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Recensione di eFootball PES 2020

Titolo: eFootball PES 2020
Genere:Simulazione calcistica
Piattaforma: Xbox One/ PlayStation 4 (Testata) / PC
Sviluppatore: Konami
Produttore: Konami
Data di uscita: 10 settembre 2019

Altro giro, altra corsa

Inutile dilungarsi in presentazioni: ogni anno, qualunque appassionato di calcio che si rispetti è chiamato a scegliersi una fra le due alternative rimaste saldamente in piedi nel mercato videoludico. Da un lato, FIFA, la proposta di Electronic Arts, che si incarna da diversi anni a questa parte in una formula consolidata, fermamente poggiante su un enorme numero di licenze e che propone diverse modalità di gioco (tra cui l’ormai popolarissima e altamente profittevole Ultimate Team) e un gameplay veloce e, a detta di molti, tendente all’arcade. Dall’altro, Pro Evolution Soccer, la creatura di KONAMI che, nonostante le evoluzioni degli ultimi episodi, ha continuato a dividere critica e pubblico su diversi punti. Forte di un gameplay più profondo e simulativo rispetto alla controparte, Pro Evolution Soccer ha sempre sofferto (e, probabilmente, sempre soffrirà) dell’assenza di diverse licenze su cui, invece, FIFA non ha mancato di affondare già i propri artigli. Lo scorso anno, inoltre, la perdita della licenza relativa alla Champions League ha spinto molti a prevedere l’imminente disfatta dell’ormai pluridecennale serie.

Non mancano, inoltre, alcuni difetti più o meno marcati emersi negli ultimi anni: ridondanza dei menu di gioco, riciclo attivo della telecronaca e la sempiterna accusa dell’implementazione di un sistema di “scripting” (o momentum, che dir si voglia) nella modalità My Club (alternativa all’Ultimate Team della controparte) hanno influenzato diverse user reviews dei capitoli più recenti della serie (in modo più marcato, le ultime due incarnazioni). Con l’acquisizione di diverse importanti licenze (in primis quella relativa alla Juventus FC, strappata ad Electronic Arts), una presa salda su altre già detenute (il campionato europeo del 2020) e la promessa di miglioramenti sostanziali a diverse modalità di gioco, però, eFootball PES 2020 sembra porsi come un vero e proprio punto di svolta, distaccandosi dalle incarnazioni immediatamente precedenti e proponendosi come un seguito degno dell’attenzione degli appassionati e dei neofiti. Ma le promesse restano promesse e sono i fatti a contare: andiamo ad esaminare le prestazioni di KONAMI sul campo.

“Maradona è megl’e Pelé”

Il nome è tutto un programma: il prefisso eFootball affiancato alla classica denominazione annuale, che col tempo siamo stati abituati a tollerare, enuclea la prima novità introdotta da KONAMI nella sua ultima versione di Pro Evolution Soccer: un focus maggiormente diretto verso la componente online del prodotto. Oltre a proporre diverse modalità di ingaggio con altri giocatori in rete e in un’apposita sezione del menu principale (eFootball, appunto), in PES 2020 è stata introdotta una nuova modalità multigiocatore online: Matchday. I giocatori che si cimenteranno nelle partite previste da questa modalità si schiereranno con una delle squadre proposte volta per volta da KONAMI, rappresentandola nelle partite online avviate tramite l’apposito menu e supportandola con le proprie vittorie. Tutti i tornei Matchday avranno una durata limitata nel tempo e, al termine degli stessi, i giocatori partecipanti potranno ottenere diverse ricompense nella modalità My Club, a seconda del proprio contributo alla squadra di appartenenza e della sua performance spesa nel corso dei match online.

Altra novità riguarda la storica modalità Master League, che ha subito un lifting non indifferente. È stata infatti introdotta una lieve componente narrativa, accompagnata dalla limatura di diversi difetti relativi al calciomercato e alla valutazione dei giocatori. Una volta scelta la squadra e la formazione prediletta (potendo scegliere tra i giocatori reali e la selezione di giocatori proposta dalla modalità Master League), potremo optare per un allenatore tra Diego Armando Maradona, Johan Cruijff, Ruud Gullit, Roberto Carlos e altre leggende del passato. Se vedere Maradona alla guida della Juventus può suscitare straniamento o sdegno in alcuni giocatori aficionados del club che ha reso famosa in Italia la leggendaria Mano de Dios, vederlo conversare seriamente con i giocatori e presenziare alle conferenze stampa è ancor più straniante. Il giocatore sarà chiamato a partecipare a diverse sequenze di intermezzo (talvolta opzionali) in cui l’allenatore dovrà definire gli obiettivi di squadra o rispondere alle domande dei reporter in conferenza stampa. Si tratta di fasi di intermezzo che, pur inizialmente davvero interessanti, finiscono per diventare ripetitive molto presto. Probabilmente si tratta di un lato ancora poco rifinito da parte di KONAMI che, quasi sicuramente, riuscirà a proporre qualcosa di più convincente nella prossima versione di Pro Evolution Soccer.

