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Recensione di Touhou Genso Wanderer

Titolo: Touhou Genso Wanderer
Genere: JRPG 
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Aqua Style
Publisher: NIS America
Data di uscita: 24 marzo 2017

Touhou Project è una serie di videogames famosa soprattutto in Giappone, che prende la forma di sparatutto bidimensionali a scorrimento in cui il protagonista è impegnato nello schivare i proiettili dei nemici, mentre deve ovviamente rispondere al fuoco.

Di tanto in tanto capita però di imbattersi in qualche spin off che deviano dalla trama principale. È questo il caso di Touhou Genso Wanderer (TGW da qui in poi), il quale riprende ambientazione e personaggi della serie principale, ma propone un gameplay da dungeon crawler.

Il titolo è ambientato nella landa di Gensokyo, la quale faceva parte del Giappone, ed era caratterizzata dalla pacifica convivenza di umani e demoni. Reimu Hakurei è la protagonista di questo TGW, una sacerdotessa intenta a proteggere la grande barriera di Gensokyo, compito che porta avanti non senza eliminare di tanto in tanto i demoni più aggressivi.

Un giorno come tanti altri la protagonista si recò presso il negozio dell’amico Rinnosuke, ove toccando una sfera magica vide apparire una potente entità malefica che si impossessò del corpo dell’amico della protagonista, diventando ostile e intento a minacciare l’umanità intera.

In quel momento il negozio si trasformò in una torre composta da molti dungeon, i quali devono ovviamente essere affrontati dalla protagonista. 

Trama banale

Avrete notato come la trama sia tutt’altro che complessa e articolata, anzi sfiora la banalità assoluta. Poco importa in quanto il gioco propone un gameplay che tenta di sopperire alla mancanza di fondo di un filo conduttore.

Si parte dalle fasi di esplorazione attraverso corridoi e stanze colme di nemici, i quali non potranno esimersi dall’attaccarvi qualora i vostri destini si incroceranno.

Durante ciascuna fase dovrete tenere sotto controllo due barre: quella dei punti HP e quella della fame. La prima indica la barra della vita, che potrete ricaricare con oggetti curativi oppure con adeguato riposo. Altro discorso è quello della fame, in quanto una volta che si esaurirà potrebbe portare a perdita della conoscenza. Dovrete quindi assimilare cibarie per ripristinare un livello di sicurezza.

Le fasi di combattimento sono caratterizzate da attacchi fisici (tipicamente con armi bianche) oppure proiettili energetici, come da tradizione della serie. Eliminando i nemici otterrete in cambio denaro e punti esperienza, questi ultimi utili per ricaricare la barra Danmaku, la quale consente di liberare proiettili che si dividono in quattro tipologie differenti.

Quattro proiettili

La prima tipologia di proiettili è il Yin Yang Shot, un proiettile singolo utile a sferrare attacchi a distanza senza rischiare di subire contrattacchi. Poi viene lo Yokai Buster, che è in realtà una raffica di tre proiettili utili per colpire più nemici allo stesso tempo. Poi viene il Double Barrier, il quale è un utile metodo per colpire allo stesso tempo più nemici nel caso in cui siate circondati, mentre infine il Sealing Needle si rivela particolarmente utile per attaccare nemici in fila, come incolonnati in un corridoio. Ciascun attacco necessita di un fabbisogno differente di punti Danmaku, il che vi imporrà di centellinare l’impiego di tali attacchi.

Va ricordato inoltre che avrete a disposizione un partner che vi accompagnerà nelle fasi di esplorazione e combattimento, ma la loro scarsa AI li relegherà a ruolo di comprimario dallo scarso valore aggiunto.

Di tanto in tanto, inoltre, vi capiterà di imbattervi in trappole, espedienti forzati utilizzati dagli sviluppatori per elevare il livello di sfida, i quali vi relegheranno in situazioni poco piacevoli in cui sarete accerchiati da più nemici. Se a ciò aggiungete la quasi impossibilità di evitare le trappole e se a tutto ciò aggiungete a frustrazione di dover ricominciare dal primo livello in caso di game over, capirete come il gameplay si riveli talvolta difficile da digerire.

Tecnica e affini

La mancata possibilità di effettuare grinding, infine, spesso e volentieri vi porterà ad affrontare dei dungeon con un livello della vostra protagonista che renderà impossibile avanzare proiettandovi inevitabilmente al primo livello..

Il comparto grafico infine si rivela scialbo e poco ispirato: textures ripetitive, ambientazioni scarne di dettagli, una colonna sonora davvero mediocre e un doppiaggio (in giapponese) non eccelso, con sottotitoli in inglese, compongono la parte tecnica di questo titolo, che tuttavia sfoggia degli sprites bidimensionali graziosi.

In conclusione

Touhou Genso Wanderer è un JRPG che fa del sistema di combattimento il suo lato migliore, che tuttavia presenta sfaccettature meno brillanti come l’eccesso di dialoghi, un comparto tecnico scarso, una trama praticamente inesistente, senza contare l’incomprensibile scelta di costringere il giocatore a ricominciare dal primo livello in caso di game over. Peccato perché il sistema di combattimento era interessante.

Pro

  • Sistema combattimento convincente
  • Sprites bidimensionali carini…

Contro

  • …ma comparto tecnico deficitario
  • Inutilmente frustrante

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 6

La recensione di Touhou Genso Wanderer è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 14-04-2017

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