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Recensione di Wondershot

Titolo: Wondershot
Genere: Battle Arena 1-4 giocatori
Sviluppatore: Leikir Studio
Publisher: Leikir Studio
Data di uscita: 23 febbraio 2016

Immediato, diretto, coinvolgente: ideale per divertirsi senza impegno con gli amici

Parliamoci chiaro: quante volte nella vostra vita di accaniti videogiocatori avete avuto dei momenti “NO”? Vi sarà capitato di avere del tempo libero, anche in abbondanza, e di aver voglia di giocare accendere la vostra console per staccare dalla quotidianità e per estraniarvi nel magico mondo del gaming ignorando così quel particolare periodo di stress o un determinato problema. Allo stesso tempo, imbattendovi davanti ai titoli a disposizione, non siete riusciti a trovare nulla di veramente easy: quello sport game che ti innervosisce quando perdi online, quello shooter affetto dal lag, quell’RPG con un sistema di gestione del personaggio e delle abilità che potrebbero rappresentare materia d’esame di un corso di studio universitario… E così… tristi e sconsolati, dopo qualche minuto di riflessione, avete rinunciato a giocare. Beh, vi parliamo con sincerità, è una situazione che ai ragazzi della redazione è capitata. Vi starete chiedendo:

“Che cosa ha a che fare tutto ciò con Wondershot?”

Semplice: stiamo parlando di un titolo indie che, per essere apprezzato, non richiede particolari abilità o allenamento, che non necessita una connessione online costante (se non quella, fondamentale, per ottenere il game in digitale), che non ha una trama vera e propria difficile da seguire, che presenta comandi semplici e che può essere giocato per tanti o anche pochi minuti, senza rispettivamente offrire la sensazione di pesantezza o di aver lasciato qualcosa d’incompiuto.

Wondershot da il meglio di se giocato in multiplayer locale ed è ideale per le sfide nelle “serate ignoranti” tra amici.

La filosofia della schivata e del one-shot

Come vi abbiamo raccontato sopra, Wondershot non possiede una trama vera e propria. Seguendo la descrizione fornita dal team di sviluppo parigino, possiamo dire:

“Entra nell’arena e diventa il nuovo Re. Sconfiggi orde di nemici e proteggi il reame”.

Questo indie è perciò più assimilabile a un titolo mobile, diretto e immediato, in cui i player vengono subito a conoscenza delle dinamiche di gioco attraverso le fasi iniziali di tutorial. Quattro personaggi, che variano esclusivamente da un punto di vista estetico, e quattro armi: arco e frecce, martello, boomerang e fionda. E su queste che si districa il gameplay che, nella sua immediatezza, è piuttosto tattico. Il tutto si basa, infatti, sia si giochi in singleplayer che in compagnia, sulla filosofia del one-shot: il primo colpo che va a segno permette di avere la meglio sul proprio avversario, che sia esso controllato dall’IA o da un compagno di serate. Fondamentali diventano quindi i tempi di attacco, le schivate e i movimenti all’interno delle mappe. Il level design è sapientemente arricchito da pareti invalicabili, staccionate e portali dimensionali, che spinge i giocatori a sfruttare le abilità delle singole armi. Il martello permette di assegnare colpi a distanza ravvicinata, l’arco di scagliare dei dardi a distanza, il boomerang di colpire a distanza con dei cambi di direzione e la fionda di attaccare sfruttando il rimbalzo del proiettile consentendo di sfruttare gli elementi dello scenario come sponde per arrivare a bersagli altrimenti inarrivabili. Si tratta di quattro oggetti che, ben studiati e caratterizzati, rendono il gameplay e l’approccio al combattimento piuttosto vario. Il giocatore deve però stare bene attento a non fallire il colpo, l’unico a disposizione: in seguito all’errore i players devono, infatti, recuperare arma/proiettile per poter attaccare nuovamente. In tali frangenti il personaggio resta così vulnerabile all’attacco e deve affidarsi solamente alla schivata per tentare di recuperare, il più in fretta possibile, l’oggetto necessario per l’attacco. E’ chiaro, di conseguenza, che non viene incentivato un attacco ripetuto e che è fondamentale l’analisi delle situazioni di gioco per non trovarsi scoperti ed impreparati. Allo stesso tempo i ritmi sono assolutamente sostenuti e Wondershot mantiene quello che vi abbiamo assicurato nelle premesse: è una distrazione immediata, leggera e divertente.

