GameStorm

Recensione di Spider-Man: Dimensions

Titolo: Spider-Man: Dimensions
Genere: Azione
Console: PS3
Sviluppatore: Beenox
Publisher: Activision
Data di uscita: 10/09/2010

 Gli eroi dei fumetti e le loro mirabolanti avventure sembrano aver trovato una seconda vita digitale all’interno di questa next generation. Che l’universo del comics e quello del videogioco siano da lungo tempo due entità ben più che contingenti è cosa assodata (basti pensare che la trasmigrazione dalla carta al videogioco intrapresa dalla quasi totalità dei più celebri super eroi è un fenomeno che trova le sue radici già nell’era degli 8 bit): ma quello che per lungo tempo è stato un genere “di nicchia”, dedicato più ai fanatici della serie a strisce (più accondiscendenti in quanto a meccaniche di gioco) che alla frangia crescente dei sempre più esigenti hardcore gamers, è riuscito a scrollarsi di dosso secolari pregiudizi e innegabili imperizie tecniche, reinventando (e migliorando) progressivamente sé stesso sino a regalare autentiche perle videoludiche. Non mancano infatti esempi di tie-in illustri, iniziando da Wolverine: Le origini per poi culminare in quell’indiscusso capolavoro che è Batman Arkham Asylum. Dopo l’uomo pipistrello di Gotham è dunque il turno dell’aracnide più famoso di sempre, nato dalla penna di Stan Lee nel lontano 1962: riuscirà l’amichevole Spider-Man di quartiere a tenere alte le proprie insegne, dimostrando che anche in un titolo su licenza può celarsi un piccolo capolavoro?

Friendly neighborhood spider-man

Sviluppato dai ragazzi di Beenox e pubblicato dall’immancabile Activision, Spiderman: Shattered Dimensions segna il punto di svolta videoludico nella carriera dell’eroe più atletico di tutta Marvel. Un titolo maturo e dalle molte sfaccettature, che vuole insinuare in una storia curiosa – seppur al limite della pretestuosità – delle meccaniche di gameplay immediate ed efficaci, capaci di soddisfare anche i giocatori più smaliziati. Punto di forza della suddetta produzione è la presenza di quattro Spider-Man differenti, ciascuno legato ad una propria dimensione peculiare e, parimenti, dotato di abilità differenti che ben vi si adattano: saremo infatti chiamati ad indossare i panni di Amazing Spider-Man (quello “classico”, per intenderci) e delle sue varianti Ultimate (caratterizzata dalla tuta nera, ad opera del simbionte alieno che vi risiede), Noir (tratta da un recente spin-off della saga targata Marvel, che catapulta l’eroe in una dimensione parallela nell’anno 1933 dalle forti tinte dark) e 2099 (analoga alla precedente, ma ambientata in un improbabile futuro dove Miguel O’Hara prende il posto di Peter Parker). Protagonista indiretta dell’intera avventura è la Tavola dell’Ordine e del Caos, un prezioso artefatto capace di donare enormi poteri al suo fortunato possessore. Un’autentica calamita per qualsiasi villain degno di tale nome, che non può assolutamente mancare alla collezione del perfido Misterio - deciso più che mai a conquistare il mondo sfruttando la tavola a proprio vantaggio. Un intervento tempestivo del solito Spider- Man impedisce al nemico di impadronirsi della reliquia, distrutta però durante la colluttazione tra i due in una miriade di frammenti (anch’essi estremamente potenti) che finiscono per essere spediti in quattro dimensioni parallele. Coordinati da Madame Web, capace di “muoversi” tra le varie dimensioni, i quattro “uomini ragno” dovranno recuperare i vari frammenti e riunirli nella Tavola originale, salvando così le varie dimensioni da un epilogo prematuro.

La narrazione procede veloce e senza incertezze, regalando una sceneggiatura godibile e per certi versi insolita ma che, alla lunga, finisce per peccare di eccessiva linearità e ripetitività. La noia è sicuramente lontana, ma un maggiore spessore narrativo, così come l’innesto di un qualche colpo di scena “fumettistico” tra un atto e l’altro avrebbe sicuramente giovato all’esperienza globale di gioco. Sul ritmo, comunque, non si discute: gli aspiranti lanciatori di ragnatele possono stare tranquilli.

Da un grande potere derivano grandi responsabilita’

Parlando di gameplay, Shattered Dimensions implementa i canoni dell’action/adventure più tradizionale, alternando sessioni esplorative dal sapore platform ad altre più tipicamente “combattive”, dove sarà possibile dar mostra della propria abilità corpo a corpo (grazie alla presenza di un parterre invidiabile di combo) e dove, ancora una volta, la celebre ragnatela potrà tornare utile in più occasioni. Encomiabile, infatti, è la gestione della controparte più action: Spider-Man potrà fare affidamento su un arsenale da combattimento di tutto rispetto, che parte dalle più semplici combinazioni base (gli immancabili colpo leggero e “pesante”) per poi spaziare a devastanti sequenze d’attacco, tanto aeree quanto “a terra”, che renderanno meno difficoltosa la nostra ricerca

