GameStorm

Recensione di The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Titolo: The Legend of Zelda: Breath of the Wild
Genere: Action / Open World
Piattaforma: Nintendo Switch
Sviluppatore: Nintendo EPD
Produttore: Nintendo
Data di uscita: 3 marzo 2017

L’incredibile nuovo viaggio all’interno di un’icona videoludica

Non è facile scrivere una recensione su un gioco come The Legend of Zelda: Breath of the Wild a caldo, basandosi solo sulle prime impressioni, esprimere un parere oggettivo evitando di farsi trascinare dall’entusiasmo tipico che un nuovo titolo, tanto atteso e importante come questo, può naturalmente generare.

Per questo, abbiamo pensato di prenderci il tempo di riflettere, di ragionare a fondo sulle qualità di questa produzione, sull’effetto che il suo volume imponente può generare nel giocatore a distanza di decine e decine di ore di gioco, su quanto a lungo le emozioni che dona al pubblico possono durare: le conclusioni sono state sorprendenti.

Prima di parlarne, però, facciamo qualche passo indietro per ripercorrere il viaggio di una saga che in oltre trent’anni ha contribuito a costruire la storia dei videogiochi fino ad oggi.

La tana del coniglio

Parlando della creazione di The Legend of Zelda, Shigeru Miyamoto ha più volte raccontato di come essa sia basata su una particolare esperienza accadutagli in gioventù. Da ragazzo, Miyamoto amava fare lunghe scampagnate tra le colline che circondavano il suo quartiere natale, addentrandosi anche in fitte foreste e campi sconfinati con lo scopo di esplorare il territorio e scoprirne le caratteristiche nascoste. Un giorno, però, si imbatté in una grotta, e questa scoperta stuzzicò inevitabilmente la sua curiosità, al punto che il giovane decise di farsi luce con una lanterna ed inoltrarsi anche nei punti più bui, ispezionando l’antro fino in fondo. Le sensazioni che provò rimasero impresse nella sua mente, fino a generare, negli anni ’80, le basi di The Legend of Zelda.

Esplorazione, curiosità, scoperta: sono questi gli elementi tradizionali e fondamentali della saga, tramandati di capitolo in capitolo, che, in Breath of the Wild, trovano la loro più grande espressione. Questa nuova incarnazione di Zelda è sicuramente la più ambiziosa mai realizzata: cerca di trovare, anzi, di creare un punto d’incontro tra gli standard odierni e i pilastri del suo passato, e lo fa con una mole colossale, trasportandoci ancora una volta nel regno di Hyrule, che si presenta come un mondo gigantesco che va avanti seguendo le proprie regole, capace di farci sentire molto presto minuscoli, persi tra sconfinate praterie, distese innevate, laghi profondi, deserti che si fondono con l’orizzonte e monti dei quali non riusciamo a intravedere la cima.

Link è, come sempre, il nostro “collegamento” con questa dimensione, lo specchio attraverso il quale osserviamo il mondo e, risvegliandoci insieme a lui, impareremo a farci strada e a trovare dei punti di riferimento, in un modo o nell’altro, guidati da qualcuno che ci sembra di conoscere da sempre: la Principessa Zelda.

Link, svegliati…

La voce di Zelda ci risveglia in un luogo sconosciuto, umido e buio, che sembra una grotta. Non abbiamo ricordi, non sappiamo cosa troveremo lì fuori, e non possediamo altro che un antico artefatto e dei vecchi vestiti. Quando finalmente ci ritroviamo all’aperto, l’immensità di ciò che ci circonda è a dir poco schiacciante.

Tranne che per alcuni vaghi accenni, che diventano sempre più rari nel proseguire dell’avventura, nessuno ci spiega cosa dobbiamo fare, né ci viene indicato un percorso predefinito. Sappiamo solo che Ganon imperversa su Hyrule da cento anni, e dobbiamo sconfiggerlo per salvare il regno e la nobile Principessa, ma come?

È così che inizia il nostro viaggio, la nostra esplorazione del mondo, alla ricerca di qualcuno che ci dia indizi per ritrovare i nostri ricordi perduti, ma soprattutto a caccia di risorse per sopravvivere.