Sono inoltre presenti dei power-up che permettono ai giocatori di ottenere particolari abilità come quella di attraversare le pareti, di un super colpo sempre attivo e così via.

Per quanto riguarda il single player, sono presenti due modalità. “Adventure”, in altre parole quella che include anche il tutorial, è probabilmente la meno intrigante fra quelle presenti: i giocatori devono affrontare di volta in volta sfide (45) di difficoltà crescente, venendo gradualmente a conoscenza dei diversi tipi di avversari e di scenari pensati dai ragazzi di Leikir Studio. Se questa dopo un po’ diventa ripetitiva e pesante, lo stesso non si può dire per “Endless” che, decisamente più dinamica e spassosa, pone i players di fronte a ondate di nemici sempre più numerosi e temibili.

La modalità regina è di certo quella multi in locale “Battle” il cui limite, enorme, è quella di non poter sostituire l’avversario umano con un bot, feature che, ovviamente, l’avrebbe resa più profonda. Ciò nonostante, rimane quella più spassosa, con ampie possibilità di personalizzazione dei “match” e con la quale passerete più tempo a sfidarvi con i vostri amici.

 

Un reame fantasy semplice e colorato

Il lavoro sul comparto tecnico realizzato da Leikir Studio si sposa perfettamente con le caratteristiche con le quali abbiamo descritto il gioco del team francese: aggiungete colorato a semplice e immediato e ottenete la qualità grafica di Wondershoot. I quattro personaggi, in stile “chibi” anime/manga sono simpatici, teneri e ben differenziati. Gli stage fanno un sapiente uso dei colori e la palette cromatica non infastidisce mai. Lo stile è tipico dei battle-arena e non parliamo ovviamente di una qualità eccelsa o di fotorealismo (o simili) ma non sono elementi necessari in questa tipologia di gioco. Si tratta di un game tanto “agevole” quanto esteticamente apprezzabile. Lo scorrere delle immagini è fluido con un frame-rate stabile. 

In sintesi:

Wondershot è un titolo indie semplice, immediato ma allo stesso tempo tattico e divertente. Da prendere in considerazione nell’ottica di frequenti serate e sfide tra amici: nel multiplayer (esclusivamente locale) dà il meglio di se e costituisce un'ottima alternativa ai party-game e a giochi più noti e costosi. I 12,99€ necessari per l’acquisto non rappresentano una spesa insormontabile e li riteniamo il giusto compenso per ripagare il lavoro di Leikir Studio. E’ un vero peccato che non sia presente anche una modalità competitiva multigiocatore online, che certamente avrebbe incrementato le possibilità di svago anche nei casi in cui non si possa passare qualche ora con amici fisicamente presenti.

 

Pregi: 

  • Immediato e non impegnativo ma…
  • Tattico, dinamico e divertente.
  • Dà il meglio di se in multiplayer ma…

Difetti:

  • …Il giocatore “viziato” e abituato ai tripla A lo potrebbe snobbare per tali motivi.
  • Il singleplayer dopo un pochino annoia.
  • …purtroppo solo in locale.
  • VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7*

* in considerazione che si tratta di un indie

La recensione di Wondershot è stata scritta e curata da G-PqV per GameStorm.it, pubblicata il 21-03-2016

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Wondershot

  • Versione ps4 in esclusiva digitale
  • Data di uscita:
    23-02-2016
  • Categoria:
    arcade
  • Disponibilità per:
    PS4 XONE
  • Popolarità:
    0 %
  • ps4

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