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Recensione di Ride 2

Titolo: RIDE 2
Genere: racing
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Milestone
Publisher: Milestone
Data di uscita: 7 Ottobre 2016

Ottobre è il mese in cui in genere gli ultimi strascichi dell’estate (qualora ci siano) si presentano, salutano e se ne vanno, segnando quindi il passaggio dalle giornate calde e soleggiate a quelle fredde e piovose. Cominciano inoltre a cadere le foglie rendendo il manto stradale viscido e pericoloso, soprattutto per i motociclisti.

Ed è proprio in questo mese che la maggior parte di coloro che appendono il casco al chiodo lasciando in letargo il loro compagno di viaggio. Proprio in ottobre, infine, la serie Ride sembra aver fissato l’appuntamento agli scaffali fisici e virtuali dei negozi di videogiochi, quasi a voler colmare il buco lasciato dall’interrotto rapporto tra i centauri e la propria due ruote.

Ed eccoci qua a recensire Ride 2, che come facilmente intuibile dal nome è il secondo episodio di una serie che punta ambiziosamente a rappresentare quello che Gran Turismo ha rappresentato per gli appassionati di auto.

Più ampio

Così come accaduto nel secondo episodio della Polyphony, in cui si è visto un deciso passo in avanti in termini di parco auto, circuiti disponibili e modalità di gara, allo stesso modo qui si parla di un notevole ampliamento del parco moto, le quali passano dalle 130 del prequel a oltre le 230 di questo capitolo, divise tra 20 costruttori differenti. In questo episodio, rispetto al precedente, ci saranno anche nuove categorie di moto, come le naked e le divertenti supermotard, vere e proprie schegge per affrontare i tracciati più tortuosi.

Anche i tracciati sono ora molto più numerosi, comprendendo 30 differenti locations e un totale di 58 varianti tra cui vanno menzionati il Passo dello Stelvio, la Riviera francese, le strade del Galles del nord, senza dimenticare di menzionare i nuovi Ulster GP, Macau, Nurburgring Nordschleife, Monza, Vallelunga e tanti altri.

Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco è il livello di personalizzazione di moto e piloti, con ben 1200 elementi (effettivamente disponibili sugli scaffali dei negozi specializzati) che andranno a personalizzare sia i livelli di prestazione della vostra moto (tra cui parti meccaniche come cambio, frizione, catena, centralina…), sia il suo aspetto puramente estetico, tra cui risulta impossibile non menzionare targa, specchietti, fari, finiture.

Scalabile

Il primo approccio al gioco vi metterà di fronte alla scelta del vostro alter ego, che in questo caso potrà essere sia un lui sia una lei, a testimonianza di quanto gli sviluppatori milanesi abbiano ascoltato i feedback dei che hanno assaggiato lo scorso episodio. Selezionate le fattezze della vostra copia virtuale, potrete finalmente scendere in pista affrontando competizioni di differenti tipologie, a partire dalle classiche gare contro altri 15 corridori, prove a tempo, campionati a punti, drag race, gare in cui dovrete impostare perfettamente la traiettoria per evitare di abbattere i birilli, gare in team e così via. In poche parole, la varietà impedirà alla noia di sopraggiungere sulla vostra console.

Tra un evento e l’altro guadagnerete crediti per scalare la classifica della reputazione, così come crediti per acquistare altre moto e personalizzarle.

Il modello di guida è in linea con le ultime produzioni targate Milestone: una serie di aiuti garantirà l’accesso al titolo anche a coloro si avvicinano a una moto per la prima volta (con tanto di effetto rewind per rimediare agli errori più grossolani), mentre togliendoli ad uno ad uno vi avvicinerete a un modello di guida sempre più impegnativo e verosimile, dove diventa di fondamentale importanza calibrare il gas per richiamare uno ad uno i cavalli del motore, separare i freni delle ruote anteriore e posteriore, spostare il peso del pilota per bilanciare accelerazione e frenata e così via. Va detto, tuttavia, come questo Ride 2 non rappresenti una simulazione rigorosa, ma la sensazione è che ci troviamo di fronte a un ottimo compromesso.

Anche il livello di sfida degli altri concorrenti è in grado di darvi filo da torcere, e spesso e volentieri li vedrete esibirsi in comportamenti che trascendono dalla classica fila indiana, esibendosi anche in sorpassi e manovre talvolta spericolate,

Tecnicamente ottimo

Tecnicamente il gioco sfoggia un passo avanti notevole, soprattutto grazie all’abbandono delle console di scorsa generazione. A beneficiarne maggiormente sono i modelli poligonali delle moto, davvero impressionanti per livello di dettagli e fedeltà, senza contare chicche come gli specchietti renderizzati, le fiammate alle marmitte e le scintille che verranno sprigionate quando striscerete le pedane contro qualche ostacolo.

Lo stesso miglioramento è apprezzabile sulle ambientazioni, particolarmente dettagliate e ora anche vivacizzate con pubblico ed elementi di contorno animati. Vanno inoltre menzionati l’effetto della pioggia, luminosi e particellari, i quali convincono anche se non rappresentano lo stato dell’arte.

Peccato solo per i piloti, i quali necessitano ancora di qualche affinamento per le loro animazioni, ancora un tantino troppo legate così come va detto che ancora la gestione degli impatti risulta essere un po’ troppo velleitaria.

Anche il sonoro ha fatto passi in avanti: dà il suo frutto il campionamenti effettuato cui motori a favore del realismo, con tanto di cambio di tonalità nel momento in cui si passa dalla visuale esterna a quella all’interno del casco, in cui tutto diventa ovattato come accade effettivamente nella realtà.

Un altro difetto che dobbiamo menzionare sono i tempi di caricamento prima della gara (migliorati rispetto al prequel ma comunque lunghi), che però vengono alleviati da una lettura bibliografica riguardante le peculiarità della storia della moto che state per cavalcare e della corrispondente casa costruttrice.

Va detto infine che dopo aver tagliato il traguardo vedrete il vostro avatar esultare alzando le mani in cielo, ma continuerete a sentire il motore accelerare assistendo quindi a una palese imcongruenza.

Chiuso un occhio su questi peccati veniali, vi accorgerete però come Milestone abbia fatto un ottimo lavoro confezionando un titolo che davvero rappresenta una delizia per tutti gli appassionati di motori, non solo a due ruote.

Conclusione

Ride 2 riesce a risolvere la maggior parte dei difetti di gioventù del prequel ampliando il parco moto e i circuiti disponibili, migliorando in toto il comparto tecnico, offrendo maggiore varietà al gameplay e ascoltando i feedback dei giocatori della versione uscita l’anno scorso. Peccato per qualche difettuccio ancora presente, come i lunghi caricamenti, le collisioni e le animazioni dei piloti. Chiudendo un occhio, però, tutti gli appassionati di motori  troveranno pane per i loro denti.

Pro

  • Parco moto vastissimo
  • Tecnicamente migliorato

Contro

  • Caricamenti lunghi
  • Gestione collisioni da migliorare

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8.5

La recensione di Ride 2 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 16-10-2016

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