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Recensione di Far Cry 3

Titolo: Far Cry 3
Genere: FPS/Sandbox
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 29 Novembre 2012

Dopo Halo 4 e Call of Duty: Black Ops 2 ecco arrivare sulle nostre amate console, anche l'attesa ultima fatica targata Ubisoft: Far Cry 3.
Il passaggio di testimone da Crytek a Ubisoft Montreal non dovrebbe sollevare vespai polemici perché gli ultimi ci hanno abituato a titoli sopraffini quali l’eccelsa saga di Assassin’s Creed, oppure Splinter Cell oppure, ancora, Prince of Persia. Ci fermiamo qui, con la lista della spesa, rimarcando nuovamente che, quanto a qualità (e quantità) non hanno nulla da invidiare a nessuno. E cosi, dopo lo scivolone del capitolo precedente e il suicidio ludico avvenuto con il film omonimo, di Uwe Boll, le menti creative hanno (ri)preso in mano il progetto e ci hanno gettati nuovamente sull’isola tropicale. Questa volta le nostre gesta avverranno sulla paradisiaca Rook Island.

Una festa da sballo. Forse troppo

E l’inizio ha un sapore quasi onirico: una festa alcolica in un locale e un lancio in paracadute con gli amici, quale ciliegina sulla torta. Il punto di atterraggio è in mezzo al paradiso: una lussureggiante, spettacolare isola in qualche angolo remoto del mondo. Purtroppo per loro, hanno scelto di buttarsi nel classico posto sbagliato nel momento sbagliato, ignorando che il luogo prescelto per l’atterraggio, in realtà, era il territorio di caccia di un famigerato manipolo di pirati di cui conosciamo fin da subito il carismatico e pazzo Vaas, accolito del capo, Hoyt. Fatti prigionieri e seviziati veniamo dapprima irrisi dal folle elemento e, dopo la nostra fuga dal campo di prigionia, scopriamo di esser capitati nel bel mezzo di una faida locale che vede contrapposti i malviventi agli isolani, gli Amanaki. Gli eventi cominceranno a rotolare una volta fatta conoscenza degli autoctoni, perché coinvolgeranno Jason, la nostra controparte virtuale, in un piano ben più ampio di quello presunto: verremo eletti paladini, accorrendo in aiuto alla popolazione; oltre al salvataggio dei nostri compagni (che saranno venduti ad altri pirati) ci prodigheremo affinché i predoni vengano scacciati dall’isola. In pratica la storia di tutti i giorni, un ragazzo qualsiasi che diventa un eroe suo malgrado. In sostanza un canovaccio poco pretenzioso, in termini narrativi, che nulla toglie a quello che troveremo una volta inserito il supporto nella nostra amata console. Infatti, la trama si srotolerà agevolmente, facendoci interagire con numerosi personaggi, alcuni dei quali decisamente sopra le righe, quali il folle Vaas oppure il nostro mentore oppure, ancora, la misteriosa Citra. portandoci a esplorare ogni anfratto dell’arcipelago attraverso svariate missioni parallele e un numero imprecisato di armi e veicoli (sgangherati) da utilizzare.

Una paradisiaca isola infernale

Superato l’impatto drammatico e sboccato delle battute iniziali fin dal primo…tatuaggio, ove veniamo indottrinati per bene, su come seguire la via del guerriero, noteremo una fitta rete di sottotracce che infondono al titolo lo spessore che, probabilmente, il preambolo vacanziero ha tenuto nascosto; diverse chiavi di gioco (o di lettura, se si vuole) ci vengono fornite subito. Saremo semplici esploratori dell’isola, oppure seguiremo la strada del cacciatore? Parteciperemo alle disparate gare che ci vengono proposte, sbloccando le missioni, oppure adotteremo una condotta stealth? Adotteremo un approccio tipico dei più famosi FPS anziché perlustrare tutti i posti alla ricerca delle reliquie e delle lettere dei soldati giapponesi? Queste sono, in linea di massima i possibili “dilemmi” cui volutamente ci imbatteremo e, come si vede, c’è solo l’imbarazzo della scelta della condotta di gioco perché saremo noi stessi a scegliere la sfaccettatura desiderata. All’inizio forse la situazione sembra parecchio dispersiva, ma più si procede, più ci si accorge che Ubisoft non è stata parca di dettagli e di situazioni; diteci voi se Far Cry 3 non prende a piene mani fasi ricordanti Assassin’s Creed e le mixa, sapientemente, con dinamiche alla Red Dead Redemption. La miscela che si viene a creare è dannatamente accattivante ed esplosiva allo stesso tempo perché’, citazioni a parte, il titolo fornirà sempre nuovi spunti per tenerci incollati alla TV, senza darci modo di annoiarci, mantenendo le gesta di Jason drammatiche e tese ma leggere allo stesso tempo, senza prendersi eccessivamente sul serio, vista la natura scanzonata e folle che contraddistingue il paradiso ove siamo “immersi”. Le quest da svolgere, seguiranno la logica “leggera” che vi abbiam menzionato: si tratterà per lo più di andare da un posto A al B e, semplicemente, seguire le nostre inclinazioni. Sceglieremo noi se compiere i nostri doveri facendo piovere fuoco da tutte le parti, oppure perseguire i nostri scopi di nascosto, quali letali e silenziosi killer, sfruttando il territorio o bestie varie per avere la meglio sui criminali. 

