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Recensione di Mortal Kombat 11

Titolo: Mortal Kombat 11
Genere: Picchiaduro
Piattaforma: PlayStation 4 (testata), Xbox One, Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: NetherRealm Studios
Produttore: Warner Bros.
Data di uscita: 23 aprile 2019

Kontinuità

Il mondo dei videogiochi è relativamente giovane, essendo nato “solo” una quarantina di anni fa.

E negli ultimi anni sempre più spesso ci capita di imbatterci in serie di giochi capaci di sopravvivere a più decenni, alle intemperie del tempo e alle “mode”, ai cambi generazionali delle console e degli utenti, pur mantenendo l’anima e le fondamenta definite del primo precursore.

È questo il caso di, tra gli altri, Mortal Kombat 11, l’ultimo esponente di una saga nata oltre venti anni fa e diretto discendente degli ultimi due episodi che ne hanno segnato la rinascita sulle console di ultima generazione, riportando sulla cresta dell’onda uno dei picchiaduro di maggior successo.

Narrativa protagonista

Come da consuetudine della serie Mortal Kombat, la narrativa pone le basi del gioco, rivelandosi la vera protagonista dello Story Mode, modalità principe dell’esperienza in singleplayer.

Si riparte laddove avevamo terminato nel prequel, ovvero con la sconfitta di Shinnok grazie allo stesso potere utilizzato due decenni prima da Johnny. Tale potere, tuttavia, sta cominciando a logorare Raiden il quale risente della sua influenza e lo spinge a manifestare un atipico comportamento, “corredato” da un nuovo e inquietante colore dei suoi fulmini, ora tendenti ad un più “minaccioso” rosso.

A complicare ulteriormente le cose ci pensa la venuta di Kronika (non potete immaginare quante K ci siano in questo Mortal Kombat 11), un’entità capace di stravolgere il corso del tempo che ricopre il ruolo di guastafeste dando aiuto a Shinnok (che essendo un Dio Anziano, non può perire del tutto); Kronika ha a suo seguito un manipolo di mascalzoni reclutati direttamente dal passato, come ad esempio Shao Kahn e Sektor, personaggi esclusi dai roster degli ultimi titoli in quanto abbattuti nelle precedenti puntate della serie.

Le novità di un combat-system meno frenetico ma ancor più solido

Per quanto riguarda il gameplay, il roster è composto di due dozzine di personaggi (tra cui, come detto, anche alcuni lottatori provenienti dal passato), che si affronteranno in una ventina di ambientazioni.

Tra le novità apprezzabili durante i combattimenti (peraltro ben anticipate da una campagna mediatica negli scorsi mesi) figurano l’assenza della corsa, l’introduzione della parata perfetta, la rivisitazione della barra, ora splittata tra quella dedicata all’attacco e quella per la difesa, senza dimenticare la Fatal Blow, una mossa speciale che si attiva sotto il 30% della vita e che sostituisce (migliorandola) la X-Ray vista nel capitolo precedente, rendendola meno rischiosa da impiegare e più facilmente fruibile.

Confermato, invece, il Crushing Blows, una sorta di attacco finale che si attiva con una serie di spettacolari cut-scenes, tipico del personaggio impiegato e, per la cui attivazione è richiesto il completamento di azioni specifiche durante il match. La caratterizzazione di differenti Crushing Blows tra i vari personaggi rappresenta un ulteriore incentivo ad esplorarli tutti.

Ne consegue un gameplay solido, poco frenetico, molto tattico che gode di un roster senza particolari dislivelli.

Tante modalità e un escamotage Kriptico

Quanto detto sopra è amplificato nella modalità online, dove un netcode privo di lag fa il suo dovere senza disguidi di sorta.

Chiudiamo con le modalità di contorno, che comprendono (oltre al già descritto Story Mode) un tutorial più completo che mai, le Torri classiche e temporizzate (in parole povere una serie più o meno infinita di livelli in cui dovrete destreggiarvi contro la CPU, da soli o in compagnia di amici), e infine la Krypta, che si merita un paragrafo a parte, vista la sua natura controversa.