Andando all’opposto dello spettro, due elementi che sono cambiati davvero poco (o, in alcuni casi, per nulla) sono l’interfaccia utente nei menu e la telecronaca. Dopo un menu principale effettivamente diverso rispetto agli anni precedenti e, va detto, piuttosto elegante, il giocatore si ritrova davanti (di nuovo) alla stessa interfaccia presente nelle iterazioni immediatamente precedenti. E, se questo dettaglio è tutto sommato tollerabile (per lo meno la palette cromatica è stata modificata), assistere di nuovo, all’inizio della partita, agli interventi di Fabio Caressa, che non mancherà di divagare su film sottotitolati in slovacco o passeggiate sotto le stelle per accompagnare i momenti precedenti il calcio d’inizio, comincia a risultare leggermente stantio. PES 2020 ricicla la maggior parte del fraseggio proposto in telecronaca nelle ultime edizioni e questo, purtroppo, finirà per infastidire non pochi fedelissimi del brand.

Avanza, palla al piede

Scendendo in campo, non si fa fatica a notare le diverse correzioni apportate da KONAMI al classico gameplay della serie. Se la struttura di fondo rimane pressocché invariata (il gameplay di PES 2020 resta in sostanza lento, metodico e ragionato, contrapponendosi a quello più veloce e frenetico proposto dalla controparte di Electronic Arts), questa nuova versione propone diverse limature atte a rendere la simulazione calcistica ancora più godibile. L’implementazione di nuove animazioni rende il match più fluido tanto nell’estetica, quanto nel suo svolgimento in termini meramente pratici. Il risultato è una, dieci, cento partite mai identiche fra loro e sempre più vicine alla loro controparte reale.

La dinamica della palla, che già ha saputo farsi apprezzare nelle iterazioni passate, è stata ulteriormente raffinata. Resta quanto di buono fatto finora: nel controllo palla, nei passaggi e nei tiri, il giocatore è sempre chiamato ad analizzare la situazione che va a crearsi intorno a sé e a reagire di conseguenza. Un momento di scarsa coordinazione o una situazione in cui il giocatore soffre di scarsa libertà di movimento porteranno a movimenti imprecisi e a passaggi o tiri che finiranno irrimediabilmente fuori dal campo o, nella peggiore delle ipotesi, fra le accoglienti caviglie dell’avversario. L’impatto del piede sulla palla, in eFootball PES 2020, è ancora più importante: tocchi imprecisi, magari di ginocchio, rimpalli, giocate in genere poco pulite danno come risultato palloni dalla traiettoria deviata ed erratica, con tutti gli effetti che è possibile immaginare in termini di azione di gioco.

Altra novità introdotta in questa versione del gioco è il Finesse Dribbling, nuovo sistema di controllo palla che chiede al giocatore di intervenire su entrambe le levette analogiche. Ciò, com’è prevedibile, rende questa dinamica un po’ difficile tanto da imparare, quanto da affinare e persino mettere in pratica, ma dà come risultato un controllo palla più preciso e la possibilità di attuare diverse manovre più o meno spettacolari, tutte con lo stesso effetto: lasciare l’avversario con un palmo di naso mentre noi, palla al piede, avanziamo spediti ed imperterriti verso la porta avversaria. Resta al giocatore la scelta circa l’impiego o meno di questa modalità di controllo più precisa: nel caso in cui si scelga di procedere col solo analogico sinistro, il gameplay risulterà piuttosto simile a quello proposto dalle precedenti versioni della serie.

Due storici difetti del franchise, legati ai portieri e alla severità degli arbitri, sembrano essere stati quantomeno limati. Per quanto riguarda il primo, gli estremi difensori di PES 2020 sembrano più reattivi mentre si trovano tra i pali. Non sono rari i casi in cui, con prontezza incredibile e prestazioni circensi, i portieri si rendono protagonisti di prodezze senza precedenti, smorzando le speranze degli attaccanti avversari. Lasciano diversi dubbi ancora le uscite, talvolta piuttosto lente e dominate dall’indecisione. Per quanto riguarda la severità degli arbitri, questa si presenta drasticamente ridotta. Il giudice di gara resta attentissimo e sempre pronto ad intervenire ogniqualvolta il giocatore si macchi di comportamenti scorretti nei confronti dell’avversario: semplicemente, ora l’arbitro prediligerà l’approccio verbale all’estrazione del cartellino, relegando quest’ultima alla sanzione di interventi veramente gravi e scorretti.

