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Recensione di Omensight

Titolo: Omensight
Genere: Azione/platform
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Spearhead Games
Publisher: Spearhead Games
Data di uscita: 15 maggio 2018

C’era una volta il mondo di Urralia, una (poco) ridente landa popolata da due fazioni di razze antropomorfe perennemente in lotta tra di loro. Le razze in questione, capitanate dall’aquila Indrik e dalla ribelle Ratika, ciascuno dei quali affiancati dai rispettivi fidi Draga e Ludomir, ognuno dei quali è mosso da sentimenti di astio e rancore nei confronti dei rivali.

Un giorno diverso da tutti gli altri, tuttavia, accadde un avvenimento che avrebbe segnato il destino dell’intero pianetain una sorprendente analogia con l’attentato di Sarajevo che portò il mondo ad affrontarsi nella Prima Guerra Mondiale, in questo caso la sacerdotessa Vera viene stata assassinata lasciando libero campo a Voden, una terribile creatura capace di gettare l’apocalisse sul pianeta, inghiottendolo nel vuoto assoluto, decretandone la fine.

Ed è proprio dalla fine del mondo che inizia paradossalmente la narrazione di questo Omensight, titolo indie sviluppato dai Spearhead Games, che vi vede entrare in azione nei panni dell’Araldo, una entità dalle sembianze umane ma senza volto che, tra gli altri poteri, detiene quello di ripercorrere più e più volte l’ultimo giorno di vita del mondo e di assimilare i ricordi degli altri, capacità particolarmente utile per proseguire nell’indagine che lo vedrà protagonista al fine di scoprire chi tra i quattro sospettati (i nomi che trovate qua sopra) ha ucciso la sacerdotessa.

Per adempiere allo scopo l’Araldo potrà ripercorrere più e più volte l’ultimo giorno di vita di Vera, accumulando nuovi ricordi, muove conoscenze e quindi ricostruendo per filo e per segno ogni minima sfaccettatura degli avvenimenti che hanno portato alla sua dipartita.

A che ora è la fine del mondo?

Il gioco è strutturato come un action condito da un po’ di platform e una buona dose di ricerca di indizi per completare la parte investigativa. Come accennato è caratterizzato dal dover ripercorrere ripetutamente gli stessi avvenimenti, caratteristica che tuttavia viene implementata in modo tale da non risultare ripetitiva nel gameplay.

Nella parte di combattimento avrete modo di malmenare i nemici di turno grazie a una buona serie di attacchi (si comincia con quello leggero e pesante) e una schivata, ma man mano che proseguirete nell’avventura avrete accesso ad altre capacità più o meno pittoresche come quella di manipolare il tempo, lanciare palle di fuoco, afferrare i nemici per scagliarli dove preferite e così via. Nel complesso il gameplay si rivela profondo ben bilanciato e con una buona varietà di fondo, anche se le poco numerose tipologie di nemici vi faranno percepire la mancanza di una classe intermedia tra i boss e i comuni “scagnozzi”.

Peccato solo per la gestione della telecamera, nella veste di una oramai anacronistica visuale fissa alle spalle del personaggio, che penalizza un tantino le fasi platforming impedendovi di calcolare correttamente le distanze che vi separano dalle piattaforme sollevate, causando così gite non programmate negli abissi.

Narrativa

La narrativa è croce e delizia del gioco: se da un lato va detto che offre buoni spunti anche poco prevedibili, dall’altro vi illude di essere voi stessi a governare le sorti della trama con le vostre scelte, tuttavia proseguendo verso i titoli di coda vi accorgerete come il percorso poi verrà inesorabilmente incanalato verso l’unico finale, al quale potrete giungere attraverso più percorsi.

Graficamente il gioco si rivela davvero una gioia per gli occhi, caratterizzata da un cel shading e una palette di colori e di contrasti tra tonalità calde e fredde che riescono davvero a farsi apprezzare, con anche buone animazioni dei personaggi protagonisti (un po’ di meno i comprimari).

Anche il sonoro riesce a non sfigurare di fronte a cotanta brillantezza, forte di una colonna sonora che fa dell’uso di strumenti a fiato e corda la colonna portante, il tutto arricchito da un buon doppiaggio in inglese sottotitolato in modo meno brillante nella nostrana lingua. Apprezziamo lo sforzo di localizzarlo nell’italico idioma, ma l’operazione avrebbe meritato maggiore attenzione per evitare gli errori visti durante l’avventura

In conclusione

Omensight si rivela un discreto titolo action e platform, condito da una dose di investigazione, il tutto aromatizzato da una narrativa ispirata, capace di stuzzicarvi all’inizio dandovi l’impressione di poter influire totalmente sulla sua evoluzione, per poi scoprire di essere di fronte a un copione già scritto che finirà inesorabilmente come ipotizzato dagli sviluppatori.

Un gameplay robusto e funzionale, un comparto tecnico all’altezza completano un quadro che si conferma positivo.

Pro

  • Gameplay solido e ben congeniato
  • Narrativa ispirata…

Contro

  • …ma fin troppo guidata
  • Telecamera da rivedere

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7.5

La recensione di Omensight è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 27-05-2018

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Omensight

  • Versione ps4 in esclusiva digitale
  • Data di uscita:
    15-05-2018
  • Categoria:
    giochi di azione
  • Disponibilità per:
    PS4
  • Popolarità:
    0.81 %
  • ps4

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