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Recensione di Super Mario Party

Titolo: Super Mario Party
Genere: Party Game
Piattaforma: Nintendo Switch
Sviluppatore: Nintendo, NDcube
Produttore: Nintendo
Data di uscita: 5 ottobre 2018

Non c'è miglior Party di un Mario Party

Quando si fa riferimento ai party game, ovvero giochi pensati per essere fruiti soprattutto (o quasi esclusivamente) con amici, è impossibile non menzionare la serie di titoli con protagonista l'idraulico italiano più famoso al mondo e i suoi amici. Mario Party non è il primo esempio di questo genere di giochi nella storia ma ne è diventato, negli anni, l'esponente più fulgido.

Nato nel 1998 su N64, in brand ha visto svariati titoli su quasi tutte le console Nintendo uscite negli anni seguenti, con alterne fortune: vero Mario Party 9 e 10? Sto parlando con voi, non fate finta di non sentire.

Sarà in grado l'ultimo nato, nonché primo capitolo sull'ibrida di Nintendo, di riportare nella luce il brand? O lo lascerà nelle tenebre come un Cavaliere Jedi di nostra conoscenza? Rimanete con noi per scoprirlo.

Chi è il più VIP?

Come da prassi, anche questo Super Mario Party non propone una trama eclatante, ma solo un pretesto affinché Mario & Friends si diano battaglia a colpi di mini-games: decretare chi sia la vera superstar all'interno del mondo di Mario. Alla tenzone prendono parte, ovviamente, la stragrande maggioranza dei coloratissimi abitanti del Regno dei Funghi, siano essi buoni o cattivi: tra i tanti troviamo, infatti, Mario, Luigi, Peach, Daisy ma anche Bowser, Wario, Waluigi. A far da giudice per la contesa ci pensa Toad, con Toadette a dispensare Stelle (ci arriveremo dopo) e Kamek che, vestendo i panni dei cartellini “imprevisti” e “probabilità” di Monopolyana memoria,  tenta di dare un pizzico di pepe in più alla competizione. La vicenda, in soldoni, è tutta qui e al giocatore non servirà sapere altro per gettarsi nella frenetica mischia di minigiochi offerti dal titolo.

Ciò che il dado ti dà, il tabellone ti toglie

Come in tutti i capitoli della saga di Mario Party, le “schermaglie” si svolgono principalmente sui vari tabelloni su cui vanno a muoversi i giocatori, raggiungibili (come tutte le modalità di gioco) dalla Piazza Party, che funge da HUB principale. Essi, al massimo quattro, si sfideranno in un tutti contro tutti per raggranellare monete che serviranno a comprare le stelle: alla fine del numero di turni stabilito in fase di creazione della partita, chi avrà il maggior numero di stelle sarà decretato vincitore mentre, in caso di parità, entrerà il gioco anche il numero di monete con cui il giocatore avrà terminato la partita.

Le stelle sono ottenibili in vari modi, ma principalmente esse vanno comprate dal negozio di Toadette in cambio di 10 monete: terminato l'acquisto da parte del primo giocatore che vi capita (e che possiede sufficienti monete per farlo), Toadette si sposterà in un altro punto della mappa, pronta ad elargire un'altra stella. Non è solo questo l'unico metodo per mettere le zampe su una stella: è possibile, ad esempio, rubarle ad altri giocatori, trovarle in speciali cubi segreti sparsi per il tabellone o riceverne in bonus alla fine della partita completando obiettivi particolari nell'arco della stessa.

I giocatori avanzano sul tabellone attraverso un lancio di dadi: ogni personaggio possiede un dado con caratteristiche uniche, oltre ad un normalissimo dado con numerazione da 1 a 6. Scegliere il dado giusto, al momento giusto, è fondamentale ai fini della vittoria della partita. Le caselle dei vari tabelloni hanno effetti particolari: donano o sottraggono monete, permettono di ottenere oggetti o partner con cui aumentare il numero fatto col lancio di dadi, fanno scattare sfide per scommettere e vincere monete oppure conferiscono malus casuali causati da Kamek.

I tabelloni, tuttavia, sono la vera nota dolente del titolo: essi sono solamente tre con la possibilità di sbloccarne un quarto, una volta completati i primi; non hanno, inoltre, nessuna caratteristica veramente unica che li renda memorabili e veramente divertenti. Forse solo il tabellone di Boss Bo-bomba risulta più accattivante, mentre gli altri sono davvero piatti e poco ispirati. Nulla a che vedere, quindi, con i tabelloni dei primi Mario Party (uno su tutti il tabellone del treno). Certo, Super Mario Party elimina la criticatissima meccanica del Kart di Mario Party 10, ma si poteva decisamente fare di più. Per chi non lo sapesse, si trattava di una discutibilissima scelta per cui i quattro giocatori venivano messi su un unico kart e, quindi, finivano per muoversi tutti assieme, andando ad eliminare del tutto il fattore strategia dato dal tabellone stesso.

