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Recensione di Resident Evil Archives


Titolo:
Resident Evil Archives
Genere: Horror
Piattaforma: Nintendo Wii
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data di uscita: 26-06-2009

Wii: console da remake.

Con la nuova console Wii, Nintendo ha conquistato un bacino di utenza molto più ampio che in passato. Questa è sicuramente la motivazione principale che ci spinge a classificare questa console – tra l’altro - come una vera e propria“macchina da remake”. Ad oggi sono, difatti, moltissimi i titoli riproposti su Nintendo Wii ripresi dalle vecchie generazioni. Anche Resident Evil Archives (da ora in avanti REA) non sfugge alla - ormai esplicita- politica Nintendo di riportare in auge glorie del passato, dando a queste una visibilità maggiore rispetto a qualche tempo fa. Il processo di trasposizione videoludica dalla passata generazione alla nuova, avviene spesso in modi qualitativamente diversi. Prendiamo il caso di Resident Evil 4 Wii Edition. Il passaggio da Gamecube a Wii ha portato con sé un notevole miglioramento: dall'audio surround, all’implementazione del supporto widescreen, per finire in un gameplay completamente rivisto e adattato alla nuova macchina. Questo stesso trattamento purtroppo non è stato riservato al titolo in questione, così che REA può essere considerato un semplice “copiato” dall'originale, senza modifica alcuna, risultando, dunque, una semplicissima “ristampa” di quel Rebirth uscito su GC nel lontano 2002.

La trama che ruota intorno a questo “vecchio ma nuovo” capitolo è sempre la stessa che in passato. Avremo, infatti, la possibilità di impersonare uno dei due agenti S.T.A.R.S.: Chris Redfield o Jill Valentine, per poter indagare sul fitto mistero che ha colpito Raccoon City. A dire il vero, il filone narrativo di tutti i Resident Evil non ha mai spiccato per originalità, così che dagli anni 90 ad oggi sono stati sempre gli zombie a popolare i cupi scenari del titolo.

Un sistema di controllo rimasto ancorato ai vecchi tempi... purtroppo!

Questo REA mantiene tutti i pregi e difetti dell'originale produzione, dovendolo così considerare come un semplicissimo “copia e incolla” dalla precedente versione GameCube. I comandi implementati in questa produzione sono di tre tipi: accoppiata Wiimote e Nunckuck, il solo Wiimote posizionato in orizzontale e il Classic Pad. Queste diverse combinazioni non devono far pensare ad un gameplay completamente rivisto e rinnovato, poiché le meccaniche che ruotano intorno al comando del personaggio rimangono invariate rispetto al passato: infatti, la sensazione che si ha nel muovere il protagonista prescelto è identica a quella riprodotta sulla vecchia console. Sono soltanto 4 le possibili direzioni che possono essere intraprese dal personaggio, con l'identico difetto rispetto alla precedente produzione, ossia la macchinosità dei movimenti e degli spostamenti da un area all'altra. La legnosità delle movenze non è, però, da considerare come fattore totalmente negativo. La serie RE è stata da sempre caratterizzata per questa sua mancanza di velocità nell'azione, che è spesso servita ad accrescere un forte senso di ansia e a riprodurre una certa tensione durante tutta l'azione di gioco. Riuscire, così, a districarsi tra orde di zombi che avanzano inesorabilmente verso la preda è impresa spesso ardua e snervante.

L'unica novità introdotta da Capcom in quest'ultimo titolo è un'arma difensiva di cui sono dotati i due personaggi selezionabili. Chris dispone di una speciale granata, mentre Jill è equipaggiata di un laser. È evidente che, da sola, questa innovazione non basta a ringiovanire il titolo, né a donargli una ventata di originalità. Gran parte dell'utenza avrebbe sicuramente preferito una rivisitazione completa dei comandi di gioco, cosa che avrebbe senza dubbio attratto un bacino di giocatori ancora più ampio. Questo REA rimane, infatti, un titolo qualitativamente buono ma sicuramente non potrà attirare l'attenzione di quanti avessero in precedenza giocato la versione Game Cube. I vecchi utenti affezionati al brand non trarranno da questa produzione nessun elemento di novità. Il gioco in questione è, allora, consigliabile solo ad un pubblico “nuovo” che si è affacciato al palcoscenico videoludico da poco tempo e che è rimasto fino ad ora all’oscuro sui vecchi capitoli della serie.

Un tuffo nel passato

Nonostante l'intera serie di Resident Evil si basi su elementi comuni, come ad esempio le ambientazioni horror e i combattimenti contro zombie, notare differenze tra questo remake e le ultime produzioni “capcopiane” (vedi l’ultimo RE5) risulta assai facile. Il copione dei dialoghi, ad esempio, è completamente ridotto all'osso se si considerano le complesse situazioni ricreate nell'ultimo episodio della serie. Ai giorni d'oggi si nota anche una tendenza a voler avvicinare il videogioco ad una esperienza cinematografica, rendendolo ricco di cut scene o sequenze animate degne delle migliori produzioni hollywoodiane. Questa ricerca della spettacolarizzazione attraverso scene in computer grafica non si ritrova, invece, nei titoli del passato di cui fa parte il titolo in questione, dove a fare da padrona sono scenari bidimensionale su cui si stagliano personaggi poligonali piuttosto semplici e lontani dalla complessità odierna. A discapito di quanto appena detto, però, REA riesce ancora - a distanza di anni - a risultare incisivo e appagante dal punto di vista grafico. Gli scenari e le stanze del palazzo degli orrori dove si svolge l'avventura sono ricchi di particolari, connotati da un’ambientazione coinvolgente che mantiene sempre viva l'attenzione del giocatore. Anche i personaggi riescono a “reggere” il palcoscenico in maniera egregia, seppur il disegno dell'abbigliamento appaia povero e datato. A fare di Resident Evil un capolavoro del passato è anche l'atmosfera di gioco, che riproduce in generale un senso di ansia costante, dato soprattutto dalla colorazione cupa degli ambienti di gioco e da un accompagnamento sonoro carico di tensione.

Concludendo

Valutare questa ennesima trasposizione da vecchia a nuova generazione risulta estremamente complesso. Da un lato, siamo alle prese con un gioco che ha segnato la storia e che in passato è riuscito - meritatamente - a fregiarsi del titolo di capolavoro. Dall'altro, però, ci troviamo sempre di fronte allo stesso e identico gioco di parecchi anni fa, senza alcun elemento di novità. Che si tratti o meno di una semplice operazione commerciale per fruttar soldi, c'è da dire che il prezzo budget e abbordabile di questa versione lo rende appetibile a quella parte di utenza giovane che non ha in passato goduto del titolo in questione.

Pro

- semplicemente Resident Evil

Contro

- semplicemente Resident Evil

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

 

La recensione di Resident Evil Archives è stata scritta e curata da Orsoraro per GameStorm.it, pubblicata il 04-10-2009

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