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Recensione di Two Point Hospital

Titolo: Two Point Hospital
Genere: Gestionale
Piattaforma: Xbox One / PlayStation 4 (Testata) / Nintendo Switch / PC 
Sviluppatore: Two Point Studios
Produttore: SEGA
Data di uscita: 30 agosto 2018 (PC), 25 febbraio 2020 (Console)

"Doctor! C'ho sotto un cannone!" (-cit.)

Non possiamo non farci cogliere da un'enorme ondata di nostalgia e feels nel ricordare che gli anni '90, ormai, hanno avuto inizio ben trent'anni fa. Sono diversi i trend del periodo che ci fanno compagnia ancora oggi (basti pensare alle Console Wars tra Sega e Nintendo, prima, e tra queste ultime due e Sony poi) mentre altri, disgraziatamente, sono andati via via scemando. Tra questi, il successo degli Strategici in Tempo Reale (Age Of Empires anyone?) e dei gestionali, portati alla ribalta dal glorioso Simcity, rilasciato nel 1989 su PC e MacOS e portato, successivamente, su una delle console di punta del momento, il Super Nintendo Entertainment System. 

Disgraziatamente, dicevamo, perché purtroppo una serie di sfortunati eventi ha visto il genere dei gestionali passare dall'essere un genere davvero di nicchia al cadere nel dimenticatoio. Dopo diversi scivoloni di Electronic Arts nella gestione di SimCity, lo stesso franchise che aveva aiutato, in passato, a rendere il genere incredibilmente popolare, sono stati veramente pochi i fulgidi esempi di titoli in grado di confrontarsi con i giganti del passato ed uscirne poi vittoriosi ed incolumi. Certo, l'ottimo Cities: Skylines ha praticamente bissato qualsiasi installment dell'ormai vecchio franchise di EA, ma diverso è il caso per altri grandi nomi del gestionale, quali Theme Park e Theme Hospital. Se il primo è da diverso tempo stato successo dall'ottimo Planet Coaster, Theme Hospital ha dovuto attendere fino al 2018 per riconoscere in Two Point Hospital un degno successore. Rilasciato su PC nell'agosto di ormai due anni fa, il titolo ha deciso di far parte di quella ristretta cerchia di gestionali in grado di rompere le barriere ed irrompere, inconsuetamente, nel mercato console. il 25 febbraio di quest'anno, dunque, Two Point Hospital fa il proprio debutto in pompa magna su Nintendo Switch, Xbox One e PlayStation 4. Abbiamo avuto modo di mettere mano a quest'ultima versione del titolo: il nostro fidato DualShock 4 riuscirà a sostituirsi adeguatamente a mouse e tastiera? 

"Cos'è il ganglio apoplettico, dottor Piciarnalli?" (-cit.)

La premessa di Two Point Hospital (e del fu Theme Hospital, prima di lui) è piuttosto semplice: il giocatore è posto alla guida di un ospedale. Ciò che segue, però, è molto meno semplice: l'ospedale deve essere praticamente costruito dalle fondamenta (...o quasi. Le fondamenta, per lo meno, ci sono già), lo staff è tutto ancora da assumere e le apparecchiature mediche sono ancora da acquistare. Ah, e alla reception si è appena presentato un tizio che afferma di aver contratto la clownite. Seguito da un tipo tale e quale, identico e preciso a Tony Manero. Un altro paziente, tentando di scavalcare la coda, ha trasformato entrambi in statue d'oro. Sì, insomma, il classico lunedì in ospedale, avete presente, no?

