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Recensione di God of War: Chains of Olympus

Titolo: God of War: Chains of Olympus
Genere: Azione/Avventura
Console: PSP
Sviluppatore: Ready at Dawn
Publisher: SCEE
Data di uscita: 28 marzo 2008

Logo God Of War PSP

Un meccanismo si è rotto: il dio del sole Elio è caduto assieme al suo carro (con tanto di prezioso carico, il sole), lasciando nell’oscurità la Terra intera. È in questa fase che Morfeo, spinto dalle sue brame di potere, tenta di approfittarne cercando di far sprofondare gli altri dei dell’Olimpo in un sonno profondo. Tuttavia la divinità del sonno non ha fatto i conti con il fantasma di Sparta, quel Kratos che ha dedicato agli dei la sua stessa esistenza al fine di dimenticare un passato macchiato di sangue, lo stesso che abbiamo imparato a conoscere nelle sue varie apparizioni sulla PS2 e finalmente giunto anche sulla PSP con quello che a tutti gli effetti è un titolo ad essa dedicata: God of War: Chains of Olympus (d’ora innanzi GoDCoO).
Nelle vesti di Kratos, quindi, ancora una volta dovrete affrontare i numerosi nemici (più o meno mortali), questa volta per la gran parte sotto forma di persiani invasori e del temibile Basilisco (una sorta di incrocio tra T-Rex e drago), senza dimenticare i numerosi mostri particolarmente coriacei e aggressivi.
Da quanto appena descritto sembrerebbe tutto tale e quale a quanto già assaporato sulla PS2, e così in effetti è: il difetto principale di questo GoWCoO, infatti, consiste nella assenza di nuovi spunti per rendere ancora più attraente il gioco (in realtà non ce n’è particolarmente bisogno) che, accoppiato all’estremamente scarsa longevità del gioco (per i più esperti basteranno 5-6 ore per arrivare ai titoli di coda) ne rappresentano gli unici difetti.

 


 

Passaggio di consegne indolore

Il passaggio dal team di sviluppo di Santa Monica Studios a quello di Ready at Dawn (gli autori di Dexter, per intenderci), avrebbe potuto far pensare a un livello qualitativo non all’altezza del nome della serie. Tuttavia così non è stato: i nuovi sviluppatori hanno spremuto al massimo il processore della PSP, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: il comparto grafico, in particolare, è capace di stupire sfoggiando ambientazioni vastissime, piene zeppe di particolari e caratterizzate da un orizzonte lontano, contraddistinte da effetti di luce quanto meno splendidi, così come gli effetti particellari, il tutto condito da un notevole quantitativo di esseri animati, ognuno dei quali caratterizzato da una ragguardevole quantità di poligoni (non solo Kratos stesso e i nemici principali, ma anche i comuni guerrieri sono ben realizzati) e da animazioni davvero credibili, fluide e particolarmente ben fatte. E il tutto gira a 30 fps praticamente costanti (se si escludono alcuni sussulti nelle fasi più concitate, ma sono incertezze che una volta tanto sono giustificate). Per chi si fosse perso il messaggio tra le righe, il comparto grafico è quanto meno straordinario, certamente il più bello visto sinora su PSP. Come se non bastasse, vi accorgerete come i tempi di attesa siano praticamente nulli, grazie al caricamento continuo che avviene man mano che proseguite nel gioco.
Un tale impatto visivo non poteva che essere accompagnato da un altrettanto splendido audio, e così in effetti è: i brani, tutti in linea con l’atmosfera mitologica greca, sono particolarmente ben fatti (alcuni pezzi nuovi, altri sono brani già sentiti e riarrangiati) e contribuiscono a immedesimare il giocatore nell’azione. Il tutto è affiancato da una serie di ottimi effetti sonori e rumori di fondo, così come da un doppiaggio (interamente in italiano) certamente adeguato alle aspettative. Tanto splendore farà sfigurare i piccoli altoparlanti della vostra PSP, che in questo caso dovrebbero essere sostituiti per apprezzare appieno quanto di buono mostra questo gioco.

