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Recensione di Spongebob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated

Titolo: SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom Rehydrated
Genere: Platform
Piattaforme: PS4, Xbox One, Switch, PC Windows
Sviluppatore: THQ Nordic
Produttore: Purple Lamp Studios
Data di uscita: 23 giugno 2020

Pronti all’immersione

Il collegamento mentale tra il nome SpongeBob e quella musichetta flautata e simpatica che era la sigla della fortunata serie animata, è sicuramente immediato. Un universo targato Nickelodeon fresco, semplice, immediato, che è approdato anche sul medium videoludico già agli inizi degli anni Duemila in una varietà di titoli sviluppati sempre meglio e senza perdere la propria immediatezza di linguaggio e aderenza alle narrazioni televisive. Tra questi, è arrivato subito dopo il solstizio d’estate un titolo non del tutto nuovo nella trama, ma sicuramente svecchiato, o meglio “reidratato”, nelle meccaniche e nella grafica. Parliamo di SpongeBob SquarePants Battle for Bikini Bottom – Rehydrated, la versione rinnovata del titolo originale uscito nel lontano 2003 e di cui THQ Nordic ha sentito il bisogno di riportare in auge, per rilanciare il mondo sottomarino della spugna gialla più famosa dell’entertainment e buttarci in un mare di avventure piacevoli e coinvolgenti. Ora SpongeBob e i suoi amici sono tornati su tutte le console di ultima generazione, e noi ci siamo tuffati prontamente. Vi raccontiamo la nostra prova, “sieeeeeeete pronti?”.

Gettiamo la spugna contro i robot!

Robot, robot ovunque. Il breve video introduttivo non perde tempo a farci buttare subito nel vivo della questione: Plankton, il cattivo di turno del mondo di SpongeBob, nonché nemesi di Mr Krab, desidera mettere in atto un piano malvagio per riuscire a fare sua la famosa ricetta del cosiddetto Krabby Patty. Si tratta dell’hamburger più apprezzato nelle profondità marine di Bikini Bottom e, per fare questo, le armi schierate sul campo non sono certo ridotte all’osso. L’esercito di minacciosi e agguerriti robot è davvero piuttosto corposo, motivo per cui, quando il piano fallisce, rimangono “i cocci” da raccogliere di questo disastro. Se infatti “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”, è vero che ormai il nostro mondo è invaso da queste ferraglie bellicose, ma è anche vero che non sono state programmate per rispondere ai comandi di Plankton. Dunque, Bikini Bottom è ora invasa da tutte queste macchine incattivite e pronte ad attaccarci non appena intercettano la nostra presenza. Non ci resta allora che “gettare la spugna”, sì, ma nel bel mezzo della mischia e fermare questo “pasticciaccio”.

Non saremo soli: sin dall’inizio incontriamo i nostri amici per liberare le varie zone esplorabili dal nemico, attraversando e completando man mano i diversi livelli. Specifichiamo fin da ora che i personaggi comprimari più frequenti sono Patrick e Sandy, per quanto in generale gli incontri e i dialoghi non faranno mai sentire la loro mancanza.

Il ritorno dei classici platform con qualche novità

Se al primo colpo d’occhio avrete la percezione di una trama poco solida o poco ingaggiante, purtroppo dovremo darvi conferma: del resto, per spezzare una lancia a favore di questo gioco, si tratta pur sempre di un platform, alla stregua dei classici titoli quali Spyro, Racket&Clanck, Crash Bandicoot e altri ancora, che puntano tutto sul gameplay, il vero cuore pulsante di questa esperienza di gioco. Lo capiamo fin dalla primissima esplorazione della casa della nostra spugna: i comandi da imparare sono piuttosto efficaci e variegati, distribuiti su tutto il controller e senza richiedere difficoltà di memorizzazione. Tutto quello che dovremo fare, all’atto pratico, sarà perlustrare da cima a fondo i diversi livelli in cui potremo entrare, man mano che avremo guadagnato una quantità sufficiente di oggetti per avervi accesso. Come ogni buon platform che si rispetti, e sulla falsa riga dei titoli sopracitati, il core vero e proprio consiste nello spaccare casse a ritmo più sostenuto che mai, e non solo per dimostrare a noi stessi la capacità di controllo e di destreggiarci con i comandi. Una delle soddisfazioni maggiori sarà quella di sferrare più colpi possibili in sequenza e accumulare combo di livello sempre più elevato; un virtuosismo che però, all’atto pratico, non si concretizza in premi particolari. Peccato.

In fin dei conti, abbiamo dunque per le mani un classico platform 3D, che prevede l’utilizzo di tre personaggi diversi, permettendo al giocatore di variare man mano le abilità disponibili e alternare le strategie di gameplay. Se il nostro eroe SpongeBob è quello che ci è risultato un po’ più versatile e fresco rispetto agli altri, sia in attacco che per altre mosse speciali da apprendere, gli altri non sono comunque apparsi troppo vetusti e noiosi, pur contemplando un certo limite nelle loro mosse. Per quanto riguarda sempre la nostra spugna, abbiamo apprezzato la sua capacità di camminare in punta di piedi, con effetto sonoro troppo simpatico ed esilarante; un po’ meno la modalità “corsa”, che di fatto non ci consente di correre molto più velocemente della norma.

In ogni livello inoltre, le aree sono davvero molto ampie da scoprire in tutti i loro anfratti più reconditi, in grado così di svelare diversi premi e oggetti da raccogliere man mano che acquisiamo nuove abilità. Attenzione però: potremo correre in lungo e in largo, ma alcune zone sono mortali per i nostri amici. Primo fra tutti il mare, una distesa d’acqua cristallina che ci viene indicata come “pericolosa” e soprattutto viene chiamata “melma”; non sappiamo se si tratti di una traduzione errata, cosa di cui dubitiamo, ma sicuramente il termine ci avrebbe indotto a pensare ad altro. L’esperienza è vivibile anche con un altro utente per sfidarsi in versione co-op, sia in modalità locale che online, una feature che gli sviluppatori hanno attivato per questa versione (in origine, nel 2003, l’idea era stata accantonata).

