasi prospettiva possibile le vostre gesta e, per esempio, immortalare il fumo di un razzo che viene scagliato dalle vostre armi e così via.

Comparto tecnico

Dal punto di vista sonoro spicca, come sempre, la splendida colonna sonora creata da Martin O’Donnel, il quale ha sapientemente remixato i brani impiegati nei prequel affiancandoli ad altri inediti. Nulla da recriminare nemmeno per il doppiaggio, interamente in italiano, capace di spiccare per bontà realizzativa (per la cronaca le corde vocali di Master Chief sono prestate da Giorgio Melazzi).

Se c’è un aspetto non in linea con l’assoluta qualità generale del gioco, si tratta del comparto grafico: premesso che la qualità si attesta su ottimi livelli, va detto che si notano imperfezioni tali da rendere il comparto grafico un tantino deludente, un gradino sotto a quanto mostrato dall’ottimo Gears of War. Se infatti si rivela magnifica la realizzazione dell’illuminazione (grazie agli effetti dell’High Dynamic Range) e la superficie dell’acqua (perturbata verosimilmente sia da proiettili, sia da esseri umani e non), altalenante si rivela la qualità delle textures, che spazia dall’ottima realizzazione di alcuni nemici alla mediocrità dei commilitoni (che mostrano anche qualche spigolo di troppo).

La grafica pecca inoltre nella monotonia delle ambientazioni al chiuso e, soprattutto, per alcune oscillazioni del frame rate (di solito ancorato a un non eccezionale valore di 30 fps) che si verificano comunque in condizioni di notevole sovraffollamento dello schermo.

L’ultima nota riguarda le versioni disponibili del gioco: accanto a quella tradizionale sono previste la “limitata”, che consta di una confezione metallica che include gli storyboard dei filmati, un dvd del dietro alle quinte e un sistema per sintonizzare alla perfezione il vostro home theatre al gioco, senza dimenticare la “legendary edition”, che oltre a tutto ciò include anche la riproduzione del casco indossato da Master Chief e un ulteriore DVD con i filmati di Halo 1 e 2.

In conclusione, Halo 3 si rivela la degna conclusione di una epica trilogia che ha segnato alcune pagine importanti della storia videoludica contemporanea. Un gameplay collaudato, una colonna sonora eccellente e una grafica buona ma sicuramente migliorabile sono le caratteristiche principali di questo titolo, il cui successo è banalmente scontato.

PAGELLA

Gameplay: 9,5

Il collaudato gameplay dei prequel è riproposto in questo terzo capitolo della serie e consta di un sapiente equilibrio tra frenetiche sparatorie, tattici scontri dietro a ripari e fasi corpo a corpo, senza dimenticare le sezioni guidate.

Il multiplayer è capace di regalare una longevità pressoché infinita grazie alle sue numerosissime opzioni e alle modalità matchmaker e Fucina.

Sonoro: 9

La colonna sonora, composta da alcuni brani remixati e altri inediti, è pressoché ottima ed affiancata da un altrettanto buon lavoro di doppiaggio.

Grafica: 8

La grafica, il “lato oscuro” del gioco, è caratterizzata da spettacolari effetti luminosi e di realizzazione della superficie dell’acqua, ma allo stesso tempo da texture di altissima qualità affiancate da altre che sembrano provenire da un museo, senza dimenticare i rallentamenti nel frame rate (già ancorato su un non eccezionale 30 fps).

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

La recensione di Halo 3 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 06-10-2007

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Halo 3

  • Immagine della copertina del gioco Halo 3 per Xbox 360
  • Data di uscita:
    26-09-2007
  • Categoria:
    sparatutto
  • Disponibilità per:
    X360
  • Popolarità:
    16.37 %

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Valutazione del gioco 9.2

L'ultimo voto è stato 6 dato da Andrem_Dusy

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