dei frammenti. Ridurre tale approccio ludico a mero button mashing è sicuramente limitativo, e bastano pochi minuti di gioco per accorgersi di come un basilare approccio tattico e la conoscenza di un set minimo di combo d’attacco (così come delle fondamentali tecniche di schivata) siano assolutamente inderogabili per raggiungere la fine del livello. A dare ulteriore sapore ai nostri combattimenti ci pensa la ragnatela, grazie alla quale sarà possibile raccogliere i vari oggetti disseminati nei livelli per poi scagliarli contro i malcapitati scagnozzi di turno: complessivamente, l’interazione con l’ambiente raggiunge dei livelli più che accettabili, dimostrandosi addirittura necessaria in alcuni livelli – primo fra tutti, quello facente riferimento a SandMan. È inutile sottolineare che ciascuno dei quattro protagonisti gode di caratteristiche e attributi completamente differenti, che andranno così a riflettersi nel relativo Combat System: Amazing Spider-Man potrà fare affidamento sull’inseparabile ragnatela, utilizzandola come arma o come mezzo veloce di spostamento a seconda delle occasioni. Ultimate Spider-Man avrà invece una condotta più aggressiva e votata all’attacco, potendo fare affidamento all’enorme forza sprigionata dalla peculiare modalità Furia; parimenti, Spider-Man 2099 godrà di un senso di ragno “potenziato”, che gli permetterà entrare in una modalità simil bullet time grazie alla quale sarà più facile schivare proiettili o anticipare le mosse avversarie. Discorso diverso per Spider-Man Noir, dove il combattimento pirotecnico viene sostituito da un approccio prettamente stealth, che “obbligherà” il giocatore a muoversi nell’ombra per poi sferrare un singolo attacco letale (l’immobilizzazione del nemico di turno in un bozzolo di ragnatela) al momento opportuno. Seppur questa fase di gioco risulti per certi versi essere la più intrigante e inusuale dell’intera produzione (fattore in parte dovuto alla similarità di gameplay riscontrata in Batman Arkham Asylum), essa cade vittima dell’assenza di una maggiore profondità di gioco, necessaria qualora ci si approcci al mondo stealth. Complice una IA speso ballerina e una difficoltà assestata a livelli piuttosto basilari, il lato dark di Spidey finisce per perdere parte del suo innegabile fascino per strada: un peccato, data l’elevata potenzialità di una tale scelta ludica. Ciascuno dei personaggi, infine, potrà ricorrere in qualsiasi istante ai propri sensi di ragno (attivabili col pulsante Down del D-Pad), evidenziando così su schermo la presenza di particolari hot-spot (nemici, power up) o di eventuali elementi di scena utilizzabili.

L’azione di gioco si articola in tre atti, ciascuno dei quali composto da quattro capitoli ambientati in ciascuna dimensione e giocabili in qualsivoglia ordine: ad attenderci, immancabili, i nemici più classici della letteratura di Spider-Man, da Misterio a SandMan, passando per Osbourne e Hob Goblin. La presenza delle boss-fight (tanto a fine livello quanto a “metà”, in una pre-fight generalmente più accessibile) dona all’esperienza di gioco una marcia in più, mettendo alla prova i riflessi e la logica del giocatore. L’approccio alla Bud Spencer (cazzotti a volontà) raramente sarà fruttuoso, lasciando posto invece ad un combattimento tattico che richiede di sfruttare l’ambiente a proprio vantaggio. Peculiare, inoltre, il passaggio della telecamera in prima persona che avviene durante i suddetti scontri, dove dovremo difenderci e attaccare il boss di turno utilizzando gli stick analogici. Di sicuro, un’alternativa più che valida all’inflazionato QTE. Ad arricchire un sistema di combattimento già piuttosto corposo contribuisce un lodevole sistema di power up del personaggio, incentrato sulla Ragnatela del destino: durante ciascun livello sarà infatti possibile sbloccare alcuni “achievements” (che vanno dall’eliminazione di tutti i nemici entro un tempo limite, alla distruzione di particolari elementi dello scenario o all’effettuare una serie di 5/10 oscillazioni su ragnatela senza essere stanati dai nemici) ripagati in termini di punti gioco. Premendo il pulsante Select accederemo alla schermata della Ragnatela, che mostrerà quali di questi obiettivi (suddivisi per livello) sono stati raggiunti e il loro valore in punti. Questi ultimi potranno essere spesi nella schermata Power Up (raggiungibile premendo L1 dalla visualizzazione precedente) per acquistare nuove combo d’attacco (aereo e terrestre) e di difesa, per aumentare la propria barra di salute o per accaparrarsi nuovi costumi. Il raggiungimento dei vari obiettivi di livello diventa dunque parte integrante dell’azione di gioco (e non solo un semplice plus per i gamers perfezionisti), dato lo stretto legame con l’evoluzione dell’eroe.

