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Recensione di Alan Wake

Titolo: Alan Wake
Genere: Action
Console: Xbox 360
Sviluppatore: Remedy
Publisher: Microsoft
Data di pubblicaizone: 14/05/2010

Immaginate di sedervi davanti alla vostra tv, quindi assistere alle vicende di Alan Wake, un noto scrittore autore di vari best sellers ambientati nella tipologia di romanzi horror. Alan, felicemente sposato con Alice, comincia tuttavia a soffrire di quella che ha tutta l’aria di essere il classico “blocco dello scrittore”, a cui si aggiunge una serie di incubi che lo perseguitano.
È quindi proprio la moglie Alice a convincere il marito a concedersi una vacanza lontano dalla loro frenetica città (New York) per andare in un posticino sperduto, denominato Bright Fall.
Appena arrivati nel tranquillo paesino si illudono di aver compiuto una scelta azzeccata, in quanto il cottage alimentato da un generatore esterno, il laghetto e la foresta circostante regalano una sensazione di tranquillità senza pari, l’ideale per uno scrittore in cerca di ispirazione e di quiete.
La sensazione di serenità, tuttavia, lascia ben presto il posto all’inquietudine e alla paura nel momento in cui Alice viene inghiottita dalle acque del lago, risucchiata da una misteriosa forza oscura che trasforma inoltre gli abitanti del villaggio in creature assetate di sangue, le quali ovviamente daranno la caccia al povero Alan.

Foresta posseduta

Di giorno Alan vagherà per il villaggio alla ricerca di informazioni utili alla sua causa, esplorando zone nascoste in cui troverà le pagine di quello che ha tutta l’aria di essere un suo romanzo, che tuttavia Alan non ricorda di avere scritto. La cosa inquietante è che il romanzo descrive con una precisione inverosimile quello che gli sta accadendo, con anche alcune anticipazioni di ciò che gli accadrà di lì a poco.
Ma è quando cala il sole e le tenebre avvolgono Bright Fall che i pericoli si fanno concreti: la nebbia avvolge la foresta, nascondendo in se stessa le creature possedute che spunteranno da un momento all’altro armate principalmente di falcetti e attrezzi da falegname. Alan, da bravo scrittore, non si presenta come un personaggio agile e prestante, ma piuttosto impacciato. Anche con le armi da fuoco non si trova (ovviamente) a suo agio, cosa che aiuterà ad incrementare la tensione durante le fasi di lotta contro gli esseri posseduti.
A complicare ulteriormente le cose è la capacità di questi ultimi di sopravvivere alle pallottole, a meno di non essere indeboliti dalla luce, il loro vero punto debole. Per questo assumerà notevole importanza, per la sopravvivenza di Alan, il disporre di strumenti atti ad illuminare la scena, come torce, bengala e granate luminose, senza dimenticare i lampioni (vere e proprie isole franche)particolarmente utili a sostituire le batterie della torcia, ma che tuttavia necessitano dei generatori per funzionare, i quali si rivelano piuttosto ostici da far avviare.

Videogioco narrativo

C’è una cosa che non vi abbiamo ancora detto: nell’assistere a quanto descritto, sarete voi a direzionare il povero Alan con il vostro joypad, in quanto nonostante l’aspetto da telefilm alla Twin Peaks o Lost, siete di fronte alla recensione di un videogioco, il cui protagonista è proprio la trama, la quale si rivela piuttosto curata e ben narrata, ricca di colpi di scena e una cura davvero maniacale nella caratterizzazione di molti personaggi non protagonisti.
Il gameplay si rivela allo stesso tempo macchinoso e frenetico nelle fasi notturne, il che contribuisce ad incrementare la tensione durante le fasi di combattimento. Le fasi diurne, invece, sono caratterizzate da un ritmo lento (ad esempio a causa della lettura delle pagine del manoscritto, azione per la quale dovrete mettere in pausa il gioco per accedervi), forse troppo.
A gravare sull’esperienza ludica sono la ripetitività delle fasi di combattimento, le quali dopo farsi apprezzare nei primi minuti, vi faranno accusare noia e monotonia dopo poco.
Un tentativo per  donare ulteriore varietà è rappresentato dalle fasi di guida, le quali tuttavia si limitano ad imporvi di percorrere un tragitto lineare, abbagliando coi fari i posseduti e investendoli. Queste fasi sono sicuramente le meno riuscite del gioco e per fortuna si presentano molto di rado.
Avrete anche modo di confrontarvi con oggetti animati (carrelli da minatore, barili e bobine di cavo elettrico), fasi che tuttavia non riescono ad aggiungere spessore ulteriore al gioco.