Sarà necessario reperire ingredienti e ricette, cucinare cibo per guarire e per migliorare le nostre prestazioni; inoltre, gli archi, gli scudi e tutte le armi hanno una durabilità limitata, e si romperanno dopo un certo numero di utilizzi, costringendoci così a recuperare nuovi pezzi di equipaggiamento, sottraendoli ai nemici sconfitti o cercando scrigni e tesori abbandonati per tutto il territorio. Gradualmente, visitando nuove location, sarà possibile ottenere oggetti migliori che forniranno a Link una maggiore potenza d’attacco e una difesa più efficiente. Inoltre, per accrescere le potenzialità del nostro personaggio, dovremo fare affidamento su uno degli elementi fondamentali del gioco: i sacrari.

In Breath of the Wild ne sono presenti più di 100, e se da una parte le missioni principali ci permetteranno di visitare buona parte dei territori presenti sulla mappa, la ricerca dei Sacrari ci consentirà di scoprirne quasi ogni angolo. Ciascuno di essi ci metterà alla prova con dei rompicapi da risolvere sfruttando i poteri speciali in nostro possesso, in pieno stile classico della serie, anche se si tratterà di puzzle brevi, talvolta racchiusi in un’unica stanza, ingegnosi e divertenti, ma ben lontani dai complessi e labirintici dungeon di Ocarina of Time. Portando a termine queste prove, otterremo degli emblemi da convertire in cuori o in porzioni di vigore, rendendo Link più forte e resistente. La ricerca dei sacrari (alcuni dei quali decisamente ben nascosti), e di altri segreti, come i Korogu, può aumentare esponenzialmente la longevità del gioco e offrire gli stimoli giusti per spingere il giocatore ad esplorare con cura l’ambiente che lo circonda, sebbene, a lungo andare, l’interesse potrebbe diminuire.

Link, devi ricordare…

Come da tradizione, la storia di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è fondata su concetti semplici ma che, nonostante gli anni passati, continuano a funzionare. Link è l’eroe incaricato di salvare la Principessa Zelda, sconfiggere Ganon e riportare la pace nel regno di Hyrule, e toccherà a noi stabilire il suo percorso, incastrare i pezzi di questa favola senza tempo e costruire i nostri ricordi, mentre cerchiamo quelli del protagonista.

Il comparto narrativo del gioco non è come quelli ai quali siamo abituati, non è pilotato, e l’unico modo che avremo per scoprirlo, sarà quello di “ricordare” insieme al nostro personaggio i momenti trascorsi con Zelda, visionando dei filmati di diversa natura: alcuni divertenti, talvolta superficiali, altri drammatici, intensi, profondi, in grado di lasciare il segno durante l’avventura. Questi accenni serviranno a farci intuire il rapporto indissolubile che lega Link e Zelda, e di farci un’idea sugli altri personaggi, tutti coinvolti in qualche modo nelle vicende, caratterizzati con cura e dotati della propria unicità.

Per quanto frammentata, è una storia che vale la pena approfondire e ricostruire, ricca di magia e momenti intensi che resteranno impressi nella nostra mente.

L’armonia delle colonne sonore, la caratterizzazione delle ambientazioni, la cura del doppiaggio, le luci e i colori, contribuiranno a rendere ogni singolo filmato una parte integrante e importante di tutta l’esperienza di gameplay.

Oltre lo specchio

Le possibilità che il mondo di Breath of the Wild ci offre sono pressappoco infinite: possiamo arrampicarci praticamente ovunque, attraversare a nuoto interi laghi, e spingerci fin dove il vigore ce lo permette, interagire in maniera diversa con gli elementi presenti, abbattere alberi, accendere dei fuochi, anche cimentarci in dimostrazioni di creatività (qualcuno è riuscito persino a costruire aeronavi, go-kart e zattere) ma il gioco deve comunque scontrarsi con quelle che sono le potenzialità della console, e in questo caso, nella versione analizzata, di Nintendo Switch.

Sappiamo bene che la strategia della Grande N è diversa rispetto a quella delle altre compagnie, e di certo Switch non si pone l’obbiettivo di stupire il pubblico con le prestazioni grafiche. Se da una parte il titolo possiede una delle mappe open world più vaste in circolazione, dall’altra la densità di elementi presenti nell’ambiente è spesso variabile, e ci capiterà di attraversare campi e deserti vuoti per diversi metri, prima di trovare boschi, paludi, accampamenti di nemici, villaggi o rovine abbandonate.

Il gioco è sensibilmente migliorato con i vari aggiornamenti rilasciati nel tempo, che ne hanno stabilizzato il frame-rate soprattutto per quanto riguarda la modalità “home console” (che tuttavia non risulta ancora perfetto). In alcuni frangenti, e in determinate zone della mappa, degli occasionali cali di fps possono rendere i combattimenti poco fluidi, sebbene il problema sia di entità molto minore, quasi impalpabile, in modalità portatile. Si tratta, però, di una condizione che non dipende fondamentalmente dall’hardware di Switch, e che probabilmente verrà risolta e ottimizzata, in futuro, dal team di sviluppo.