Sensi di ragno

Da un punto di vista tecnico, il lavoro svolto dai Beenox segna un radicale passo avanti rispetto a quanto visto nelle recenti trasposizioni digitali. La differenziazione in quattro dimensioni distinte si traduce in un set di stili

grafici peculiari, fortemente in linea con i contenuti e l’ambientazione che man mano vanno a disegnare, senza mai tradire per un attimo la vena fumettistica della serie: l’universo di Amazing Spidey (e parimenti la versione Ultimate) è realizzato con un cel-shading esemplare, dai colori intensi e sgargianti e dai contorni decisi (quanto di più simile ad un fumetto, insomma). Spider-Man 2099 è un tripudio di flash e luci colorate e abbaglianti, di strutture architettoniche distopiche nate dalla commistione di vetro, acciaio e tecnologia avanzata: notevole è la cura per il dettaglio di ciascuna ambientazione, così come l’interattività giocatore-location. Tanto di cappello invece per la sezione Noir, con colori desaturati e un costante equilibrio di luci/ombre su cui il nostro eroe è costretto a muoversi. Spidey diverrà qui un tutt’uno con l’oscurità, muovendo i propri passi furtivi col favore delle ombre per eliminare uno a uno i vari nemici. Se l’ambientazione supera a pieni voti la nostra analisi, anche la cura per i modelli dei personaggi merita lo stesso punteggio: dettagliati e precisi, i quattro eroi di casa Marvel ricalcano a pieni passi lo stile e il carattere degli originali “su striscia”, superando anche il giudizio più severo dei fedelissimi dell’opera di Stan Lee. Le animazioni sono complessivamente sufficienti, anche se non mancano alcuni fastidiosi effetti di clipping e sporadiche compenetrazioni tra modelli. Il risultato è comunque gradevole dall’inizio alla fine. Nota davvero dolente è la gestione della telecamera, che seppur accettabile in condizioni normali (nonostante lo sforzo – visibile – per tener testa alle continue evoluzioni su ragnatela) diventa pressoché intollerabile nelle fasi di arrampicata su muro del protagonista. Muoversi sulle pareti diventa spesso ostico, specie nell’evitare fonti di luce o nemici appostati. L’intelligenza artificiale di questi ultimi è piuttosto altalenante, soprattutto nelle sezioni Noir: proprio in queste fasi, essi attaccheranno il “nemico” resosi accidentalmente visibile per poi dimenticarsene in tempi piuttosto rapidi, una volta che quest’ultimo è tornato nell’ombra. Tutto ciò si traduce in un livello di sfida non eccessivamente alto, che alla lunga rischia di indurre il giocatore alla frustrazione portandolo a ripetere meccanicamente un passaggio del gioco sino al suo superamento. Nulla da dire sulle boss-fight, realizzate in maniera esemplare e varia, e sui filmati di intermezzo, che narrano lo sviluppo degli eventi con una grafica di tutto rispetto.

Il comparto sonoro svolge il proprio compito con piena sufficienza: se l’impianto di colonne sonore non brilla eccessivamente per varietà o partecipazione, merita il nostro plauso il sistema di dialoghi (in lingua inglese, sottotitolati in italiano). La faccia tosta e la sfrontatezza di ciascun Spider-Man, così come la “cattiveria fumettistica” delle nostre nemesi, traspaiono da ogni battuta.

 

Commento finale

Non sarà la killer app di cui sentiremo parlare da qui in avanti, ma di sicuro l’ultima fatica di casa Beenox ha tutte le carte in regola per ambire al titolo di miglior videogioco di Spider-Man di sempre. Seppur non eccelso in quanto a sceneggiatura, nonostante alcuni fastidiosi bugs grafici e – principalmente – di gestione della telecamera, questa versione multi-dimensionale dell’eroe Marvel riesce ampiamente a divertire il proprio pubblico e, forte di un parterre di personaggi encomiabile, a soddisfare anche i palati più fini degli estimatori delle avventure di Peter Parker. Con uno stile grafico peculiare e sopra le righe (che tanto ricorda i nostri amati fumetti), una caratterizzazione dei personaggi (principali e comprimari) semplicemente da manuale e un sistema di combattimento non certo innovativo, ma comunque frenetico e di spessore, le 11 ore circa di gioco che ci separano dall’epilogo scorrono fluide e leggere. Gli amanti di Spidey non dovrebbero lasciarselo sfuggire: gli estimatori dell’action “canonico” potrebbero scoprire quanto possa essere piacevole cadere nella rete del ragno.

Pro

- 4 Spider-Man differenti per 4 dimensioni
- Combat System di caratura
- Caratterizzazione dei personaggi sopra le righe

Contro

- storia al limite del pretesto
- telecamera piuttosto incerta, specie nelle fasi di arrampicata

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7.5

La recensione di Spider-Man: Dimensions è stata scritta e curata da alberto_dex per GameStorm.it, pubblicata il 26-09-2010

Commenti sulla recensione (0)

Ultimi commenti degli utenti

lascia un tuo commento


Scrivi un commento

Commenti
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

×

Spider-Man: Dimensions

  • Immagine della copertina del gioco Spider-Man: Dimensions per PlayStation 3

Per effettuare questa azione occorre essere registrati.

×

Valutazione del gioco 9.3

L'ultimo voto è stato 10 dato da THE_FIORE94

Valutazione personale N/D

Dai la tua valutazione a Spider-Man: Dimensions
 

Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm

×