Quanto sopra descritto emerge soprattutto nelle modalità single player e online classiche del gioco. Per quanto riguarda la modalità MyClub, probabilmente per via della valutazione dei giocatori di partenza forniti dal gioco, occorrerebbe fare un discorso a parte: non sono rari i casi in cui il giocatore si ritrova davanti ad avversari imbattibili (anche quando controllati dalla CPU). Occorrerebbe proseguire ulteriormente nella suddetta modalità per valutare quanto effettivamente questa situazione si ripeterà nelle partite future: per il momento, ci limitiamo a segnalare la possibilità di partite “teleguidate” nell’ambito di questa modalità di gioco.

Tutta l’esperienza del grande calcio sulla vostra console

Il Fox Engine ha già ampiamente dato prova di essere un motore estremamente versatile e, anche quest’anno, non delude. Soprattutto se paragonati alla controparte proposta da Electronic Arts, giocatori e stadi fanno la loro figura, restituendo un quadro generale fedelissimo. L’atmosfera restituita dalle cornici proposte da eFootball PES 2020 è quanto di più vicino possibile (su console di attuale generazione) alla controparte reale e le fattezze di diversi giocatori sono davvero ben realizzate. Combinando il tutto ad animazioni (nella maggior parte dei casi) fluide e precise e a condizioni atmosferiche finemente realizzate e fedelmente rappresentate, c’è da dire che il colpo d’occhio restituito dalla simulazione calcistica è davvero niente male.

Ciò ha, ovviamente, un prezzo da pagare: nonostante un frame-rate tutto sommato stabile, il titolo presenta momenti di incertezza su diverse piattaforme. Su PlayStation 4, modello base e Slim, la situazione è quantomeno sopportabile: nei momenti più concitati del match si fa fatica a notare i cali di frame-rate che, comunque, non sono così vistosi.

In sintesi:

Come avviene ormai ogni anno, a settembre ci ritroviamo tra le mani l’ultima versione del simulatore calcistico targato KONAMI. eFootball PES 2020, forte di una base solida e costruita anno per anno, continua a proporre un gameplay lento, ragionato e metodico, molto vicino alla controparte reale e diametralmente opposto alla proposta di Electronic Arts.

Le novità di quest’anno sono diverse: il nuovo focus sul gioco online si sostanzia nella nuova modalità Match Day, che chiama i giocatori a schierarsi a favore di una fra due compagini e a battagliarsi tra loro. In palio, diverse ricompense per la modalità My Club. Altre novità introdotte riguardano il sistema di controllo, con l’introduzione del Finesse Dribbling, le reazioni arbitrali, ora meno severe ma sempre precise e puntuali, e quelle dei portieri, ora veri e propri felini tra i pali. Nonostante le altre modalità proposte siano pressoché invariate rispetto alle precedenti iterazioni, la modalità Master League ha subito un importante lifting, nel tentativo di rendersi più appetibile ed immersiva.

Il Fox Engine è sempre stato un motore piuttosto stabile e versatile e, anche quest’anno, non delude: stadi e giocatori sono realizzati con incredibile attenzione al dettaglio e senza troppe incertezze in termini di stabilità generale. Il risultato è una simulazione godibile e apprezzabile dagli appassionati che, quest’anno, saranno chiamati a scegliere tra due declinazioni opposte del gioco più seguito al mondo.

Pregi:

  • Il Fox Engine restituisce una simulazione calcistica visivamente impeccabile.
  • Arbitri più precisi, portieri più reattivi rispetto alle iterazioni precedenti.
  • La Master League è, quest’anno, ancora più interessante.
  • La modalità Match Day è una novità intrigante.
  • Il classico gameplay della serie è stato raffinato e migliorato sotto diversi aspetti.
  • Le licenze presenti sono davvero ben sfruttate…

Difetti:

  • Le modalità proposte sono pressocché invariate rispetto allo scorso anno.
  • Diversi match in modalità My Club non convincono nel loro andamento.
  • …quelle assenti comportano i soliti, imbarazzanti rimedi.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di eFootball PES 2020 è stata scritta e curata da KentuckyFriedG per GameStorm.it, pubblicata il 28-09-2019

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eFootball PES 2020

  • Immagine della copertina del gioco eFootball PES 2020 per PlayStation 4
  • Data di uscita:
    10-09-2019
  • Categoria:
    calcio
  • Disponibilità per:
    PS4 XONE
  • Popolarità:
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Valutazione del gioco 8.5

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