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Recensione di Rad Rodgers: Radical Edition

Titolo: Rad Rodgers: Radical Edition
Genere: Platform, Shooter
Piattaforma: PC, Nintendo Switch (testata), Playstation 4, Xbox One
Sviluppatore: Slipgate Studios
Produttore: HandyGames
Data di uscita: 26 Febbraio 2019

Nostalgia portami via

Ultimamente il richiamo agli anni ‘80/’90 si è fatto forte e molte sono le produzioni che vogliono riportare in auge le atmosfere “esagerate” di quel periodo. Basti pensare al bellissimo Stranger Things che altro non è se non una lode continua proprio a quell’epoca. Anche in campo videoludico - anzi, qui forse ancor di più - il richiamo alle origini si fa sempre più forte. La cosiddetta “Pixel Art” la fa sempre più da padrona specie nelle produzioni indie e, allo stesso tempo, non si contano più i vari remake/reboot di giochi passati alla storia. Una grossa spinta in questo senso l’ha data il NES Mini di Nintendo e, più recentemente, la versione Mini anche della prima Playstation. Tra le ultime uscite che seguono questa visione nostalgica di gaming vi è un certo Rad Rodgers: Radical Edition che andiamo ora ad analizzare nella sua ultima incarnazione per Nintendo Switch.

Io videogioco, non dormo

Rad è un ragazzino appassionatissimo di videogiochi e, naturalmente, questo fa a pugni con la sana abitudine di andare a dormire presto per riposare adeguatamente il proprio encefalo in vista del successivo giorno di scuola. Sua madre è spesso costretta ad essere un po’ rigida e a mandare a letto a forza il nostro Rad. Una sera come tante, con il verificarsi della solita scena di fine giornata, Rad si mette finalmente sotto le coperte ma accade qualcosa di strano: la sua fidata console si accende all’improvviso e senza apparente motivo. Sceso dal letto Rad prova il possibile per cercare di capire cosa non stia funzionando al suo amato impianto ludico quando, all’improvviso, viene risucchiato all’interno del proprio CRT (televisore a tubo catodico per i più giovani -NdR-) entrando così lui stesso a far parte di un videogioco del tutto particolare costruito attorno a lui.

Questa la semplice e piuttosto abusata trama alla base di questo titolo dall’elevato carattere shooter-action e fortemente platform. Si tratta, infatti, di un gioco dal sapore retrò in stile anni ‘90 a scorrimento orizzontale in cui ci è richiesto di blastare a colpi di fucile laser ogni nemico ci si pari davanti raccogliendo al contempo item di vario tipo; su tutti, quattro parti di una sorta di simbolo-chiave, sparse qua e là per i nove livelli che compongono l’avventura e necessarie ad aprire il cancello di fine stage. A rendere più vario il percorso di gioco ci pensano alcune piccole parentesi in forma di sfide su abilità che variano da partite a flipper o scenari in cui dobbiamo ricordare la giusta sequenza con cui vengono indicati dei villain che dobbiamo successivamente colpire (giusto per citare un paio di esempi). Tutto questo per arrivare al decimo ed ultimo livello in cui, scontrandoci con il boss finale, possiamo portare a termine l’avventura e ricondurre il tutto alla normalità.

Per fare ciò, come detto, abbiamo a nostra disposizione un fucile laser che, come da tradizione anni ‘90, possiede munizioni infinite e che può contare su vari potenziamenti - questi invece momentanei. Possiamo avvalerci anche del supporto della nostra fida console di gioco che, per l’occasione, prende vita e ci fa da “zaino” animato che ci tiene compagnia con la sua continua parlantina sboccata e piena di doppi sensi; è, inoltre, dotato di braccia che permettono a Rad di arrampicarsi su determinate rotaie metalliche.