Assolutamente no, ed è proprio questo uno dei punti forti di Two Point Hospital. Il giocatore non sarà mai chiamato ad affrontare malattie vere, verosimili o anche solo remotamente in collegamento con la realtà, quanto piuttosto alcuni fra i più bizzarri morbi mai concepiti dall'intelletto umano. Alcuni tra i più memorabili, oltre ai tre già citati (Clownite, Febbre del Sabato Sera e Tocco di Re Mida), includono, ma non si limitano a: Complesso dell'Imperatore (il paziente affetto crede di essere incredibilmente ben vestito ma, sfortunatamente, è nudo), Cubismo (il paziente assomiglia ad un quadro di Picasso più che ad una persona vera), Imita Star (il paziente appare come un imitatore fedelissimo di Freddie Mercury, con tanto di microfono. Ad oggi, ancora non è chiaro da dove riesca a procurarsi, a prescindere da dove si trovi, asta e microfono). 

"Eh non è un intervento facile, è un porro sul ginocchio" (-cit.)

Questo è solo un assaggio delle oltre cento malattie che la versione console di Two Point Hospital (forte dell'inclusione di due dei DLC rilasciati finora) impiegherà per dare del gran filo da torcere al giocatore, chiamato a gestire un ospedale che, nel momento in cui si avvia la partita, è sprovvisto di quasi tutto. Quasi perchè, fortunatamente, non è sprovvisto della risorsa più importante per la ricerca medica: il denaro contante. Non sarà dunque difficile, per il giocatore, sfruttare la struttura aperta dell'ospedale appena aperto per inaugurare, a velocità record, un banco accettazione, uno studio medico di base, una farmacia, dei bagni, dei reparti e, beh, tutto ciò di cui pazienti, medici e il giocatore stesso possano aver bisogno per fronteggiare l'ennesimo caso di Testa a Bulbo. Ma le strutture non possono operare da sole: il giocatore sarà dunque chiamato ad assumere nuovo personale a seconda dell'area: Assistenti per l'accettazione, Medici per studi e laboratori, Infermieri per farmacie e reparti ed Inservienti per la manutenzione dei macchinari. Il passaggio da PC a Console è avvenuto senza alcun effetto collaterale: i controlli sono fluidi ed intuitivi, l'interfaccia non ha dovuto rinunciare ad alcun elemento per via del passaggio da una configurazione mouse e tastiera (che può contare su più di 100 pulsanti assegnabili) al Dualshock 4 (che, ovviamente, deve contare su un numero di pulsanti incredibilmente inferiore). 

Nonostante un tutorial piuttosto semplice da portare a termine e alcuni primi livelli che riescono a farsi affrontare con la stessa difficoltà senza aggredire troppo il giocatore, avanzando nel gioco la curva di difficoltà si fa leggermente più ripida, rendendo il trattamento di malattie in stadio avanzato un vero e proprio inferno (o, almeno, questo è quel che vorrà farvi credere il vostro infermiere mentre tenta di ottenere l'ennesimo aumento). Gli indicatori da gestire aumentano (tra felicità dei pazienti, felicità dello staff, salute del paziente, indicatori temporali, livello dell'ospedale, reputazione dell'ospedale, Kudosh - una speciale valuta utilizzata per sbloccare nuovi oggetti - soldi ed alcuni altri) e starvi dietro comincia a diventare, su una piattaforma priva di tastiera cui assegnare shortcut per velocizzare i processi gestionali, frustrante. La frustrazione deriva, principalmente, dai giganteschi malus che accompagnano la morte dei pazienti all'interno della struttura (e, fidatevi, a volte basta davvero una svista perché l'ennesimo imitatore di Freddie Mercury vi muoia davanti mentre fa roteare l'asta del microfono). Fortunatamente, il loop di gameplay resta piuttosto intuitivo e accattivante, tanto da non far perdere a Two Point Hospital il fattore più importante: l'attenzione del giocatore. E ciò è un bene, in quanto la campagna è un'impresa davvero enorme da portare a termine, data l'enorme mole di contenuti fornita tanto dal gioco base quanto dal contenuto scaricabile incluso: l'appassionato del genere troverà, in Two Point Hospital, davvero parecchio pane per i propri denti.    

"La medicina non è spettacolo" (-cit.)

