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Recensione di Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered

Titolo: Red Faction Guerrilla Re-MARS-tered
Genere: Action -TPS - Open World
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Volition (originale) Kaiko Games (remastered)
Produttore: THQ Nordic
Data di uscita: 3 luglio 2018

“La gente non smette di giocare perché diventa vecchia; diventa vecchia perché smette di giocare…”

... Ma con tanti videogame disponibili per svagarsi è veramente necessario farlo con uno datato, pur rielaborato per sembrare attuale?  La risposta a tale domanda deve tener conto del gusto personale e della capacità di adattamento del giocatore, della qualità del prodotto “originale” e, soprattutto, del grado di evoluzione raggiunto in generi/meccaniche simili dalle opere attuali.

Red Faction Guerrilla fu capace di sorprendere, nel 2009, grazie ad un gameplay che, sfruttando l’ottimo lavoro del GeoMod Engine, proponeva una distruttibilità delle ambientazioni pressoché unica.

Vestire un anziano con abiti da teenager, però, non necessariamente lo rende più affascinante, specialmente quando sfigura dinanzi ad aitanti giovani che indossano i medesimi vestiti.

La Re-MARS-tered del gioco di Volition è proprio paragonabile ad un uomo senile tirato a lucido e agghindato all’ultima moda ma che continua a sentire (e mostrare) il peso dell’età: l’open-world, ormai diffuso, vanta esponenti di altissimo livello e i progressi tecnologici rendono molto più ordinarie le buonissime meccaniche legate alla fisica proposte nove anni fa dal team statunitense.

Si tratta di una rimasterizzazione che merita comunque l’attenzione dei giocatori? Cerchiamo di darvi una risposta analizzando i singoli aspetti del game.

Rapida, indolore, poco memorabile

Non c’è nulla di nuovo da aggiungere rispetto a quanto si è detto, a suo tempo, in merito alle vicende narrate in Red Faction Guerrilla dato che l’edizione rimasterizzata lascia il tutto inalterato, pur includendo il DLC/Espansione.

La trama, condita dai cliché tipici delle opere con sottofondo sci-fi, viene introdotta bruscamente e ben presto esaurisce il fascino narrativo, riproponendosi, a piccole dosi, con situazioni prevedibili e dialoghi scarni che lasciano ampio spazio al gameplay nudo e crudo.

Trattandosi di un sequel di Red Faction II è bene fare una premessa. Nell’anno 2075, la vita su Marte è una realtà, o meglio, una necessità: esaurite le risorse sulla Terra, è la ULTOR Corporation che si occupa di colonizzare il Pianeta Rosso per l’estrazione dei minerali.

I suoi dipendenti, schiavizzati, formano un gruppo di resistenza, la Red Faction. I ribelli, grazie all’aiuto della EDF (Earth Defence Federation), riescono a porre fine alla dittatura della ULTOR.

Si tratta, però di un semplice cambio al potere, con l’EDF che succede nei panni del tiranno.

In tale contesto, una rimpatriata tra fratelli diventa subito tragedia: Alec Mason, il protagonista dell’avventura, raggiunge su Marte il fratello Dan.  Un breve incontro, il tempo di una missione tutorial, e quest’ultimo viene assassinato dai soldati delle Forze di Difesa mentre cerca di mettere in guardia Alec.

Ha inizio così la classica e stereotipata metamorfosi del protagonista, da accidentale spettatore di una faida altrui a leader eroico della resistenza.

“Datemi un martello… Che cosa ci vuoi fare?”

Red Faction: Guerilla Re-Mars-tered è strutturato su missioni primarie e secondarie in un open-world quasi completamente “distruttibile”.  È proprio la possibilità di demolire qualsiasi costruzione, grazie all’ottima gestione del motore GeoMod 2.0, l’elemento più riuscito e peculiare di un’opera che non brilla nelle sue altre caratteristiche.

Che si tratti di abbattere un edificio, di salvare dei prigionieri, di conquistare un avamposto dell’EDF, il giocatore è costantemente invitato a sperimentare le diverse opzioni di demolizione, utilizzando il “devastante” martello da lavoro (… che Thor levati proprio…), il lanciarazzi, i razzi termo-barici, le cariche a distanza o le mine di prossimità.

Come abbiamo detto nell’introduzione, ai suoi tempi tale distruttibilità appariva curata in ogni dettaglio e permetteva di ammirare le sezioni degli edifici che si sgretolavano causandone l’oscillazione e, inevitabilmente, lo schianto a terra.