 


 

Giocabile

Non bisogna dimenticarsi, tuttavia, che non siamo di fronte a un filmato, bensì a un videogioco. Questo GoWCoO, quindi, non deve essere solo bello a vedere, ma deve essere anche piacevole e appagante da giocare. E bisogna dire che anche in questo caso il bersaglio non è mancato, in quanto il gameplay, alla stessa stregua delle varie altre apparizioni delle avventure di Kratos su PS2, è un adeguato mix di azione, esplorazione, risoluzione di enigmi e combattimenti continui (con nemici tradizionali e numerosi boss), tale da rendere l’esperienza ludica davvero convincente.
Lecito era il dubbio che il passaggio da PS2 a PSP avesse reso il gameplay troppo “semplicistico” a causa dei limitati tasti. Dopo un paio di minuti vi accorgerete come questo dubbio fosse in realtà infondato, in quanto gli sviluppatori sono riusciti a inventarsi un sistema di controllo ancora completamente funzionante nonostante l’assenza dello stick destro, il tutto grazie all’intelligente abbinamento dei tasti frontali (ad esempio, al fine di eseguire le schivate dovrete premere simultaneamente L e R e la direzione in cui lanciarvi). Da elogiare, in particolare, il layout dei tasti, capace di riassumere tutte le funzionalità del dualshock, senza rendersi complicato o ingestibile.
A rendere del tutto inutile il secondo stick ci pensa inoltre un sistema di gestione delle telecamere pressoché perfetto, capace di non peccare mai nell’inquadrare le aree dove si consuma l’azione ed evitando di necessitare di essere corretto dal giocatore umano (azione impossibile, a causa proprio dell’assenza della seconda levetta, ma non ne sentirete affatto la mancanza). È un peccato che una così efficace gestione delle visuali non sia presente su altre produzioni, non solo per PSP.

 


 

Nulla di nuovo

Per il resto non troverete nulla di nuovo rispetto a quanto già assaporato su PS2: il guerriero ai vostri comandi, Kratos, può eseguire l’attacco leggero, quello pesante, prese particolarmente cruente, parate e magie varie. Avrete a disposizione alcune armi, quali lo Scudo di Helios o il guanto di Zeus, selezionabili con il D-pad. Ogni nemico abbattuto rilascerà sferette rosse, blu o verdi, utili a potenziare le armi già possedute, sbloccare nuove sequenze di attacchi e magie nonche riacquistare energia.
Tra un combattimento e l’altro sarete tenuti a portare a termine dei semplici enigmi, che vanno dal premere ripetutamente un tasto per aprire una porta allo spostare blocchi di pietra per azionare meccanismi, dall’azionare catapulte al premere interruttori e così via. Di tanto in tanto dovrete inoltre vedervela con il fattore tempo a scandire le vostre azioni, come quando dovrete azionare un verricello per spalancare un portone e correrci attraverso prima che questo si richiuda. Peccato solo che nessuno di tali enigmi si riveli particolarmente impegnativo penalizzando di fatto la longevità che grazie alla complessità degli enigmi avrebbe acquistato il lunghezza.
Tra un soldato e l’altro, infine, dovrete vedervela con un buon numero di boss di fine livello, con i quali dovrete anche destreggiarvi con i numerosi Quick Time Event, dicitura che nasconde semplicemente delle scene in visuale esterna estremamente spettacolari, durante le quali dovrete interagire premendo il pulsante corretto al tempo giusto, sistema introdotto proprio da GoW su PS2 e poi esteso a vari altri titoli (Syphon Filter su tutti).
Come detto, la lunghezza del gioco si assesta sulle 5-6 ore, ma una volta completato la prima volta renderà disponibile il quarto livello di difficoltà (oltre a sbloccare extra come sfide, video, costumi, immagini, scene tagliate), un timido stimolo a prolungarne la longevità.
In conclusione, questo God of War: Chains of Olympus si fa apprezzare per un comparto tecnico davvero eccezionale e un gameplay riuscito nonostante la complicazione del sistema di controllo egregiamente implementato, ma pecca in longevità e assenza di novità rispetto a quanto già giocato su PS2. In ogni caso siamo di fronte a un vero e proprio "titolone".

PAGELLA

Gameplay: 8,5

Il sistema di controllo è stato adeguato ottimamente alla carenza di tasti della piccola PSP, tanto da non far risentire minimamente il gameplay, tale e quale a quanto già assaporato su PS2.

Sonoro: 9

Ottimi effetti sonori e rumori di fondo, splendide musiche a tema e un buon doppiaggio interamente in italiano faranno sfigurare gli altoparlanti della vostra console.

Grafica: 10

Il comparto grafico è quanto meno straordinario, certamente il più bello visto sinora su PSP, forte di ambientazioni vastissime, piene zeppe di particolari e caratterizzate da un orizzonte lontano, contraddistinte da effetti di luce splendidi, così come gli effetti particellari, il tutto condito da una notevole quantitativo di esseri animati, ognuno dei quali caratterizzato da una ragguardevole quantità di poligoni. E il tutto gira a 30 fps (quasi) costanti.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

God of War: Chains of Olympus è esattamente ciò che ci si aspettava che fosse, ovvero un ottimo titolo caratterizzato da un comparto tecnico davvero splendido e da un gameplay ottimo, guastato solo da una longevità non proprio adeguata.




La recensione di God of War: Chains of Olympus è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 27-04-2008

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