Non solo esplorazione, sfide e completismo di trofei e oggetti, ma anche tanti piccoli puzzle ambientali da risolvere, accanto a gare a tempo che ben contraltano la pura modalità narrativa e riescono parzialmente a evitare noia e monotonia, ma fino a un certo punto. In conclusione, il gameplay è piuttosto avvincente, ipnotizzati anche dai colori vivaci dei diversi livelli e dall’allegoria del mondo marino che si dipana in lungo e in largo, ma ammettiamo che il rischio di un ingaggio sempre più decrescente è dietro l’angolo, per via di una certa ripetitività e di una longevità piuttosto lunga (e parzialmente ingiustificata). Nel complesso, il gameplay è piacevole, ma vi sono alcune imperfezioni tecniche e un’alternanza di - effetti di pop-up saltuari, diverse collisioni poligonali imprecise - impedisce alla produzione di oltrepassare soglie qualitative di una certa importanza.

Una spugna invecchiata bene, ma con qualche acciacco

Approfondiamo dunque proprio il lato più tecnico di SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom Rehydrated, che mostra sia pregi che difetti ma non in egual misura. Ci spieghiamo meglio: come anticipavamo, la palette di colori sfruttata per questo titolo è decisamente caratterizzato dall’alto contrasto e perfettamente “reidratate”. Tutte le ambientazioni e i fondali di gioco hanno subìto un deciso riassestamento nella colorazione, grazie a una palette cromatica assai più accesa e brillante che in principio erano ben differenti e meno accattivanti. Al netto di questo aspetto però, a onor del vero, dobbiamo anche segnalare alcune imperfezioni, riscontrate in alcuni effetti pop-up o imprecisioni poligonali. Nulla di grave, ma comunque nei che comportano la mancata eccellenza di questo settore.

Il titolo in questione, benché non sia un vero e proprio remake, presenta un impianto grafico e cosmetico che ha subito una definizione degna di un motore del calibro delle console attuali, mantenendo un buon livello di alta qualità e girando tranquillamente a 60 fps. Infatti, i personaggi nei modelli poligonali (fatto salvo alcuni casi sopracitati) e nelle loro animazioni, sono stati “perfezionati” per aggiornare la loro resa sullo schermo, restituendo un risultato soddisfacente. Al netto di qualche bug della telecamera, la cui versatilità nella mobilità rimane però uno dei pregi del gioco.

Dalla grafica all’audio, il comparto sonoro mostra precisione ed emozione per tutti i fan del franchise, in quanto vanta un doppiaggio inedito: sono infatti state ingaggiate le voci originali del cartone animato, dunque si parla di nomi quali Claudio Moneta, Pietro Ubaldi, Mario Scarabelli e altri ancora. Una gioia per coloro che seguono il cartoon da tempo e in grado di riunire sotto lo stesso tetto fan di lunga data e un pubblico più giovane, ma in ogni caso la conoscenza approfondita del mondo di SpongeBob non è sicuramente un requisito minimo richiesto per avvicinarsi a questo titolo.

Si tratta pur sempre di un prodotto che denuncia il suo legame con Nickelodeon, non solo per il “tone of voice” del gioco in sé, tra dialoghi ironici e demenziali alla colonna sonora ripresa dal cartone, ma anche per alcuni elementi grafici inaspettati, come il rendering di un avambraccio umano che entra d’emblé sullo schermo per “nascondere” il personaggio e riportarlo in una “safe area”, ad esempio, oppure la ripresa di setting tratti direttamente dalla serie tv e scenografie rielaborate appositamente, ma sempre in linea con l’anima del titolo.

In conclusione, non possiamo che consigliare questo titolo che, per quanto mostri delle fondamenta di gioco invecchiate piuttosto bene, mostra comunque qualche difettuccio che lo distanzia di poco dai titoli più altisonanti del genere platform. Il team di sviluppo Purple Lamp Studios, che ha raccolto il guanto di sfida al posto di Vicarious Visions dopo il passaggio di consegne, ha portato a casa un buon risultato, di buona qualità e in puro stile di intrattenimento. Non possiamo lamentarci, una bella rinfrescata, al gioco e ai giocatori, era davvero necessaria.

In sintesi:

SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom Rehydrated è una buona occasione per recuperare sia il genere platform in tutto il suo splendore, sia la saga di SpongeBob e le avventure esilaranti di tutta l’allegra brigata. Merita sicuramente un voto sufficiente, perché il team ha dimostrato una buona cura grafica e soprattutto un riporto fedele della storia, dei personaggi e delle classiche dinamiche relazionali tra loro. Anche sul lato tecnico, non possiamo che essere soddisfatti in linea generale, ma vi sono alcune sporcature che non ci hanno convinto, al netto di una trama piuttosto lasca e blanda.

Pregi:

  • Ironia e tone of voice classico del franchise
  • Giocabilità molto buona e ottima risposta del motore di gioco
  • Comparto grafico e tecnico buono, ma non eccellente
  • Rimandi al mondo Nickelodeon coerenti e mai forzati

Difetti:

  • Trama lasca e con poco mordente
  • Qualche sbavatura nel comparto grafico
  • Gameplay che rischia alla lunga di annoiare, soprattutto al netto di una longevità troppo diluita

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7.5

La recensione di Spongebob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated è stata scritta e curata da Blondienerdie per GameStorm.it, pubblicata il 02-07-2020

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