Il progresso tecnologico rende, nel 2018, tutto questo meno affascinante anche a causa di un corollario di meccaniche poco intrigante e, a tratti, approssimativo. Nonostante le prestazioni del GeoMod 2.0 risultino ancora all’avanguardia e divertenti nel breve, c’è il rischio concreto di stancarsi di fare i distruttori prima della fine dell’avventura.

Trattandosi di un TPS, sono ovviamente presenti delle fasi shooter con un imperfetto cover system. Le bocche da fuoco, che si tratti di fucili o pistole non offrono un grande feeling ; la debole intelligenza artificiale dei nemici (ma anche degli alleati) non aiuta a godersi le sparatorie e, nelle fasi avanzate di gioco, spinge ad aggirarle grazie all’utilizzo di un jet-pack. Sono disponibili ulteriori “potenziamenti zaino”, oltre a quello che permette di volare: è possibile creare un terremoto, attraversare gli edifici come un coltello caldo nel burro con l’abilità Rinho e altro ancora.

Sono presenti anche diversi veicoli, necessari per spostarsi tra i distanti punti d’interesse; il sistema di guida, ovviamente, è totalmente arcade e si differenzia poco (o nulla) tra i vari mezzi.

Nelle fasi più avanzate, e in altre modalità (sia online che offline), ci si può divertire a bordo di bipedi meccanici dall’elevato potere distruttivo.

La raccolta dei materiali, o meglio dei rottami, è fondamentale per l’upgrade dell’equipaggiamento da eseguire nelle basi della Red Faction e dimostra ancora come il team di sviluppo abbia puntato sul “distruggere” anche nel loot e nel farming.

In merito alle altre game-mode, ci si può sbizzarrire online e offline nel puro caos dell’abbattimento, tra sfide ad obiettivi e classifiche, senza i vincoli e la “preoccupazione” di dover seguire una trama.

Re-Mah-stered

Premettendo che, nonostante il make-up, parliamo di un gioco del 2009, il colpo d’occhio offerto dalla Re-MARS-tered è piuttosto buono. I paesaggi marziani sono affascinanti, godono ora di texture più definite, di accattivanti particellari di contorno e di una buona gestione dell’illuminazione. Il problema, già presente nell’edizione originale, riguarda la densità delle ambientazioni: la mappa, esclusi gli insediamenti e le zone delle missioni, è quasi vuota e le strutture presenti spesso si ripetono “clonate” qua e là.

Il frame-rate, a 60fps, soffre di qualche calo, soprattutto nelle fasi di estremo sforzo del GeoMod 2.0.

Il doppiaggio, probabilmente migliore in lingua italiana, rimane leggermente anonimo e tiene fede allo scarso appeal della narrazione. Inoltre, le conversazioni sembrano mal registrate con l’audio che talvolta “spara” altissimo e frigge nelle casse.

Niente di memorabile anche per quanto riguarda la soundtrack.

In sintesi:

L’originale Red Faction Guerrilla, non eccellente come action e open-world, è stato comunque un buon prodotto, da premiare per l’abilità del suo GeoMod 2.0 capace di gestire al meglio, e in modo credibile, la “fisica della distruzione”.

Dal 2009, però, è passato tanto tempo e l’attuale livello di evoluzione del settore videoludico non permette di stupirsi, nel 2018, davanti ad una Re-Mars-Tered di cui, probabilmente, non si sentiva l’esigenza.

Rimane una discreta opera d’intrattenimento ad un buon prezzo, in grado di divertire chi ci si approccia senza pretendere innovazione ludica, estetica spacca mascella o trame da oscar.

Pregi:

  • Tante modalità oltre ad una campagna principale…
  • Gameplay divertente, vario e adrenalinico.
  • Buon lavoro di rimasterizzazione sull’effettistica e sulle texture, piacevole pattern cromatica.
  • Frame-rate a 60fps…

Difetti:

  • … poco memorabile e infarcita di cliché.
  • Le fasi shooter sono poco avvincenti e piuttosto imprecise.
  • Mappe tanto ampie quanto spoglie e dispersive.
  • … con cali nelle fasi più concitate.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7

La recensione di Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered è stata scritta e curata da G-PqV per GameStorm.it, pubblicata il 08-07-2018

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