E i gestionali non sono mai stati concepiti per fregiarsi del comparto grafico più avanzato in circolazione. Non aspettatevi, dunque, un impatto visivo in grado di far crollare i giganti di questa generazione: Two Point Hospital presenta un comparto grafico semplice, pulito e che svolge il suo lavoro in modo egregio. Ovviamente, il fatto che si tratti di un comparto tecnico "semplice" non si traduce automaticamente in una situazione di scarso dettaglio, anzi: modelli e texture sono di fattura piuttosto discreta (a patto di mantenersi ad una certa distanza, come impone il gameplay di qualsiasi gestionale), le diverse stanze costruite dal giocatore sono piuttosto diversificate tra loro da rendersi perfettamente riconoscibili a colpo d'occhio. 

L'interfaccia, altro elemento cruciale in titoli del genere, è estremamente pulita e davvero poco invasiva, il che rende facile, per il giocatore, tenere sotto controllo la situazione in termini di dati (avendo sempre i diversi gauge a portata d'occhio) e di situazione reale (potendo controllare in tempo reale la situazione all'interno dell'ospedale in termini di numero di pazienti, personale in servizio e a riposo e così via). Ovviamente, restringendo la visuale e zoomando eccessivamente, il comparto tecnico finisce per mostrare terribilmente il fianco. I modelli diventano spigolosi e poco definiti, le texture sfuocate e a bassa risoluzione. Ma non è così che va giocato un gestionale: il comparto tecnico di Two Point Hospital (che ovviamente PlayStation 4, modelli base e Slim, mantiene senza alcun problema in 1080p a 60 FPS) fa esattamente quel che deve, nulla più e nulla meno. 

In Sintesi: 

Two Point Hospital è un enorme throwback ai bei vecchi tempi, un ritorno di forma al genere gestionale che, mai come oggi, avrebbe davvero un gran bisogno di tornare alla ribalta. Accattivante, simpatico, divertente e mai banale, il titolo dà assuefazione poggiando sulla semplice premessa di cedere al giocatore la gestione di ospedali che, di livello in livello, devono far fronte a malattie sempre più strane e bizzarre, oltre che sempre più difficili da debellare e sempre più letali.

Il titolo è in tutto e per tutto simile ai mostri sacri del genere (e, soprattutto, al Theme Hospital da cui pesca a piene mani). Il port su console, fortunatamente, non ha intaccato la qualità del titolo: il gameplay è estremamente intuitivo e i controlli creano qualche difficoltà solo ai giocatori che, in passato, abbiano avuto già occasione di provare il titolo su PC. Inoltre, Two Point Hospital include due dei DLC finora rilasciati su PC (Bigfoot e Pebberley Island), aggiungendo altro contenuto ad un gioco che, già nella sua versione base, ne era dignitosamente colmo. 

Il comparto tecnico di Two Point Hospital non può, né deve, essere il suo punto forte. Nell'ottica di un titolo gestionale, che come tale va giocato a debita distanza dagli oggetti che popolano lo schermo, il titolo è piuttosto convincente: i modelli sono sufficientemente curati, le texture sono abbastanza dettagliate e le animazioni sono piuttosto convincenti. Ovviamente, avvicinando la telecamera, il castello di carte crolla: i modelli divengono spigolosi e poco dettagliati, le texture sfumate e le animazioni rigide. Ciò non toglie che, per essere un gestionale, Two Point Hospital si comporta in modo egregio anche e soprattutto su console. 

Pregi:

  • Senso dell'umorismo da vendere;
  • Loop di gameplay davvero accattivante;
  • Port davvero ben gestito, controlli intuitivi.
  • (Alcuni) DLC Inclusi!

Difetti: 

  • Curva di difficoltà leggermente sbilanciata.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8

La recensione di Two Point Hospital è stata scritta e curata da KentuckyFriedG per GameStorm.it, pubblicata il 29-03-2020

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