Flora e fauna

Ci sentiamo di inserire i briganti tra le varie specie di animali presenti, ognuna dotata dei propri comportamenti e del proprio habitat naturale…proprio come l’amato Red Dead Redemption, cui anche la mappa strizzerà l’occhio. E cosi, tra la fauna da cacciare per poterla poi “trasformare” in oggetti da utilizzare (ebbene sì, è presente un crafting molto light) troviamo anche gente della peggior specie: i pirati. Ben lontani dalla vecchia e “romantica” idea di barbuti predoni del mare, ma molto vicini ai moderni banditi che hanno imparato a vivere anche di rapimenti, truffe, assassinii e via dicendo. Non brilleranno certo per acume tattico perché più che la loro intelligenza sfrutteranno il numero di bastardi che annoverano tra i propri clan, sparsi tra le diverse roccaforti/baraccopoli che potremo espugnare. Il piacere che ne ricaveremo, nello sterminarli, sarà dovuto ai differenti modi che impiegheremo ad affrontare quell’insana marmaglia, che difficilmente ci accerchierà, tentando solo sporadicamente di aggirarci ai lati. Studiano l’ambiente con cura e utilizzando armi con silenziatore non sarà impossibile sbarazzarsi dei nemici dotati comandati dalla CPU. Lo stimolo di affrontare gli sgherri anche in compagnia di amici, a questo punto, è alto; per fortuna hanno pensato anche a questo sviluppando il prequel da “vivere” in compartecipazione di tre alleati online sostenendo la campagna cooperativa lunga sei capitoli che ci introdurrà agli eventi che seguiranno offline, con un tradimento alla base di tutto. Evitiamo di spoilerarvi il contenuto e ci lanciamo come squali sul multiplayer, comparto imprescindibile di ogni FPS moderno, che aggiunge sempre quel qualcosa in più per aumentare l’appeal di un titolo e il divertimento (o frustrazione). Multigiocatore competitivo che parte dalla conosciutissima personalizzazione del proprio avatar con perks, Mosse Finali (azioni che saranno eseguite al termine degli scontri) e Urla di Guerra (poteri speciali che aumentano le potenzialità personali e della squadra) e che annovera all’immancabile tutti contro tutti o sfide a squadre, la modalità Rogo: si appiccano incendi per impedire al nemico di fuggire e Dominazione, il classico Re della Collina rivisitato. Infine Trasmissione, con i team che avranno il compito di conquistare tutti i trasmettitori della mappa e difenderli. Una volta tentata la via dell’ Xbox Live, avremo sporadici blocchi in fase di instaurazione della partita, anche una volta in presenza del numero idoneo di partecipanti e saltuari lag in fase di svolgimento della stessa; forse gli unici nei presenti nel titolo.

Tatau e ruggiti

Gli ultimi FPS, hanno sancito una rinascita “visiva” oltre che di prestazioni elevate e qui, troviamo conferma del risveglio grafico con un motore che smuove mari e monti dell’open-world di Rook Island. Le paradisiache visioni si susseguono senza soluzione di continuità, incantevoli scenari ne sostituiranno altri altrettanto piacevoli e il nostro incedere sarà costellato di magnifici colpi d’occhio che più d’una volta ci sorprenderanno per l’elevato livello di dettaglio. Se abbiamo presente che è un “mondo aperto”, quindi scevro da vincoli dovuti allo storyboard e totalmente perlustrabile, il fattore wow aumenta a dismisura. Le minuziose particolarizzazioni dell’immaginaria isola thailandese sono palesi fin da subito, rese credibili dalle baraccopoli indigene che sorgono qua’ e là. Ogni elemento a video sembra di poter esser toccato con mano, si ha la netta sensazione di un microcosmo vivente, che pullula di fauna tropicale impegnata a procurarsi il cibo, come fosse reale, e con i locali indaffarati a compiere differenti mansioni. Semplicemente stupendo. E non vi menzioniamo neppure la lussureggiante vegetazione che cede il passo alla sabbia che, a sua volta si sparisce nelle cristalline acque piene di vita. Un piccolo scivolone è stato fatto a livello di aliasing, vistoso, e di strani contorni neri attorno alle persone che stagliano nettamente le sagome. Intendiamoci, nulla di trascendentale ma dovevamo pur trovare il pelo nell’uovo! Oltre che l’alone nero, i personaggi sono contraddistinti anche per piccole particolarita’…gergali: il linguaggio e’ scurrile ai massimi livelli. E ci piace molto! Frasi parecchio colorite obbligheranno a tappare le orecchie ai figli piccoli (chi li ha), o a mandare la fidanzata da un’altra parte. Noi le abbiamo trovate consone alla feccia che dobbiamo combattere e spesso divertenti; non e’ raro sorridere di fronte ad alcuni demenziali dialoghi (come quello con lo smemorato, cui dovremo portare gli ingredienti per la medicina) e a pesanti battute del calibro –dovevo usare il goldone-. Oltre al parlato, convincente e azzeccato, abbiamo apprezzato particolarmente la colonna sonora, sempre in sordina, che pero’ sale in un pirotecnico crescendo nei momenti piu’ enfatici o per cambiare totalmente tono nelle scene di raccordo tra una missione e l’altra; aggiungendo motivi orecchiabili alla gia’ nutrita lista di “canzoncine” suonate alla guida dei mezzi. 