Tecnica e affini

Il livello di sfida generale non è affatto elevato, nemmeno negli altri livelli di difficoltà disponibili, disponibili dopo aver completato l’avventura. Da metà in poi le cose si fanno un tantino più complicate, ma il tutto si rivela sempre accessibile al giocatore medio. In ogni caso servono circa 10 ore per vedere i titoli di coda, con un finale che ovviamente lascia aperta la porta a un sequel o future evoluzioni.
Graficamente il gioco si lascia apprezzare, con un numero di poligoni sempre adeguato e un effetto cinematografico della telecamera che aiuta ad apprezzare l’impostazione che il team di sviluppo ha voluto dare al titolo. Solo le textures si rivelano di tanto in tanto in bassa risoluzione, mentre alcuni elementi architettonici vengono ripetuti un po’ troppo spesso. Anche il frame rate si rivela impeccabilmente stabile, senza cedimento alcuno.
Il sonoro dal canto suo è caratterizzato dal vento, grida terrificanti e altri suoni inquietanti, mentre il doppiaggio in italiano è in talune circostanze un tantino deludente, a causa di battute troppo enfatizzate.

In conclusione

In conclusione, accogliamo questo Alan Wake dopo svariati annunci di ritardi rischi, i numerosi cambi di rotta (basti pensare che era nato come free-roaming, mentre ora è lineare) e i rischi di cancellazione, che da un lato hanno portato al totale completamento del gioco (cosa che non sempre accade, soprattutto se l’uscita è imposta da un evento come la prima in sale cinematografiche di un omonimo film, ma non è questo il caso), dall’altro ci ha fatto arrivare tra le mani un titolo che sarebbe stato eccellente qualche anno fa, mentre ora accusa qualche annetto di troppo.
Il titolo si rivela un mix tra Silent Hill e Alone in The Dark, dai quali attinge la tensione e la caratteristica ambientazione. Graficamente si rivela adeguato (a parte alcune textures un po’ sotto tono) e il sonoro non manca di compiere il suo lavoro, con un neo rappresentato dal doppiaggio in italiano.
Il gameplay, infine, si rivela intrigante e contribuisce a creare la sensazione di tensione, ma diventa in poco tempo ripetitivo e prevedibile.
Alan Wake è comunque un titolo da provare e che gli appassionati del genere non faticheranno ad apprezzare

Pro

- Trama coinvolgente e ricca di colpi di scena

- Gameplay adeguato…

Contro

- …ma un tantino ripetitivo

- Doppiaggio un po’ troppo enfatizzato

VALUTAZIONE COMPLESSIVA 7,5

Alan Wake si rivela un mix tra Silent Hill e Alone in The Dark, dai quali attinge la tensione e la caratteristica ambientazione. Graficamente si rivela adeguato (a parte alcune textures un po’ sotto tono) e il sonoro non manca di compiere il suo lavoro, con un neo rappresentato dal doppiaggio in italiano.
Il gameplay, infine, si rivela intrigante e contribuisce a creare la sensazione di tensione, ma diventa in poco tempo ripetitivo e prevedibile.
Alan Wake è comunque un titolo da provare e che gli appassionati del genere non faticheranno ad apprezzare

La recensione di Alan Wake è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 30-05-2010

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di Andrem_Dusy
10-02-2019
Andrem_Dusy

Posso definire Alan Wake un mix di action e survivor horror già a partire dalla trama: Alan è uno scrittore che dopo un inizio lampante gli è venuto il ''cosiddetto'' blocco dello scrittore, la moglie Alice decide così di recarsi assieme al marito a Bright Fall, un piccolo paesino rurale. Ma una volta arrivati sul posto succedono cose bizzarre: Alice rapita da una strana entità, paesani ''posseduti dall'oscurità'' ed un mistero celato da secoli tornato a galla... Un gioco tutto sommato godibile, a parte la struttura dei livelli (il titolo ha avuto uno sviluppo difficile, doveva essere un free roaming) ed i movimenti un po' legnosi di Wake (persino Barry, l'amico di Alan, è più leggiadro). Per il resto va tutto bene: atmosfera, longevità (e la miriade di collezionabili), comparti grafico & sonoro. Infine non posso far altro che consigliarvelo

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Alan Wake

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Valutazione del gioco 9.3

L'ultimo voto è stato 8 dato da Answood

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