È possibile, ad inizio gioco, scegliere se giocare una versione “mild” del gioco in cui non appare sangue e i dialoghi sono più contenuti, ed una versione più “adulta” nella quale, invece, il fluido rosso scorre copioso e i discorsi sono molto più scurrili. In realtà non si nota molto la differenza a livello di “gore”: nessuno si aspetti un Grand Guignol a schermo e anche a livello di dialoghi si tratta in fondo solo di qualche censura.

Personaggi sbloccabili possono mancare in una produzione del genere? Certo che no! Peccato che, però, non vi sia alcuna differenza tra l’uno e l’altro se non per il carisma intrinseco del design: su tutti non può non svettare il Duka biondo di Duke Nukem.

La difficoltà di gioco può essere settata sui canonici tre livelli facile, normale e difficile ma non si nota poi così tanta differenza dato che, anche al livello più basso, il gioco si presenta un po’ troppo semplice all’inizio per poi mostrare una sfida piuttosto ostica nei livelli avanzati. Di più: verso gli ultimi stage si ha l’impressione che i programmatori si siano sbizzarriti con una sadica cattiveria che solo Ghost ‘n Goblins.

Rad Rodgers: Radical Edition può essere giocato anche in co-op locale con un amico utilizzando anche solo i Joy Con di Nintendo Switch.

Converto sì, ma con una pressa

Dal punto di vista grafico purtroppo Rad Rodgers: Radical Edition, in questa incarnazione per la ibrida di Kyoto, dimostra di essere una conversione piuttosto frettolosa, probabilmente figlia di una decisione dell’ultimo minuto pur di saltare sul fortunato carrozzone Nintendo. Basti pensare che su PC sono necessari 10 GB di spazio per l’installazione mentre su Switch il tutto si riduce a poco meno di 4 GB. Il risultato di tale compressione è più che ovvia e l’effetto “spixellato” anziché donare un piacevole sapore retrò finisce per condannare l’occhio del giocatore ad un fastidioso “effetto miopia” sia in modalità Docked che in quella Portatile.

Anche l’audio risente molto di questa eccessiva compressione dati e, oltre che risultare sbilanciato a livello generale, soffre di occasionali silenzi dovuti a qualche bug di troppo:  è un vero peccato, anche perché si tratta di tracce audio in linea con l’idea generale della produzione che, diversamente, avrebbero accompagnato più che ottimamente l’avventura del giocatore.

In sintesi:

Rad Rodgers: Radical Edition per Nintendo Switch è un proiettile di gomma lanciato contro un anguria. Potenzialmente in grado di spaccare tutto e fare divertire come pochi ma che, colpa un’insensata ed eccessiva compressione dati, sfoggia, invece, una serie di bug audio e video su cui è difficile passare sopra. Addirittura ci è capitato di non riuscire a continuare una partita perché il gioco non riconosceva più il tipo di controllo (Pro Controller). Non bastano l’ironia di fondo e neppure la presenza del Duka tra i personaggi sbloccabili per alzare l’asticella qualitativa di questa conversione, sopprattutto nell'ottica di un prezzo un po' troppo altro.

Pregi:

  • Shooter-platform vecchio stile con un sacco di azione.
  • Buon game design specie nei livelli avanzati.
  • Ironia e violenza in stile anni ‘90.
  • Si può giocare in due...
  • C’è il Duka…

Difetti:

  • Tecnicamente soffre troppo di una compressione dati davvero eccessiva.
  • ...se vengono riconosciuti i controller.
  • ...ma da solo non basta a giustificare il prezzo eccessivo di questa conversione.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 5,6

La recensione di Rad Rodgers: Radical Edition è stata scritta e curata da Lian165 per GameStorm.it, pubblicata il 01-03-2019

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Rad Rodgers: Radical Edition

  • Immagine della copertina del gioco Rad Rodgers: Radical Edition per Nintendo Switch
  • Data di uscita:
    26-02-2019
  • Categoria:
    platform
  • Disponibilità per:
    SWITCH
  • Popolarità:
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Valutazione del gioco 6

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