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Recensione di Transformers: Devastation

Titolo: Transformers: Devastation
Genere: Action / Hack 'n' Slash
Piattaforma:  PlayStation 4
Sviluppatore: Platinum Games
Publisher: Activision
Data di uscita: 9 ottobre 2015

Autobots Transform and ROLLOUT

Il brand Transformers nato nel lontano 1984 grazie alla produzione di giocattoli firmati Hasbro è sicuramente diventato nel corso degli anni uno di quei marchi storici e intramontabili che ciclicamente sono oggetto di riproposizioni sotto varie forme: dalle action figure ai cartoni animati, passando per le opere cinematografiche e quelle videoludiche. Come spesso accade però nei vari settori non sempre si riesce a incarnare lo spirito e il carisma iniziale dei robottoni alieni e si rischia di sfruttarne la popolarità senza dar loro giustizia, con Autobot e Decepticon che si trasformano, è vero, ma in una pura fonte di guadagno per chi ne utilizza i diritti in modo non congeniale. Se consideriamo il presente o il recente passato, quello che sicuramente viene subito in mente, in particolare tra i più giovani, quando si parla di Transformers, è la serie dei quattro film prodotti da Michael Bay: produzioni cinematografiche che hanno diviso la critica soprattutto quando si vanno a considerare gli ultimi due capitoli. Tali opere però, indipendentemente dalla loro qualità, hanno di certo risollevato notevolmente l'hype per il brand, e l'interesse di cavalcarne l'onda.

Ma veniamo al sodo: noi ci occupiamo di videogames e in questo caso di Transformers Devastation, opera creata presso i cantieri di Platinum Games, che tenta di emergere dalla mediocrità dei precedenti videogiochi legati al marchio Hasbro. Se infatti si escludono Transformers: La Battaglia per Cybertron e Transformers: La caduta di Cybertron, gli sviluppatori non sono mai riusciti a raggiungere la sufficienza, con pochi alti (ad esempio in Transformers: La vendetta del Caduto) e tantissimi bassi. Se poi si analizza l'ultimo videogame creato da Edge of Reality, Transformers: Rise of the Dark Spark… Anzi questo non vogliamo nemmeno considerarlo, facciamo finta che non sia mai esistito, per il bene di tutti (potete leggere qua la nostra recensione e capire il perché di queste parole). 

Tornando a Transformers Devastation, le premesse sono parse positive fin dalle prime apparizioni anche tenendo in considerazione che il team Platinum Games si può quasi considerare una garanzia per gli action game. Come dimenticare, infatti, gli adrenalinici Bayonetta, Vanquish e Metal Gear Rising? Sarà riuscito il team nipponico a dare nuova energia al marchio trasformandolo in un videogame finalmente meritevole? Scopriamolo assieme analizzando i vari aspetti del gioco.

L'arma di Platinum Games - Innovare a colpi di Vintage

Il carattere "innovativo" di Transformers Devastation è evidente fin da subito. Se infatti tutti i suoi predecessori recenti si basavano principalmente sui modelli dei robottoni rivisitati da Michael Bay nei propri film, il lavoro di Platinum Games ripropone abilmente il vintage datato 1984, portando sulle nostre console i Transformers della prima generazione (G1). In questo modo, gli originali Autobot (o meglio Autorobot) e Decepticon (in Italia Distructor) prendono nuovamente vita, in un contesto narrativo semplice e diretto ma per certi versi banale e infantile. 

Megatron con l'aiuto di Starscream, Soundwave, Devastator e degli altri suoi alleati, vogliono "Cyberformare" la Terra sfruttando il potere della Proudstar, una base robotica in cui Nova Prime racchiuse il Ferrotaxis ovvero l'eredità e la storia degli abitanti di Cybertron. La missione di Optimus supportato da Bumblebee, Sideswipe e Wheeljack, sarà ancora una volta quella di salvare la terra e il genere umano. 

Una scelta intelligente quella dello studio nipponico che ha giocato con le emozioni degli appassionati, permettendo ai gamers di una certa età di far riaffiorare nella mente toccanti ricordi d'infanzia. Il lato negativo della medaglia è però una costante nei giochi di questo tipo: come potete già aver dedotto, pariamo di un lore semplice che, nostalgia a parte, non offre tantissimo, se non una classica (ma frenetica) lotta tra bene e male dai connotati prevedibili e con (forse) un unico plot twist apprezzabile.