Toccare il cielo con un dito

E’ una figata. Giusto per usare un eufemismo; uno dei tanti presenti nel gioco. Tecnicamente impeccabile, tenuto presente che l’engine grafico non deve solo muovere qualche scenario, ma un intero (o quasi) ecosistema, caratterizzato dai propri cicli vitali e paesaggi artificiali/naturali vari. E’ spettacolare in quanto a paesaggi e “gronda” divertimento (e sangue) da tutti i pixel perché non ci si annoia mai: c’è sempre qualcosa da fare o vedere e, soprattutto udire. Virtualmente infinito in multiplayer, parecchio longevo anche nella modalità storia che può cambiare sfaccettature a seconda di quello che vogliamo fare, senza costringerci a seguire in maniera forzata la missione principale (giocandoci come si deve si tocca la quindicina di ore); abbiamo anche apprezzato la trama leggera imperlata di buonismo che vede un ragazzo qualunque, diventare un eroe per caso…la storia di tutti noi insomma. Far Cry 3 è da possedere e conservare; farà la felicità degli amanti del genere FPS e anche di chi si avvicina al genere per la prima volta poiché privo di tecnicismi ludici quali controlli troppo “arzigogolati” e gameplay sperimentale. Niente di tutto questo per fortuna: ci si diverte a lungo e basta.

Pregi

- Trama folle e matura
- Personaggi carismatici
- Atmosfere diabolicamente paradisiache (per un gamer)
- Varietà di gioco e di situazioni
- Grafica eccellente
- linguaggio sboccato

Difetti

- aliasing vistoso
- linguaggio sboccato

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9,5

 

La recensione di Far Cry 3 è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 23-12-2012

Commenti sulla recensione (7)

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Commenti
avatar di PAKO
06-11-2014
PAKO

Un vero e proprio wild survivor, non manca di nulla, molto interessante anche la storia che considero davvero contemporanea in relazione a sempre più frequenti episodi di pirateria nel mondo. La sola pecca a mio giudizio che c'è è la possibilità solo di chinarsi e non di stendersi, ma nel complesso lo considero uno dei migliori sparatuttto di sempre.

0
avatar di crypto138
27-01-2013
crypto138

Bellissimo, adesso che ci sto giocando me ne innamoro( si fa per dire) sempre più. Si può fare i tutto!

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avatar di The Shooter
10-01-2013
The Shooter

Decisamente un bel titolo... Molto innovativo e tante altre cavolate Ma.... Sinceramente preferisco il caro e vecchio Far Cry 2..

-1
avatar di dave
29-12-2012
dave

Molto bella la serie. Il precedente episodio mi era piaciuto molto. Bello e longevo. Questo Far Cry 3 sarà anche meglio. Non vedo l'ora di giocarci.

0
avatar di FranX
27-12-2012
FranX

Piu' che sembrare interessante, lo e'! Personalmente, lo metterei tra gli dei dell'Olimpo dei videogames assieme a Batman Arkham City e pochi altri. A parte la giocabilita' estrema, c'e' anche una colonna sonora particolare: un brano in special modo che viene lanciato in loop durante una missione tra...i campi di coca. L'associazione musicale del pezzo (Make it bun den) abbinato all'azione da svolgere e' ipnotico; fatte le dovute considerazioni puo' venir paragonato alla Cavalcata delle Valchirie di Apocalypse Now. P.S. ovviamente, verso la fine, ci sara' anche il piu' famoso brano di Wagner ;)

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avatar di ozzo
24-12-2012
ozzo

ho giocato ai precedenti capitoli ma questo terzo non ho ancora avuto il piacere! da quel che ho capito è stata migliorata la navigabilità della mappa, ora non bisogna più compiere obbligatoriamente le scampagnate per l'isola :D Qualche bella passeggiata ad ammazzare orsi o bestie di vario genere credo sia una cosa molto bella da fare e da quel che so in questo Far cry 3 si può azzardare un po di tutto! devo per fora prendermelo anche perche con queste valutazioni il gioco redo che meriti veramente ;)

0
avatar di crypto138
24-12-2012
crypto138

Sembra interessante, anche se non conosco i precedenti titoli (1 e 2)...

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Far Cry 3

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