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Recensione di Minit

Titolo: Minit
Genere: Avventura/Puzzle (Indie)
Piattaforma: PlayStation 4 (testata), Xbox One, PC
Sviluppatore: JW, Kitty, Jukio e Dom
Produttore: Devolver Digital
Data di uscita: 3 aprile 2018

 

I Sessanta Secondi della marmotta.

“Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo.”

Partiamo da un doveroso omaggio al recentemente scomparso Stephen Hawking (R.I.P.) per parlarvi di Minit, indie-game frutto della collaborazione tra Jan Willem Nijman, co-fondatore di Vlambeer, Kitty Calis, che ha contribuito a Horizon Zero Dawn, Jukio Kallio, un compositore freelance e Dominik Johann, art director di Crows Crows Crows.

L’elemento su cui si basa questa atipica e affascinante avventura è proprio il tempo, o meglio il continuo ripetersi del tempo di un minuto.

Se Dominic Toretto viveva la sua vita un quarto di miglio alla volta, il protagonista di Minit la vive sessanta secondi alla volta. E sì, vi starete immaginando la faccia di Nicholas Cage in “Fuori in 60 secondi” ma prezzemolino Nik questa volta non c’entra (e sì, ora leggerete il resto della recensione con il suo fantastico sorriso stampato in faccia).

Poche frasi in game, nessuna introduzione e quella che in questo periodo potrebbe definirsi una “lore” s’intrecciano in un racconto particolare, che si presta ad interpretazioni filosofiche, morali e dietrologie, oppure no, si lascia anche vivere con beata ignoranza.

Perché, fondamentalmente, Minit è un game con spiccata impostazione “puzzle-solving” in cui uno strano essere dalle sembianze di un “paperotto” (credo eh… Cioè, guardatelo, non è che si capisca proprio bene), dopo aver abbandonato le coperte del proprio caldo lettuccio si avventura per il mondo nel tentativo di spezzare una terribile maledizione.

Perché proprio lui? Non c’è dato sapere. Presto, però, ci si rende conto della gravità della situazione: senza far caso ad un countdown nell’interfaccia, ci si ritrova senza vita e ci si accorge che il reset delle “giornate”, e della partita, avviene dopo soli sessanta secondi.

Tutto ruota attorno a questo brevissimo lasso di tempo. Ogni situazione deve essere risolta prima dell’inesorabile scadere degli attimi a disposizione.

Solamente pochi elementi mantengono i progressi raggiunti: meccanismi sbloccati, oggetti raccolti e “luoghi di rinascita” scovati.

Nel mondo di Minit, infatti, è possibile raggiungere diversi respawn point, tra i quali si può navigare rapidamente una volta attivato un particolare sistema di teletrasporto, nascosto nella cantina della casa principale.

Certo, parliamo di un videogame, e saprete benissimo che quando si gioca passano le ore senza rendersene conto; figuriamoci quanto rapidamente possano scorrere 60 secondi: il tutto però è studiato in modo tale che siano sufficienti allo scopo.

Attenti a dove andare e a cosa fare… Il tempo scorre!

Come funziona? A step! Tutti gli enigmi inseriti dai designer si collegano perfettamente l’uno all’altro e sono parte di un quadro più ampio. Ovviamente, le tempistiche sono calcolate perché si possa essere in grado di incastrare i singoli pezzi, volta per volta, prima di ripartire dall’hub centrale. A beneficiarne è la stimolazione del pensiero laterale, alimentato direttamente e trasversalmente, quando ci s’impegna per risolvere un ostacolo diretto e quando si lavora a lungo termine, recuperando elementi che saranno utili in futuro.

Giusto per farvi dei minimi esempi, senza intaccare la vostra esperienza di gioco: per illuminare una stanza buia è necessaria una torcia ma per ottenere la torcia bisogna prima trovare la chiave del faro; o ancora, per recuperare una chiave potrebbe essere richiesto di abbattere un albero; per abbattere l’albero è necessario trovare i “Guanti da Giardiniere”; per fare l’albero ci vuole il seme ma per fare il seme ci vuole il frutto… ah no, ci siamo lasciati prendere la mano: questi ultimi due non considerateli, ma ci starebbero bene in questo contesto di “puzzle a Matrioska”.

Analizzando il gameplay in senso stretto, Minit si presenta come un gioco di esplorazione/azione con visuale “isometrica-2D”. È possibile muoversi a 360° e attaccare in direzione dei quattro punti cardinali. Nella mappa, oltre alle diverse abitazioni del curioso alter-ego sono presenti edifici, negozi, PNG, oggetti distruttibili, monete con cui poter acquistare le “scarpe nuove” e simpatici collezionabili. Il titolo tiene a memoria tutte le statistiche: numero di “giri” da 60 secondi, zone visitate, oggetti recuperati e così via.

Sono presenti anche delle simil boss-fight (una in particolare) che, ovviamente, non brillano sul piano del combat system e dei pattern dei nemici:  non riteniamo la loro scarsa profondità una mancanza ma preferiamo vederle come un extra, l’intento di arricchire, con un pizzico di dinamismo, un gioco basato sugli enigmi.

Infine è possibile ottenere, al termine dell’avventura, anche un “new game plus” chiamato “Secondo Giro” che, pur con minime differenze, è utile per recuperare ciò che si è lasciato per strada nel corso della prima run.

Splendida semplicità tra il cartoonesco anni ‘30 e la pixel-art

Minit è la dimostrazione lampante del fatto che, anche ai nostri giorni, non sia necessario ricorrere a un’estetica “spacca mascella” per offrire un prodotto visivamente valido. Il titolo si propone come un mix tra i cortometraggi degli anni ’30 e i lavori in pixel-art, il tutto rigorosamente in bianco e nero senza scale di grigio. Il risultato è un comparto artistico tanto minimale quanto immediato e accattivante.

Ottime anche le sonorità, grazie ad una soundtrack elettronica che attinge a piene mani (o meglio, orecchie) dai sound synth-pop.

In sintesi:

Minit è un indie realizzato da figure di spicco del panorama videludico. La sua esteticamente “elementare”, ma ricercatissima, non deve trarre in inganno. Pad alla mano il titolo di “JW, Kitty, Jukio e Dom” adempie al proprio dovere da videogame: intrattiene e diverte, addirittura in modo originale.

È l’ennesima dimostrazione di quanto la libertà d’azione possa permettere ad un team indipendente valido di stupire con un budget sicuramente limitato. Merita una chance da parte di tutti gli appassionati di avventure “bizzarre” e atipiche, e dei puzzle game, visto anche il buon rapporto qualità prezzo (circa 10€ sui differenti store).

Pregi:

  • Originale, sorprendente, divertente.
  • Stile grafico accattivante.
  • Buonissime sonorità.

Difetti:

  • La narrazione è minima e la trama, breve, va interpretata.
  • Il colpo d’occhio potrebbe scoraggiare chi è abituato al “graficone”.
  • Longevità scarsa, nonostante il NG+.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,8

La recensione di Minit è stata scritta e curata da G-PqV per GameStorm.it, pubblicata il 12-04-2018

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Minit

  • Versione ps4 in esclusiva digitale
  • Data di uscita:
    04-04-2018
  • Categoria:
    avventura
  • Disponibilità per:
    SWITCH PS4 XONE
  • Popolarità:
    0 %
  • ps4

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Valutazione del gioco 8

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