Inoltre la longevità della campagna principale è piuttosto scarsa e si rischia di arrivare ai titoli di coda in sole cinque ore di gioco, poco più se si perde un po' di tempo in missioni secondarie.

Vi è infine la Challenge Mode, ovvero una modalità in cui bisogna affrontare 50 sfide di varia natura, sfruttando le abilità dei diversi Transformers.

L'action firmato Platinum Games si conferma una garanzia

Se la trama non convince pienamente, anzi, il gameplay è sicuramente il punto forte di Transformers Devastation. Il timbro di Platinum Games è forte e chiaro fin dalle prime fasi di gioco: dinamico, adrenalinico, complesso il giusto e diversificato. 

Partiamo dalla scelta del livello, che permetterà di cimentarsi nelle avventure su tre difficoltà iniziali alle quali se ne aggiungeranno due ulteriori una volta sbloccate. Il livello di sfida posto in essere dal team di sviluppo è decisamente buono e vi consigliamo di andarci cauti, partendo dal livello Guerriero (normale) per poi aumentarlo nel corso del gioco o nel caso di un'eventuale seconda run. Si tratta di un gameplay basato essenzialmente su combo realizzabili tramite combinazioni di due tipi di attacco (debole/forte) e schivate. Il tempismo gioca, come in tutti i titoli Platinum, ancora una volta un ruolo fondamentale: evitare un attacco nemico al momento giusto permette di realizzare un freeze della scena di pochi secondi, una sorta di "focus" nel quale l'avversario, indifeso, è maggiormente esposto al counter-attack. 

Portare a termine una combo (ce ne sono tante e diverse per ogni personaggio) consente di aggiungere un potente colpo extra, sferrato dal Transformers in modalità veicolo (o dinosauro nel caso di Grimlock).

Oltre agli attacchi ravvicinati sì possono anche utilizzare armi a distanza ed il tutto è reso ancora più interessante da un sistema di sviluppo e personalizzazione sia delle bocche da fuoco sia delle armi per il corpo a corpo, su livelli, quasi in stile RPG, attacchi elementari e sistema di loot compresi. Le possibilità di sintesi e di evoluzione offerte sono numerose ma allo stesso tempo, per via di un'interfaccia poco chiara, risultano a tratti caotiche, lasciando al player la sensazione di non aver ben capito cosa si sta creando e cosa è necessario fare per sviluppare un'arma con determinate caratteristiche. 

Spade, asce, pistole, lanciafiamme, fucili di precisione, etc. si impostano in game, tramite il pad direzionale, che permette di scegliere tra le quattro equipaggiate (due da mischia e due da distanza) e questo rende la risposta dei comandi immediata e mai macchinosa.

Per quanto riguarda i personaggi utilizzabili sono solamente cinque. Se, negli scorsi titoli Transformers, si poteva vivere l'avventura sia nei panni degli Autobot che in quelli dei Decepticon, in questo capitolo sono a disposizione solamente i "buoni": Optimus Prime, Bumblebee, Sideswipe, Wheeljack e Grimlock, con i primi 3 disponibili anche con un costume secondario. Ogni robot ha le proprie skills caratteristiche: alcuni più forti altri più rapidi, alcuni più esperti con le armi da mischia altri con quelle da fuoco. Anche in questo caso Platinum Games ha dato vita a un sistema di potenziamento delle abilità con anima RPG.

Esistono anche un attacco special e un "super colpo", attivabile una volta ricaricata la relativa barra, diversi per ogni personaggio.

Per quanto riguarda gli scontri veri e propri non si deve pensare a un ripetersi costante delle stesse combo in modo quasi ossessivo e noioso, come capita in altre produzioni minori. Il merito della software house nipponica è da ricercare proprio nel modo in cui rende variegati i combattimenti, con degli accorgimenti mai banali e un'intelligenza artificiale, per il genere action, che anche in Devastation è assolutamente buona. Il set di combo dei nemici varia di volta in volta, a seconda che si affronti un boss principale, un Constructicon, un Insecticon e cosi via e, pur essendo facile da studiare, mette sempre in difficoltà per quanto riguarda il tempismo.

