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Recensione di HITMAN 2

Titolo: Hitman 2
Genere: Stealth
Piattaforma: PlayStation 4 (testata), Xbox One, PC
Sviluppatore: IO Interactive
Produttore: Warner Bros. Interactive Entertainment
Data di uscita: 13 novembre 2018

Il ritorno dell’Agente 47

A due anni di distanza dalla sua ultima apparizione sulle console di tutto il mondo, code-name Agente 47 torna sul piccolo schermo per portare a termine i propri incarichi. Sembra ieri, in realtà molta acqua è passata sotto i ponti, come si suol dire. In particolare il team di sviluppo, IO Interactive, si è svincolato dalla sua precedente casa madre, Square-Enix, ha subito un’inevitabile riorganizzazione ed è stata accolta da Warner Bros. Interactive Entertainment. Questi ultimi hanno scelto, così, di sponsorizzare quello che è sicuramente uno dei filoni più interessanti sfornati dagli sviluppatori danesi, quello che racconta le gesta di un killer tanto silente quanto implacabile, appunto il nostro avatar pelatone, protagonista anche di questo Hitman 2.

Il prequel si era distinto per l’eccellente level-design, per l’estrema libertà d’azione garantita da un gameplay capace di convincere, senza contare la possibilità di studiare la scena del futuro crimine, ascoltare conversazioni, osservare i movimenti e quindi pianificare nel minimo dettaglio l’incarico.

Hitman 2 conferma quanto di buono abbiamo apprezzato nel suo predecessore, con qualche piccola aggiunta e degli accorgimenti che donano maggiore realismo e veridicità all’opera. Ma procediamo con ordine.

Nuove ambientazioni

Innanzi tutto va detto che la narrativa riprende esattamente dal punto in cui era stata interrotta, con Agente 47 e Diana ancora alle prese con il Cliente Fantasma e Providence, l’organizzazione che ambisce a dominare il mondo. Gli sviluppatori hanno anche pensato a coloro che si avvicinano per la prima volta alla serie senza aver giocato al prequel: Hitman 2 include un filmato riassuntivo “delle puntate precedenti” al fine di consentire a tutti di non perdersi collegamenti e dettagli delle vicende narrate dalla nuova trama.

Rispetto al prequel si nota immediatamente la scomparsa della struttura ad episodi: Hitman 2, infatti, rende immediatamente disponibili tutti i livelli (dopo avere completato il primo nella villa sulla spiaggia neozelandese, il quale, di fatto, è un tutorial utile per acquisire dimestichezza con il personaggio e con l’arte del killer). Gli “stage” includono una gara automobilistica nel circuito di Miami, una base di trafficanti di droga in Colombia, la sovraffollata Mumbai, un quartiere periferico dell’americana Whittleton Creek e l’atlantica isola di Sgail.

Ciascuna location si distingue per vastità, per l’interazione con gli elementi dell’ambientazione e per la totale libertà di azione che viene concessa al giocatore. Il level-design, pur con alti e bassi, nel complesso è testimonianza del buonissimo lavoro fatto dal team di sviluppo.

Il silenzio premia

Portare a termine il vostro sporco lavoro sarà tutt’altro che un romanzo già scritto: sta a voi decidere quale strategia impiegare, fermo restando che il gioco premia la “pulizia” e uno stile più ragionato ma che, allo stesso tempo, non pone limiti alla fantasia di approccio alla missione. Procedere alla garibaldina, con sparatorie selvagge, porterà verosimilmente all’uccisione di innocenti (fatto che influenzerà negativamente lo score finale), senza contare che gli scontri a fuoco e i corpo a corpo non sono stati particolarmente sviluppati e risultano piuttosto ostici da padroneggiare.

Avrete maggiori chances, quindi, affrontando la missione in modo ragionato, sfruttando i molteplici travestimenti disponibili (senza dimenticare che alcuni personaggi potranno comunque riconoscervi qualora sostiate troppo sotto il loro sguardo), creando diversivi per distogliere l’attenzione delle guardie e magari sfruttando le possibilità di mimetizzazione in mezzo alla folla piuttosto che restando acquattati nella vegetazione incolta per dileguarvi al momento giusto.

Una freccia al vostro arco è rappresentata dalle storie, ovvero dei cammini predefiniti che vi verranno consigliati, tanto da indurvi a portare a termine il vostro incarico con una particolare sequenza di eventi che renderanno il tutto particolarmente intrigante e degno del più inverosimile dei film d’azione. Se, però, vorrete godervi appieno questo Hitman 2, il suggerimento è quello di disabilitare gli aiuti per immergervi totalmente nell’atmosfera del gioco.

Rigiocabilità

Il punto forte del titolo è sicuramente la sua rigiocabilità, che vi invoglia a ripercorrere più e più volte i livelli al fine di ricercare la perfezione, che nell’economia generale del gioco significa uccidere il nemico senza destare alcun sospetto, in altre parole portare a termine il delitto perfetto. Questo comporta anche l’ottenimento di premi quali nuovi travestimenti e nuovi strumenti di morte che, appunto, vengono attribuiti in cambio di punteggi elevati.

A tutto ciò dobbiamo aggiungere una miriade di documenti sparsi per le ambientazioni, i quali riveleranno man mano i tasselli di una trama intricata e non priva di colpi di scena, lasciando inoltre spazio ad un possibile ulteriore sequel.

L’offerta ludica vanta anche due modalità in multiplayer: Ghost Mode e Sniper Assassin. La prima è una sorta di sfida con un amico, in cui vince il primo che abbatte 5 obiettivi senza essere scoperto.

La seconda, invece, vi vede armati del vostro fidato fucile di precisione e protagonisti di una carneficina in cui potrete farvi accompagnare da un amico in una modalità cooperativa.

Entrambe le game-mode lasciano il tempo che trovano, vuoi per la possibilità di scegliere una sola ambientazione, vuoi perché snaturano l’essenza del gioco imponendo un ritmo che non fa parte dell’animo di questo Hitman 2.

Tecnica e affini

Tecnicamente il gioco si eleva a livelli davvero notevoli: le ambientazioni sono ricche di dettagli, molti elementi sono animati, buona è la resa delle texture ed impressionante è la quantità di oggetti e di NPC che popolano lo schermo.

Il tutto è messo insieme con un frame-rate dignitoso che incespica di tanto in tanto senza destare particolare scandalo.

Il sonoro fa il suo più che onesto lavoro, forte di un buon doppiaggio in inglese (sottotitolato in idioma italico) e una colonna sonora capace di avvolgere il giocatore nella sua atmosfera.

Peccato solo per i caricamenti che si rivelano lunghi.

Menzioniamo, infine, la possibilità di rigiocare la missione parigina e quella di Hokkaido grazie al Legacy Pack, gratuito per i possessori del prequel.

In Sintesi:

Hitman 2 riprende quanto di buono mostrato nel predecessore, affina l’AI dei personaggi, amplia le possibilità di azione del gameplay e propone nuove ambientazioni entro cui dare sfogo alla vostra fantasia per realizzare il delitto perfetto, il tutto coronato da un comparto tecnico di buonissimo livello.

La profondità del gioco si conferma sugli stessi ottimi standard del prequel, peccato solo per le modalità multiplayer accessorie, che si rivelano davvero poco ispirate, e per l’assenza di innovazione degna di nota.

Pregi:

  • La stessa base di gameplay del prequel, ma ampliata in modo opportuno.
  • Nuove ambientazioni…

Difetti:

  • Le modalità multiplayer non sono convincenti.
  • …ma nessuna innovazione.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8

La recensione di HITMAN 2 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 22-11-2018

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