Risulta invece meno gradevole l’effetto pop-up di alcuni elementi a distanza, dettaglio non compromettente, ma che può essere notato anche dai giocatori meno attenti. Nonostante il comparto tecnico sia il punto debole di questa produzione, è interessante notare che, sorprendentemente, effetti speciali e particellari decorano la scena in modo ottimale e non sembrano risentire dei suddetti problemi.

In ogni caso, è doveroso sottolineare come il comparto artistico del gioco, con i suoi colori ed il suo stile fiabesco, ci permetta di glissare su queste piccole mancanze e di non fare troppo caso ad una densità poligonale che potrebbe risultare inferiore agli standard ai quali questa generazione ci ha abituati.

Dopotutto, in Breath of the Wild la cura maniacale del team è presente in ogni singolo elemento e lo si percepisce ad occhio nudo: ogni elemento è al posto giusto, le meccaniche sono intuitive e funzionano alla perfezione, i poteri a nostra disposizione ci danno la possibilità di trovare le soluzioni più adatte per superare gli ostacoli che ci troviamo davanti. Nulla è lasciato al caso e la direzione di Eiji Anouma risulta, in conclusione, irreprensibile.

In sintesi:

Con The Legend of Zelda: Breath of the Wild, il team di sviluppo è riuscito in un’impresa a dir poco gigantesca. Pur non essendo esente da difetti, il gioco ha tutte le carte in regola per imporsi come una delle pietre miliari non solo di questa generazione, ma nella storia videoludica in generale. Breath of the Wild è un affresco poetico, armonioso, tradizionale e moderno allo stesso tempo, unico ed imparagonabile. Le attività da svolgere nel suo immenso mondo sono così tante che si rischia di giungere alla conclusione della storia principale senza aver neppure sfiorato con mano i segreti che il fiabesco regno di Hyrule nasconde. Il comparto tecnico rimane il punto debole della produzione ma, di fronte a una mole di contenuti tanto curata e imponente, queste lievi limitazioni non possono (e non devono) prendere il sopravvento sull’esperienza di gameplay, solida e ben bilanciata sotto molti punti di vista. Non a caso, Breath of the Wild è il fiore all’occhiello della line-up di lancio di Switch, ed è riuscito nell’intento di attirare sia i fan veterani della serie che i nuovi arrivati, ottenendo riconoscimenti di altissimo livello e guadagnandosi la reputazione di capolavoro in tempi record. In poche parole, The Legend of Zelda: Breath of the Wild è una produzione di grande valore, un preludio che segna un nuovo ed innovativo sentiero da percorrere per questa serie, e per il futuro degli open world che avranno il coraggio di intraprenderlo.

Pregi:

  • Un gigantesco mondo da esplorare, ricco di segreti e misteri da svelare…
  • Grande cura e caratterizzazione di ambientazioni, personaggi e quest.
  • Armonia tra elementi nuovi e tradizionali della serie.
  • Gameplay divertente ed equilibrato, che offre sfide di ingegno e abilità mai monotone.

Difetti:

  • … ma così vasto da poter scoraggiare i viandanti meno arditi.
  • Un comparto tecnico che risente dei limiti hardware della console.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9*

TRAMA 9 / 10

GAMEPLAY 9,5 / 10

COMPARTO TECNICO 8,5 / 10

* La matematica dice 9, il cuore dice 10!

La recensione di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è stata scritta e curata da Mia_An_Other per GameStorm.it, pubblicata il 29-05-2017

Commenti sulla recensione (2)

Ultimi commenti degli utenti

lascia un tuo commento


Scrivi un commento

Commenti
avatar di Hunter101
14-10-2019
Hunter101

Un gioco da giocare assolutamente.

0
avatar di Hunter101
20-09-2017
Hunter101

Un gioco che mi prende tantissimo, consigliatissimo. Assieme a Mario Kart sono due titoli veramente validissimi.

1
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

×

The Legend of Zelda: Breath of the Wild

  • Immagine della copertina del gioco The Legend of Zelda: Breath of the Wild per Nintendo Switch

Per effettuare questa azione occorre essere registrati.

×

Valutazione del gioco 9.3

L'ultimo voto è stato 10 dato da Animus

Valutazione personale N/D

Dai la tua valutazione a The Legend of Zelda: Breath of the Wild
 

Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm

×