GameStorm

Recensione di The Walking Dead: Survival Instinct

Titolo: The Walking Dead: Survival Instinct 
Genere: First Person Shooter – Survival – Horror
Piattaforma: PlayStation 3 
Sviluppatore: Terminal Reality, Terrence King
Publisher: Activision
Data di uscita: 22 marzo 2013

Prima impressione terribile

Che bellezza, finalmente il game strettamente correlato alla serie TV Americana e dal fumetto di Robert Kirkman, entrambi di grande successo: The Walking Dead. E con questa prima frase potremmo chiudere gli aspetti positivi di un titolo che della “maestosità” della controparte televisiva, ben vista dalla critica nel corso di questi tre anni di vita, non ha la minima traccia se non il nome appunto. Una volta inserito Survival Instinct nella console, infatti, i player, sia fan accaniti che i novelli appassionati della saga, non potranno far altro che storcere il naso davanti ad un videogioco che probabilmente sembrerebbe “old” e incompiuto anche se fosse uscito al lancio dell’attuale generazione video ludica. 

“Puntiamo sul prequel, magari ci cascano”

Cercando di puntare sul fascino riscosso sul piccolo schermo, il game si pone cronologicamente prima delle vicende di Rick & co. all’origine dell’epidemia di zombie. L’idea è quella di sfruttare il carisma di  uno dei principali personaggi della serie, Daryl Dixon, che sarà il protagonista del game assieme al controverso fratello Merle Dixon. Una volta terminata la scena iniziale, nella quale, nei panni del padre dei Dixon’s Brothers, ci troveremo sopraffatti da un’orda di zombie, controlleremo proprio il più giovane dei due fratelli e inizieremo a percorrere le avventure del game. 

Un survival con idee talmente “profonde” che non riescono ad emergere

Il carattere del game è completamente improntato verso uno stile survival-horror: dall’approccio furtivo con i nemici al recupero dell’equipaggiamento, fondamentale per procedere nel gioco. Gli scontri con gli zombie in alcuni casi richiederanno delle fasi stealth e furtive oltre all’utilizzo di diversivi quali, ad esempio, il lanciare bottiglie per “ingannare” i non morti con il rumore al fine di liberare il passaggio verso la zona successiva. Una bussola indicherà la direzione del prossimo obbiettivo. Le armi saranno diverse e si spazierà dai coltelli ai fucili di precisione, dal martello alle pistole e così via. Inoltre il carattere survival è incentivato dall’impossibilità di portar con se un equipaggiamento spropositato, con l’obbligo di scegliere di volta in volta ciò che più si riterrà necessario. Fondamentale è anche il recupero del carburante che permetterà di spostarsi da una zona della mappa a quella successiva. Il tutto sarà completato anche missioni e personaggi secondari che potremo anche ignorare, in quanto, quasi completamente ininfluenti in termini di trama. A leggere quanto detto sopra i presupposti per un buon game sembrano esserci tutti: in realtà ogni singolo aspetto è sviluppato in modo più che approssimativo, lasciando al gamer un senso di incompiuto generale che cresce man mano che si procede con la storia e che i limiti del titolo diventano sempre più evidenti.

Gameplay e grafica imbarazzanti

Il sistema di controlli, di primo impatto sembra piuttosto primitivo e la nostra impressione è stata quella di aver tra le mani un gioco di parecchi anni fa, macchinoso e poco accattivante, con le varie meccaniche di gioco che mai si sposano con una full-immersion del gamer. Dalla corsa alla lotta tutto sembra troppo rigido e poco organizzato così da non permettere al giocatore di godersi la trama. Da un punto di vista grafico l’unica nota positiva è la somiglianza con le controparti reali, ma per il resto c’è poco da gioire. Poligoni, texture e colori sembrano appartenere a epoche passate e che denotano lo scarso o, per meglio dire, quasi assente, sfruttamento delle caratteristiche della attuale generazione di console, dando un costante senso di motore grafico “in affanno”.

Soundrack e voci originali

Se proprio si vuol trovare un aspetto positivo in questa totale insufficienza si deve considerare il reparto “audio” caratterizzato dai doppiaggi degli attori  Norman Reedus (Daryl) e Michael Rooker (Merle) e da musiche già sentite nella serie TV.

In sintesi

Un gioco che lascia parecchia delusione nei gamer, già come gioco in se, ma ancor di più se confrontato con il fumetto e con la serie TV. L’idea di aver a che fare con qualcosa di totalmente approssimativo riguarda tutti gli aspetti ed è costante.  A volte far leva su qualcosa di successo può dare una spinta in più ma, in questo caso, è stato un vero e proprio suicidio video ludico. Probabilmente nemmeno se fosse stato un free-to-play avrebbe raggiunto la sufficienza. 

Pregi

  • Soundrack.
  • Trama con buoni presupposti che si inserisce nella serie TV.

Difetti

  • Tutto il resto

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 4

La recensione di The Walking Dead: Survival Instinct è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 26-08-2013

Commenti sulla recensione (0)

Ultimi commenti degli utenti

lascia un tuo commento


Scrivi un commento

Commenti
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

×

The Walking Dead: Survival Instinct

  • Immagine della copertina del gioco The Walking Dead: Survival Instinct per PlayStation 3

Per effettuare questa azione occorre essere registrati.

×

Valutazione del gioco 6.4

L'ultimo voto è stato 3 dato da G-PqV

Valutazione personale N/D

Dai la tua valutazione a The Walking Dead: Survival Instinct
 

Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm

×