A questo punto, però, vi starete sicuramente chiedendo: ma, in tutto questo, come ottengo le monete? Semplicissimo: vincendo i vari minigiochi che si attivano quando tutti e quattro i giocatori hanno fatto la loro mossa sul tabellone. Si tratta del cardine del divertimento del game e consistono in ottantina di sfide davvero ben congegnate, divertenti e variegate che vanno a sfruttare i joy-con in maniera eccellente, specialmente la funzione del Rumble HD. Non vogliamo spoilerarvi troppo, in queste sede, per non minare la vostra esperienza, quindi lasciamo a voi il gusto di scoprire, giocandole, le idee che Nintendo a messo in campo per questo nuovo titolo. Ogni minigioco è pensato per essere fruito con un singolo Joy Con, mettendo tutti sullo stesso piano e non creando squilibri fra i vari giocatori.

Piccola nota dolente: gli oggetti acquistabili. Si tratta di oggetti pensati con scarsa fantasia e davvero poco bilanciati. Abbiamo i funghi che aumentano il tiro del dado di 3 o di 5, oppure che ne diminuiscono quello di un altro giocatore di 2, e un tubo che conduce nelle immediate vicinanze della stella. E proprio questo tubo è esageratamente sbilanciato: è acquistabile per sole 10 monete e porta a diretto contatto con il negozio di Toadette prima ancora di tirare il dado. E tenendo conto che non è possibile mai fare meno di 1, avendo a disposizione il dado normale, esso garantisce l'ottenimento di una stella per sole 20 monete.

Oltre alla classica modalità Party, sono presenti anche la modalità a party di gruppo, una modalità da rhythm game chiamata “Palco del Ritmo”, in cui bisogna copiare le mosse del personaggio davanti al player andando a ritmo col brano, e una divertentissima (a nostro modo di vedere) modalità di discesa della cascata, “Discesa Selvaggia”, in cui si deve collaborare con altri tre amici per remare nella giusta direzione e poi vincere minigiochi di squadra aumentando, così, il tempo a disposizione per terminare la discesa.

Nintendo ha pensato, inoltre, a due nuove modalità: una online e una in singolo. Ed è qui che casca l'asino. La modalità online è divertente, senza dubbio, ma è decisamente limitata in quanto non sarà possibile giocare alla modalità party, ma solo scegliere una decina tra i minigiochi singoli disponibili. Nintendo ha giustificato questa scelta dicendo che, siccome le partite possono arrivare a durare anche 2 ore (a seconda del numero di turni scelti all'inizio) non voleva rischiare che qualche giocatore si disconnettesse lasciando la partita a metà. Ma qui i ragazzi della Grande N non hanno tenuto conto di un fattore: giocando con amici, il “rage quit” è parte del divertimento e arrivare ad una situazione tale da spingere l'avversario a dichiararsi sconfitto e mollare il pad può essere di per se stessa una soddisfazione.

La modalità in singolo, invece, è progettata abbastanza male, in quanto non è fruibile fino a che non vengono sbloccati tutti i minigiochi. Cosa possibile solo giocando la modalità Party. Il controsenso è visibile anche ad occhio nudo.

Mario è sempre Mario, in tutto il suo colorato splendore

É innegabile che l'ultimo aspetto da prendere in considerazione, prima di acquistare un titolo come questo, sia il comparto grafico, ma non possiamo che lodare il lavoro fatto da Nintendo. Super Mario Party fila liscio come l'olio senza nessun tipo di rallentamento. Ogni personaggio è ben definito, coloratissimo e le ambientazioni sono curate e piene di dettagli. Anche la colonna sonora fa il suo, sebbene le voice-line dei vari personaggi finiscano per risultare abbastanza fastidiose e ripetitive già dopo poche ore di gioco.

In sintesi:

Super Mario Party raccoglie la disastrosa eredità lasciata dai suoi predecessori Mario Party 9 e 10, causata da scelte di gameplay scellerate o da minigiochi particolarmente poco ispirati, e ci riconsegna un titolo senza dubbio divertente, sebbene non esente da difetti. Il numero esiguo di tabelloni e la loro scarsa “eccentricità” potrebbero minare l'esperienza di gioco dopo svariate ore; d’altro canto, l'alto numero di minigiochi, unito alla loro indubbia qualità e a dei joy-con finalmente sfruttati a dovere, mantengono alto il divertimento, specialmente in compagnia di altri  3 amici da sfidare a colpi di stelle, funghi e monete.

Pregi:

  • Minigiochi numerosi e divertenti.
  • Joy con ben sfruttati.
  • Modalità di gioco inedite.

Difetti:

  • Scarso numero di tabelloni.
  • Modalità online presto noiosa, sebbene innovativa.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8

La recensione di Super Mario Party è stata scritta e curata da dust94 per GameStorm.it, pubblicata il 15-10-2018

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Super Mario Party

  • Immagine della copertina del gioco Super Mario Party per Nintendo Switch
  • Data di uscita:
    05-10-2018
  • Categoria:
    platform
  • Disponibilità per:
    SWITCH
  • Popolarità:
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Valutazione del gioco 8

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