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Recensione di Gravel

Titolo: Gravel
Genere: Racing
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Milestone
Publisher: Milestone
Data di uscita: 28 febbraio 2018

Screamer, Screamer 2 e Screamer Rally, circa 25 anni fa rappresentarono una pietra miliare che su PC fecero conoscere una softwarehouse che all’epoca si affacciava al genere racing. Stiamo parlando di Milestone, un gruppo di sviluppatori milanesi capaci poi di evolversi e continuare a proporre titoli interessanti e di tanto in tanto anche piccoli capolavori, spaziando dai pistaioli MotoGP e SBK per poi passare agli stradali Ride, senza dimenticare i crossistici MXGP, i rallysti WRC e così via.

Dopo alcuni decenni accogliamo Gravel, un titolo che ha il sapore di un ritorno alle origini, viste le somiglianze con il gameplay della serie Screamer, votata palesemente alla guida arcade. Ma procediamo con ordine.

TV show

Gravel vi proietta al mondo delle gare fuoristrada con una sorta di web TV in classico stile statunitense, l’Off Road Masters, che vi introdurrà alle corse tra i deserti del Namibia, le strade innevate dell’Alaska, senza dimenticare il circuito di Franciacorta e i tracciati indoor nello stile visto nel recente Monster Energy Supercross.

La varietà dei tracciati si rivela discreta, esibendosi tra tappe aperte dove si rivela importante premere a fondo l’acceleratore alla ricerca delle traiettorie ideali passando attraverso i numerosi checkpoints, oppure facendovi gareggiare in circuiti chiusi in cui dovrete dosare il freno per affrontare le poche curve, senza dimenticare i tortuosi circuiti ricavati all’interno di limitati spazi come l’arena di Las Vegas, i quali vi imporranno un sapiente uso dell’acceleratore e del freno per riuscire a tenere il passo dei vostri avversari.

Se a tutto ciò aggiungete una discreta varietà di vetture che contemplano auto da rally divise tra recenti e storiche, e fuoristrada più o meno massicci, capaci di distinguersi nettamente tra una categoria e l’altra per peso, potenza e tipo di trazione, anche se all’interno della stessa classe vi sarà difficile apprezzare la differenza tra una Celica e una Impreza. In ogni caso tutte le vetture sono riproduzioni delle controparti reali, con tanto di licenza annessa.

Vi accorgerete come da un lato la guida pulita premi il cronometro, mentre quella spericolata con tanto di acrobazie, lunghissimi salti e derapate infinite saranno invece utili per accumulare ulteriori punti, che alla fine porteranno allo sblocco del parco auto e delle livree alternative annesse.

Per fortuna, al fine d procedere, non sarà strettamente necessario vincere tutte le gare, cosa che renderà il gioco meno proibitivo e frustrante, anche se per il completamento dei trofei sarà necessario.

La struttura delle gare è classica e rifugge dal free roaming che ultimamente va per la maggiore, per propendere invece per una struttura classica con gare suddivise in più categorie che comprendono Cross Country, Wild Rush, Stadium Circuit e Speed Cross, ciascuna delle quali vi vedrà impegnati a gareggiare contro un campione di categoria che ovviamente dovrete battere per assicurarvi l’accesso alla sezione successiva.

La fisica del gioco è piuttosto semplificata e nettamente votata all’arcade, con l’impiego prevalente dell’acceleratore rispetto a un bistrattato freno, derapate infinite e salti in gravità limitata a coronare le vostre scorribande in gara, con tanto del solito tasto Rewind a recuperare gli errori che vi porterebbero facilmente al fondo del gruppo compromettendo la gara.

Comparto tecnico

Il comparto tecnico sfoggia le recenti evoluzioni degli sviluppatori di Milestone, ovvero l’audio granulare REV per riprodurre i ruggiti delle centinaia di cavalli nascosti sotto il cofano di ciascun mezzo, senza menzionare l’ormai rodato Unreal Engine 4 impiegato ad animare le vetture e le ambientazioni, che tuttavia in questa circostanza fatica a dare il meglio di sé. Le vetture, infatti, soffrono una certa mancanza di poligoni, le ambientazioni spesso e volentieri si mostrano spoglie di dettagli e sfoggiano textures migliorabili, si vedono pochi elementi animati a completare uno scenario che di tanto in tanto si rivela suggestivo, anche se capitano scorci di mediocrità.

Altra fonte di disappunto è l’effetto degli schizzi di acqua che vedrete durante i guadi, i quali sono davvero poco convincenti e saranno identici sia nelle visuali classiche dall’esterno sia all’interno dell’abitacolo, dove invece il parabrezza dovrebbe rendere tutt’altro effetto.

Se a tutto ciò aggiungiamo alcuni vistosi rallentamenti del frame rate, specialmente nelle aree più concitate (se si può davvero definire concitata una gara con 8 vetture sullo schermo), se si aggiunge l’assenza di effetti particellari degni di nota e la scomparsa delle tracce degli pneumatici al giro successivo si capisce come l’amaro in bocca sia difficile da eliminare.

Sfida

Le note più positive vengono dal livello di sfida delle gare in single player, elevate da una AI che riesce nell’intento di mettervi sotto torchio fino alla bandiera a scacchi specialmente in caso di condizioni meteo avverse, senza dimenticare le gare in multiplayer, le quali si rivelano vere e proprie arene selvagge caratterizzate da gare estremamente competitive con sportellate ad ogni curva e un livello di sfida forsennato, il tutto condito da gare particolari come Capture the Flag oppure Re in Fuga ad arricchire un minimo la proposta ludica.

In conclusione

Gravel rappresenta per Milestone un ritorno alle origini, con una struttura di gare basica, un gameplay immediato e strettamente votato all’arcade che premia la pulizia di guida (particolarmente efficace per il cronometro) ma anche la spettacolarità delle derapate e dei salti, altrettanto utili per accumulare punti.

Peccato per un comparto tecnico non all’altezza delle ultime produzioni della softwarehouse milanese, che stavolta non ha saputo sfruttare appieno il potenziale dell’Unreal Engine 4, a causa di alcuni vistosi rallentamenti e un livello di dettaglio sottotono.

Pregi

  • AI aggressiva e impegnativa
  • Gameplay immediato e divertente

Difetti

  • Tecnicamente sottotono
  • Poca varietà delle gare
  • Mancanza di innovazione

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7

La recensione di Gravel è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 15-03-2018

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di ozzo
18-03-2018
ozzo

Ho il gioco! bello e divertente. Dopo poche sessioni di gioco il titolo risulta già familiare, sembfra di aver già visto alcune ambientazioni che ricordano vagamente motor storm. Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso e la difficoltà nel gioco mi è sembrata abbastanza ben distribuita. Le gare sono divertenti anche se basta appoggiarsi sugli avversari per riuscire a superare le curve più ostiche!... comunque molto divertente!

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