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Recensione di AKIBA'S TRIP: Undead & Undressed

Titolo: Akiba’s Trip: Undead & Undressed
Genere: Action RPG
Piattaforma: PS4
Sviluppatore:  Acquire
Publisher:  NIS America
Data uscita: 5 febbraio 2015

Tra le stranezze videoludiche che in questo periodo arrivano dall’estremo oriente non si può non menzionare questo Akiba’s Trip: Un dead & Undressed (da qui in poi AT), un gioco tanto particolare quanto tecnicamente arretrato, come vedremo più avanti all’interno di questa recensione.

AT è un titolo ambientato ad Akihabara, il quartiere di Tokyo che più di ogni altro rappresenta il luogo di culto per chi ama la cultura giapponese, mentre per gli otaku (ovvero i nerd giapponesi) rappresenta una sorta di paradiso terrestre forte dei negozi di manga, anime e ovviamente videogiochi.

Il gioco vi propone i panni di Nanashi, un giovane giapponese che sarebbe rimasto nell’anonimato, se non fosse che è stato catturato da un gruppo di Synthister, vampiri moderni che si nutrono della linfa vitale dei giovani contemporanei, rendendoli in uno stato catatonico.

Per fortuna di Nanashi, AT gli riserva il ruolo di protagonista, quindi verrà liberato dallo stato semivegetativo di ameba, per poi essere invitato a partecipare a ronde a caccia di vampiri, ovviamente con l’obiettivo di eliminarli dalla faccia della terra mediante uno spogliarello. 

Meno banale dell’apparenza

Avete letto bene: per sconfiggere i vampiri dovrete privarli dei loro vestiti, fino a lasciarli in intimo. Per quanto tutto ciò possa sembrare privo di senso, in realtà nasconde un minimo di raziocinio, un poco di logica: spogliare i Synshester dei loro vestiti li renderà maggiormente vulnerabili ai raggi solari e, ricordando che i vostri nemici in realtà sono vampiri in chiave contemporanea e che il sole rappresenta il loro peggior nemico, ecco la spiegazione. E poco importa se tutto ciò sembra una forzatura per infilare nel gioco le tipiche caratteristiche dei manga giapponesi, inclusi i richiami erotici delle amiche d’infanzia, le maid straniere e le solite prosperose ragazze, anche se non si sfocia mai nel volgare e nel nudo integrale.

Il tutto viene raccontato mediante una trama e una narrativa che riescono ad elevarsi a un livello superiore alle aspettative, quasi sorprendente, senza dimenticare il discreto humor che caratterizza notoriamente le produzioni targate NIS. Peccato solo che il gameplay non si riveli all’altezza.

Gameplay scarso

Parlando di gameplay, si tratta di un gioco in cui la parte principale la fanno i combattimenti, dove avrete la possibilità di rivolgere i vostri colpi alla testa, al corpo o alle gambe del nemico, con l’obiettivo di ridurre la resistenza degli indumenti che li ricoprono. Una volta che i vestiti saranno logorati a sufficienza dai vostri colpi, sarete nella condizione di strapparli al nemico di turno esponendo la pelle del vampiro al sole. Se nei paraggi ci saranno più vampiri con abiti stracciati a sufficienza potrete addirittura effettuare una combo a mezzo di un Quick Time Event dedicato, più coreografico che divertente.

I combattimenti finiscono quando uno dei contendenti in gioco finisce in intimo, istante in cui il sole prenderà il sopravvento rendendolo polvere.

Peccato che proprio il gameplay risulti essere una delle parti peggiori del gioco, secondo solo alla realizzazione tecnica. I combattimenti, infatti, si rivelano essere ripetitivi e poco ispirati, mentre è davvero poco l’effetto delle armi utilizzabili (come i guantoni, monitor e tastiere del pc, chitarre, spade di legno…), le quali non riescono ad apportare un valore aggiunto apprezzabile.

Questione di affinità

Tra le altre cose avrete la possibilità di scegliere il vostro compagno di ronda (si va sempre in due) tra le procaci donzelle che compongono la rosa di cacciatrici di vampiri. Durante le scorribande, inoltre, potrete aumentare la vostra affinità con quel determinato personaggio, facendo quindi deviare la trama verso uno dei differenti finali disponibili. Peccato solo che i vostri compagni non rivelino una AI apprezzabile durante i combattimenti, in quanto apparentemente si muoveranno senza meta.

Un altro punto a sfavore è rappresentato dal comparto tecnico, che sembra ereditato senza evoluzione alcuna dalla sua primissima apparizione (avvenuta su PSP): le aree visitabili sono scarne di dettagli, così come sono poco definite le textures. Non si presentano meglio le animazioni, tutte legnose e ripetitive.

A completare il quadro ci pensano i frequentissimi caricamenti tra un’ambientazione e l’altra che, essendo di 5-10 secondi, sono colpevoli della rottura del ritmo del gioco, già di suo non eccelso.

In conclusione

In conclusione, Akiba’s Trip: Un dead & Undressed è un curioso titolo ambientato nel paradiso terrestre per gli otaku, ma che non riesce nemmeno ad avvantaggiarsi di tale sfondo a causa di una tecnica a dir poco deficitaria. Nemmeno il gameplay si distacca dalla mediocrità generale del gioco, rivelandosi ripetitivo e poco profondo. Peccato

Pregi

  • Buon doppiaggio in giapponese

Difetti

  • grafica da rivedere
  • tecnicamente datato
  • gameplay deludente

VALUTAZIONE COMPLESSIVA:  6

La recensione di AKIBA'S TRIP: Undead & Undressed è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 18-02-2015

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di G-PqV
19-02-2015
G-PqV

Letta, ero interessato ma penso, anzi, sono sicuro che lascerò il gioco li dov'è. :D

1
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

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AKIBA'S TRIP: Undead & Undressed

  • Immagine della copertina del gioco AKIBA'S TRIP: Undead & Undressed per PlayStation 4

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