Il tutto è intervallato da fasi esplorative in un semi open-world ma si tratta quasi essenzialmente di meri spostamenti tra un'arena di combattimento A ad una B. L'esperienza di gioco è arricchita da missioni secondarie, trascurabili da un punto di vista della trama, e dalla possibilità di ottenere i pochi collezionabili sparsi per la mappa.

Con i G1 ecco finalmente il cel-shading

Abbiamo di una trama del gioco che non è di certo eccezionale e d'altro canto di un gameplay davvero buono. Bene, il comparto tecnico invece si mantiene nel mezzo con alcuni elementi ottimi affiancati da lacune che denotano uno sviluppo affrettato o incompiuto. I Transformers G1 dovevano necessariamente essere rappresentati con uno stile grafico "cartoonesco". L'edizione da noi analizzata è quella per PlayStation 4. Platinum Games è pienamente riuscita nell'impresa ricreando Optimus, Megatron e compagni, con un cel-shading fedelissimo alla serie originale e ben realizzato per texture, colorazioni e animazioni. Anche gli effetti delle armi sono buoni e creano affascinanti giochi di luci. Purtroppo però gran parte del contorno è talmente povero da mettere in dubbio la piattaforma sulla quale si sta giocando: la città, così come la nave Nova Prime, hanno una caratterizzazione inesistente, con colori piatti fissati su strutture poligonali piuttosto old-gen.  Di conseguenza lo stacco visivo con i robot è troppo netto per non essere notato anche da un occhio inesperto.

Buona però le gestione delle luci, in primis nelle fasi di tramonto, e dei  particellari: ci guadagna notevolmente la qualità dei paesaggi sullo sfondo, soprattutto da un punto di vista artistico.

Per quanto riguarda il comparto audio niente da eccepire. Il gameplay è reso ancor più adrenalinico da una soundtrack che si sposa perfettamente con i ritmi di gioco. I doppiatori originali danno vita a una recitazione buona con fasi di dialogo che seppur brevi e banali, sono in linea con quelle della serie animata. Tutti i fan della saga saranno felici di sapere che il suono della trasformazione è tornato (finalmente) quello caratteristico della serie TV G1.

In sintesi

Transformers Devastation non è un ottimo gioco in senso assoluto. Nella produzione Platinum Games ci sono delle note negative, principalmente legate a una trama troppo debole e a un comparto tecnico che poteva dare di più. Allo stesso tempo è certamente il miglior gioco dedicato ai Transformers e, ancora una volta, il team nipponico ha dimostrato di essere, uno dei migliori produttori di action game. L'azzardo di Platinum nel riproporre Autobot e Decepticon in versione G1 si è inoltre rivelato vincente, e apprezzeranno soprattutto i fan di vecchia data. E' un gioco  buono che, anche in ottica dei precedenti tie-in dei Transformers, si merita un 7 pieno. Un fan del brand Hasbro non può non acquistarlo subito mentre gli altri possono tranquillamente aspettare una buona offerta per gustarsi, ancora una volta, tutta l'azione firmata Platinum Games.

Pro:

  • L'action firmato Platinum Games è sempre una garanzia.
  • Il fascino dei Transformers della prima generazione.
  • Finalmente i Transformers in cel-shading.
  • Una soundtrack che si sposa benissimo con i ritmi di gioco.

Contro:

  • Trama che si sviluppa in modo molto lineare.
  • Longevità e rigiocabilità scarse.
  • Evidente differenza di qualità tra robot e ambientazioni.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7

La recensione di Transformers: Devastation è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 26-10-2015

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di G-PqV
27-10-2015
G-PqV

Mi è piaciuto tanto e sono felice di aver espresso il mio parere attraverso la recensione! ^_^

1
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

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Transformers: Devastation

  • Immagine della copertina del gioco Transformers: Devastation per PlayStation 4

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Valutazione del gioco 6.3

L'ultimo voto è stato 5 dato da indygoku

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