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Recensione di Assassin's Creed Valhalla

Recensione di Assassin’s Creed Valhalla – L’Assedio di Parigi

Titolo: Assassin’s Creed Valhalla – L’Assedio di Parigi
Genere: Gioco di ruolo Open World – Contenuto Addizionale
Piattaforma: Xbox One / PlayStation 4 / Xbox Series X|S / Playstation 5 (Testata) / PC
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Produttore: Ubisoft
Data di uscita: 12 agosto 2021

Welcome to Paris. Again.

I fan di lunga data non volevano crederci, non potevano crederci. Assassin’s Creed Valhalla, uno dei titoli di maggior successo di casa Ubisoft, dopo un’espansione ricevuta abbastanza tiepidamente da critica e fan, vede il rilascio di un secondo DLC ambientato in Francia, terra ospitante del capitolo più (a modesto parere di chi scrive, ingiustamente) bistrattato dell’intera saga, Assassin’s Creed Unity. Non paga, Ubisoft rischia due volte e sceglie di ambientare la nuova espansione per la gigantesca epopea di Eivor e compagni proprio a Parigi, città natale di Arno Dorian ed Elise De La Serre.

Una scelta azzardata, che ha fatto discutere, a metà tra un ritorno al passato e una sorta di apologia di quanto di buono ci fosse in Unity, una riproposizione in salsa medioevale della stessa città già visitata, in chiave decisamente più moderna, ormai quasi sette anni fa. Sta dunque alla critica, certo, ma in primo luogo ai giocatori l’ultima parola su quanto questa scelta abbia ripagato, quanto questo nuovo DLC per Assassin’s Creed Valhalla sia riuscito e quanto rappresenti una degna conclusione per la saga di Eivor. Non indugiamo oltre, dunque: questo è L’Assedio di Parigi, l’ultimo DLC disponibile per Assassin’s Creed Valhalla.

Ma quant’è grosso Carlo il Grosso?

885 dopo Cristo. Dopo aver ricevuto due emissari a Ravensthorpe, Eivor Varinsdottir, detta Morso di Lupo, decide di imbarcarsi per il Regno Franco, a supporto dell’armata vichinga per mettere i bastoni tra le ruote a Carlo il Grosso, imperatore degli Alemanni, degli Italiani e, più di recente, finanche dei Franchi.

Questa la breve, ma funzionale premessa che vedrà Eivor, la più sanguinosa dei guerrieri vichinghi, raggiungere la capitale del regno franco (e i territori circostanti) per intraprendere una lunga e laboriosa campagna di… mediazione diplomatica. Ebbene sì, nonostante si tratti de L’Assedio di Parigi, le prime sequenze di gioco vedranno Eivor trattare con i nemici prima di mettere mano all’ascia, una scelta che farà sicuramente storcere il naso ai giocatori che hanno, in qualche modo, visto Eivor come una guerriera dalla sguainata facile, un tipo alla “affetta prima e fai domande dopo”.

Ciononostante, i comprimari di Eivor si presentano come personaggi ben scritti, al pari dell’antagonista. La trama de L’Assedio di Parigi è forse il suo elemento più pregevole e, nonostante alcuni abbiano avuto l’ardire di criticare la durata del titolo – che si attesta intorno alle 10 ore, 15 per i completisti – chi vi scrive ricorda come Assassin’s Creed II (lodato da critica e pubblico soprattutto per trama e ritmo) abbia una durata media di 13 ore (senza DLC) e Assassin’s Creed Revelations, il capitolo finale della saga di Ezio Auditore, con un po’ di impegno può essere completato in appena 9 ore. La durata de L’Assedio di Parigi, considerata la sua natura di contenuto aggiuntivo ed espansione conclusiva della saga di Eivor, è tutto sommato piuttosto congrua.

Cameriere, scusi, c’è un po’ di Unity nel mio Valhalla

Per accedere ai contenuti di Assassin’s Creed Valhalla, è richiesto un livello di Potere pari a 200 – Dunque, l’aver quantomeno finito il gioco principale con tanto di sblocco del finale segreto. Una volta raggiunto il limite di Potere e ottenuto l’accesso al contenuto scaricabile, però, i fan di lunga data si vedranno sbloccate delle missioni che strizzano l’occhio alle imprese assassine di Arno Dorian: le missioni Taglia, introdotte con questo DLC, lasciano libertà ad Eivor per quanto riguarda l’approccio al bersaglio da eliminare, ovviamente blindato in un’area ben sorvegliata, ma altrettanto ricca di opportunità.