Si tratta, infatti, di una game-mode ampliata di quella presente in MKX (e XL), in altre parole una sorta di livello in cui potrete e dovrete girovagare esplorando l’isola di Shang Tsung alla ricerca di casse contenenti collezionabili al fine di personalizzare il vostro personaggio, piuttosto che armi e qualunque altra tipologia di consumable che potrebbe rivelarsi utile durante le partite nelle Torri: una possibilità ulteriore per intrattenersi con MK 11, tra ricerca, enigmi e citazioni.

Sembrerebbe un grande punto a favore, invece dobbiamo recriminare per una difficoltà generale nel ricercare quel particolare elemento di cui si ha bisogno, dinamica che potrebbe impegnarvi per molte ore, a causa del posizionamento random degli “oggetti” all’interno del livello.

Di conseguenza ci si accorge presto di come si tratti di un trucco per indirizzare il giocatore, che non ha tempo né pazienza per farmare ore e ore, all’utilizzo delle microtransazioni per ottenere il bramato obiettivo senza il quale non si riesce proprio a procedere sulla Torre.

Ma Kome ti vesti? Personalizza, Kostumi, abilità e accessori

Il sistema di personalizzazione del personaggio consente di combinare costumi e accessori e di scegliere le mosse speciali da posizionare nei tre slot disponibili, non senza però controindicazioni come alcune particolari mosse che “occupano” due slot, oppure altre che richiedono specifici accorgimenti o sono incompatibili con determinate abilità. In conclusione, il sistema di personalizzazione si rivela profondo, variegato e complessivamente molto apprezzabile (con un pur minimo, mood ruolistico).

Quanto descritto qua sopra è disponibile per la sola modalità in singleplayer, mentre per quelle competitive tutti gli avanzamenti saranno annullati per evitare che tali modifiche comportino sbilanciamenti negli scontri online tra i giocatori umani.

Unreal Engine 3 in grande spolvero

Come da consuetudine della saga è stata rivolta una notevole attenzione a quello che per molti potrebbe sembrare un semplice fronzolo utile per giustificare un “menar le mani” generale, ma che in realtà si rivela capace di coinvolgere e rapire il giocatore attento grazie all’alternarsi di cutscenes e sequenze giocate; una story-mode orchestrata in modo impeccabile senza che quasi ci si accorga dello stacco estetico (minimo) tra i filmati e i combattimenti pad alla mano.

Una grafica, tra l’altro, che fa sfoggio dell’ennesima evoluzione di un Unreal Engine 3 veramente in forma, capace di non far rimpiangere l’assenza della sua quarta evoluzione grazie a tecniche d’illuminazione, riflessi, effetti particellari e animazioni che si rivelano in linea il buon livello artistico generale; il tutto è, ovviamente, condito da schizzi di sangue e sbudellamenti esagerati e sempre capaci di mandare in hype il giocatore. Lo stesso livello di attenzione è stato rivolto alle arene, dettagliatissime e rivestite da splendide textures. L’appeal visivo è di primissimo ordine, capace di impressionare soprattutto durante le mosse più spettacolari e violente senza soffrire di alcun rallentamento di sorta.

In sintesi:

Mortal Kombat 11 è il degno successore del titolo apprezzato qualche anno fa e che si è rivelato un best seller, rispetto al quale si evolve con una narrativa degna di un film hollywoodiano, un gameplay affinato con funzionali aggiunte e arricchito da una componente ruolistica.

È un titolo maggiormente profondo e tattico e a coronare il tutto ci pensa un sistema di personalizzazione che consente di plasmare le abilità speciali del personaggio in base alle preferenze e allo stile di combattimento del player.

Peccato solo per una non eccezionale longevità dello Story Mode e per una scarsa efficacia del sistema con cui otterrete gli elementi addizionali della Krypta, che sembra essere un espediente per ricorrere alle classiche microtransazioni.

Pregi:

  • Narrativa eccelsa, tra le migliori mai vista su un picchiaduro.
  • Gameplay tattico e profondo.
  • Personaggi personalizzabili.

Difetti:

  • Longevità della story-mode scarsa.
  • Il sistema di progressione incentiva a ricorrere alle microntransazioni.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9

La recensione di Mortal Kombat 11 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 02-05-2019

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