Peccato che, a differenza di quanto visto in Assassin’s Unity, tali missioni non occupano uno spazio importante all’interno del titolo e, piuttosto, cedono il passo alla setta dei Bellatores Dei, guerrieri da sconfiggere senza il minimo accenno di trama o progressione, in modo non troppo dissimile da quanto già visto con i mercenari di Assassin’s Creed Odyssey. E, così come in Assassin’s Creed Odyssey, un personaggio troppo livellato rende questa ulteriore sfida un po’ banalotta.

In territorio francese, purtroppo, i villaggi da razziare saranno pochi: nonostante, per compensare questa assenza, il DLC presenti diversi avamposti da saccheggiare o sabotare con l’aiuto di dissidenti franchi, questo tipo di attività secondaria mostra molto presto il fianco a una certa ripetitività di fondo. E quello della ripetitività è un problema che, disgraziatamente, permea non solo questa espansione, ma anche il titolo base, nonostante l’aggiunta di elementi interessanti al gameplay, come i ratti che possono danneggiare tanto il giocatore quanto, se usati strategicamente, i soldati nemici.   

Same old, same old

Dal punto di vista del comparto grafico, nulla da segnalare: Valhalla era uno spettacolo per gli occhi su PlayStation 5 al lancio, quasi un anno fa, e L’Assedio di Parigi fa del suo meglio per spremere tutto il dettaglio possibile dal motore di gioco. La sporcizia dei bassifondi di Parigi, la sontuosità dei banchetti di Carlo il grosso, l’oscurità delle fogne, la campagna incontaminata di fine ottocento sono solo alcuni degli scenari splendidamente ricreati nell’Anvil Next 2.0.

Il motore di gioco mostra i muscoli su PlayStation 5, ma al contempo mostra anche un po’ di acciacchi, dovuti al peso degli anni (la prima iterazione del nuovo motore grafico, guarda caso, risale ad Assassin’s Creed Unity). Se non altro, si tratta di una graditissima conferma di quanto di buono era già stato fatto con Valhalla e lascia un po’ di acquolina in bocca circa le possibilità del prossimo titolo Ubisoft sulla saga degli Assassini.

In Sintesi:

L’Assedio di Parigi è l’ultima espansione disponibile per Assassin’s Creed Valhalla. Il Contenuto Scaricabile permetterà ai giocatori di tornare a vestire i panni di Eivor, questa volta impegnato in una missione diplomatica nella capitale del regno franco destinata a degenerare nel caos. La trama è forse il punto forte dell’espansione, con comprimari ed antagonisti piuttosto interessanti.

Peccato però che il gameplay sia parzialmente scollegato da quest’ultima, presentando una setta nemica dall’evoluzione scarna e quasi nulla, delle missioni interessanti quanto le chiacchierate missioni “Black Box” di assassinio presenti in Unity, ma poco sfruttate, e delle innovazioni lato gameplay che, da sole, non riescono a rendere il titolo sufficientemente vario o intrigante.

Poco male, perché la durata media di 10 ore (15 se siete completisti) sopperisce ai problemi di ripetitività. Dal punto di vista tecnico, L’Assedio di Parigi ripropone quanto di buono è già stato visto con Valhalla, con scorci interessanti tanto in città quanto in campagna.

Pregi:

  • Trama di gran lungo più intrigante rispetto al precedente contenuto scaricabile;
  • Il ritorno delle missioni Black Box di Unity – circa – e l’aggiunta di meccaniche interessanti...
  • Durata discreta per un DLC …

Difetti:

  • …ma le missioni Taglia sono poche e il gameplay comincia a risultare un po’ stantio...
  • che però presenta una certa ripetitività.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7

La recensione di Assassin's Creed Valhalla è stata scritta e curata da KentuckyFriedG per GameStorm.it, pubblicata il 10-10-2021

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